VACCINI e MORTI IN ECCESSO

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: Morphy on Domenica 23 Gennaio 2022 13:20

Mah, io mi fido poco degli economisti, ognuno dice la sua. Sull'inflazione potrebbe dirci qualcosa di interessante Hobi, ma non si sbilancia più da anni su questo argomento. Qualche post fa però ha detto che non vede tutto quel boom economico che possa giustificare un'aumento delle materie prime.

 

 

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: Tuco on Domenica 23 Gennaio 2022 13:05

È finita la pacchia dei Wallmart pieni di cianfrusaglie a basso costo.

D'ora in avanti la roba la paghi, e torni anche a fare lavori manuali per pagartela.

Son finite le riserve di "negri" a basso costo.

Su quelli dell'Africa non fateci conto, quelli non producono le cianfrusaglie per gli occidentali, non perché non ne hanno voglia,

ma perché non possono, è una questione hardware.

SLAVA UKRAINII !


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Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: gianlini on Domenica 23 Gennaio 2022 12:52

.... una volta saturata l'Asia sicuramente si ricorrera' all' Africa... si stanno gia' ponendo le basi per questo...

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Curiosamente ne parlavo proprio ieri con mia sorella.

Mi parlava di un suo amico recente che ha trascorso 20 anni in Africa gestendo ristoranti internazionali ed italiani, e che affermava quanto sia complicato muoversi in quei Paesi. Adesso è tornato in Italia e vorrebbe starci, ma è bombardato di offerte di aziende che hanno bisogno di qualcuno che sappia come muoversi in Africa e di come gestire gli africani.

 

 

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: Bullfin on Domenica 23 Gennaio 2022 11:50

Finalmente stuco propone qsa di concreto e non la sua orde di insulti senza senso che dimostrano solo che è un omuccolo da strapazzo. 

Entrando nel merito... fa una descrizione dello sviluppo degli ultimi 80 anni... francamente ci arrivano tutti a questo. 

Poi conclude l'articolo con un concentrato di fuffologia.. 

Porto un esempio....

"Applicate alle transizioni attualmente in corso nell’economia globale, le idee di Lewis implicano importanti cambiamenti negli schemi di crescita, nella struttura delle economie, nella configurazione delle catene di approvvigionamento globali, e nei prezzi relativi di quasi tutto – da beni, servizi e manodopera fino alle materie prime e ad altre categorie di attività. Altrettanto importante è che esse indicano che questa transizione sarà irreversibile. "

quali idee che ha parlato e descritto solo quello che è stato in passato. Quali importanti cambiamenti? configurazione delle catene di approvvigionamento... ovvero? come cambiano? boh. E i prezzi relativi di quasi tutto..... cioè? van su giu' a lato, con volo carpiato? non si capisce...Transizione di che?

Qui si capisce che lui dice che l'economia non è demand driven ma supply driven che è una cazzata immane perchè se c'è dene' per comprare produci, altrimenti per chi produci? 

Bisogna che si capisca bene che 

a) le economie tendono a convergere nel lungo (su questo qualche anno fa anche il terrone disse, i salari devono convergere...esatto)

b) se c'è domanda si vende, se non c'è a chi vendi. Quindi eccetto brevi momenti di carenza di capacita' produttiva il resto è sempre guidato dalla domanda... 

e infatti qui scrive dicendo tutto e il contrario di tutto "Naturalmente, potrebbero esserci comunque periodi di crescita vincolata dalla domanda a seguito di crisi come la pandemia o di shock legati al clima. Ma lo schema fondamentale sarà quello di una crescita vincolata dall’offerta e dalla produttività, poiché le restanti riserve di capacità produttiva sottoutilizzata non sono abbastanza ampie da soddisfare la crescente domanda globale."

quindi è la capacita' produttiva che determina l'economia......... ma non soo abbastanza ampie da soddisfare la crescente domanda globale... ergo è la domanda che determina il tutto.... 

Ed è un premio Nobel... mah. 

Piuttosto approvo il discorso dell'Africa.. .il capitalismo ha bisogno sempre piu' di nuova domanda... l'occidente è saturo e quindi nn si cresce... per la crescita serve natalita' e servono sacche di miseria da tirare su economicamente.... una volta saturata l'Asia sicuramente si ricorrera' all' Africa... si stanno gia' ponendo le basi per questo...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: gianlini on Domenica 23 Gennaio 2022 10:22

bella segnalazione Tuco

molto interessante

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: Tuco on Domenica 23 Gennaio 2022 09:56

Michael Spence mi piace perché sa scrivere chiaro, è un Nobel di quelli veri, d'altronde.

 

Un cambio di regime nell'economia globale

Jan 14, 2022

MICHAEL SPENCE

 

MILANO – Nel 1979 W. Arthur Lewis vinse il premio Nobel per l’economia per la sua analisi delle dinamiche di crescita nei paesi in via di sviluppo. Tale riconoscimento era assolutamente meritato: il suo modello concettuale si è rivelato preziosissimo per comprendere e guidare il cambiamento strutturale in diverse economie emergenti.

 

Il concetto di fondo evidenziato da Lewis è che, nella fase iniziale, i paesi in via di sviluppo crescono grazie a un’espansione dell’export, che assorbe l’eccedenza di manodopera in settori tradizionali quali l’agricoltura. Con l’aumento dei redditi e del potere d’acquisto, i settori interni registrano un’espansione insieme a quelli dei beni scambiabili. La produttività e i redditi nei settori manifatturieri ad alta intensità di lavoro, perlopiù urbani, tendono a essere 3-4 volte superiori che nei settori tradizionali, perciò i redditi medi aumentano man mano che un maggior numero di persone viene impiegato nel settore dell’export in continua espansione. Tuttavia, come Lewis notava, ciò significa anche che la crescita dei salari nel settore dell’export resterà depressa finché vi è un surplus di manodopera altrove.     

 

Dal momento che la disponibilità di manodopera non è un vincolo, il fattore chiave riguardante la crescita è il livello dei capitali investiti, necessari anche in settori ad alta intensità di lavoro. Il rendimento di tali investimenti dipende dalle condizioni di concorrenza nell’economia globale. 

 

Tali dinamiche possono dare luogo a una crescita molto elevata che a volte continua per anni, perfino decenni. Ma c’è un limite: quando l’offerta di manodopera eccedentaria si esaurisce, l’economia raggiunge il cosiddetto punto di svolta di Lewis. Generalmente, ciò si verificherà prima che un paese abbia superato la fascia di reddito medio-bassa. La Cina, ad esempio, ha raggiunto il suo punto di svolta di Lewis 10-15 anni fa, e ciò ha determinato un cambiamento radicale nelle dinamiche di crescita del paese.

 

Al punto di svolta di Lewis, il costo opportunità di spostare una maggior quantità di manodopera dai settori tradizionali a quelli in via di modernizzazione non è più trascurabile. I salari iniziano a crescere in tutti i comparti dell’economia, il che significa che, per continuare, la crescita deve basarsi non sul passaggio di lavoratori da settori a bassa produttività ad altri ad alta produttività, ma su un incremento della produttività all’interno dei vari settori. Poiché questa transizione spesso fallisce, il punto di svolta di Lewis è quando molte economie in via di sviluppo finiscono nella trappola del reddito medio. 

 

Vale la pena rispolverare il modello di crescita di Lewis perché qualcosa di simile sta accadendo oggi. Quando, svariati decenni fa, l’economia globale ha cominciato ad aprirsi e a diventare più integrata, grandi quantità di manodopera e capacità produttiva nelle economie emergenti, prima scollegate e inaccessibili, si sono riversate sui settori manifatturiero e dell’export producendo risultati impressionanti. L’attività manifatturiera si è spostata dai paesi sviluppati e le esportazioni delle economie emergenti sono cresciute più rapidamente dell’economia globale.   

 

Data la quantità di manodopera a basso costo nelle economie emergenti (specialmente la Cina), la crescita dei salari nei settori dei beni scambiabili delle economie avanzate è rimasta schiacciata, anche quando l’attività non si è spostata verso economie emergenti. Il potere contrattuale del lavoro si è ridotto nelle economie sviluppate, e la pressione negativa sui salari delle fasce di reddito medio-basse ha contagiato i settori dei beni non scambiabili man mano che i lavoratori rimasti disoccupati nel manifatturiero vi si sono riversati.   

 

Ma quel processo è perlopiù terminato. Molte economie emergenti sono diventate paesi a medio reddito, e l’economia globale non dispone più di ampie riserve di manodopera a basso costo per alimentare la dinamica iniziale. Ovviamente, restano sacche di manodopera e di potenziale capacità produttiva sottoutilizzate, ad esempio in Africa. È difficile, però, che questi lavoratori possano confluire nei settori produttivi dell’export in modo abbastanza rapido e in quantità tali da prolungare le dinamiche precedenti il punto di svolta.

 

Il punto di svolta di Lewis avrà profonde conseguenze per l’economia globale. Le forze che hanno depresso i salari e l’inflazione negli ultimi quarant’anni stanno regredendo. Varie economie emergenti e sviluppate stanno invecchiando, rafforzando così il trend, e la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente ridotto l’offerta di manodopera in molti settori, forse in modo permanente. In tali condizioni, il declino ormai quarantennale dei redditi da lavoro come quota del reddito nazionale è destinato a registrare un’inversione di tendenza, anche se la rapida evoluzione dell’automazione e di altre tecnologie incentrate sul risparmio di manodopera potrebbe contrastare entro certi limiti il processo.

 

In sintesi, ora che vari decenni di crescita dei paesi in via di sviluppo hanno esaurito buona parte della capacità produttiva inutilizzata del mondo, la crescita globale è sempre più vincolata non dalla domanda, ma dalle dinamiche dell’offerta e della produttività. E non si tratta di un cambiamento transitorio. 

 

Una conseguenza evidente di questo processo è il fatto che le forze inflazionistiche sono mutate radicalmente. Dopo essersi appiattita o scomparsa per un lungo periodo, la curva di Phillips (che descrive una relazione inversa tra inflazione e disoccupazione) sembra tornata sulla scena, e per restarvi. I tassi di interesse aumenteranno insieme alle pressioni inflazionistiche che stanno già costringendo le principali banche centrali a ritirare liquidità dai mercati dei capitali. 

 

Un’economia globale fortemente indebitata (l’eredità di anni di tassi di interesse a livelli minimi) attraverserà un periodo di turbolenza man mano che i livelli del debito verranno reimpostati per una “nuova normalità” nel contesto dei tassi di interesse. Le allocazioni di attività di portafoglio verranno adeguate di conseguenza, e la prolungata luna di miele durante la quale la performance delle attività di rischio è stata migliore di quella economica raggiungerà il suo epilogo.     

 

È difficile dire quanto repentinamente avverrà tutto questo. Prevedere risultati specifici con precisione è impossibile. L’incontro dell’economia globale con il punto di svolta di Lewis darà adito a un periodo di notevole incertezza, come sempre succede con qualunque spostamento tettonico.

 

Molte parti dell’economia globale subiranno un cambio di regime radicale. Svariati decenni di crescita nelle economie emergenti hanno favorito un massiccio incremento dei consumatori a medio reddito e del potere di acquisto in generale, eliminando al tempo stesso la capacità produttiva a bassissimo costo a livello mondiale.

 

Naturalmente, potrebbero esserci comunque periodi di crescita vincolata dalla domanda a seguito di crisi come la pandemia o di shock legati al clima. Ma lo schema fondamentale sarà quello di una crescita vincolata dall’offerta e dalla produttività, poiché le restanti riserve di capacità produttiva sottoutilizzata non sono abbastanza ampie da soddisfare la crescente domanda globale.    

 

Il lavoro di Lewis non era incentrato sull’economia mondiale in modo preponderante, a eccezione dei casi in cui i mercati internazionali forniscono la tecnologia e la domanda necessarie per alimentare una crescita nei paesi in via di sviluppo inizialmente trainata dalle esportazioni. Ciò nonostante, la sua intuizione che i modelli di crescita cambiano radicalmente a seconda che vi siano risorse produttive non utilizzate accessibili (specialmente manodopera) è più rilevante che mai.  

 

Applicate alle transizioni attualmente in corso nell’economia globale, le idee di Lewis implicano importanti cambiamenti negli schemi di crescita, nella struttura delle economie, nella configurazione delle catene di approvvigionamento globali, e nei prezzi relativi di quasi tutto – da beni, servizi e manodopera fino alle materie prime e ad altre categorie di attività. Altrettanto importante è che esse indicano che questa transizione sarà irreversibile. 

 

Orientarsi nella versione globale del punto di svolta di Lewis non sarà facile. Comprendere i cambiamenti strutturali che ne sono alla base è il punto di partenza necessario.  

SLAVA UKRAINII !


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Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: DOTT JOSE on Sabato 30 Settembre 2017 10:35

Ecco come ripulire il settore bancario per davvero

..

According to the BBC, the former head of a major Vietnamese bank has been sentenced to death for his role in a fraud case involving some 800 billion dong (which sounds like a lot of dong, but equals roughly $35 million) of illegal loans

http://www.zerohedge.com/news/2017-09-29/vietnam-shows-how-clean-banking-system-ex-banker-sentenced-death-fraud

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE


 Last edited by: DOTT JOSE on Sabato 30 Settembre 2017 10:43, edited 3 times in total.

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: DOTT JOSE on Venerdì 29 Settembre 2017 08:46

"affinchè la chiesa nel cambio non ci perda

quel che mi dà in scienza 

glielo rendo in merda "

La notizia è di quelle che sembrano un fake. Invece, è tutto vero quel che è accaduto a Conegliano, in Veneto, e che ha raccontato ilgazzettino.it. La storia l'ha raccontata ai suoi fedeli increduli don Lorenzo, il parroco della chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes. Qualche giorno fa, intorno alle 12.30, un uomo è entrato nella chiesa in un momento in cui era completamente deserta. Si è diretto verso uno dei confessionali e lì ha dato libero sfogo ai suoi bisogni corporali

 Dopo aver defecato, ha anche pensato bene di ripulirsi usando la stola del prete, che era appoggiata lì accanto

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE


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Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: DOTT JOSE on Giovedì 28 Settembre 2017 00:46

sfruttati, schiavizzati e ricattati pur di lavorare

sequestri di persona a scopo intimidatorio, come la mafia

se questi sono gli imprenditore che dovrebbero far crescere il paese stiamo freschi

All’alba di questa mattina oltre 40 finanzieri del Comando Provinciale di Viterbo hanno eseguito a Tarquinia. 4 arresti, diversi sequestri preventivi per equivalente e 15 perquisizioni domiciliari e nelle aziende riconducibili agli indagati. Le misure sono scattate a seguito di soprusi e sfruttamento nei confronti di lavoratori costretti a tollerare un regime di vita insostenibile per garantire la propria sopravvivenza. Le indagini hanno portato alla luce un sistema perverso e spregiudicato di sfruttamento di operai impiegati in una nota azienda tarquiniese, operante nel settore metalmeccanico. Attraverso l’esecuzione di servizi di osservazione, l’esame di numerosissimi documenti contabili ed extracontabili, è stato accertato che oltre una settantina di lavoratori sono stati costretti a svolgere attività lavorativa non prevista dal contratto di lavoro sottoscritto percependo una misera retribuzione e senza diritto alle ferie e alla malattia retribuita, al trattamento di fine rapporto ed alla tredicesima, il tutto sotto la costante minaccia, sovente esplicita e violenta, di ripercussioni o di licenziamento. In particolare dall’attività investigativa è emerso che gli operai sono stati costretti ad accettare, visto il proprio stato di bisogno e l’assoluta precarietà della propria situazione economica, una retribuzione oraria di molto inferiore a quella prevista dal contratto collettivo di lavoro per i metalmeccanici (circa 3,90 euro a fronte di un importo previsto non inferiore agli 8,28 euro), nonché ad effettuare ore di straordinario pagate in modo irrisorio (circa 2,00 euro a fronte delle previste 12,42 euro) o addirittura, in alcuni casi, senza retribuzione. Inoltre, fin dalla stipula del contratto di assunzione “part time”, gli arrestati richiedevano ai dipendenti di sottoscrivere contratti che prevedevano attività lavorativa per sole quattro ore al giorno, a fronte delle effettive otto/dieci ore giornaliere pretese e li obbligavano a sottoscrivere, per avere maggior potere ricattatorio, lettere di licenziamento in bianco, rinvenute dai Finanzieri presso lo studio del consulente del lavoro a seguito di perquisizione. I lavoratori così erano continuamente minacciati di licenziamento, soprattutto quando si lamentavano dello sfruttamento di cui erano vittime e reclamavano il rispetto dei propri diritti. La condotta criminosa andata avanti per circa 9 anni non è cessata neanche dopo l’avvio dei controlli della Guardia di Finanza di Tarquinia nel 2016. Anzi, durante le investigazioni diversi sono stati i tentativi di ostacolare le indagini e di influenzare i testimoni. Tra questi la gravissima condotta del sequestro di persona, posto in essere da alcuni arrestati che non hanno esitato a prelevare con l’inganno un’operaia ed a condurla presso una casa isolata nelle campagne tarquiniesi dove è stata minacciata ed intimidita per farla desistere dal presentarsi dinanzi ai Finanzieri della Compagnia di Tarquinia. Alla vittima veniva anche sottratto materiale probatorio di rilevante interesse investigativo che poi veniva rinvenuto e sequestrato nel corso delle perquisizioni disposte dai magistrati. Le indagini hanno consentito, inoltre, di accertare anche un’ingente truffa ai danni dell’INPS. Infatti ogni due/tre anni i lavoratori venivano licenziati da un soggetto economico e contestualmente assunti da un altro soggetto economico, comunque riconducibile e gestito dagli stessi arrestati, ciò al duplice fine di privare i dipendenti del trattamento fine rapporto, visto che, sotto la minaccia della mancata riassunzione in capo alla nuova società, erano costretti a firmare liberatorie attestanti di aver ricevuto tutto quanto di loro spettanza e di non aver null’altro a pretendere; e beneficiare illegalmente delle agevolazioni contributive previste per le nuove assunzioni e per la trasformazione dei contratti di lavoro previste dalle leggi di stabilità 2014 e 2015. La complessiva attività investigativa svolta ha consentito di quantificare il profitto dei reati perpetrati in 1.227.252,00 euro, di cui circa 140.000,00 euro, corrispondente ai mancati versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali nonché ai fittizi licenziamenti/assunzioni, sono stati sottoposti a sequestro preventivo in virtù della nuova normativa in vigore. Infine l’intero complesso aziendale è stato affidato alla gestione di un amministratore giudiziario, a tutela delle posizioni lavorative. Due degli arrestati sono stati associati presso il Carcere di Civitavecchia, mentre altri tre sono stati ristretti agli arresti domiciliari a disposizione del Autorità Giudiziaria. 

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE


 Last edited by: DOTT JOSE on Giovedì 28 Settembre 2017 00:47, edited 1 time in total.

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: pana on Martedì 26 Settembre 2017 12:58

ma come? possibile? non sanno che con sovranita monetaria e valutaria

il debito lo fai sparire??

ma queste agenzie di rating sono sempre le stesse 3 ??

Britain's credit rating downgraded over Brexit and state of public finances

Moody’s knocks UK’s rating down again, from Aa1 to Aa2, after being the first

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: traderosca on Martedì 15 Agosto 2017 00:15

"Giusta osservazione Morphy. I soldi per il salario di cittadinanza andrebbero presi proprio dalle pensioni che dovrebbero essere tutte portate a un livello pari al salario di cittadinanza.

In fondo il pensionato e' uin disoccupato (seppur causa forza maggiore) e prenderebbe la stessa cifra dei disoccupati."

 

Anti,hai ragione,però questo può essere valido per il passato,ma per il futuro uno versa per percepire 1000 euro al mese e non versa 300.000 euro......

 

" quando poi sta per saltare tutto per aria ecco che si chiama il Monti di turno (che i fessacchiotti credono sia stato mandato dai rettiliani) il quale, appena sistema un po' le cose,  lo fanno fuori."

 

però le cose si aggiustano mica come ha fatto Monti partendo dal basso e mandando in pensione gente che lavora in fabbrica a 70 anni,

doveva partire dall'alto a ridimensionare notevolmente,ma lì ci sono i diritti acquisiti.......


 Last edited by: traderosca on Martedì 15 Agosto 2017 00:16, edited 1 time in total.

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: Morphy on Martedì 15 Agosto 2017 00:13

Mah... non so...!!!

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: antitrader on Lunedì 14 Agosto 2017 23:36

Giusta osservazione Morphy. I soldi per il salario di cittadinanza andrebbero presi proprio dalle pensioni che dovrebbero essere tutte portate a un livello pari al salario di cittadinanza.

In fondo il pensionato e' uin disoccupato (seppur causa forza maggiore) e prenderebbe la stessa cifra dei disoccupati.

Un partito che proporrebbe una roba del genere non prenderebbe nemmeno un voto, per cui sei costretto a dire che prenderai i soldi dalle tasse sul gratta e vinci, la tassa su google e altre balle.

Del resto, nel paese chiamato Cialtronia, se osi dire che sei contro l'evasione fiscale, contro l'abusivismo edilizio etc.. le elezioni le perdi di sicuro. E allora che si fa? Si continua a rubare, quando poi sta per saltare tutto per aria ecco che si chiama il Monti di turno (che i fessacchiotti credono sia stato mandato dai rettiliani) il quale, appena sistema un po' le cose,  lo fanno fuori. Ecco che tornano i politici i quali, come prima cosa, apostrofano il precedente governo con lo sprezzante appellativo di "tecnico" e le ruberie ricominciano mentre si dice peste e corna di quello (il tecnico). Peccato che delle tante vituperate norme fatte dal tecnico non ne aboliscono nemmeno una mentre la coglioneria sottostante (gli elettori) resta convinta che le mazzate siano colpa di Monti.

W l'Italia!

 

 

 

 

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: Morphy on Lunedì 14 Agosto 2017 19:50

Anti, com'è che per avere 1000 euro di pensione al mese devi aver versato 300.000 euro e devi essere un vecchio rimbambito e per avere 1000 euro di assegno di cittadinanza è sufficiente dichiarare che non hai mai fatto un cazz e puoi avere anche 18 anni e non sapere manco che vivi sul pianeta Terra? Perchè qui non si sa più che santi pigliare e ogni politico ha la sua versione buona per prendere voti.

 

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

Re: DEFLAZIONE E DEBITO  

  By: traderosca on Lunedì 14 Agosto 2017 19:16

bel pezzo Anti...