Ieri, a 14 giorni dall'alluvione ho visto una ventina di uomini della protezione civile adoperarsi (cioè, quando sono passato io, due facevano qcs, gli altri guardavano) a togliere gli ultimi schizzi di fango rimasti dopo giorni e giorni di lavoro formidabile di abitanti e volontari che ne hanno spalato a tonnellate.
Quando a qualche sciocco viene la tentazione di raccontare "quanto è indispensabile lo stato", per farsela passare potrebbe bastargli un giro nella romagna alluvionata, dove
Stop agli “Angeli del Fango” il Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa e tutti i Sindaci della Provincia rivolgono un accorato appello a non mettersi in movimento in questi giorni nei quali sono ancora all’opera moltissimi uomini e mezzi della Protezione Civile, che potrebbero essere, seppure involontariamente, intralciati nel loro operato, con conseguente pregiudizio del buon esito delle attività in corso ed anche a tutela della loro incolumità e di quella degli altri.
Questa la (meritata) risposta:
Buongiorno,
mi chiamo Marucci Patrizia, sono di Reggio Emilia e con diverse associazioni si sta cercando di aiutare i vostri concittadini colpiti dall’alluvione.
Spiace leggere una dichiarazione in cui si afferma che “gli angeli del fango” possano essere d’intralcio agli aiuti istituzionali che stanno già agendo sul territorio.
Posso smentire tale affermazione in quanto dai nostri contatti non emerge quello che Lei ha dichiarato.
Posso fornirLe inoltre video da me girato domenica a Conselice dove emerge una completa assenza di chi dovrebbe aiutare, pulire, aspirare l'acqua, grattare via il fango, togliere i mobili dalle case, e fatto che avviene solo grazie ai volontari in aiuto ai cittadini, che lavorano duramente, nonostante i divieti senza senso di chi non ha nessuna reale idea della situazione sul territorio.
Prima di diramare divieti e ordinanze, i funzionari pubblici, che nascono per essere al servizio del popolo, hanno l'obbligo di andare nel territorio colpito, vedere con i loro occhi la situazione, per evitare di fare proclami ed interviste che non sono coerenti con la situazione reale.
Se non ci fossero i volontari la situazione sarebbe ben più disastrosa!
Le pompe e altri strumenti le stanno fornendo i privati, cibo ed acqua sono distribuiti dai volontari, non da chi ha i piedi all'asciutto in un ufficio confortevole, senza coordinarsi tra loro, dove abbiamo hub ufficiali pieni ed altri in cui mancano necessità che dobbiamo aiutare a coprire privatamente.
Signor Prefetto, la solidarietà è sempre stata il collante delle società umana, impedirla è un segnale che indica la volontà di cercare di impedire quello che è uno dei più nobili sentimenti umani.
Confido che si possa continuare a lavorare uniti per il bene di una popolazione già colpita duramente e che da parte Vostra si concretizzi il voler portare aiuti e non indebiti divieti.
Cordiali saluti Patrizia Marucci