La Reconquista ( migrazioni e demografia )

 

  By: gianlini on Venerdì 07 Novembre 2014 16:37

zibordi, tutte inutili fisime! l'influsso dell'ambiente e della comunità in cui si cresce è 100 volte o 1000 volte o forse 10.000 volte più importante ed influente del DNA! guardi questo video http://www.youtube.com/watch?v=bRfMIbBAJ1A

Cugini di quinto grado - GZ  

  By: GZ on Venerdì 07 Novembre 2014 13:51

I rumeni, come i greci, i kosovari e macedoni e albanesi sono stati invasi dai turchi per circa due o tre secoli e avevano subito invasioni di Unni, Tartari e Mongoli in precedenza. Oltre a portarsi via centinaia di migliaia di slavi come schiavi #i# ("slave" e "Slav" hanno la stessa radice in quasi tutte le lingue#/i# ) turchi e altri arabi, siriani e altri che militavano con i turchi si sono quindi "mescolati" con la forza con le donne rumene, albanese e greche ...e di conseguenza oggi i loro discendenti sono un poco imparentati con loro. Queste relazioni di parentela tra popolazioni da una quindicina di anni si possono però misurare con l'analisi di un campione di DNA. Il servizio a cui ho mandato il mio campione di DNA, ^23andme#https://www.23andme.com/you/relfinder/^ che appartiene alla moglie del fondatore di Google, mi indica ad esempio periodicamente dei #F_START# size=3 color=blue #F_MID#lontani parenti, cioè cugini fino al sesto grado e sono tutti di di origine europea#F_END# , nel mio caso ne noto parecchi slavi dell'Est Europa. #ALLEGATO_3# Due europei tra tra loro sono lontani cugini. Un europeo e un cinese, un europeo e un indiano americano, un europeo e un africano invece no. Un italiano di antenati italiani ha una grado di parentela, in media: 1) con altri ITALIANI (che non conosce...) di antenati italiani che va dal cugino di terzo grado a quello di quinto grado 2) con altri EUROPEI di antenati europei che va dal cugino di terzo grado a quello di sesto grado 3) con altri NON-EUROPEI invece non rilevabile #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Il grado di parentela in senso largo, cioè fino ai cugini di sesto grado, è quello che definisce gli europei#F_END#. O gli asiatici. O gli indiani. O gli africani. Tra loro. (poi ci sono aree come il medio oriente e l'asia centrale dove sono tutti più mescolati). Ma gli asiatici NON sono cugini fino al sesto grado con gli europei. Gli africani NON sono cugini fino al sesto grado con gli asiatici.... Come lo so io che non sono uno scienziato ? Perchè ripeto oggi in realtà è facilmente rilevabile se solo mandi un campione di saliva! Se ad esempio invece hai "sangue turco" o arabo (...haplogruppo tipico e prevalente in quella regione...) oggi lo rilevi in modo sempre più preciso man mano che si allargano i campioni e si affinano le tecniche di analisi del genoma. In parole povere ti trovano relazioni di lontana parentela appunto, con gente del medio oriente. Oppure non le rilevano. Ti arrivano le segnalazioni via mail (se ti interessa) ad esempio che "XY...abitante in Turchia o di cognome turco... è tuo cugino di sesto grado". #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Gli europei sono "lontani cugini" tra loro#F_END# e basta iscriversi ad un servizio di analisi genealogica del DNA per verificarlo. Così come cinesi, coreani e giapponesi sono lontani cugini tra loro. Così come i vari popoli amerindi discendenti da indiani, aztechi, maya, inca sono cugini tra loro. Così come gli africani sub-sahariani sono cugini tra loro... L'importante è però dire chiaro sempre che "le razze non esistono". Solo gli ignoranti lo pensano. Le persone istruite invece dicono che esistono relazioni di parentela fino al sesto grado che definiscono.... quello che si è sempre comunemente inteso con questo concetto ora tabù...

 

  By: MR on Giovedì 06 Novembre 2014 21:16

Interessanti le risposte della Le Pen, ma inaccettabile la sua idea di islam. Ovvero: magari è accettabilissima, ma dovrebbe dire le stesse medesime cose del cristianesimo, in tutte le sue forme.

 

  By: Paolo_B on Giovedì 06 Novembre 2014 18:24

non credo paesi ma località incivilissime si. Qui sotto la foto di una località incivilissima.

 

  By: gianlini on Giovedì 06 Novembre 2014 16:48

il mio idraulico è romeno e lo sono stati anche diversi vicini di casa quando abitavo in zona Affori a Milano..a me sono sempre sembrati più posati (ma più grezzi) di un mediterraneo che la lingua sia neolatina non cancella che per 2000 anni siano vissuti anche loro in mezzo ai Balcani, assorbendone secondo me alcuni tratti caratteristici, che non riscontro nei paesi mediterranei, come appunto assenza di particolare espansività, e atteggiamente sempre un po' schivo e ombroso; a meno di non voler considerare anche i serbi simili ai latini (non c'è niente di male a farlo)..dire che è un paese civilissimo, vorrei capire cosa vuole, dire...Pablo, conosci paesi incivili in Europa? sono discorsi che lasciano un po' il tempo che trovano, la siberia una volta era abitata quasi solo da russi di etnia bianca (biondissimi e occhi azzurri, gran bellezze le siberiane)...ora invece stanno lì diventando sempre più predominanti i soggetti di origine cinese o mongola, man mano che sposano donne russe e che i russi si spostano verso ovest o verso canada e USA...quindi dire che si vuole fare l'europa boreale con dentro la siberia è dire che in realtà delle etnie di chi ci abita frega poco....

 

  By: Paolo_B on Giovedì 06 Novembre 2014 16:36

Gianlini, se ho letto bene ha messo i Romeni nei latini perché effettivamente il romeno è una lingua neolatina. Come gente i romeni hanno tre componenti, una antichissima matrice effettivamente latina a cui devono la lingua e poi le due parti slave e turche (quest'ultima solo nel fisionomia, secondo me verso il sud est). A parte in Transilvania dove c'è una forte componente filo-ungherese e filo-tedesca, i Romeni stessi si sentono più vicini a francesi e italiani. Comunque negli anni 90 io ho vissuto due anni in romania e ricordo un paese civilissimo, ottima gente, nessun serio problema di criminalità.

 

  By: gianlini on Giovedì 06 Novembre 2014 13:59

a me sinceramente non risulta che gli studenti stranieri siano i peggiori quanto a comportamento in classe, ma che in realtà riguardi tutti, italiani e stranieri il rendimento scolastico in genere è peggiore per gli stranieri rispetto agli italiani, ma sono spesso più "vivaci" gli italiani (gli stranieri sono più "addormentati") questo mi dice un paio di amicizie che insegnano, e anche l'osservazione, banale, di ragazzi su mezzi pubblici o per strada PS leggo ora l'intervista a Le Pen....vedo che mette la Romania fra i paesi mediterranei...a me sinceramente non sembra affatto che i rumeni siano mediterranei,* ma semmai, slavi...tra l'altro sono quelli che in Italia, insieme ai marocchini, stanno creando più problemi, ...perchè dovremmo tenerceli nel gruppo? * non sono allegri, solari, gioviali e generosi, con tensioni emotive evidenti che spaziano dall'entusiasmo al rammarico, capaci di grandi invenzioni e altrettanta pigrizia atavica ...hanno ben poco di mediterraneo, a quanto ho potuto vedere

 

  By: Moderatore on Giovedì 06 Novembre 2014 13:57

Che idea si è fatto dell’operazione Mare nostrum? «Il fenomeno capitale della storia del XX secolo è l’esplosione demografica che domani sommergerà l’Europa con flussi migratori incontrollati, soprattutto se si pratica la politica della marina italiana, che consiste nel cercare i barconi sulle rive della Libia per portarle precauzionalmente a Lampedusa quando bisognerebbe convincere questi Paesi a impedire loro di partire. Che poi è quel che succedeva quando c’era Gheddafi ma sfortunatamente noi abbiamo seguito la politica americana e abbiamo distrutto questo equilibrio. Ora abbiamo il caos, l’anarchia, gli jihadisti. L’islam è un nemico dell’Europa? «L’islam è una religione che combina insieme spirituale e temporale, cosa che la rende a mio avviso difficilmente conciliabile con le forme democratiche. L’islam ha dalla sua un mondo che conta più di un miliardo e mezzo di abitanti, che hanno 21 anni di media e in cui ogni donna ha da tre a cinque bambini. Noi abbiamo 650 milioni di abitanti in Europa, che hanno 45 anni di età media e 1,4 bambini per donna. Questo è il problema». C’è un libro o un autore che vi ha particolarmente segnato? «Vede, io qui ho circa diecimila libri. L’ultimo che ho letto il diario 1940-45 di Ernst Jünger. Mi è sembrato interessante il suo sguardo su questo periodo, che è servito anche da sfondo a tutta l’opera di Modiano, che ha appena ricevuto il premio Nobel. E poi ho cominciato a leggere con molto interesse “Le suicide français” di Éric Zemmour, che ritengo un’opera importante». Europa e Unione europea: per lei è la stessa cosa? «No, no, io penso che questa Europa è una fregatura, una trappola. Noi siamo certamente europei, anche se esistono due categorie di europei. Ci sono i latini (Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, Romania) e poi ci sono i popoli germanici, nordici e anglosassoni, che hanno delle strutture mentali differenti. Ci sono differenze di valutazione ma c’è un’unità etnica. Personalmente la mia concezione dell’Europa è di una Europa “boreale”, che va dall’Atlantico al Pacifico, includendo ovviamente i Paesi slavi e la Siberia. L’Europa di Bruxelles è invece una Europa di distruzione, è l’Europa della Torre di Babele, noi siamo obbligati a uscirne se vogliamo ritrovare la nostra libertà, la nostra sovranità, la nostra capacità di controllare le frontiere». La storia europea è stata attraversata da molte guerre e incomprensioni... «Ma la guerra non è forse lo stato naturale della vita? È la pace che è probabilmente un’eccezione. E c’è una pace che è la peggiore di tutte, è la pace dei cimiteri». Cosa pensa di Vladimir Putin? «Penso che sia un grande uomo di stato. La Russia ha avuto fortuna a trovarlo sulla sua strada». Ci sono speranze, quindi, per chi ha a cuore le identità dei popoli europei? «Constato una cosa: alle ultime elezioni europee un partito che non ha né quotidiani né radio, né televisioni, né mezzi finanziari è arrivato davanti a tutti gli altri. È il Front national» (intervista a Jean-Marie Le Pen, 6 novembre 2014, Libero)

 

  By: Paolo_B on Giovedì 06 Novembre 2014 02:02

Xtol, io propendo molto facilmente al pessimismo, e quindi arrivo facilmente a concordare su tutti i mali dello statalismo. Se non ché sto sempre più vedendo pure quelli del suo opposto. Tra l'altro faccio paragoni con gli anni 90. Mi sentivo sicuro riguardo al fatto che vivevo in un paese che mi garantiva salute e vecchiaia e credevo che il welfare non potesse altro che aumentare seguendo l'esempio del nord europa. Ho creduto che anche l'europa unita avrebbe potuto portare a quello. Oggi invece stiamo andando in direzione contraria e non mi piace sapere che lo stato non cercherà di dare lavoro, che la salute e la vecchiaia saranno solo per chi se lo può permettere. Quindi non occorreva Stalin, mi bastava una socialdemocrazia del welfare che si, prevede uno stato bello grosso. Non so quale stato liberista possiamo prendere a confronto con la socialdemocrazia. Gli USA ? Oppure uno utopico ? Non so, ma qualunque sia, forse sarà un bel posto, ma non ci vivrei :) Riguardo la scuola temo in effetti che il mio progetto non verrà mai attuato. Quindi sono ancora più pessimista per il futuro. Una società che non ha una omogeneità culturale in cui ogni tribù alleva i propri fanciulli secondo i propri totem ed usanze può essere tenuta insieme solo dalla forza. Ossia avremmo uno stato ridotto quanto a dare welfare e al contempo uno stato enorme nella repressione. Non è un caso che gli USA non siano uno stato del welfare ma siano molto statalisti quando c'è da mettere la gente in prigione (vedi grafico). Ecco, l'europa multiculturale del futuro sarà così, finché l'economia tira. In caso di grosse recessioni invece si dissolverà con le guerre tribali.

 

  By: XTOL on Giovedì 06 Novembre 2014 01:18

Paolo, detto che la gestione italiota dell'immigrazione è l'ennesima autodichiarazione di fallimento dello stato centralizzato, rimane la tristezza di veder proporre sempre la stessa ricetta: più stato, più stato, più stato. diceva non ricordo chi: lo stato è l'unica istituzione che più fallisce più s'ingrossa. scrivi: #i#Se adesso finisce che il mio voto vale uguale al voto di uno che è vissuto nel deserto e pensa che le donne sono esseri inferiori ed è felice di tagliare la testa agli infedeli ed è qui sperando che un domani si instauri ovunque una bella teocrazia con sistema penale rivelato da Dio, e in più insegna ai propri figli queste cose ... beh ... non mi va che il mio voto valga come il suo. Se la democrazia è che il suo voto valga quanto il mio allora la democrazia non mi interessa più#/i# sostituisci con "mafioso", e vedrai che il tuo interesse alla democrazia non doveva esistere già dalla proclamazione della repubblica.. quanto all'idea molto pavloviana di poter plasmare i cittadini a scuola, la metterei tranquillamente nel dimenticatoio della storia: non ha mai funzionato e non funzionerà mai perchè una società (come qualsiasi altro ente biologico) più è omogenea, più è fragile.

 

  By: MR on Mercoledì 05 Novembre 2014 20:44

In linea teorica sono d'accordo. In pratica, nazioni che da mezzo secolo accolgono questa teppaglia, hanno notato come l'integrazione sia una chimera cattocomunista. Tutti gli europei partiti per combattere con l'IS, per dire, erano cittadini di terza o quarta generazione.

 

  By: Paolo_B on Mercoledì 05 Novembre 2014 20:28

Xtol, hai ragione che a guardare le classi politiche attuali non si può non essere pessimisti per ogni intervento statale, però allora alla fine ha ragione Zibordi. Mi spiego. Scrivi che non vuoi che ai tuoi figli siano altri a decidere cosa insegnare e i valori da trasmettere. Io sarei stato d'accordo un tempo. Un tempo, quando una società era formata da persone che partivano dalla radice comune della cultura europea. Cosa è cambiato ? Adesso vuol dire che i pecorai del deserto che si sono trasferiti a Milano e a Londra sono liberi di isolare nelle loro scuole i propri figli (e formare classi numerose dato che hanno riempito interi quartieri) e trasmettere loro la filosofia da pecorai del deserto. E allora avrai, come stai avendo, zone dove la legge è la sharia, e piccoli eserciti pronti ad agire, all'estero e - purtroppo - forse non all'estero. Permettere la "libera scuola" che hai in mente in questa situazione è un suicidio collettivo. Non lo era un tempo, in altre condizioni, ma oggi è così. Quindi, se si accetta di avere immigrati, l'unica possibilità è impedire che i nuovi nati, i nuovi europei per ius soli, siano lasciati educare ai loro genitori. E' l'unica possibilità. Deve intervenire lo stato ed essere capace di plasmare, educare (fare il lavaggio del cervello ? Lo si chiami come si vuole) e determinare in questo modo una omogeneità culturale che sarà anche sociale e indispensabile per la pace nella propria casa. Avevano cercato di farlo anche Fidel Castro, Stalin, Mussolini e/o compagnia bella ? A me questo non fa il minimo problema. Disastri ne avranno fatti ma la personificazione del male puro non esiste. Pensando a loro posso di pensare a varie cose positive di cui oggi i nuovi eroi del liberismo stanno facendo sentire un po' la mancanza. Che ne è dell'assistenza agli ultimi, del diritto al lavoro, della coesione e della solidarietà della società ? Tutti i personaggi storici citati si sono rovinati solo nella parte che riguarda l'uso della violenza come principale strategia politica e della guerra nei rapporti internazionali. Ma alcuni principii erano buoni e ne riconosco sia a sinistra che a destra. Questo mio pensiero è antidemocratico ? Se adesso finisce che il mio voto vale uguale al voto di uno che è vissuto nel deserto e pensa che le donne sono esseri inferiori ed è felice di tagliare la testa agli infedeli ed è qui sperando che un domani si instauri ovunque una bella teocrazia con sistema penale rivelato da Dio, e in più insegna ai propri figli queste cose ... beh ... non mi va che il mio voto valga come il suo. Se la democrazia è che il suo voto valga quanto il mio allora la democrazia non mi interessa più. Proprio per difendere la democrazia, quindi, devo almeno fare sì che i loro figli non abbiano la cultura dei padri.

 

  By: XTOL on Mercoledì 05 Novembre 2014 19:08

Paolo, "l'omaggio agli eroi" dello statalismo non era rivolto a te, che sei in grado di argomentare con misura e oltretutto, avendo mostrato, in altre occasioni, competenze etologiche, mi riesci tendenzialmente apprezzabile :) ti chiedi: #i#se ai giovani racconti balle dandogli niente cosa succede?#/i# mi pare appunto che lo stato centrale sia il più formidabile dei contaballe (basti guardare l'abitudine seriale dei politici nostrani a sparar fregnacce ogni giorno più incredibili). ti pare che questi stessi politici (qui e ovunque) possano essere coloro che stabiliscono i "principii" da "inculcare"? e ti pare che qualcuno, chiunque sia, debba decidere quali valori vadano trasmessi ai tuoi figli? ma non ti sembra che sia esattamente quello che hanno cercato di fare i personaggini dell'immagine postata prima? poi fare riferimento alla classicità è buffo: l'educazione era forse impartita da un'istituzione centralizzata? mi risulta proprio il contrario..

 

  By: temistocle2 on Mercoledì 05 Novembre 2014 17:10

Paolo_b "il bullismo, alla droga e alla violenza dai compari più vecchi" non sono una singolarità della scuola pubblica o povera, anzi, se vai nella "civilissima" Inghilterra, sono parte integrante della tradizione a Oxford e Eaton, dove entri solo con tanti quattrini...

 

  By: Paolo_B on Mercoledì 05 Novembre 2014 00:32

Xtol, lo sai che è altrettanto facile mettere le facce di altri molto più recenti che peraltro sono stati determinanti per il successo di alcuni delle tue foto e che stanno combinando altrettanti guai anche adesso. Il fatto è che se prendi i due estremi degli opposti, trovi sempre nuove fotografie. Prendere gli estremi è facile. Il difficile è la giusta misura. Il pericolo è sempre l'eccesso, l'estremo. Se considerare la diversità come inferiorità subumana era ingiusto, errato è ritenere che tutte le differenze siano uguali in un relativismo assoluto. Se la soggezione totale allo stato era ingiusta, è beata illusione credere che una società in cui non viene trasmesso nulla alle nuove generazioni, con tutti che fanno un po' come gli pare, non finisca per disgregarsi nel caos. E poi si parlava di educazione e formazione dei giovani. E' illusorio pensare che se lo stato si ritiri dal compito tutto andrà bene. Non è che, non "inculcando" principii ed educazione, le nuove generazioni diano il meglio di sé. Dove lo stato si ritira altri strumenti di controllo sociale prendono il suo posto. Se le nuove generazioni di figli di immigrati sono lasciate sole i fatti provano che saranno vittime della formazione salafita pagata dagli emiri del medio-oriente. In alternativa cosa abbiamo da offrire come scopo della loro vita ? Dai nostri mezzi di formazione e di comunicazione sembra possa essere solo fare soldi. Siccome è una falsa promessa, significa raccontare balle e lasciar loro in mano niente. E se ai giovani racconti balle dandogli niente cosa succede ?