CONTO ALLA ROVESCIA - giorgiofra
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By: giorgiofra on Mercoledì 27 Marzo 2013 22:20
Mi pare che sia giunto il momento di iniziare il conto alla rovescia. Perchè, egregi signori, mi pare evidente che siamo ormai prossimi al patatrack da lungo tempo previsto da me e da tutti quelli che avevano la mente sgombra da preconcetti, e potevano quindi vedere le cose nella loro sostanza.
Mentre nel parlamento assistiamo al solito teatrino inconcludente, i cui attori continuano a recitare la loro usata ed abusata parte, immemori di essere gli artefici di ripetuti fallimenti, nel mondo vero le cose peggiorano in modo quasi esponenziale.
Tutti i fattori che concorrono a determinare il benessere della nazione non fanno che peggiorare, e nessuno, tra quelli che avrebbero il dovere di farlo, spiega al Paese in quale modo intende invertire il peggioramento di tutti i parametri importanti: disoccupazione, debito pubblico, produzione industriale, consumi, PIL, fallimenti, cassazioni di attività, aumento della povertà, pignoramenti, fuga delle aziende e dei cervelli, fuga dei capitali, caduta della produttività e della competitività, mancanza di liquidità e di credito.
I partiti si presentano con i loro programmi farciti di demagogia ma assolutamente inadeguati ad affrontare i gravissimi problemi del paese. Quando sento che forse, se la lotta all'evasione fiscale darà buoni risultati, la pressione fiscale potrebbe diminuire di un punto, ho la conferma che siamo governati da emeriti incapaci. Abbassare la pressione fiscale di un punto è come dare l'aspirina ad un malato di tumore, totalmente inutile.
Il governo Monti ha chiaramente dimostrato, ove fosse necessario, che certe politiche sono totalmente fallimentari, per la semplice ragione che cercano di tamponare piccole emergenze, senza andare alla radice del problema.
Ed il problema è costituito da una miscela mortale di concause, chiare, evidenti, lapalissiane.
Quale che sia la ragione per la quale non si vuole affrontare il problema alla radice, ha poca importanza. Potrei fare delle congetture, ma non servirebbe a nulla. Ciò che invece mi preme evidenziare è la miscela di concause che porteranno al collasso della nazione.
Innanzitutto la moneta unica, semplice follia che nessuna mente sana avrebbe potuto concepire. Una moneta senza uno stato, senza un unico sistema fiscale, senza la flessibilità indispensabile ad economie diverse. Una moneta che ha imbrigliato gli stati in una serie di vincoli privi di senso che ne impediscono quelle manovre indispensabili a servire l'economia. Una moneta emessa da una banca privata che non risponde a nessuno se non agli interessi della grande finanza, o ad un gruppo di tecnocrati che nessun popolo ha delegato ad agire per loro. Le nazioni sono state asservite all'Europa", ai "mercati", alle agenzie di rating. I popoli hanno perso la capacità di decidere del proprio destino, surrogati da una serie di entità sacre ed indiscutibili, come il FMI o la BCE.
E questa condizione di schiavitù deriva da una sola cosa: il debito. Eppure nessuno si chiede per quale ragione i paesi più ricchi del pianeta siano sommersi da una massa debitoria gigantesca. Nessuno si chiede per quale ragione avviene esattamente l'opposto di ciò che sarebbe naturale: maggiore ricchezza, minori debiti.
Il debito, il debito, il debito, non smetterò mai di di gridarlo ai quattro venti. Il debito è la radice della gran parte dei mali che ci affliggono. Il debito è il cardine intorno al quale sono state costruite tutte le fallimentari teorie economiche che sono state comunemente accettate quali dogmi, rimbecillendo intere generazioni di economisti, incapaci di svincolare il proprio pensiero dalle fandonie imparate all'università. Con la conseguenza che tutti gli stati sono indebitati, così come tutti gli enti pubblici, tutte le aziende, pubbliche e private, e le banche, e le famiglie. Una massa gigantesca di debito che incombe sull'intero pianeta, pronta a scatenare il fallimento di tutti, con un effetto domino incontenibile.
Pare, comunque, che nessuno riesca a rispondere a questa semplice domanda: ad una massa debitoria gigantesca corrisponde una egualmente gigantesca massa creditoria. E come hanno fatto i creditori, che pare nessuno conosca, a disporre di capitali tanto ingenti da essere multipli del PIL mondiale? A nessuno passa per la testa che siamo vittime di una enorme truffa? Di un meccanismo tale da aumentare costantemente il debito, senza nessuna possibilità di essere ripagato? A nessuno passa per la testa che questo debito è per gran parte frutto della capitalizzazione composta di interessi, ovvero di usura? A nessuno passa per la testa che l'affermazione "la moneta deve necessariamente nascere come debito" sia semplicemente assurda?
Praticamente la quantità di moneta necessaria ad un'economia è direttamente proporzionale alla dimensione della stessa economia, con la conseguenza che una economia che dovesse raddoppiare la sua dimensione avrebbe bisogno del doppio di moneta. E da dove dovrebbe venire questa moneta? Dalla spesa pubblica in deficit, finanziata attraverso l'emissione di titoli di stato, e quindi aumentando il debito, oppure attraverso l'erogazione del credito bancario, e quindi aumentando il debito delle aziende e delle famiglie. La conseguenza di tutto questo è che, tanto più aumenta la ricchezza, tanto più aumenta il debito. Ma vi pare normale?
E ipotizziamo che si volesse ripagare questo debito: vorrebbe dire eliminare la moneta dal sistema economico. Ma se si elimina la moneta l'economia collassa, mi pare evidente. Se, quindi, la logica è logica, non può esistere economia fiorente senza debito.
Può darsi che io non disponga della sufficiente intelligenza per venire al nocciolo della questione, o che non abbia le conoscenze necessarie, ma tutto questo mi pare semplicemente assurdo. Ad anche quando sento le giustificazioni dei cosiddetti esperti ho l'impressione che siano loro a sbagliare, e non io. La cosa che mi lascia perplesso è che gli "esperti" costruiscono il loro castello logico partendo da presupposti che considerano veri, ma che in realtà sono falsi. E se le premesse sono false, lo sono anche le conclusioni.
Sta di fatto che sta crollando tutto, nonostante la gestione dell'economia e della politica sia stata fatta dai cervelloni arroganti che credono ciecamente nelle loro teorie. Sta crollando tutto, e questi miserabili si ostinano a perseverare nel loro progetto, palesemente, incontrovertibilmente fallimentare.
Il conto alla rovescia è iniziato, preparatevi.