VACCINI e MORTI IN ECCESSO

 

  By: Bullfin on Giovedì 05 Febbraio 2015 21:51

A me risultano esistere polizze con capitale garantito...sicchè....comunque dove vi sono obbligazioni è *** secca (come dice Hobi)....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: GZ on Giovedì 05 Febbraio 2015 20:35

tutto giustissimo a questo priposito, mi dicevano che l'ideale ora sarebbe comprare un fondo che abbia ad esempio obbligazioni ad altro rendimento, ma che sia in liquidazione (il fondo), ad esempio abbia già che al 31/12 2015 o 2016 chiude. In questo modo hai che non può comprare più niente e si tiene invece dentro i titoli che ha comprato bene anni fa! se ne conosci di fondi in liquidazione dimmeli, me ne hanno detto uno finora

 

  By: Kurtinaitis on Giovedì 05 Febbraio 2015 19:20

>Le banche italiane hanno smesso di remunerare chi gli porta soldi anche se glieli vincola per tre anni, ti offrono solo di metterli ora in polizze che promettono rendimento (ma non garantito). E nessuno capisce come facciano ad avere un rendimento l'anno prossimo visto che appunto tutti i bonds sono arrivati al tetto come prezzo e al fondo come rendimento. Ma dato che l'anno scorso c'è stato ancora un apprezzamento per ora le vendono...< La circostanza che i rendimenti delle polizze siano tuttora ampiamente positivi dipende dal fatto che le gestioni separate valorizzano i titoli che hanno in portafoglio al costo storico. Questo meccanismo è utilizzato per togliere volatilità alla serie storica dei rendimenti ed evitare di premiare eccessivamente alcuni sottoscrittori a danno di altri che investono nel momento sbagliato. Quindi banalmente la polizze in questo momento rendono benino perché anche chi ci investe oggi beneficia del fatto che le gestioni separate hanno acquistato i btp trentennali a condizioni di estremo favore negli anni scorsi, diciamo almeno fino al 2012. Ovviamente la grande raccolta corrente è preludio inevitabile di un calo di rendimenti futuri, infatti con i soldi versati oggi le gestioni vanno a comprare titoli che rendono molto meno che in precedenza e questi nuovi acquisti entrano a fare media (al ribasso) nella determinazione del risultato di gestione.

 

  By: Moderatore on Giovedì 05 Febbraio 2015 16:11

la Danimarca ora ha diverse banche che fanno pagare qualcosa se bi depositi e ha tassi negativi sui titoli di stato, così come Finlandia, Svezia, Germania, Austria (credo)... in Europa su circa 6,900 miliardi di titoli di stato sul mercato ^ce ne sono ora qualcosa come 1,700 mld con tassi negativi#http://www.marketwatch.com/story/more-than-25-of-euro-bond-yields-are-negative-but-that-could-change-2015-02-02^ e ^nel mondo ci sono 4,600 mld di dollari#http://www.wallstreetdaily.com/2015/01/28/negative-yielding-bonds/^ (molti giapponesi) che costano invece di rendere qualcosa. (vedi anche ^"ESPLOSIONE DEFLATTIVA OVUNQUE"#http://icebergfinanza.finanza.com/2015/02/05/machiavelli-2015-esplosione-deflattiva-ovunque/^, Iceberg finanza) Come si sarà letto ora ci sono dozzine di multinazionali tipo Nestlè, Roche e simili che pagano ZERO, emettono bonds a cinque anni che pagano 0,1% ad esempio. Dato che il debito costa sempre meno ovviamente se ne produce sempre di più, vedi Apple che pur avendo quasi 180 mld di cassa si indebitava ieri per 5,6 mld visto che non paga praticamente niente. Io ho un mutuo di liquidità fatto nel 2006 a tasso variabile con spread del 1,1% sull'Euribor e dato che questo è zero pago appunto 1,1% l'anno. Le banche italiane hanno smesso di remunerare chi gli porta soldi anche se glieli vincola per tre anni, ti offrono solo di metterli ora in polizze che promettono rendimento (ma non garantito). E nessuno capisce come facciano ad avere un rendimento l'anno prossimo visto che appunto tutti i bonds sono arrivati al tetto come prezzo e al fondo come rendimento. Ma dato che l'anno scorso c'è stato ancora un apprezzamento per ora le vendono... In pratica fuori dai bonds greci e russi il resto del mondo è vicino a zero come rendimenti del reddito fisso. Perchè ? Di solito diresti che è la domanda e offerta, se molti vogliono comprare debito e pochi lo offrono...il prezzo (i tassi) scendono. Il fatto che le Banche Centrali abbiano comprato 11mila mld di bonds nel mondo sicuramente ha avuto un grosso impatto, questa è domanda sul mercato. Poi però c'è l'eccesso di capacità produttiva in Asia che deprime i prezzi delle materie prime e in generale dei prodotti industriali per cui il mondo ha ora il tasso di inflazione globale più basso della storia (o perlomeno del dopoguerra) Persino Repubblica oggi si accorge dell'esplosione del debito che ha accompagnato l'"austerità" cioè il fatto che il debito totale, pubblico e privato, è salito di 50mila miliardi e rotti dal 2008 e raggiunge ora i 200mila miliardi. Certo che ne è passato di tempo da quando nel medioevo l'usura era vietata e la gente essendo autosufficiente con l'agricoltura e non dovendo pagare rate di ogni genere si dedicava a costruire cattedrali e duomi ---- ...dall'esplosione della crisi finanziaria globale, nel 2007, ad oggi IL DEBITO TOTALE NEL MONDO è cresciuto di circa 57mila miliardi di dollari, raggiungendo quasi la soglia di 200mila miliardi e superando di gran lunga l'andamento dell'espansione economica. Tanto che - in rapporto al Pil - si è passati a un incidenza del 286 per cento, rispetto al 270 per cento del passato. Sono i numeri snocciolati in un report di McKinsey di cui dà conto il Financial Times, nel quale si passano in rassegna i conti di 47 Paesi. Per l'Italia, il cambio di passo negli anni della crisi è evidente ma non così devastante come altrove: l'incremento del rapporto tra debito (famiglie, aziende e governo) e Prodotto interno lordo è di 55 punti percentuali tra il 2007 e il 2014. Il boom maggiore è dell'Irlanda, con 172 punti, poi Grecia, Portogallo e Cina (83 punti) seguita dalla Spagna (72 punti). Davanti al Belpaese anche Svezia, Francia, Giappone, Olanda e Belgio. La Germania ha 8 punti in più, l'India gli stessi e l'Argentina 11 in meno, ma la sua storia di haircut è unica. "Nel complesso, il peso del debito sul Pil è più grande oggi - nella maggior parte delle nazioni - di quanto non lo fosse prima della crisi", dice il report citato dal quotidiano della City. E questi livelli mettono a rischio la stabilità finanziaria. Anche perché "ci sono poche indicazioni circa il fatto che l'attuale curva di crescita dell'indebitamento possa invertirsi". Il rapporto cita alcuni casi in cui a preoccupare è il debito delle famiglie: Olanda, Corea del Sud, Canada, Svezia, Australia, Malesia e Thailandia. Mentre le banche hanno tagliato molto le loro esposizioni, resta il caso limite della Cina. Il suo indebitamento totale, incluso quello del settore finanziario, è quadruplicato dal 2007 in poi fino all'equivalente del 282% del Pil. Un livello superiore a quello degli Usa, che getta ombre nel settore dell'immobiliare, sulla finanza locale e sulla rapida espansione dello shadow banking, il sistema finanziario che si sviluppa al di fuori dei normali canali regolamentati.

 

  By: hobi50 on Giovedì 05 Febbraio 2015 14:50

Anche la Svezia ha emesso oggi a tassi negativi ... Hobi

 

  By: hobi50 on Mercoledì 04 Febbraio 2015 16:03

"Finland has sold €1bn of five-year bonds at a negative yield for the first time on record, as investors continue to gobble of eurozone government debt ahead of the European Central Bank's quantitative easing programme starting in March." La Finlandia non può emettere carta a 5 anni a tasso zero o giù di li. Due casi. 1) la situazione del mercato finanziario in Europa è in uno stato precomatoso. 2) le banche si stanno preparando alla grande abbuffata e la BCE ,per portare a termine il QE ,sarà costretta a comprare a caro prezzo gli assets schiacciando ancora i rendimenti ed operando nel frattempo un ulteriore trasferimento di ricchezza. Di quanto questa situazione sia assurda basta pensare agli Usa che ,nonostante 3 round di QE ,hanno tassi ampiamente positivi, mentre l'Europa ,prima di un poderoso QE ,ha già tassi negativi. Forse perché in Europa ci sono mine vaganti come Grecia ,Italia,Spagna ,Portogallo (quindi caso 1)...e negli Usa no ? Hobi

 

  By: XTOL on Giovedì 29 Gennaio 2015 19:31

bel post di armstrong: ^The Paradox of Inflation/Deflation#http://armstrongeconomics.com/2015/01/29/the-paradox-of-inflationdeflation/^ #i#We are all victims of how we were taught to think in a linear fashion. It is a difficult thing to let go of this archaic thinking process and many people simply cannot make that step forward to see the dynamic world that exists around them. They will forever remain captive of their linear world trapped in a paradox they cannot escape. Those linear people tend to be people who gravitate toward government. ... The cornerstone is what the public believes. Lowering interest rates to NEGATIVE will not cause people to borrow and invest rekindling the economy while you simultaneously hunt down loose change raising every tax possible and piling on more regulations. This line of linear thinking that lowering interest rates will manipulate society is BRAIN-DEAD. It has NEVER worked a single solitary time in history and there is ZERO evidence anyone can point to without ignoring everything else.#/i#

 

  By: Roberto964 on Giovedì 29 Gennaio 2015 17:22

I telescopi di Confindustria Ieri è stata diffusa una nota proveniente dal Centro Studi di Confindustria sull’economia italiana, essa dice testualmente che: «Minore prezzo del petrolio, euro più debole e calo dei tassi a lunga scadenza legato alle misure di Quantitative Easing della Bce, assieme al più vivace commercio mondiale, tendono a dare una spinta del 2,1% del Pil quest’anno e di un altro 2,5% il prossimo». Negli ultimi anni abbiamo già visto in quali macroscopici errori di valutazione sia incorsa CONFINDUSTRIA, rendendo sempre previsioni completamente sballate e questa rischia di essere l’ennesima volta: vedere un PIL in crescita del +2.1% nel 2015 significa crescere ad un ritmo maggiore del + 0.5% a trimestre di media, cosa che non accade da parecchi anni. Anche laddove il PIL italiano dovesse crescere (cosa non del tutto scontata) lo farà per meno della metà di quanto indicato dal centro studi di via dell’Astronomia: vedere una crescita sarebbe già di per se quasi un miracolo. L’errore maggiore è relativo alla visione distorta che Confindustria ha dello sviluppo dell’economia mondiale: è di pochi giorni fa l’ennesima revisione al ribasso delle stime di crescita globale da parte del FMI. Il vantaggio di avere un €uro più debole avrà ricadute positive quasi esclusivamente dal commercio verso gli USA: è l’unico Paese (già nostro importante partner commerciale) con un certo peso di popolazione ad aver avuto una crescita marcata e faccio altresì notare che è stato soprattutto il Dollaro USA a rivalutare verso tutti. Esclusivamente verso la moneta statunitense l’€uro si è svalutato del -18%, mentre contro sterlina UK -8% e contro Yen giapponese -5%. Se da un lato il calo del prezzo delle materie prime (quasi tutte denominate in USD) viene visto in modo positivo (minor costo per produrre energia e manufatti), dall’altro bisogna considerare che la forte diminuzione è dovuta ad una domanda globale relativamente scarsa (relativa saturazione del mercato). Se il Petrolio, il rame e i metalli ferrosi sono a meno della metà rispetto al prezzo di 5 anni fa un motivo dovrà pur esserci. Per giunta, i tassi di interesse in quasi tutti i Paesi avanzati schiacciati verso lo ZERO mi raccontano di un’aspettativa deflazionistica globale appena cominciata e i segnali provenienti da Cina, Brasile, Turchia, Russia ecc ne sono la cartina di tornasole. Ci sarebbero mille altri motivi diversi perchè quanto affermato da Confindustria resti una chimera ma prenderò solo in esame il caso che vi sottopongo. Il PIL italiano che sale del 2.1% nel 2014 porterebbe 32 mld ca di ricchezza nominale aggiuntiva. Considerando da che punto partiamo e di come siamo messi oggi, per far si che il PIL italiano possa salire del 2,1%, ad essere ottimisti, almeno i 2/3 della crescita dovrebbero provenire dall’export, ovvero l’1,4%. Partiamo dai numeri: nel 2014 la Bilancia commerciale italiana (differenza tra esportazioni – importazioni) è stata grosso modo pari a + 45 miliardi di €uro ca. Un punto % di PIL italiano è pari a circa €16 miliardi, ergo 1.4 punti % di PIL sono pari ad €22,4 mld. Per arrivare a tale somma vorrà dire che le esportazioni italiane dovranno complessivamente aumentare del +50%. Sarà possibile un tale exploit, considerando che i nostri maggiori partner abituali (Germania e Francia) sono europei e lì la svalutazione non darà alcun risultato? E faccio anche notare che abbiamo perso rilevanti quote di export a causa delle sanzioni alla Russia, da sempre nostro partner commerciale d’eccellenza. Di conseguenza, per ambire a quei risultati, significa che la crescita extra UE dovrà essere almeno pari al +100%!!! Questi sono degli INGUARIBILI OTTIMISTI e come sempre verranno smentiti puntualmente dalla matematica. Consiglierei loro due cose: 1) cambiare di corsa i telescopi di “via dell’Astronomia”; 2) consultare il divino Otelma. Roberto Nardella http://scenarieconomici.it/i-telescopi-confindustria/

 

  By: temistocle2 on Giovedì 29 Gennaio 2015 11:43

Quel Rogoff famoso insieme a Reinhart per aver giustificato l'austerità come ricetta per l'Italia utilizzando un modello pieno di errori (casuali o voluti?): "Un famoso paper di Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, tra i più citati negli ultimi anni, nel quale si evidenziava l’esistenza di una correlazione tra un alto rapporto debito/PIL (maggiore del 90%) e la bassa crescita, è inficiato da gravi problemi metodologici e addirittura da un banale errore nel foglio di calcolo, tanto che su twitter si parla di #excelgate. Eppure, anche sulla base di questo studio, è stata giustificata l’austerità, il pareggio di bilancio e il “rimettere a posto i conti”, al di qua e al di là dell’Atlantico."

 

  By: foibar on Martedì 27 Gennaio 2015 22:24

Roberto, riprova sarai più fortunato.

 

  By: Roberto964 on Martedì 27 Gennaio 2015 17:55

caro Foibar, se ti riferisci al fallimento multiplo del settore bancario pienamente d'accordo con te. Ma la vedo dura.

 

  By: foibar on Martedì 27 Gennaio 2015 14:21

Come se ne esce? Sostanzialmente in DUE modi: 1) riducendo (via fallimento reale) del 50% tutte le attività; 2) permettendo alle famiglie di riprendere i consumi. c'è una "terza" via che guarda un po potrebbe coincidere con l'unico settore che è in costante crescita e che, riguarda un po, tutti gli stati stanno finanziando.

 

  By: Roberto964 on Martedì 27 Gennaio 2015 11:05

Decennio deflattivo? Da quasi TRE anni continuo a dire che ci sarebbe stata una riduzione del PIL globale: da un anno, grosso modo ogni trimestre, viene continuamente rivista al ribasso tale stima. A distanza di 6 mesi c'è stato un taglio del -0,5% (-12.5%) < 25 Luglio 2014, Dopo i deludenti dati del PIL del primo trimestre di USA, Cina e altre economie dei Paesi Emergenti (tra cui la Russia), anche il Fondo Monetario Internazionale ha dovuto rivedere al ribasso le stime di crescita del PIL per l’anno in corso: nel 2014 la crescita mondiale si ridimensiona dal 3,7% a/a al 3,4% a/a mentre rimane invariata al 4,0% per il 2015.> <20 GENNAIO 2015 - Il Fondo monetario internazionale (Fmi) rivede al ribasso le stime di crescita dell'economia mondiale, che nel 2015 crescerà del 3,5% (-0,3 punti percentuali rispetto a ottobre) e nel 2016 del 3,7% (-0,3). "La crescita economica è più debole: c'è un urgente bisogno di riforme strutturali in diversi paesi".> Quanto vado affermando dall'epoca è da addurre alla dinamica innescata dalla drastica riduzione dei consumi (e conseguentemente del PIL) dell'€uro-Zone e ciò è anche essenzialmente responsabile della bassa inflazione globale (che in buona parte di U€ è già deflazione). Quella che ci ha investito è una crisi da superproduzione MAI VISTA in passato, che per un buon decennio è stata assecondata, mistificata e sostenuta da un super-indebitamento privato globale (che poi diventa pubblico). Ora che le varie bolle debitorie esplose (ma molte altre devono ancora deflagrare) hanno fortemente ridimensionato tale fenomeno si fa la conta dei danni. Sono convinto che il peggio debba ancora arrivare. L'offerta globale supera la richiesta almeno del doppio. Nonostante il dollaro sia costantemente risalito da Aprile 2014 in poi, non ho visto aumenti di prezzi sulle merci provenienti dall'estero, anzi! I prezzi a livello industriale stanno calando in tutto il globo con una media percentuale impressionante: dal petrolio al rame, dai ferrosi al gas, dai semilavorati ai prodotti finiti. Sino alla fine si spingerà abbassando i prezzi: ciò porterà solo altra deflazione aggregata. I tassi d'interesse nei Paesi industrializzati che tendono tutti pericolosamente verso lo ZERO (e in diversi casi sotto ad esso) mi fanno pensare al prossimo decennio come a quello della deflazione. Una grande deflazione da sovra capacità produttiva. Il finto Q€ di Draghi arriva male e tardi: l'operazione "svalutescion" sarà abbastanza inutile: i prezzi continueranno a scendere e asimmetricamente la deflazione a salire. Come se ne esce? Sostanzialmente in DUE modi: 1) riducendo (via fallimento reale) del 50% tutte le attività; 2) permettendo alle famiglie di riprendere i consumi. Il sistema attuale, per tutt'una serie di problematiche, propende fortemente, inconsciamente e incoscientemente, per la PRIMA ipotesi. Roberto Nardella.

 

  By: hobi50 on Martedì 27 Gennaio 2015 10:20

E' arcinoto che gli economisti si trovino spesso in difficoltà sulla finanza. Ed ovviamente non prendo ad esempio Borghi . Lo stesso Krugman ,alcuni anni fa ebbe un batti e ribatti con S.Fulwiller (MMT)nel web sulle "riserve bancarie " e ne uscì distrutto . Hobi

 

  By: Moderatore on Martedì 27 Gennaio 2015 02:38

E' sempre bello quando si ascoltano i pareri degli economisti ricordare questo spezzone del film in cui uno dei più importanti prof. di economia in America, ^Ken Rogoff risponde alla domanda su cosa sono i credit default swap#http://vimeo.com/67007133^