Compagno,
lo vedi che la "cultura" ti fa perdere ogni contatto con la realta'?
Il reddito di cittadinanza esiste dagli anni 60 solo che e' sempre stato circoscritto a chi, in qualche modo, faceva finta di avere (o aver avuto) un'occupazione.
I braccianti dell'epoca lavoravano 3 mesi all'anno e prendevano il sussidio per tutto l''anno, in realta', molto spesso, non lavoravano proprio per niente, si facevano "assumere" dal cuggino coltivatore diretto (ai tempi i contributi da pagare eran poca cosa) e pigliava il sussidio tutto l'anno.
Idem nell'industria, se riuscivi (riesci) a farti assumere poi vai avanti per anni tra cassa integrazione, disoccupazione, mobilita', scivoli, formazione professionale e atre boiate.
Che dire poi del fatto che, in piena legge Fornero, i gruppi editoriali e le banche siano riusciti ad ottenere migliaia di prepensionamenti?
Sarebbe ora di mettere ordine in questa selva selvaggia, oltretutto, non si capisce per quale motivo chi e' fuori dal mondo de lavoro non debba usifruire di nessuna forma di sussidio.
A conti fatti, il salario di cittadinanza non solo non costa niente ma ti avanza anche il resto. Certo che i tuoi amici Bertinotti (l'ereditiero) e Vendola (il canadese) opporrebbero una feroce resistenza a un provvedimento del genere, ma quelli, appunto, fan parte di quelli che "la cultura libresca".
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