Ancora quasi nessuno si rende conto del disastro economico che è in corso bloccando in casa gran parte di un intera popolazione per la prima volta dai tempi della peste nera del 1300.
Il capo economista di Unicredit, Erik Fossing, dice oggi 22 marzo, in una nota, che in Italia nel caso ottimista, in cui il "lockdown" (chiusura di quasi tutto) dura 4-6 settimane il PIL a fine 2020 sarà calato del -10% e se va male cioè se il blocco dura di più o viene ripristinato di nuovo può calare del 20% (ma si può arrivare anche al 30%). https://research.unicredit.eu/DocsKey/economics_docs_2020_176326.ashx?EXT=pdf&KEY=C814QI31EjqIm_1zIJDBJCy5Ed_7eW8DXtNLTwA58xY=&T=1…
Il -10% di PIL sono 180 miliardi in meno e il -20% sono 360 miliardi in meno. In base al deficit attuale che è di 35 miliardi + 25 miliardi nella manovra appena approvata avresti quindi che il rapporto Debito/PIL sale dal 134% al 160 o 170% del PIL (nel caso pessimista)
L'economista di Unicredit indica questo crollo del PIL per fine anno, quindi anche tenendo presente che nella seconda parte dell'anno ci può essere una ripresa e non assume ovviamente che la "chiusura" duri tutto l'anno, ma nel caso ottimista 6 settimane e nel caso pessimista tre mesi.
Queste stime sonoin accordo come ordine di grandezza relativo con tutte le stime di JP Morgan, Goldman Sachs e Morgan Stanly usciti negli ultimi giorni per altri paesi, ad es per gli USA parlano di un -30% annualizzato in questo trimestre fino a giugno, che tradotto in riduzione anno su anno vuole dire un -7% circa entro l'estate per gli USA, i quali però finora non hanno chiuso quasi nessuna fabbrica e stanno riducendo la circolazione solo ora. Inoltre gli USA hanno già annunciato circa 1,500 mila miliardi di liquidità della FED per comprare titoli di stato, mutui cartolarizzati, "commercial paper" delle aziende e ora anche obbligazioni societarie. In realtà la cifra è solo indicativa, si parla anche di 2mila miliardi se necessario e non si calcolano i "repos" cioè i prestiti titoli fatti ogni giorno a istituzioni finanziari, al ritmo anche di 500 miliardi al giorno (prestiti titoli che si rinnovano però di continuo, non si cumulano)
Il Congresso sta discutendo oggi, nel weekend, un pacchetto che può essere, stando al consigliere della Casa Bianca Larry Kudlow, di 2,000 miliardi. Quindi l'America ha deciso o sta decidendo uno stimolo intorno a 4mila miliardi complessivamente e ogni giorno la cifra lievita.
La Germania ha indicato 550 miliardi di credito addizionale per le imprese e ora 150 miliardi di maggiore deficit pubblico con autorizzazione ad aumentare di altri 200 miliardi
L'Italia sta rischiando la rovina economica e sociale se non appronta una cifra che tra credito delle banche alle imprese e famiglie e deficit pubblico non sia di almeno 200 miliardi
Questo si può fare perchè la BCE ha deciso ora un totale di 950 miliardi (i 240 miliardi decidi da Draghi + i 750 miliardi decisi dalla Lagarde ora) di "QE" per comprare titoli di stato e in più 1,100 miliardi per le banche a tasso -0,2% ("TLTRO"), quindi in totale fino a 2 mila miliardi circa. Inoltre la BCE ha indicato (vincendo l'opposizione di Olanda e Germania che si sono trovate isolate) che non ha vincoli, può anticiparli e comprarne anche centinaia di miliardi subito e ha anche detto che non rispetterà più le "quote" nazionali per cui può comprare più BTP della quota del 17% che spetta all'Italia. In termini pratici, la BCE è pronta a fornire circa 400 miliardi per le banche e lo Stato italiano.
Il governo italiano deve rendersi conto di questi numeri, da una parte il rischio di perdere anche 300 miliardi di PIL e dall'altra che la BCE sta offrendo una cifra per l'Italia (banche e Tesoro) proporzionata all'emergenza,ì
Il governo italiano può agire subito, senza perdere neanche un giorno perchè è quello che tutti gli altri governi stanno facendo in tutto il mondo
La preoccupazione per il maggiore deficit, l'aumento del debito pubblico e lo spread non è più valida ora. La BCE è appena intervenuta e con il suo solo annuncio ha fatto ritornare il costo dei BTP dal 3% all'1,7% venerdì. Se il governo però annunciasse un deficit addizionale anche solo di 100 miliardi però incontrerebbe lo stesso opposizione da parte degli economisti di area PD, come si vede ad esempio dai commenti di GianPaolo Galli o Marattine, per cui si può proporre qualcosa di diverso
Le cosa più efficace ed immediata che il governo può fare è
invece di emettere 100 milliardi di BTP sul mercato per finanziare il deficit addizionale, fare uso degli oltre 200 miliardi dell'LTRO offerto alle banche italiane perchè prestino alle imprese. Chiedere alle banche un "Prestito CoronaVirus di 100 miliardi" direttamente al Tesoro, usando i soldi che la BCE offre al -0,2%. Dal 2014 le banche hanno usato questi programmi di liquidità come l'LTRO precedente per comprare BTP sul mercato, per cui ne hanno ancora circa 400 miliardi ancora che sono soggetti alle fluttuazioni dei mercati e avendo appena perso in borsa il 50% del valore sono restie a impegnarsi. Ma se le banche prestano direttamente allo Stato non esiste problema di spread e fluttuazini di mercato perchè si tratta, ad esempio, di un prestito a 5 anni (supponiamo all'1,3% cioè allo stesso rendimento di un BTP a 5 anni) che nei bilanci non viene aggiornato in base a valori di mercato. Va ricordato che le Banche italiane hanno già circa 290 miliardi di prestiti diretti alla Pubblica Amministrazione a bilancio e questa cifra di debito pubblico non è mai stato soggetta alle variazione dello spread. In questo modo il governo può aumentare il deficit di 100 miliardi sensa incorrere nello spread e andando incontro alla BCE che offre questi soldi alle banche italiane.
La BCE ha indicato che vorrebbe che prestassero alle imprese, ma come si sa le banche hanno tagliato il credito di 300 miliardi alle imprese italiane negli ultimi dieci anni nonostante i programmi di liquidità che la BCE offriva (per varie ragioni)
La BCE offre loro oltre 200 miliardi e non si sa se li useranno. Lo Stato può chiedere che ne usino 100 per finanziare un deficit addizionale urgente per sostenere l'economia