Questo governo, complice anche l'ombrellone, vive su su una divertente commedia degli equivoci.
Salvini si e' ritagliato la parte piu' semplice e redditizia, non che l'immigrazione sia una materia semplice, tutt'altro, ma, la gestione salvini e' incentrata sulla caciara continua, martellante, sguaiata e molto redditizia dal punto di vista elettorale.
Il povero Di Maio invece, dall'alto della sua giovinezza, si e' andato a infilare nei gineprai piu' difficili: Ilva, Alitalia, delocalizzazioni, disoccupazione etc... etc... etc...
Non avendo alcuna preparazione economico-finanziaria (alla sua eta' non puo' averla) puo' solo raccogliere qualche input da varie fonti (per lo piu' rettiliane) col risultato di fare un gran casino mentre Tria (l'uomo di Mattarella) lo manda aff... su ogni proposta che comporta spese aggiuntive.
Dal canto suo la Merkel (mezzo azzoppata) si mostra molto accondiscendente per evitare guai peggiori nel breve periodo, mentre Draghi interviene quando lo spread supera i 240 punti.
Insomma, un divertente spettacolo di pupi e pupari. Il tempo non gioca a favore del triumvirato giallo-verde-conte, andreddero prese subito iniziative pesanti quali la completa ristrutturazione degli 850 miliardi di malaspesa pubblica e/o uscita dall'euro (con relativo default). A cosa serve andare a reclamare 0,3 punti di flessibilita' (a un cazzz!).
Sullo sfondo un paese sempre piu' cialtronico, il 75% degli italieni vuole l'euro, alla faccia del rimanente 25% che fa la fame. Gli ex incendiari antieuro invece han posato le pregiate chiappe sulla poltrona e son diventati innocue pecorelle, magari trovano anche il tempo di scrivere scivere i libri, tanto, qualche somaro che lo legge si trova sempre.