La Reconquista ( migrazioni e demografia )

 

  By: gianlini on Martedì 25 Novembre 2014 09:41

a me pare ormai abbastanza evidente che gli unici players (e che players!) a cui conviene l'immigrazione sono le grandi corporations (ed è probabile che spingano per averla)... il peruviano quando è qui o negli States beve Coca Cola, compra l'Iphone e va da Mc Donald's, quando è in Peru non può il bengalese quando è qui o negli States beve Coca Cola, compra l'Iphone e va da Mc Donald's, quando è in Bangladesh non può il senegalese quando è qui o negli States beve Coca Cola, compra l'Iphone e va da Zara, quando è in Senegal non può senza 40 o 50 nuovi-americani importati (e nati) negli ultimi 20 anni, l'SP a 2000 se lo sognavano....

 

  By: bertoldo on Martedì 25 Novembre 2014 07:53

Carissimo Zibordi, ritengo che gli stranieri che stanno "Invadendo" l'Italia costituiscano un Vero Valore Aggiunto e do quindi ragione a Stella. Spiegazione: Questa Massa di Disperati che e' arrivata e continua ad arrivare, possiede una COSA che gli Italiani non hanno piu'! I COGLIONI. Se mai ci sara' Rivolta in Italia, partira' da loro, essi infatti posseggono l'ENERGIA, la Grinta, Vedono il BELLO rispetto alle loro nazioni d'origine E....Non hanno NIENTE da PERDERE. I Buonisti di oggi si stanno covando Una SERPE in SENO. SUCCEDERA' Ricordiamoci la caduta dell'Impero Romano d'Occidente: Fummo invasi da orde di Barbari La STORIA si sta ripetendo e quello che i Barbari "NON" Barberini FECERUNT

 

  By: pana on Martedì 25 Novembre 2014 07:48

Sempre piu clienti ai ristoranti chiedono la "doggybag" per finire la cena a casa senza vergognarsi, e considerando le tonnellate di cibo sprecato e' molto positivo

The Taliban Patrols Kabul in Roller Blades... This is Real - YouTube

 

  By: Trucco on Lunedì 24 Novembre 2014 20:32

Per certi versi la crisi porta dei benefici, secondo me infatti il buonismo è un virus difficile da estirpare (parlo anche per me), ma forse la miseria rende meno stupidi. Certamente però oltre al buonismo ci deve essere all'opera una qualche altra forza autodistruttiva, non so se essa sia più alimentata dalla elite filo-immigrazione oppure da una versione collettiva di quella pulsione di morte che aveva scoperto per primo Freud.

 

  By: Paolo_B on Lunedì 24 Novembre 2014 20:02

quella della tassa sui terreni è un abominio. Moltissime sono le particelle incolte, boschive o utilizzate come orti per consumo personale. Sarà un problema rinunciare alla terra. Io forse ci sono riuscito. Nel 2005 circa avevo venduto un podere con alcuni ettari di vigneto. Però non avevo potuto vendere una particella di circa 1200 metri (di bosco) perché faceva parte di un terreno contestato tramite causa civile. In pratica, quei 1200 metri li avevo pagati interamente facendo solo un preliminare e il venditore non voleva più venire al rogito. Situazione atipica, soprattutto quella del pagamento integrale prima del rogito. Quindi causa, dato che il venditore voleva ancora soldi non dovuti. Adesso finalmente il tribunale mi ha dato ragione, quindi ho in mano la sentenza che dice che il terreno è mio. La sentenza però non cambia la intestazione alla conservatoria. Occorre che io o il mio avvocato la registriamo e portiamo al catasto e solo allora ne risulterei proprietario. Ebbene, che mi ha detto il commercialista ? Mi ha detto di non registrare la sentenza. Non vale la pena avere un terreno improduttivo su cui pagare annualmente soldi. Ci abbiamo perso tutti. Io ai tempi che lo acquistai e pure il venditore che non voleva venderlo che si è beccato prima le spese processuali e ora sono contento che si tenga il terreno che non mi serve più. Pazzesco.

 

  By: SanTommaso on Lunedì 24 Novembre 2014 19:18

Anche a me questa notizia mi ha indignato. Chi era ieri che diceva che ora la sua casa non e' piu' considerata zona montana per cui... Negli anni si vanno sommando tutti questi soprusi di cui la maggior parte ci sfugge perche' colpiscono solo ristrette categorie. E il tutto mentre ci dicono che hanno abbassato le tasse, hanno creato lavoro, hanno semplificato. In Italia siete (ahah) all'avanguardia. La cosa avvilente e' che anche le altre nazioni europee stanno prendendo la stessa strada.

 

  By: antitrader on Lunedì 24 Novembre 2014 18:53

Vedi? Non si fa in tempo a scrivere una cosa che subito ne hai l'ennesima conferma. DA OGGI AL RISTORANTE È D’OBBLIGO IL TAPPO ANTI RABBOCCO PER IMPEDIRE CHE LE BOTTIGLIE SIANO RIEMPITE DI PRODOTTI DIVERSI DA QUELLI INDICATI DALL’ETICHETTA: PER CHI NON SI ADEGUA MULTE FINO A 8MILA EURO. Ovviamente tutti plaudono a queste iniziative, purtroppo pero', nel momento in cui continuano a moltiplicarsi, ti ritrovi con un ambiente non piu' compatibile con la fauna che lo popola e cosi' arrivano gli Unni. 8.000 euro di multa perche' hai messo il tappo sbagliato sulla boccetta di olio, e chi la apre piu' un'osteria? Solo un pakistano.

 

  By: foibar on Lunedì 24 Novembre 2014 18:24

Non riporteranno mai la percentuale di truffe legate a queste "nuove imprese" aperte da stranieri. Nel settore edile in generale, questi "salvatori" aprono partita IVA a gennaio e spariscono ad ottobre pagando praticamente nulla! Cosa ri-saputa da tanti imprenditori italiani che "probabilmetne" ne approfittano pure

 

  By: antitrader on Lunedì 24 Novembre 2014 18:18

Il grosso delle "aziende" aperte dagli immigrati sono i piccoli esercizi commerciali quali bar, tintorie, ortofrutticoli, edicole etc.... Perche' succede questo? Perche' per un italiano (a parte la componente debosciamento) quelle attivita' li' non sono piu' remunerative a causa della tassazione e dei mille oneri che ti appioppa la burocrazia cialtronica. Il cinese riesce ancora a starci dentro sia perche' ha altri standard di vita (as es. dorme nel retrobottega) sia perche', entro certi termini, se ne puo' ancora infischiare della burocrazia. Solo a Milano si son persi decine e decine di migliaia di posti di lavoro nelle vendite al dettaglio sacrificate sull'altare di norme e tasse che sarebbero sostenibili in un paese civile quale noi non siamo piu'. Tra le altre cose a Milano non e' raro che entri in un ristorante che sembra italiano e ti ritrovi col padrone e la cassiera cinesi e i camerieri calabresi. Siamo come quei nobili decaduti che non hanno ancora preso coscienza di dover rinunciare agli antichi fasti, quelle piccole attivita' dovrebbero poter tonare competitive e questo lo puoi fare solo abbassando le tasse e togliendo di mezzo tutte quelle bizzarrie a cui e' assoggettato un esercizio commerciale seppur minimo. Certo che poi prolifereranno i casi di abuso, ma tant'e', meglio mangiare la pizza contraffatta che non magiare un cazzzzz.

 

  By: Lorenzo92 on Lunedì 24 Novembre 2014 17:22

l'articolo di Stella si può smontare con una frase: "Gli stranieri hanno aperto mezzo milione di aziende"? E QUANTE NE HANNO CHIUSE GLI ITALIANI???

 

  By: johnd on Lunedì 24 Novembre 2014 12:54

Intanto godiamoci l'aumento esponenziale della base... razzista in Emilia Romagna, oggi. Se posso permettermi Lei, Zibordi, farebbe bene a dare qualche dritta a Salvini e soci in ambito economico-finanziario: per il resto già ci siamo.

Il razzismo è il problema dell'italia - GZ  

  By: GZ on Lunedì 24 Novembre 2014 02:30

Il razzismo è il problema dell'italia, l'auto-razzismo. Ai vertici e alla base. Ai vertici, il bilancio dello stato è stato tolto di mano agli italiani e affidato alla Troika, Merkel, FMI perchè non siamo affidabili. Tutto viene deciso a Bruxelles, Berlino e New York perchè non si può più lasciar gestire una cosa importante come le finanze dello stato agli italiani, è gente che non può avere la propria moneta e banca centrale e deve quindi chiedere permesso per avere i soldi del terremoto e va sempre tenuta sotto esame perchè sono degli incapaci (^"via libera Ue all’Italia, «Ci sarà nuovo esame a marzo»#http://www.corriere.it/politica/14_novembre_22/legge-stabilita-via-libera-ue-italia-revisione-marzo-d78529c2-7281-11e4-9b29-78c5c2ace584.shtml^, 23 nov 2014, Corriere). Gli stranieri sono migliori di noi e fanno pure i nostri interessi. Alla base idem. La società italiana è stata aperta a tutte le popolazioni del mondo, dai cinesi ai tunisini ai nigeriani passando per i rumeni, che vanno fatti entrare a centinaia di migliaia (150mila solo dal nordafrica con "Mare Nostrum") perchè gli italiani hanno poca voglia di sacrificarsi, di lavorare e intraprendere e senza gli immigrati e ci viene spiegato che nelle fabbriche ci vanno solo loro, i lavori duri li fanno loro, solo loro aprono nuove imprese mentre gli italiani le chiudono ^("... le imprese create da immigrati sono 497 mila (l’8,2% del totale: a dispetto della crisi ...")#http://www.corriere.it/cronache/14_novembre_23/i-39-miliardi-che-migranti-danno-all-economia-italiana-4b10510c-72df-11e4-9964-9b0d57bdf835.shtml^ Questa è l'Italia descritta sulla stampa del regime, Corriere, Repubblica, Il Fatto e televisioni... dove leggi delle decine di migliaia di aziende italiane che chiudono e poi dell'aumento delle imprese create da immigrati, i quali (se leggi il Corriere) sono miracolosamente immuni alla crisi! Raccontano che le imprese aumentano in Italia (nel mezzo della Depressione), ma solo quelle degli immigrati, per cui in pratica se vogliamo uscire dalla crisi ne deduci che dovremmo affidare a loro la gestione dell'economia. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#All'"Europa" cioè alla Troika dobbiamo affidare le finanze dello stato e la moneta e agli immigrati di ogni etnia del mondo affidiamo le imprese e il lavoro. Gli italiani "autoctoni"... mah... c'è qualcosa che ancora gli italiani possono fare oltre i giornalisti ? #F_END# (Anche nell'impiego pubblico meglio provare con gli immigrati, qui a Modena ad es. hai anche vigili, farmacisti e impiegati comunali africani, perchè sono mestieri che notoriamente nessun italiano vuole fare...) Questa è la propaganda che subiamo tutti i giorni dalle scuole elementari ai giornali: ieri sul Corriere avevi ad es. ^questo pezzo di Gian Antonio Stella Stella #http://www.corriere.it/cronache/14_novembre_23/i-39-miliardi-che-migranti-danno-all-economia-italiana-4b10510c-72df-11e4-9964-9b0d57bdf835.shtml^, di quelli che in URSS sulla Pravda celebravano una volta i vantaggi economici del comunismo e oggi invece celebrano i vantaggi economici dell'immigrazione...Nessuno ha fatto tanti soldi vendendo libri sulla casta, la corruzione e il marcio della società italiana quanto Gian Antonio Stella Stella, che ha scritto migliaia di pagine dove non salva nessuno e trova parassiti, corrotti e ladri ovunque in Italia. Quando si tratta di immigrati però Stella vede il contrario e i difetti degli italiani sono ribaltati in virtù. Qui a Modena ieri Salvini, era a parlare in Piazza Grande e mi hanno detto che la Kyenge (che è di Modena) lo ha interrotto ed è salita sul palco sventolando appunto ^questo articolo sui 3,9 miliardi#http://www.corriere.it/cronache/14_novembre_23/i-39-miliardi-che-migranti-danno-all-economia-italiana-4b10510c-72df-11e4-9964-9b0d57bdf835.shtml^ per dire che gli immigrati sono una ricchezza per l'Italia.. E Salvini: #F_START# size=3 color=blue #F_MID#"...e se portano ricchezza in Italia allora perchè non ritornano ai loro paesi di origine e ne portano anche là ?"#F_END#... che sono paesi che ne avrebbero molto bisogno.. (applausi..) #/i# Nota: la Kyenge è arrivata sotto il palco con la sua scorta di diverse auto e una decina di poliziotti che costa qualche centinaia di migliaia di euro l'anno...Salvini non ha avuto il coraggio di notarlo, ma la gente intorno invece sì... e mi dicevano, ma questo non so confermarlo, che anche la figlia della Kyenge avrebbe la scorta ora perchè su Facebook qualcuno l'ha insultata..#/i# ********************************** ^"I 3,9 miliardi che i migranti danno all’economia italiana"#http://www.corriere.it/cronache/14_novembre_23/i-39-miliardi-che-migranti-danno-all-economia-italiana-4b10510c-72df-11e4-9964-9b0d57bdf835.shtml^ di Gian Antonio Stella, Corriere, 21 novembre#i# Ha ragione papa Francesco: gli immigrati sono una ricchezza. Lo dicono i numeri. Fatti i conti costi-benefici, spiega un dossier della fondazione Moressa, noi italiani ci guadagniamo 3,9 miliardi l’anno. E la crisi, senza i nuovi arrivati che hanno fondato quasi mezzo milione di aziende, sarebbe ancora più dura. Certo, è facile in questi tempi di pesanti difficoltà titillare i rancori, le paure, le angosce di tanti disoccupati, esodati, sfrattati ormai allo stremo. Soprattutto in certe periferie urbane abbruttite dal degrado e da troppo tempo vergognosamente abbandonate dalle pubbliche istituzioni. Ma può passar l’idea che il problema siano «gli altri»? #F_START# size=3 color=blue #F_MID# ehi... hai fatto caso che nelle imprese che aprono i cinesi e qualche albanese (i tunisini, marocchini, nigeriani, ghanesi, rumeni aprono imprese più che altro negli articoli del Corriere) assumono i loro ? Dove 'azzo andranno al lavorare i tuoi nipoti quando le imprese in Italia siano gestite da stranieri come tu auspichi ?. E a proposito, è lo stesso in America: a Silicon Valley quando un impresa di software ha un proprietario indiano o cinese di americani di origine europea NON NE ASSUME.. Sono "solidali" tra di loro. Prova a parlare con gli ingegneri americani o a leggere i loro forum, quando il tizio che recluta è indiano è anche inutile andare al colloquio.....Bisogna invece che cominciamo a importare migliaia di giornalisti dall'Africa, dall'Asia e dalla Romania e li mettiamo in concorrenza con voi...tanto molto peggio non possono fare di voi al Corriere...#F_END# Non c’è massacro contro i nostri nonni emigrati, da Tandil in Argentina a Kalgoorlie in Australia, da Aigues Mortes in Francia a Tallulah negli Stati Uniti, che non sia nato dallo scoppio di odio dei «padroni di casa» contro gli italiani che «rubavano il lavoro». Basti ricordare il linciaggio di New Orleans del 15 marzo 1891, dove tra i più assatanati nella caccia ai nostri nonni c’erano migliaia di neri, rimpiazzati nei campi di cotone da immigrati siciliani, campani, lucani. #F_START# size=3 color=blue #F_MID# (... ma dove 'azzo mai sono stati "nei campi di cotone" gli immigrati italiani, che erano tutti nelle grandi città del nord-est in America tipo Chicago, New York, Boston... ? la tecnica di prendere un singolo episodio vero, esagerarlo e fingere che rappresenti l'America (o l'Italia) che utilizza Stella alla lunga stanca). Comunque, i sindacati americani e i lavoratori americani, quando non erano intimiditi come adesso, sono sempre stati contro l'immigrazione e cosa ci sarà mai di strano ? Perchè mai dovrebbero essere a favore ? Una volta non c'era questo lavaggio del cervello e capivano il semplice fatto economico che l'immigrazione fa ridurre i salari. Potete arrampicarvi sugli specchi al Corriere e al Sole24 ore tutti i giorni fin che volete, ma è come negare che la pioggia bagna e il sole scalda. E Roosevelt. lo sai che mantenne l'America totalmente chiusa all'immigrazione dal 1933 alla sua morte perchè appunto c'era una crisi economica ? E questo "populismo" di Roosevelt era uno dei motivi forse per cui era così popolare e lo rieleggevano sempre con maggioranze bulgare... Ehi... Roosevelt era contro l'immigrazione!!! Keynes pure ed era anche protezionista lo sai ? #F_END# Eppure quei nostri nonni contribuirono ad arricchire le loro nuove patrie («la patria è là dove si prospera», dice Aristofane) proprio come ricorda Francesco: «I Paesi che accolgono traggono vantaggi dall’impiego di immigrati per le necessità della produzione e del benessere nazionale». #F_START# Da quando in qua il Papa è un esperto di economia, che la Chiesa vive di elemosine, donazioni (...qualche manipolazione finanziaria vedi MontePaschi..), predica la povertà e la auspica ? Per la Chiesa il benessere è un nemico della fede, cosa comprensibile da loro punto di vista perchè la gente che non soffre viene meno in chiesa, per cui più gente miserabile c'è in Italia e più hanno speranze di trovare preti e suore e gente che viene in chiesa.. #F_END# Creano anche un mucchio di problemi? Sì. Portano a volte malattie che da noi erano ormai sconfitte? Sì. Affollano le nostre carceri soprattutto per alcuni tipi di reati? Sì. Vanno ad arroccarsi in fortini etnici facendo esplodere vere e proprie guerre di quartiere? Sì. E questi problemi vanno presi di petto. Con fermezza. C’è dell’altro, però . E non possiamo ignorarlo. Due rapporti della Fondazione Leone Moressa e Andrea Stuppini, collaboratore de «lavoce.info», spiegano che non solo le imprese create da immigrati sono 497 mila (l’8,2% del totale: a dispetto della crisi) per un valore aggiunto di 85 miliardi di euro, ma che nei calcoli dare-avere chi ci guadagna siamo anche noi. Nel 2012 i contribuenti nati all’estero sono stati poco più di 3,5 milioni e «hanno dichiarato redditi per 44,7 miliardi di euro (mediamente 12.930 euro a persona) su un totale di 800 miliardi di euro, incidendo per il 5,6% sull’intera ricchezza prodotta». L’imposta netta versata «ammonta in media a 2.099 euro, per un totale complessivo pari a 4,9 miliardi». Con disparità enorme: 4.918 euro pro capite di Irpef pagata nel 2013 in provincia di Milano, 1.499 in quella di Ragusa. #F_START# size=3 color=blue #F_MID# Come razzo si concilia questo dato, che gli immigrati in media hanno un reddito (12.930 euro a persona che è meno della metà di quello medio italiano), con l'affermazione che hanno creato mezzo milione di imprese che creano ricchezza... ? Stella sta dicendo che, su 23 milioni di residenti che lavorano in Italia e che ^pagano circa 10 miliardi di imposte come gettito totale IRPEF IRES e IRAP#http://www.panorama.it/economia/opinioni/irpef-governo-renzi-salari/^, gli immigrati che lavorano sono 3,5 milioni (quindi 14% del totale degli occupati), ma pagano solo 4,9 miliardi di euro, cioè un 2% (...4,9 mld /210 mld...) ! ...'azzo ma pensano proprio che siamo deficienti.. AStando agli stessi dati che cita, gli immigrati sono il 14% della popolazione che lavora, ma pagano il 2% circa di tasse sul reddito... !#F_END# A questa voce, però, ne vanno aggiunte altre. Ad esempio l’Iva: «Una recente indagine della Banca d’Italia ha evidenziato come la propensione al consumo delle famiglie straniere (ovvero il rapporto tra consumo e reddito) sia pari al 105,8%: vale a dire che le famiglie straniere tendono a non risparmiare nulla, anzi ad indebitarsi o ad attingere a vecchi risparmi. Ipotizzando che il reddito delle famiglie straniere sia speso in consumi soggetti ad Iva per il 90% (escludendo rimesse, affitti, mutui e altre voci non soggette a Iva), il valore complessivo dell’imposta indiretta sui consumi arriva a 1,4 miliardi di euro». Più il gettito dalle imposte sui carburanti (840 milioni circa), i soldi per lotto e lotterie (210 milioni) e rinnovi dei permessi di soggiorno (1.741.501 nel 2012 per 340 milioni) e così via: «Sommando le diverse voci, si ottiene un gettito fiscale di 7,6 miliardi». Poi c’è il contributo previdenziale: «Considerando che secondo l’ultimo dato ufficiale Inps (2009) i contributi versati dagli stranieri rappresentano il 4,2% del totale, si può stimare un gettito contributivo di 8,9 miliardi». Cosicché «sommando gettito fiscale e contributivo, le entrate riconducibili alla presenza straniera raggiungono i 16,6 miliardi». #F_START# size=5 color=blue #F_MID# OK... manca il tempo di commentare tutto. Ricordate un dato solo: le imposte totali incassate in Italia sono circa 760 miliardi. Ok ? 760 miliardi di euro. Gli immigrati, stando a quello che scrive lo stesso Stella, ne pagano solo 16,6 miliardi.... Quanto fa in percentuale ? Un 2% e rotti...Lo scrive lui stesso.. ? #F_END# #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Ma tanto i numeri e le percentuali chi le capisce eh Stella ? Per cui ripete come un martello: "gli immigrati....sono una ricchezza. Lo dicono i numeri, ci guadagniamo 3,9 miliardi l’anno. E la crisi....sarebbe ancora più dura senza di loro...." #F_END# Ma se questo è quanto danno, quanto ricevono poi gli immigrati? «Considerando che dopo le pensioni la sanità è la voce di gran lunga più importante e che all’interno di questa circa l’80% della spesa è assorbita dalle persone ultrasessantacinquenni», risponde lo studio, l’impatto dei nati all’estero (nettamente più giovani e meno acciaccati degli italiani) è decisamente minore sul peso sia delle pensioni sia della sanità, dai ricoveri all’uso di farmaci. Certo, è maggiore nella scuola «dove l’incidenza degli alunni con cittadinanza non italiana ha raggiunto l’8,4%», ma qui «la parte preponderante della spesa è fissa». E i costi per la giustizia? «Una stima dei costi si aggira su 1,75 miliardi di euro annui». E le altre spese? Contate tutte, rispondono Stuppini e la Fondazione. Anche quelle per i Centri di Identificazione ed Espulsione: «Per il 2012 il costo complessivo si può calcolare in 170 milioni». In ogni caso, prosegue il dossier, «si è considerata la spesa pubblica utilizzando il metodo dei costi standard, stimando la spesa pubblica complessiva per l’immigrazione in 12,6 miliardi di euro, pari all’1,57% della spesa pubblica nazionale. Ripartendo il volume di spesa per la popolazione straniera nel 2012 (4,39 milioni), si ottiene un valore pro capite di 2.870 euro». Risultato: confrontando entrate e uscite, «emerge come il saldo finale sia in attivo di 3,9 miliardi». Per capirci: quasi quanto il peso dell’Imu sulla prima casa. Poi, per carità, restano tutti i problemi, i disagi e le emergenze che abbiamo detto. Che vanno affrontati, quando serve, anche con estrema durezza. Ma si può sostenere, davanti a questi dati, che mantenere l’estensione della social card ai cittadini nati all’estero ma col permesso di soggiorno è «un’istigazione al razzismo»? Per non dire dell’apporto dei «nuovi italiani» su altri fronti. Dice uno studio dell’Istituto Ricerca Sociale che ci sono in Italia 830 mila badanti, quasi tutte straniere, che accudiscono circa un milione di non autosufficienti. Il quadruplo dei ricoverati nelle strutture pubbliche. Se dovesse occuparsene lo Stato, ciao: un posto letto, dall’acquisto del terreno alla costruzione della struttura, dai mobili alle lenzuola, costa 150 mila euro. Per un milione di degenti dovremmo scucire 150 miliardi. E poi assumere (otto persone ogni dieci posti letto) 800 mila addetti per una spesa complessiva annuale (26mila euro l’uno) di quasi 21 miliardi l’anno. Più spese varie. Con un investimento complessivo nei primi cinque anni di oltre 250 miliardi.Ha ragione papa Francesco: gli immigrati sono una ricchezza. Lo dicono i numeri. Fatti i conti costi-benefici, spiega un dossier della fondazione Moressa, noi italiani ci guadagniamo 3,9 miliardi l’anno. E la crisi, senza i nuovi arrivati che hanno fondato quasi mezzo milione di aziende, sarebbe ancora più dura. Certo, è facile in questi tempi di pesanti difficoltà titillare i rancori, le paure, le angosce di tanti disoccupati, esodati, sfrattati ormai allo stremo. Soprattutto in certe periferie urbane abbruttite dal degrado e da troppo tempo vergognosamente abbandonate dalle pubbliche istituzioni. Ma può passar l’idea che il problema siano «gli altri»? Non c’è massacro contro i nostri nonni emigrati, da Tandil in Argentina a Kalgoorlie in Australia, da Aigues Mortes in Francia a Tallulah negli Stati Uniti, che non sia nato dallo scoppio di odio dei «padroni di casa» contro gli italiani che «rubavano il lavoro». Basti ricordare il linciaggio di New Orleans del 15 marzo 1891, dove tra i più assatanati nella caccia ai nostri nonni c’erano migliaia di neri, rimpiazzati nei campi di cotone da immigrati siciliani, campani, lucani. Eppure quei nostri nonni contribuirono ad arricchire le loro nuove patrie («la patria è là dove si prospera», dice Aristofane) proprio come ricorda Francesco: «I Paesi che accolgono traggono vantaggi dall’impiego di immigrati per le necessità della produzione e del benessere nazionale». Creano anche un mucchio di problemi? Sì. Portano a volte malattie che da noi erano ormai sconfitte? Sì. Affollano le nostre carceri soprattutto per alcuni tipi di reati? Sì. Vanno ad arroccarsi in fortini etnici facendo esplodere vere e proprie guerre di quartiere? Sì. E questi problemi vanno presi di petto. Con fermezza. C’è dell’altro, però . E non possiamo ignorarlo. Due rapporti della Fondazione Leone Moressa e Andrea Stuppini, collaboratore de «lavoce.info», spiegano che non solo le imprese create da immigrati sono 497 mila (l’8,2% del totale: a dispetto della crisi) per un valore aggiunto di 85 miliardi di euro, ma che nei calcoli dare-avere chi ci guadagna siamo anche noi. Nel 2012 i contribuenti nati all’estero sono stati poco più di 3,5 milioni e «hanno dichiarato redditi per 44,7 miliardi di euro (mediamente 12.930 euro a persona) su un totale di 800 miliardi di euro, incidendo per il 5,6% sull’intera ricchezza prodotta». L’imposta netta versata «ammonta in media a 2.099 euro, per un totale complessivo pari a 4,9 miliardi». Con disparità enorme: 4.918 euro pro capite di Irpef pagata nel 2013 in provincia di Milano, 1.499 in quella di Ragusa. A questa voce, però, ne vanno aggiunte altre. Ad esempio l’Iva: «Una recente indagine della Banca d’Italia ha evidenziato come la propensione al consumo delle famiglie straniere (ovvero il rapporto tra consumo e reddito) sia pari al 105,8%: vale a dire che le famiglie straniere tendono a non risparmiare nulla, anzi ad indebitarsi o ad attingere a vecchi risparmi. Ipotizzando che il reddito delle famiglie straniere sia speso in consumi soggetti ad Iva per il 90% (escludendo rimesse, affitti, mutui e altre voci non soggette a Iva), il valore complessivo dell’imposta indiretta sui consumi arriva a 1,4 miliardi di euro». Più il gettito dalle imposte sui carburanti (840 milioni circa), i soldi per lotto e lotterie (210 milioni) e rinnovi dei permessi di soggiorno (1.741.501 nel 2012 per 340 milioni) e così via: «Sommando le diverse voci, si ottiene un gettito fiscale di 7,6 miliardi». Poi c’è il contributo previdenziale: «Considerando che secondo l’ultimo dato ufficiale Inps (2009) i contributi versati dagli stranieri rappresentano il 4,2% del totale, si può stimare un gettito contributivo di 8,9 miliardi». Cosicché «sommando gettito fiscale e contributivo, le entrate riconducibili alla presenza straniera raggiungono i 16,6 miliardi». Ma se questo è quanto danno, quanto ricevono poi gli immigrati? «Considerando che dopo le pensioni la sanità è la voce di gran lunga più importante e che all’interno di questa circa l’80% della spesa è assorbita dalle persone ultrasessantacinquenni», risponde lo studio, l’impatto dei nati all’estero (nettamente più giovani e meno acciaccati degli italiani) è decisamente minore sul peso sia delle pensioni sia della sanità, dai ricoveri all’uso di farmaci. Certo, è maggiore nella scuola «dove l’incidenza degli alunni con cittadinanza non italiana ha raggiunto l’8,4%», ma qui «la parte preponderante della spesa è fissa». E i costi per la giustizia? «Una stima dei costi si aggira su 1,75 miliardi di euro annui». E le altre spese? Contate tutte, rispondono Stuppini e la Fondazione. Anche quelle per i Centri di Identificazione ed Espulsione: «Per il 2012 il costo complessivo si può calcolare in 170 milioni». In ogni caso, prosegue il dossier, «si è considerata la spesa pubblica utilizzando il metodo dei costi standard, stimando la spesa pubblica complessiva per l’immigrazione in 12,6 miliardi di euro, pari all’1,57% della spesa pubblica nazionale. Ripartendo il volume di spesa per la popolazione straniera nel 2012 (4,39 milioni), si ottiene un valore pro capite di 2.870 euro». Risultato: confrontando entrate e uscite, «emerge come il saldo finale sia in attivo di 3,9 miliardi». Per capirci: quasi quanto il peso dell’Imu sulla prima casa. Poi, per carità, restano tutti i problemi, i disagi e le emergenze che abbiamo detto. Che vanno affrontati, quando serve, anche con estrema durezza. Ma si può sostenere, davanti a questi dati, che mantenere l’estensione della social card ai cittadini nati all’estero ma col permesso di soggiorno è «un’istigazione al razzismo»? Per non dire dell’apporto dei «nuovi italiani» su altri fronti. Dice uno studio dell’Istituto Ricerca Sociale che ci sono in Italia 830 mila badanti, quasi tutte straniere, che accudiscono circa un milione di non autosufficienti. Il quadruplo dei ricoverati nelle strutture pubbliche. Se dovesse occuparsene lo Stato, ciao: un posto letto, dall’acquisto del terreno alla costruzione della struttura, dai mobili alle lenzuola, costa 150 mila euro. Per un milione di degenti dovremmo scucire 150 miliardi. E poi assumere (otto persone ogni dieci posti letto) 800 mila addetti per una spesa complessiva annuale (26mila euro l’uno) di quasi 21 miliardi l’anno. Più spese varie. Con un investimento complessivo nei primi cinque anni di oltre 250 miliardi. #/i#

 

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 23 Novembre 2014 18:18

#i#"Bullfin, bene, gira e rigira, siete di nuovo riusciti a dare la colpa a Bruxelles"#/i# Dandoti atto che la colpa maggiore sia nostra che abbiamo rinunciato alla nostra sovranità nazionale, a cominciare da quella monetaria, pensi davvero che gli euroipocriti di Bruxelles siano del tutto innocenti?

Slava Cocaïnii!

 

  By: Bullfin on Domenica 23 Novembre 2014 16:13

eh che ci posso fa!! se mi dicono la corte di Strasburgo....ovvio poi che abbiamo dei traditori che ci dirigono...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: gianlini on Domenica 23 Novembre 2014 15:58

bullfin, bene, gira e rigira, siete di nuovo riusciti a dare la colpa a Bruxelles eppure eri partito bene....