Autonomia, Secessione e Indipendenza

 

  By: lanci on Martedì 25 Marzo 2014 20:03

#b#ESCLUSIVISSIMO#/b# #b#PRIMISSIME REAZIONI GERMANICHE AL REFERENDUM VENETO#/b# #b#DOCUMENTO RISERVATISSIMO#/b# ^TOP SECRET ONLY FOR YOUR EYES - BURN AFTER READING #http://www.youtube.com/watch?v=ue8eJfIeBFk&feature=youtu.be^

 

  By: Moderatore on Lunedì 24 Marzo 2014 12:41

ci sono stati molti che hanno messo criticato il referendum come non attendibile perchè sembra ci fosse il modo di dare voti multipli e in effetti 2,3 milioni di persone che votano senza pubblicità sui giornali e TV sembrano molti. Ma la realtà è che anche se avesse votato effettivamente la metà i sondaggi indicano che il referendum esprime la volontà della maggioranza dei veneti. L'unica nota stonata è che tra i giovani, cioè gli studenti, invece prevale il no all'indipendenza e qui ci sarebbe da parlare dei guasti della scuola che è diventata una macchina di indottrinamento fin dalle elementari. Onore ai veneti, una macchia è l'attuale ministro delle finanze "Padoan", un rinnegato e traditore veneto ("... Padoan: «Via a nuove privatizzazioni.. ^il protrarsi di un simile fase economica non è tollerabile dal Paese» perché «altrimenti si mette a repentaglio la tenuta della finanza pubblica»#http://www.corriere.it/economia/14_marzo_22/padoan-il-30percento-italiani-rischio-disagio-sociale-070f7be6-b1d7-11e3-a9ed-41701ef78e4b.shtml^), ma una volta indipendenti gli si può togliere la cittadinanza e disconoscerlo --- #i# ...Lo conferma un sondaggio di Demos, condotto presso un campione rappresentativo di elettori veneti nei giorni scorsi (per la precisione: il 20 e il 21 marzo). La partecipazione al referendum, dai dati, esce ridimensionata. Ma resta, comunque, molto significativa. Quasi metà degli elettori veneti, infatti, sostiene di aver votato oppure di essere intenzionato a farlo. E poco meno dell’80% di essi si dice favorevole al quesito referendario: l’indipendenza veneta. Una posizione condivisa, d’altronde, da un terzo di coloro che dicono di non essere intenzionati a votare. Nell’insieme, la maggioranza degli elettori (compresi nel campione) si dice d’accordo con l’ipotesi che “il Veneto diventi una repubblica indipendente e sovrana”. Circa il 55%. Mentre i contrari sono poco meno del 40%. Dunque, l’indipendenza costituisce una prospettiva attraente per la maggioranza della popolazione. Piace, soprattutto, agli imprenditori e agli operai. I lavoratori dipendenti e autonomi della piccola impresa, che costituiscono il “distintivo” economico e sociale del Veneto. Solo tra i più giovani — e, quindi, fra gli studenti — la posizione contraria all’indipendenza prevale nettamente. Oltre che fra i disoccupati. Anche dal punto di vista politico, gli orientamenti sono molto chiari. L’indipendenza veneta piace agli elettori di Destra (in particolare di FI) e, ovviamente, ai leghisti e agli “autonomisti”. Ma prevale nettamente anche fra gli elettori del M5s, dove, peraltro, negli ultimi due anni è confluito gran parte del voto leghista. ....

 

  By: Jim on Lunedì 24 Marzo 2014 04:01

l'idea è che stati più piccoli e più omogenei funzionino meglio di stati grandi e disomogenei. -------------------------------------- se l' Europa ha un futuro sarà quello di una federazione di regioni o macroregioni che liberamente aderiscono. Un modello tipo Svizzero risolverebbe molte situazioni come in Belgio,Scozia,Catalogna, in Italia le discussioni sulle regioni autonome, tra quelle in attivo con lo stato centrale e quelle perennemente a rimorchio.

 

  By: gonzales on Lunedì 24 Marzo 2014 03:15

>>Come si fa a non innamorarsi di un movimento che cita Hoppe...<< Certo che se alla fine salta fuori che anche Zaia (l'uomo delle 450 rotonde e delle sovvenzioni all'ippica) é un fan di Hoppe... allora c'é qualcosa che non quadra (Di recente si é pure visto Tosi presiedere un convegno del "Tea party Italia": da sbellicarsi dalle risate)

 

  By: Moderatore on Lunedì 24 Marzo 2014 01:39

anche i cinesi e gli asiatici in genere non sono tanto onesti, ma esportano da matti e nell'insieme fanno funzionare l'economia... i veneti sono stati i primi ad arrivare in Cina con Marco Polo, gente intraprendente, ma non sono mai stati noti per la grande correttezza e rispetto delle regole, anzi essendo mercanti e banchieri bisognava stare attenti con loro, organizzarono la crociata per liberare la terra santa e poi invece la dirottarono su Costantinopoli e la fecero saccheggiare ai crociati... l'idea è che stati più piccoli e più omogenei funzionino meglio di stati grandi e disomogenei

 

  By: robom1 on Domenica 23 Marzo 2014 17:13

Mi ricordo ancora quando ho fatto il militare nel 1989 a salerno, napoli e verona. In particolare a verona in quegli anni si parlava di Lega, notavo alcuni episodi di intolleranza della popolazione verso gli stranieri (timidi segni). Tutti quanti a parlare di quanto sono bravo io, quanti sono invece furbi gli altri. Intanto nella mia caserma a verona in centro, c'era l'allegra combricola del sottufficiale e ufficiale al vettovagliamento che entravano con l'auto in caserma bella alta e quando invece uscivano toccava per terra: perchè? perchè si fregavano i viveri destinati alla truppa da rivendere ai macellai e vari in nero. Un giorno che facevo il nucleo controllo cucina mi hanno subito rimandato in reparto alla mia richiesta di fare immediatamente l'inventario. Cosi come il sottufficiale alla paghe che si inventava rimborsi fasulli su nominativi inesistenti per guadagnare 50.000 o 100.000 lire in piu' al mese. I vari ufficiali quasi tutti del luogo chissà come avranno fatto ad essere nominati, due su tre avevano parenti nell'esercito. Intanto l'appalto del Mose è passato da 1,8 a piu' di 5 miliardi, ma è sempre colpa di qualcun altro. Quello che adesso viene ricordato con nostalgia è stata una repubblica che ha governato con il pugno di ferro i territori sottomessi, mi ricorda il carnevale di venezia, l'importante è salvare le apparenze, magari lasciare il cerino in mano a qualcun altro ostregheta..

 

  By: deltazero on Domenica 23 Marzo 2014 10:47

Lanci "VIVA EL LEON .... CHE MAGNA EL TERON !!!!!! nell'immaginario collettivo veneto El teron non e`, a dispetto di quello che si pensa, il lavoratore meridionale, per il quale il veneto ha grande rispetto perche' riconosce un suo simile, bensi il rappresentante della forza pubblica, il maresciallo della guardia di finanza, il funzionario dell'agenzia delle entrate, il burocrate dell'ufficio del registro, dell'Aci, dell'ispettorato del lavoro, del Inail, dell'inps ecc. tutti inderogabilmente e inutilmente vessatori e sempre salvo mosche bianche meridionali. e i peggiori sono i funzionari romani de roma. e adesso attendo serenissimamente le reazioni scomposte dei soliti" nella mia romagna c'è qualcosa di simile dimostrato dal proverbio popolare meglio 1 sorella puttana che 1 fratello carabiniere

 

  By: Bullfin on Domenica 23 Marzo 2014 02:20

Il movimento Indipendenza Veneta... Tale movimento è presieduto dal Prof. Lodovico Pizzati (ha lavorato anche con la Banca Mondiale) e da Avvocati Morosin e Cantarutti (o qualcosa del genere). Il loro approccio sarebbe di raggiungere l’indipendenza del Veneto in modo pacifico e seguendo la normativa internazionale (che i due avvocati ben conoscono). Ora tutto bene. Onestamente condivido le perplessita’ sul numero dei partecipanti al referendum. Questo dato se non veritiero porterebbe un certo discredito. Quindi sarebbe opportuno che la cosa fosse sancita con una certa formalita’. Inotre le famose schede per votare (o quel cavolo che dovevano consegnare) qui a Belluno MANCO NA TRACCIA. Nessuno che io conosca qui ha avuto uno straccio di avviso postale o altro del referendum. Io l’ho saputo leggendo WSI e con una telefonata del mio amico. Non un bel segnale per il Bellunese (che si conferma comunque terra di caproni, visto che le forze politiche di Sondrio si uniscono per ottenere l’autonomia, qui ovviamente no…ogni politico guarda al suo orticello e daje avanti così). Qui nel bellunese vi è il Bard movimento per l’autonomia che ha stretti contatti con rappresentanti del TAA (e francamente tra IV e Bard scelgo quest ultimo visto anche che in tutti gli organi del movimento IV NON VI E’ TRACCIA DI UN BELLUNESE…e so per certo che vi è un gruppo di sostenitori). In ultimo tale movimento nel momento della “gloria” vede proprio al suo interno una diatriba feroce tra avvocati. Mah sono un po’ perplesso, ho il sentore che vada a finire come tutti i movimenti autonomistici veneti che si sono susseguiti negli ultimi decenni...tra l'altro Iv ha già avuto una scissione da parte di un movimento che si chiama Veneto Stato...). Al solito il mio approccio è poco partecipativo e piu’ di studio del fenomeno (sapete bene che sono un bastian contrario e di politica sono semplice spettatore…). Sulla cittadinanza INTERCEDERO' AFFINCHE CE L'ABBIA IL PRIMA POSSIBILE :)))). La Durigon pero' sbaglia su una cosa. NOn è l'autonomia che fa si che la gente agisca per il bene suo e della popolazione. Ruberie ci sono a Roma, ruberie ci sono A Torino, Milano e Venezia. Il problema è ciclico. Il problema è legato ad un ciclo politico-economico-sociae che ha indubbiamente raggiunto un apice negli anni novanta e che sta mostrando tutto il suo declino...corruzione, burocrazia, etc. (Lanci, ho qualche dubbio sulla Sua ricostruzione dei fatti del leon che magna el teron…. Tante belle cose).

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: XTOL on Domenica 23 Marzo 2014 00:49

come si fa a non innamorarsi di un movimento che cita hoppe (^Democrazia: il dio che ha fallito#http://www.ibs.it/code/9788885140776/hoppe-hans-hermann/democrazia-il-dio-che.html^)? va a finire che si scopre un tipo di italiano che, senza bisogno di conoscere i libertari, ha compreso che la socialdemocrazia è un incubo da cui ci si sveglia in miseria. quanto all'ipotesi che i romagnoli possano replicare.. mah! mi piacerebbe tanto, ma ho poche speranze. comunque non è indispensabile: quando per votare con i piedi ai miei figli basterà spostarsi di 100 km, lo stato italiano e la sua insulsa inettocrazia dureranno pochissimo.

 

  By: Acmen on Domenica 23 Marzo 2014 00:18

cita lo studio del sociologo Robert Putnam di Harvard sul senso civico degli italiani che differisce parecchio da regione a regione...ci siamo in tre in tutta Italia a ricordarlo...altro che i buzzurri come Bossi o Grillo) ------------------------------------------- Attaccare Grillo che è il garante di un movimento al 25 % min. su base nazionale non mi pare molto intelligente se si perseguono i medesimi obiettivi e in specialmodo dopo questo Post dello stesso Grillo, perchè da solo il Veneto non va da nessuna parte...! http://www.beppegrillo.it/2014/03/e_se_domani.html

 

  By: GZ on Sabato 22 Marzo 2014 23:12

Parla Anna Durigon, trevigiana, laureata in architettura, cofondatrice del movimento Indipendenza Veneta, la ragazza che ^ha fatto lo sciopero della fame#http://www.youtube.com/watch?v=_pSo1TcyZyE^ nel 2012 per spingere il governatore Zaia a indire il referendum -- #i# La Risoluzione 44, promosso dal movimento Indipendenza Veneta, votata dal vostro Consiglio Regionale e sostenuto, fra i vari, da intellettuali come Hans-Hermann Hoppe e Carlo Lottieri è un passaggio intermedio verso il referendum per l’indipendenza del Veneto. Questo testo ribadisce il diritto all’autodeterminazione del popolo Veneto e impegna il nostro consiglio regionale a metterlo in pratica con “urgenza”. Indipendenza Veneta ha inoltre già presentato a gennaio una petizione al Parlamento Europeo perché il referendum per l’indipendenza venga tutelato con un monitoraggio internazionale, e ha già presentato un progetto di legge referendario ora in esame da una commissione di giuristi ufficialmente insediata a marzo dalla Regione Veneto. La Risoluzione 44 è stato un passaggio importante per creare un consenso politico e rompere alcuni tabù che frenavano molti consiglieri regionali. Il voto in consiglio straordinario per la Risoluzione 44 è stato anticipato da settimane di pressing su ogni consigliere. Indipendenza Veneta ha coinvolto la cittadinanza nel spedire centinaia di lettere ai propri consiglieri, a prescindere dal partito di appartenenza, perché votassero a favore di questa Risoluzione. Credo che i consiglieri, votati con preferenze, siano molto sensibili alle esigenze esposte direttamente da migliaia di cittadini. Per questo siamo fiduciosi che coinvolgendo direttamente i cittadini, rendendoli responsabili del loro peso politico, sia possibile far passare non solo la Risoluzione ma anche un referendum democratico che vuole interpellare direttamente gli elettori della Regione Veneto. Siamo convinti che non ci sarà cambiamento se la volontà non parte dal basso, dai Veneti, che messi a conoscenza della possibilità di fare il referendum inizieranno a far sentire la loro voce. ...Il problema della Lega Nord è che cerca di riformare lo stato italiano (federalismi, devolutions, macroregioni…) tramite il parlamento romano. Non è un problema di cattiva rappresentanza, ma di pessima strategia che ha portato un consenso elettorale ad impantanarsi in un vicolo cieco. La nostra azione bypassa la frammentazione politica perché non promette azioni post-elettorali, ma agisce nell’immediato in maniera trasversale a forze politiche ed ideologiche. E’ l’urgenza dettata dalla crisi che ci permette di costruire un consenso a prescindere da inevitabili frammentazioni che esistono in qualsiasi realtà europea simile alla nostra. ...E’ un fuoco di paglia perché la strategia di Grillo ricalca i fallimenti di 20 anni di leghismo: : #F_START# size=3 color=red #F_MID#mandare gente nuova al macello del parlamento romano, dove è matematicamente impossibile ottenere qualsiasi tipo di riforma#F_END#. Il problema rappresentato dalle preferenze per Grillo non è una questione di contrasti, ma di priorità. Sappiamo che una maggioranza di veneti è favorevole all’indipendenza del Veneto (a prescindere se hanno votato Grillo o altri partiti). Il problema è che per ottenere l’indipendenza la questione referendaria deve essere la priorità politica, e con le ultime elezioni è stato evidente che l’elettorato crede ancora che basti un ricambio di parlamentari per risanare la situazione, piuttosto che trovare la via d’uscita al di fuori di Roma, come propone Indipendenza Veneta. La maggioranza indipendentista c’è, manca ancora l’organizzazione politica per rendere la via referendaria la priorità sopra ogni altra cosa. ...Lo stato italiano non ha futuro perché non è in grado di garantire il benessere dei cittadini al suo interno. : #F_START# size=3 color=red #F_MID#La completa indipendenza politica di più realtà al suo interno saranno la vera riforma amministrativa che garantirà un rifiorire economico e sociale di tutti i popoli della penisola#F_END# e delle isole. Il Veneto sarà una repubblica indipendente composta da province confederate che includeranno con tutta probabilità anche il Friuli e forse la Lombardia orientale. La Sicilia e la Sardegna saranno due paesi liberi ed indipendenti con i tassi di crescita più elevati d’Europa. Campania, Calabria, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata saranno un altro stato europeo finalmente libero da un sistema clientelare sussidiato dallo stato italiano. Non ci saranno confini né dogane, come non ci sono tra Austria e Germania, o Francia e Belgio. I Veneti continueranno ad andare in vacanza in Sardegna, e i supermercati veneti offriranno come sempre prodotti siciliani. Il libero movimento di merci, capitale e lavoro sarà garantito, ma questi nuovi stati indipendenti e integrati avranno delle amministrazioni molto più efficienti, una pressione fiscale ridotta, e dei servizi pubblici molto migliori.#/i# Questa ragazza è veramente qualcosa..., in questo suo discorso ^cita lo studio del sociologo Robert Putnam di Harvard sul senso civico degli italiani#http://www.youtube.com/watch?v=_pSo1TcyZyE^ che differisce parecchio da regione a regione...ci siamo in tre in tutta Italia a ricordarlo...altro che i buzzurri come Bossi o Grillo) Qui in Emilia non c'è speranza perchè i cervelli sono stati plasmati per settantaanni dal Partito e siamo i più coglioni, siamo la regione con la % più alta di favorevoli all'euro, quella che vota sempre qualunque reincarnazione del PCI qualunque cosa faccia, qui ci si fa in quattro per far arrivare immigrati e i Comuni danno loro la preferenza ovunque possono, qui esprimiamo come nostro rappresentante la Kyenge... ...in Romagna forse... Comunque ho metà di una casa al mare in Veneto e mia bisnonna era veneta per cui forse mi daranno la cittadinanza e con un poco di pratica la lingua si impara

 

  By: lanci on Sabato 22 Marzo 2014 23:10

VIVA EL LEON .... CHE MAGNA EL TERON !!!!!! nell'immaginario collettivo veneto El teron non e`, a dispetto di quello che si pensa, il lavoratore meridionale, per il quale il veneto ha grande rispetto perche' riconosce un suo simile, bensi il rappresentante della forza pubblica, il maresciallo della guardia di finanza, il funzionario dell'agenzia delle entrate, il burocrate dell'ufficio del registro, dell'Aci, dell'ispettorato del lavoro, del Inail, dell'inps ecc. tutti inderogabilmente e inutilmente vessatori e sempre salvo mosche bianche meridionali. e i peggiori sono i funzionari romani de roma. e adesso attendo serenissimamente le reazioni scomposte dei soliti

Veneto: 2,1 milioni per l'indipendenza - GZ  

  By: GZ on Sabato 22 Marzo 2014 22:35

Anche ^la ragazza che ha letto i risultati è bella#http://www.youtube.com/watch?v=aK1c3mWK2gc#t=83^ (questa Anna Durigon, è la studentessa di architettura che un anno fa ha fatto lo sciopero della fame per spingere il governatore Zaia a convocare il referendum indipendentista... ^"La Repubblica del Leone: Intervista ad Anna Durigon di Indipendenza Veneta"#http://www.sanatzione.eu/2013/04/la-repubblica-del-leone-intervista-ad-anna-durigon-di-indipendenza-veneta^, se leggi l'intervista vedi che questa ha le idee molto chiare, è determinata ed è intelligente e preparata...) A sorpresa è successo qualcosa di bello, di genuino e di reale. Nel silenzio quasi totale dei media, senza veri soldi perchè si sono autofinanziati e nessuno dei promotori sembra ricco, tramite il lavoro volontario dal basso di gente che aveva un idea in comune, sono riusciti a far votare metà dei veneti al referendum per l'indipendenza Questo è un evento che ha un potenziale ora di crescere ancora e produrre risultati perchè è basato sulla cosa più reale che esista, il senso di appartenenza collettivo basato sull'identità culturale ed etnica. Una volta esisteva anche il senso di appartanenza collettivo basato sull'identità di classe o categoria sociale, i braccianti, gli operai, i lavoratori in opposizione ai padroni in genere del socialismo (o anche gli ex-combattenti o piccoli proprietari del fascismo, o i quadri della famosa marcia di Torino...). Oggi le categorie sociali sono frantumate e confuse, hai divisioni tra chi è statale e al sicuro e chi è nel privato e colpito dalla crisi, chi è garantito da contratti e chi è precario, chi ha la pensione al 100% dello stipendio e chi ne riceverà il 40%, tra chi ha un lavoro e chi è un autonomo che sta per chiudere e fallire ecc... Oggi la cosa più reale che ancora può dare un senso di identità rispetto al rullo compressore dell'economia globale è il senso di appartenenza etnica, che va indietro anche di un secolo o due, come dimostrano gli scozzesi che vanno al referendum, i catalani che fanno la catena umana di centinaia di migliaia per segnare il confine dalla Spagna, i fiamminghi verso i valloni, gli slovacchi, sloveni, croato, bosniaci e gli altri dieci popoli dell'est europa dagli estoni ai bielorussi a persino gli ukraini dell'este e gli ukraini dell'ovest. Gli architetti dell'Unione Europea non hanno forse fatto bene i conti: il sistema della UE in realtà favorisce le spinte a separarsi e rendersi indipendenti dei popoli che erano indipendenti prima dell'ondata nazionalista della seconda metà dell'800, perchè SE TI SEPARI ORA IN EUROPA NON SEI ISOLATO, ESCI DAL TUO STATO NAZIONE, MA RESTI ORA NELL'UNIONE EUROPEA. Il contesto sovranazionale della UE da una copertura a ukraini dell'est, catalani, scozzesi, fiamminghi e veneti. In Italia abbiamo circa 1,400 anni di storia, dall'anno 450 circa d.c. al 1860 in cui non siamo MAI stati un unica nazione e siamo sempre stati divisi in come minimo una decina di stati (ducati, regni, repubbliche, principati...) diversi e spesso in lotta feroce tra loro. Forse lo si dimentica, ma i vari stati e repubbliche dell'Italia si sono sempre alleati con gente fuori dei confini, francesi, germani, bizantini, austriaci, inglesi...per per combattersi e imporsi, Monti, Letta e Renzi che si appoggiano a poteri esteri per stare a galle seguono una tradizione millenaria. I disastri maggiori i vari stati italiani li hanno quasi sempre avuti a causa delle rivalità con gli stati vicini. Tuttavvia abbiamo una lingua in comune, ^una cucina ora in comune#http://player.vimeo.com/video/70776419^ e tante altre cose nell'arte e nel costume che ci differenziano dal resto d'europa. In tempi di crisi vera, di una crisi che sfugga davvero di mano alle elites e in cui il sistema economica vada a pezzi però non è detto che siano sufficienti. Im Italia veneti hanno un maggiore chance di andare avanti e diventare indipendenti, non perchè siano in una situazione economica estrema (vedi tabella sotto, finanziariamente forse lombardi ed emiliani hanno qualcosa in più da guadagnarci), ma perchè per ragioni storiche sono più omogeni tra loro e hanno un senso di appartenenza maggiore. La cosa fondamentale è la lingua e la quantità di tradizioni che sono rimaste diverse: i catalani, i fiamminghi e gli ukraini hanno una lingua loro diversa dallo spagnolo, dal francese e dal russo. Anche se dall'esterno valloni e fiamminghi sembrano uguali, il fatto di parlare lingue diverse fa la differenza. Gli scozzesi parlano inglese, ma grazie al fatto che non c'è quasi stata emigrazione in Scozia in duemila anni, hanno mantenuto una serie impressionante di tradizioni diverse. I veneti hanno ad esempio il fatto che quasi tutti parlano veneto, che non è un dialetto come il bergamasco o il modenerse incomprensibile a chi non lo impari in famiglia, è quasi come l'italiano, ma è diverso (in Emilia o parli l'italiano o parli il dialetto sono due idiomi così diversi che di fatto oggi il 20% della popolazione è in grado di dire due frasi in dialetto, è troppo difficile per cui viene abbandonato). Anche il romano e il napoletano ovviamente hanno questa distinzione di essere facili da parlare e prendere su, ma di essere riconoscibili, ma ovviamente poi c'è tutto il discorso economico e geografico, il Veneto economicamente funzionerebbe senza problemi domattina se fosse separato e confina con Austria e Slovenia che offrono un esempio già pronto da imitare di come uno stato di 6-8 milioni di persone in Europa è la norma. ^"Veneto: 2 milioni e 102mila Sì all'indipendenza dall'Italia"#http://www.youtube.com/watch?v=aK1c3mWK2gc#t=83^

E' ora di rifare il referendum-burletta del 1866 ! - Moderatore  

  By: Moderatore on Martedì 18 Marzo 2014 19:15

^"Venice prepares for referendum on secession from Italy"#http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/italy/10698299/Venice-prepares-for-referendum-on-secession-from-Italy.html^ (Telegraph) ^"Venice votes in referendum on splitting from Rome"#http://www.bbc.com/news/world-europe-26604044^ (BBC) Persino il Financial Times ha parlato del referendum in Veneto per l'indipendenza, ne hanno parlato giornali americani, tedeschi, francesi, inglesi, la BBC, il Telegraph, ma non un singolo giornale o giornalino italiano, incluso quello della Lega --- ^E' ora di rifare il referendum-burletta del 1866 !#http://www.lindipendenza.com/peggio-il-plebiscito-veneto-del-1866-del-referendum-fatto-in-crimea/^ Alla fine della III guerra d’indipendenza, l’Austria si rifiuta di “passare” il Veneto a quell’Italia che aveva pesantemente sconfitto per terra (Custoza) e per mare (Lissa). Lo “gira” alla Francia affinché “sotto riserva delle popolazioni debitamente consultate” come sta scritto nel trattato di pace, venga organizzata una libera votazione: in questo momento sono i Veneti i protagonisti del loro futuro. Viene riconosciuto al popolo veneto quello che al giorno d’oggi si chiama “diritto alla autodeterminazione”. Il plebiscito viene convocato il 21 e 22 ottobre 1866. Due giorni prima del voto, la nostra Terra veneta passa dalle mani del plenipotenziario francese ai Savoia rappresentati dal generale Genova Thaon di Revel; ce lo dice la “Gazzetta di Venezia” che scrive testualmente : “Questa mattina in una camera dell’albergo d’Europa si è fatta la cessione del Veneto”, c’è un dispaccio telegrafico del generale Thaon di Revel che il 19 ottobre 1866 alle ore 10.20 telegrafa “Cessione della Venezia compiuta. La bandiera Reale Italiana sventola dalle antenne di piazza San Marco” datato, ripeto 19 ottobre, due giorni prima del voto… I veneti vanno a votare quando i giochi sono già stati decisi, con l’esercito italiano che occupava già buona parte del territorio veneto (come e peggio che in Crimea!), fra intimidazioni e brogli pesantissimi, con schede di colore diverso e con manifesti di convocazione come quello allegato; e il risultato? Peggio che “bulgaro” il 99,99 % dei veneti avrebbe votato per il SI (641.757 a favore, appena 69 voti contrari! ). Indro Montanelli, che non era un pericoloso indipendentista veneto, li definì “plebisciti-burletta”....

 

  By: shabib on Martedì 18 Marzo 2014 15:14

Putin: Crimea è stata e resta parte "inalienabile" della Russia di: TMNews Pubblicato il 18 marzo 2014| Ora 12:23 Krushev la cedette all'Ucraina violando la Costituzione Mosca, 18 mar. (TMNews) - Crimea "è stata e resta parte inalienabile" della Russia e la decisione di Nikita Krushev di cedere la Crimea all'Ucraina "fu presa in violazione della Costituzione" sovietica. Lo ha dichiarato Vladimir Putin, nel discorso tenuto al Cremlino dopo la richiesta della Crimea di annessione alla Federazione russa. Per quali motivi l'allora segretario generale del Pcus, nel 1954, decise di agire in tal modo "lo decideranno gli storici", ha detto il presidente russo, difendendo la decisione di appoggiare la secessione della Crimea dall'Ucraina e ribadendo la legittimità del voto di domenica nella penisola. Quando, al crollo dell'Urss, la Russia si è ritrovata privata della sovranità territoriale sulla Crimea, "ha abbassato occhi e se n'è fatta una ragione, ha mandato giù il rospo", ha argomentato il capo del Cremlino, lasciando intendere che oggi le cose sono cambiate. NON SO SE E' CHIARO : Putin: Crimea è stata e resta parte "inalienabile" della Russia http://www.wallstreetitalia.com/article/1677994/putin-crimea-e-stata-e-resta-parte-quot-inalienabile-quot-della-russia.aspx