By: panarea on Martedì 17 Settembre 2002 12:50
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Alcune considerazioni
1- “è difficile separare i timori della guerra da altri fattori di incertezza già presenti, dall’incognita sulla forza della ripresa, e quindi della crescita degli utili, ai dubbi sui profitti societari generati dai recenti scandali contabili, alla più generale avversione al rischio degli investitori” John Llewellyn, capo economista della Lehman Brothers al Sole24ore di sabato 14. Ossia in un mercato sicuramente allergico ad ogni elemento di instabilità ed incertezza, i fattori che sottintendono i corsi azionari sono difficilmente separabili. Proprio per questo negli anni settanta ha livello teorico inventarono l’APT, Arbitrage Pricing Theory, in cui il rendimento di un asset (azione o portafoglio) non è più interpolato con il solo mercato (il famoso singolo beta del CAPM) ma a varie altre variabili econometriche, quali prezzo petrolio per esempio, proprio per cercare di distinguere gli effetti di “guerre mediorientali” dal resto.
2 - “La Francia preme perché nella UE si possa distinguere tra spese correnti e quelle per investimenti…… La Francia, tramite il suo ministro della Difesa, Michele Alliot-Marie, ha rilanciato nuovamente ieri l’idea ( ) di escludere dai calcoli del Patto di Stabilità le spese militari” Sole24ore di sabato 14.
Certo, lo scopo francese è cercare di sfondare il vincolo deficit/pil di Maastricht dove il denominatore non è salito come previsto, però il fatto che il secondo paese europei proponga di contabilizzare le spese militari non in quelle correnti, i.e. negli investimenti, fa riflettere.
3 – L’immagine
“(il problema dell’immagina americana all’estero) è iniziato una decina di anni fa quando l’America si è convinta che non servisse più la diplomazia pubblica: quell’armamentario propagandistico che usato con intelligenza aveva contribuito a far vincere la Guerra Fredda. …. Il governo (USA) spende in un anno circa 5mln USD in sondaggi di opinione, meno di un senatore per la propria campagna elettorale … Il Piano Mashall, il mirabile dosaggio fra politica e la sua propaganda, capace di arricchire contemporaneamente i conquistatori e i conquistati, che l’America ha dimenticato”. Sole24ore di domenica 15.
In pratica gli USA non sanno più vendere la propria immagine perché non investono più in PR mondiali; la superpotenza non è diventato un mostro unilateralista, è la stessa del 1945 e del piano Mashall, soltanto che ha dimenticato di dircelo.
ciao