UKRAINA e SANZIONI

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: shera on Giovedì 29 Novembre 2018 23:04

Il Giappone non ha inflazione? ma cooooooome, eppure la BC sta stampando da 4 anni

 

com'era la storia del Venezuela e dello Zimbabwe?

 

 

 

 

Il 5 maggio 2023 ho chiesto all'AI il miglior titolo da comprare a Piazza Affari: Banca Profilo, oggi scende dello 0,46% a 0.2180 Euro
Lo sbarco sulla Luna, la più grande truffa della storia del mondo, dopo il Covid.

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: pana on Giovedì 29 Novembre 2018 20:23

interessante anche questo, nel 2004 pur avendo una coprporate tax rate del 40% (una delle piu al tempo)

l economia sommersa e' sempre stata abb bassam sull 8 % , niente a che vedere coi livelli bulgari, turchi o italiani

curioso

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: hobi50 on Giovedì 29 Novembre 2018 16:56

La crisi del Giappone iniziata nel 1989 è molto simile alla grande crisi finanziaria iniziata negli Usa nel 2007 ed ha coinvolto i rispettivi sistemi bancari.

Sostanzialmente un'orgia di prestiti  ha innescato una bolla di prezzi negli assets ( immobili , azioni ,e bonds soprattutto negli Usa)

La crisi è stata molto più grave in Giappone che negli Stati Uniti ma è stata curata da entrambe le BC con lo stesso criterio .

E cioè la volontà di PROTEGGERE i vari possessori di assets  pompando fondi ed alterando la struttura dei tassi di interesse per rendere sopportabili i debiti .

Si è praticamente ripetuto un caso Parmalat.

L'azienda era fallita da dieci anni ma si manteneva sul mercato perchè ogni anno venivano collocati nuovi prestiti obbligazionari.

La genialata della manovra monetaria per difendere le classi dominanti ha provocato questo effetto di lungo periodo.

Il Giappone che, alla fine degli anni 80 era una corazzata economica , destinata  a superare nel 2010 l'economia Usa ,ha avuto la crescita media più BASSA di tutti i paesi industrializzati.

Gli Usa invece hanno registrato la più bassa crescita della loro storia DOPO UNA RECESSIONE.

Il minimo comune denominatore di queste due crisi è stato l'entrata in gioco delle BC e l'allargamento del debito statale.

 

Hobi

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: pana on Giovedì 29 Novembre 2018 09:04

e vero che il giappone pur stampando sovranamente e lo stesso in stagnazione, ma se non avesse stampato sarebbe andato ancora peggio...

(questo e il teorema delle 2 porte di pana, sui cui lavoro e spero di pubblicare " the 2 doors theorem", in sintesi se ho davanti 2 porte e ne imbrocco una poi non posso dire cosa c era dietro l altro portono,)

qua dicono che le banche mentono sui collocamenti del coporatte  debt che non vanno bee per niente

A Big Secret in Japan Debt Market Is Getting Harder to Keep

https://www.bloomberg.com/news/articles/2018-10-21/a-big-secret-in-japan-s-credit-market-is-getting-harder-to-keep

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube


 Last edited by: pana on Giovedì 29 Novembre 2018 09:08, edited 1 time in total.

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: Morphy on Giovedì 29 Novembre 2018 08:33

"Pur troppo s'è fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani"

 

Non ci possiamo ribellare per questo motivo. E per lo stesso motivo siamo oppressi da una classe politica fatta di incapaci e disonesti. Mi appresto a pagare ora l'anticipo IRPEF e il mese prossimo la seconda rata IMU. Dopo di che (assieme al registro, inps, assicurazioni e certificazioni varie) lo stato si è preso praticamente il 90% della rendita di 5 appartamenti. In un anno poi (fortuna vuole) che non ci sono state spese di manutenzione . E senza contare la svalutazione che negli ultimi 10 anni hanno avuto gli immobili a causa della stessa sciagurata classe poitica (attendo una bella patrimoniale per andare in territorio negativo).

 

Praticamente un paese ridotto in macerie sotto gli occhi di un popolo inerme senza identità.

 

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: Bullfin on Giovedì 29 Novembre 2018 08:26

dove eravamo rimasti con il Giappone???

La favola somarista della banca centrale giapponese

| 28 novembre 2018
  •  

ll mirabolante ritorno alla lira, con la banca centrale che stampa denaro all’infinito per finanziare la spesa pubblica, è, per i partiti populo-sovranisti italiani, l’equivalente della Terra Promessa di biblica memoria. E per abbindolare gli adepti, la canea somarista porta ad esempio il caso del Giappone che ne dimostrerebbe l’efficacia.

 

Peccato che la ricetta non funzioni ed il Giappone sia in stagnazione dal 1991. Nel periodo 2000-2017 la crescita mondiale della ricchezza pro-capite è stata del 79,8% mentre quella del Giappone di appena il 17.8% come riportato nella sottostante tabella.

Il fenomeno della stagnazione economica nel Paese del Sol Levante, innescato dallo scoppio nel 1991 di una “bolla economica” che iniziò a gonfiarsi nel 1986 sul mercato azionario ed immobiliare, è ben noto in tutto il mondo. Nel futile tentativo di stimolare la crescita, il Giappone da tempo incrementa la spesa pubblica grazie alla propria banca centrale che acquista le obbligazioni emesse tramite la creazione di nuova valuta (senza tuttavia operare sul mercato primario). Ma tale strategia ha fallito, e infatti nel terzo trimestre del 2018 la crescita è stata negativa. E per di più il governo nipponico grazie alla stampa di moneta ha evitato di implementare politiche di riforme che affrontassero le maggiori criticità. Il debito giapponese è esploso fino al 250% del PIL, con la conseguenza di far eclissare gli investitori stranieri. Oggi circa il 90% del debito pubblico giapponese è finanziato internamente tramite fondi pensione e similari. Vale ribadire che il sistema pensionistico in Giappone è per lo più a capitalizzazione e non a ripartizione come quello italiano. La spesa pensionistica oltre ad avere un’incidenza sul PIL molto più bassa di quella italiana (quasi la metà), dirotta la raccolta dei contributi sociali, verso quei fondi pensione attraverso cui viene finanziato parte del debito giapponese.

Un’altra cruciale considerazione riguarda il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione, con il conseguente impatto negativo sul PIL. Nel 2005 il tasso di natalità in Giappone, ha toccato un picco negativo di 1,26 nascite per donna ed il tasso di dipendenza degli anziani (rapporto tra numero di persone nella fascia di età 65+ e popolazione in età lavorativa 15-64 anni), viaggia verso il 50% previsto nel 2050 (per l’Italia la stima è addirittura del 67.7%, Ageing Report 2018), con un conseguente calo del PIL pro-Capite di diversi punti.

Quindi la situazione nel lungo periodo è destinata ad aggravarsi. La minore offerta di lavoro aumenterebbe poi il rapporto capitale/lavoro con un conseguente calo dei tassi di interesse (già estremamente bassi in Giappone, prossimi allo zero) determinato anche da minori consumi, con effetti diretti in termini di minore gettito fiscale. Ed a questo si deve aggiungere che il progressivo invecchiamento della popolazione provocherà un aumento di spesa pubblica medica e di assistenza agli anziani. Mentre altre nazioni hanno risolto simili trend accettando un flusso di immigrati per integrare nuova forza lavoro, l’Italia ed il Giappone sono gli unici paesi che rifiutano gli immigrati regolari. Infine, un altro elemento della crisi cronica giapponese, è una legislazione del lavoro caratterizzata da un vasto numero di contratti non regolari. Questo non consente ai cittadini giapponesi che peraltro hanno sempre nutrito un’alta propensione al risparmio) di nutrire una fiducia nel futuro che induca a maggiori consumi. Una nota di colore a tal proposito viene dagli stessi profeti delle virtù taumaturgiche del modello economico giapponese. La tesi della pseudo economia sovranista, sostiene che in realtà l’Italia è un paese virtuoso, ma frenato dai trattati europei e dall’euro. A sostegno adducono la somma di debito pubblico e debito privato presentandola come indicatore dello stato di salute di una nazione all’interno di un cruscotto comunitario. Tale tesi balzana sottende alla nozione che il governo possa disporre a piacimento della ricchezza privata, e quindi i politici possano espropriarla quando loro aggrada. Insomma apre la strada a patrimoniali, ergo prelievi forzosi più o meno gravosi, come del restoipotizzano numerosi esponenti di spicco dell’attuale governo. In conclusione, alla fine dell’itinerario somarista, costellato da fantasiose teorie di spacciatori di magiche ricette pseudo-economiche, si arriva sempre alle tasche dei risparmiatori onesti. Quelli che promettono l’eterna ricchezza nel paradiso della stampa illimitata della nuova lira con l’equazione fasulla “spesa + svalutazione = benessere”, spalancano la porta al destino venezuelano.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: XTOL on Mercoledì 28 Novembre 2018 17:54

W.H.A.A.A.T?? O:M:G:!!

 

Italy's largest bank, UniCredit, surprised the market today when it sold $3 billion in dollar denominated five-year bonds.

To find a willing buyer, the bank had to pay the equivalent of 420 basis points over the euro swap rate, which is six times more than the 70 bps over swaps it paid on five-year euro senior non-preferred bonds just this past January.

The spread on the new issue was a shock as it represented a nearly 150bps concession to current market rates, and is an indication of just how much even the strongest Italian banks have to pay up if they hope to access capital markets during the ongoing Italian political turmoil.

Traders Shocked As Largest Italian Bank Forced To Pay Six Times More Interest To Sell Bonds

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: antitrader on Martedì 27 Novembre 2018 13:45

Esatto,

le pagano le imprese ed e' per questo che una tassazione oltre il 50% non provoca rivolte.

L'impegato, spesso, non sa nemmeno qual'e' il suo costo aziendale.

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: Tuco on Martedì 27 Novembre 2018 13:34

Giustissimo Anti, però...

Tu non eri quello che: le tasse sul lavoro le pagano le imprese?

SLAVA UKRAINII !

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: antitrader on Martedì 27 Novembre 2018 13:24

Il sostituto d'imposta non avrebbe piu' ragion di esistere per come funziona adesso

l'AE. Basterebbe che le aziende mandassero la certificazione unica (che gia' mandano

per collaboratori e autonomi) anche per i dipendenti e l'agenzia avrebbe tutto quanto

serve per fare i conteggi.

La funzione essenziale del sostituto e' quella di far pagare le tasse ai lavoratori a loro

insaputa, nel momento in cui le paga l'impresa il lavoratore non sta a sindacare piu'

di tanto, anzi, se ne infischia proprio.

Se il lavoratore prendesse il lordo e, a fine anno, dovrebbe fare un F24 del 50% ci sarebbe

la ribellione, invece il popolo bovino si ribella (seppur con grande garbo) solo contro

i 100 euro di tasi che deve pagare, tanto i 20.000 di irpef, inps etc... son cazzzz del

datore di lavoro.

E cosi' ti ritrovi con salari da fame e un costo del lavoro tra i piu' alti dell'occidente.

E l'assessore ringrazia.

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: traderosca on Martedì 27 Novembre 2018 13:18

ma che testa avete? il sostituto d'imposta semplifica ai contribuenti il pagamento dei tributi e non è troppo oneroso per le aziende,in quasi tutti gli

ordinamenti al mondo esiste,proprio gli americani sono stati i promotori.punto

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: XTOL on Martedì 27 Novembre 2018 13:01

dunque, ricapitoliamo il "pensiero" gianliniano: è bene che lo stato mi obblighi a fare una cosa che mi viene utile, perchè altrimenti mi comporterei in modo autolesionista.

 

quando non serve commento...

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: hobi50 on Martedì 27 Novembre 2018 12:39

Gianlini,sono daccordo con te sul merito ma ,come quasi sempre accade ,non mi piacciono le modalità analitiche e particolaristiche del tuoi ragionamenti.

Cioè  ti lanci sempre in analisi particolareggiate su QUALSIASI argomento che emerga in una discussione

Sei quindi un fenomeno .

Oppure le tue analisi sono incomplete e quindi sbagliate .... e quindi inutili .

Come si affronta il problema delle ritenute d'acconto in generale ?

Nella fattispecie c'è l' interesse dello Stato  e c'è l' interesse di un individuo/azienda.

Gli interessi del singolo o riescono a diventare interessi  più condivisi ( e quindi si politicizzano e trovano una rappresentanza  ) oppure, se rimangono interessi singoli ,possono trovare tutela SOLO  nell'ambito delle leggi dello Stato.

Quindi interessano SOLO i giudici che valuteranno se le richieste sono legittime .

 

Hobi

 

 


 Last edited by: hobi50 on Martedì 27 Novembre 2018 12:44, edited 2 times in total.

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: Tuco on Martedì 27 Novembre 2018 12:26

Gian, nella ricca e felicemente multietnico-globalista Milan avviene questo?

SLAVA UKRAINII !


 Last edited by: Tuco on Martedì 27 Novembre 2018 12:26, edited 1 time in total.

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: gianlini on Martedì 27 Novembre 2018 12:16

"la possibilità"

Come capita in quei condomini in cui i condòmini si devono installare il contatore dell'acqua, la caldaia autonoma e devono farsi a piedi le scale perchè molti di coloro a cui viene data la "possibilità" di non pagare le spese condominiali, si guardano bene dal farlo....

Xtol, ma dove vivi??


 Last edited by: gianlini on Martedì 27 Novembre 2018 12:24, edited 1 time in total.