UKRAINA e SANZIONI

 

  By: lmwillys on Lunedì 04 Luglio 2011 13:14

scusi Muschio forse le manca qualche informazione su tabacci, se permette vorrei aiutarla .. oltre al mantenimento dello stipendio da parlamentare ora che ha anche l'assessorato con pisapippa (Grillo ha sempre ragione) le ricordo anche il suo voto per mantenere la spregevole peculiarità pensionistica ... lo trova a pagina 14 http://www.scribd.com/doc/39169196/ilpaesedellavergogna-wscalea è in Parlamento da anni, per un puro è assolutamente impossibile

 

  By: muschio on Lunedì 04 Luglio 2011 12:25

"...Bruno Tabacci, imposto a Pisapia dai poteri forti...." ????? Tabacci e' una delle poche persone serie che abbiamo in Parlamento.

 

  By: polipolio on Lunedì 04 Luglio 2011 12:19

Alberta, questa del Santòlo mi pare una proposta del cavolo. A parte l'imbellettamento del rapporto debito/PIL (e non so se con le regole contabili pubbliche attuali lo sarebbe) e il sollievo che implicitamente dà ai rinnovi futuri di titoli in scadenza, indebitarsi al 5% + euribor (i.e. 5% reale o più) non è una grande idea se a) non cresci a un tasso reale superiore OPPURE b) prevedi un forte aumento -duraturo nel tempo- dei tassi nominali OPPURE c) governando la moneta riesci ad avviare una spirale inflazionistica per la quale il tasso di interesse pagato, al netto dell'inflazione, sia in linea con quel che ti puoi permettere OPPURE d) intendi fare default e dichiarare che da quel momento in poi non pagherai nemmeno gli interessi (forse esistono anche altre ipotesi, eventualmente più radicali ancora)

 

  By: pana on Lunedì 04 Luglio 2011 11:10

certo che quelli del centrodx se ne intendono di lasciare i conti in rosso, http://tg24.sky.it/tg24/politica/2011/06/24/milano_giuliano_pisapia_bruno_tabacci_disavanzo.html

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: alberta on Lunedì 04 Luglio 2011 04:42

SEmpre su quella proposta sul debito pubblico, adesso non più solo un problema italiano ma globale. http://www.santolocannavale.it/default/articoli_dettagli.asp?id=40

L'Italia entra ora in recessione - GZ  

  By: GZ on Lunedì 04 Luglio 2011 01:56

La stangata di Tremonti garantisce la recessione per l'autunno, basta saper fare le addizioni. Venerdì gli indicatori congiunturali italiani, PMI e ISM manifatturiero hanno indicato "recessione", nessun altro paese OCSE importante ha ancora un PMI sotto quota 50 che è quella che indica contrazione dell'economia, gli ecoomisti si aspettavano 51 ed è uscito 49.8. Questo indica che per la prima volta dal 2008 siamo in RECESSIONE e siamo subito dopo la Grecia, la Spagna e l'Irlanda il paese industriale la cui economia si contrae. LA STANGATA di Tremonti colpisce un economia che si è già fermata come indicano gli ultimi dati e rende sicura al 100% la recessione. (I dati delle vendite al dettaglio dei saldi usciti sabato dicono un bel -5% e mostrano che i consumi cedono) La stangata sarà di 45 o 55 miliardi di euro, di preciso non lo sai perchè dipende largamente da regioni e comuni quanto spremeranno e le notizie che arrivano è che andranno giù pesante (vedi Vendola che aumenta subito l'acqua dopo aver vinto il referendum e Pisapia a Milano il cui assessore Beretta parla di 400 euro in più a famiglia...). Aver colpito l'investimento azionario nostrano è la ciliegina ("tu uccidi un uomo morto.."), ma Tremonti lo ha fatto per spingere a tutti i costi la gente a detenere Bot, CCT e BTP, ha penalizzato tutto a favore dei titoli di stato perchè se la stanno facendo sotto Sempre venerdì Bloomberg riportava che i Credit Default Swap delle banche italiane sono ora a prezzi che ^implicano sei livelli di rating sotto quelli attuali#http://www.bloomberg.com/news/2011-07-01/italian-bank-outlook-darkens-on-stress-lower-state-support.html^, cioè gli speculatori che usano i CDS si aspettano downgrade pesantissimi delle banche italiane Il prossimo segnale di vendita è già stato messo sulla rampa di lancio, è solo questione di giorni e più si rimbalza in borsa, sull'idea cretina che si impone alla Grecia di pagare tutti i debiti e allo stesso tempo di aumentare le tasse e ridurre la spesa meglio è. Così si vende short da un punto più alto ------------ 1 luglio Friday data show that Italy manufacturing purchasing managers index (PMI) was 49.9, for the first time ... Economists had expected 51.0. According to the data, manufacturing PMI new orders index was 47.5, for the first time in seven down, since the 20099 to the lowest value --------------- il governatore della Puglia che, per far fronte al baratro generato dalla sanità, ha aumentato le addizionali su persone fisiche e società... dopo aver incassato i quattro "sì" al referendum di metàgiugno, Vendola ha deciso di incrementare anche la tariffa dell'Acquedotto pugliese. .....l'ex democristiano Bruno Tabacci, imposto a Pisapia dai poteri forti, ha già fatto sapere che la nuova via sarà diversa: "Useremo tutte le leve a nostra disposizione. Questa retorica del non mettere le mani in tasca ai milanesi è perversa".... .... per spiegare ai milanesi cosa significa che Pisapia metterà mano a tutte le leve basta ascoltare l'ex assessore Giacomo Beretta: "Ecco qualche esempio: tassa sui rifiuti, la revisione degli estimi catastali, l'aumento delle rette degli asili nido e del biglietto del tram, fino per l'appunto all'introduzione dell'addizionale Irpef". Ecco cos'è la stangata. "Se così sarà - continua Beretta - la giunta Pisapia potrà incassare intorno ai 230 milioni di euro che, se si escludono anziani e indigenti, significa più o meno 400 euro di tasse in più a famiglia". Ma di tutto questo Bersani e compagni non dicono una parola.

Sabato sera downgrade dell'Italia - Moderatore  

  By: Moderatore on Domenica 22 Maggio 2011 20:40

^Sabato pomeriggio alle 18 all'agenzia di rating S&P#http://www.zerohedge.com/article/sp-lowers-italy-outlook-negative^ invece di andare tutti fuori per il weekend erano in ufficio a sfornare un bel downgrade della Republic of Italy, hanno passato la prospettiva dell'Italia da "stabile" a negativa" Nel report notano che l'Italia sta andando in recessione, che il debito è a livelli di guardia e dobbiamo vendere beni dello stato e ridurre la spesa e ci sono anche gli ultimi numeri: 1) gli interessi pagati sul debito pubblico italiano sono ora il 10% delle entrate fiscali, circa 48 miliardi su circa 480 miliardi di entrate, questo con tassi sui BOT all'1% e un costo medio del debito del 3.6%. ==== > Se i tassi di interesse tornassero al livello pre-euro il costo raddoppierebbe e arriverebbe a 100 miliardi l'anno minimo. Se ci fosse veramente inflazione come nei primi anni '90 e i BOT pagassero un 6% e i BTP un 8% il costo del debito sarebbe di 150 miliardi In pratica se l'Italia uscisse dall'euro dovrebbe automaticamente anche dichiarare un default parziale. Ogni accenno ad un uscita dell'Italia dall'euro implica automaticamente un default parziale sul debito pubblico italiano, che è enorme. Un default parziale del -30% del debito italiano è sufficiente ad affondare il sistema bancario europeo 2) il debito pubblico italiano in mano a stranieri è di 782 miliardi pari al 50% del PIL ".. the public sector's net external liability is high at €782 billion (50% of GDP)..". Alla faccia della storia per cui "...gli italiani hanno molto risparmio...gli italiani i Bot e CCT li comprano sempre..." ==== > Il debito pubblico italiano in mano a investitori esteri è pari a metà PIL. Se i tassi sui Bot salissero al 5% ad esempio si pagherebbero ogni anno 50-60 miliardi di interessi all'estero (ora sono 25 miliardi) cioè ti dissangueresti per pagare interessi all'estero. (NOTA BENE Uno stato sovrano che stampa la propria moneta non ha nessun bisogno di prendere a prestito da banche e investitori esteri. Invece di stampare Btp e CCT basta che stampi Lire e si finanzia senza interessi) ------------ On May 20, 2011, Standard & Poor's Ratings Services revised its outlook on the ratings on the Republic of Italy to negative from stable to reflect its views of the heightened downside risks in the government's debt reduction plan. At the same time, Standard & Poor's affirmed its 'A+' long-term and 'A-1+' short-term sovereign credit ratings on Italy. The transfer and convertibility assessment remains at 'AAA'. Rationale The negative ratings outlook on Italy (unsolicited rating A+/Negative/A-1+) reflects Standard & Poor's view of the increased downside risks to the Italian government's debt-reduction plan because of potentially weaker-than-expected economic growth and possible political gridlock that could contribute to fiscal slippage. The diminished growth prospects stem from what we consider to be a lack of political commitment to deregulating the labor market and introducing reforms to boost productivity. We believe measures to reduce the bottlenecks and rigidities in Italy's economy are especially important in light of Italy's limited monetary flexibility, which stems from its membership in the European Monetary Union and its limited fiscal room to maneuver because of Italy's high government debt burden. We expect that Italy's government debt burden will remain the key rating constraint over the foreseeable future. We forecast net general government debt at 116% of GDP in 2011, up from 100% of GDP in 2007 and on par with the 1997 level. Under our analysis, the economic contraction between 2008 and 2009 has negated all of Italy's fiscal-consolidation efforts over the last decade. In our view, there is greater than a one-in-three chance that Italy will not reduce general government net debt to 113% of GDP by 2014, which is envisaged in our baseline projection. Italy's economic recovery since the 2008-2009 contraction has been lackluster, constrained mainly by net exports. Italy's traditionally near-balanced trade deficit has widened in the past 15 months. In our view, the Italian economy's limited ability to benefit from strengthening external demand reflects low productivity growth, limited labor mobility, and a steady erosion of international competitiveness over the past decade. Although these factors have affected the Italian economy for more than a decade, their impact on growth and, consequently, debt dynamics is greater now because of intensifying competition in Italy's key export sectors, further appreciation of Italy's wage-deflated real effective exchange rate, and the risk of rising funding costs for Italy's private and public sectors. We believe that the structural measures implemented in 2010 and those in the recently updated National Reform Plan are insufficient to boost economic growth in the medium term. In addition, we believe the increasing fragility of the current governing coalition makes the timely implementation of more significant growth-enhancing structural reforms politically more challenging. If low economic growth persists, the fiscal outcome will, in our view, likely significantly miss the government's targets and therefore may derail the debt-reduction plan laid out in its most recent Stability and Growth Program. In the longer term, we believe that growth prospects could dim further as a result of Italy's unfavorable demographic profile. Italy's interest burden is more than 10% of government revenues in 2011, is higher than the 'A' median of 7.5%, and is forecast to rise. Interest expense reflects the impact of Italy's high debt burden on its public finances. On the other hand, strong household and corporate balance sheets have enabled the government to fund itself at historically low rates, and we expect that these low rates could facilitate a more gradual fiscal adjustment in Italy relative to many of its southern European neighbors. Italy's corporate sector is in a net external asset position (including outbound foreign direct investment and equity) equal to 42% of GDP, equivalent to twice the net external liability position of the financial sector. However, the public sector's net external liability is high at €782 billion (50% of GDP). We also believe the Italian banking sector has recently been strengthened by additional capital issuance and is in a stronger financial position than it was six months ago. We do not expect the government will provide direct assistance to the Italian banking system in the near term; on the contrary, we expect most of the Tremonti Bonds, which provided four banks' Tier I capital during the 2008-2009 recession, will be repaid this year. Outlook The negative outlook on Italy reflects Standard & Poor's view of the mainly downside risks to the government's debt-reduction plan over the 2011-2014 period, and implies a one-in-three chance that the ratings could be lowered within the next 24 months. In our view, these downside risks will primarily stem from weaker growth than our current assumption of average GDP growth of 1.3% over the 2011-2014 period. In addition, extended political gridlock could contribute to fiscal slippage. If one or a combination of these risks materializes, Italy's general government debt could stagnate at the current high level. In this case, we may lower the long- and short-term ratings on Italy. On the other hand, if the government manages to gather political support for the implementation of competitiveness-enhancing structural reforms, paving the way for higher economic growth and faster reduction of its debt burden, the ratings could remain at the current level.

 

  By: everLoser on Martedì 08 Gennaio 2002 20:31

Sono d'accordo, usciamo (che poi non è né + né - la posizione del golden boy dell'ulivo globale, Tony Blair). Proposta per il prosieguo: usciti dall'euro entriamo nell'Eurublo. Referendum sui faccioni da mettere sulle monete: - Agnelli - Cossutta - Mitrokin - il Pellicano del bianchetto Pelikan - Greganti Che dici, j'a famo?

 

  By: quarterback on Martedì 08 Gennaio 2002 20:17

eh si caro everloser se trovo il materiale ti faccio una puntata anche su quella. comunque sto andando a ricambiare gli euro con le lire perchè pare che senza ruggero l' euro non si farà più .I francesi e i tedeschi avevano coniato tutte le monete con il suo faccione sopra e a questo punto costa di meno tornare indietro che aspettare che berlusca scelga il sostituto

 

  By: everLoser on Martedì 08 Gennaio 2002 17:51

ciao Qb. Per rimanere in tema di vicende finanziarie: mi sembra di ricordare che Prodi dal canto suo vendette l'Alfa Romeo (IRI) a Johnny Lambs per poco (purtroppo non ho sottomano i dati), lasciando fuori offerte straniere più succose. Tu che hai memoria di ferro, confermi?

 

  By: Missing6 on Martedì 08 Gennaio 2002 17:48

prima cosa: non pretendo di poter sostituire un'entità soprannaturale, mi limito a giudicare nel mio piccolo un personaggio pubblico seguendo le cronache giudiziarie.. non credo che dobbiamo astenerci dal giudizio terreno, a quello extraterreno ci penserà qualcun'altro.. il sistema politico era marcio e corrotto, non credo ci siano dubbi.. ma S.B. ha sicuramente enormi capacità imprenditoriali, assolutamente al di là della media, la sua azienda è e sarà sempre un esempio per tutti, specialmente dal punto di vista concettuale.. è stato un genio ad inventare (o meglio, sviluppare) la logica del "consumo", ma la sua storia personale purtroppo presenta grossi buchi neri. cosa voglio dire? che come personaggio privato sicuramente ha fatto più o meno come gli altri, ma nel momento in cui uno diventa un personaggio pubblico cosiddetto "nuovo" si spera che il suo passato sia non dico senza macchia, ma quasi..

 

  By: quarterback on Martedì 08 Gennaio 2002 17:37

per rimanere attinenti alle vicende finanziarie .Il signor prodi fu fermato dalla "banda craxi" mentre tentava di svendere la società a trattativa privata alla sua banda di riferimento "debenedetti-demita".Ha del resto reso una testimonianza ad esser buoni "confessoria" in questi giorni al tribunale di milano dicendosi irritato quando comparse la cordata ferrero berlusconi a rilanciare sull' offerta debenedetti.Un atteggiamento un pò incomprensibile in un signore che avrebbe dovuto massimizzare l' introito per l' iri.Ma tant'è .A prodi bastò uno scudo di una perizietta compiacente per scampare al sospetto di tentata svendita ed essere archiviato nel regno dei puri. Ma siccome l' amnistia non significa amnesia, mi limiterò a ricordare agli attenti lettori di questo forum che qualche anno dopo la sme ,che prodi voleva dare a debenedetti per meno di 500mld ,fu venduta a pezzi a vari gruppi internazionali ( tra cui la nestlè)per circa 2300 mld! A chi volesse capire qualcosa di più sulla storia degli anni 80/90 , ed in generale dividere non tanto i buoni dai cattivi ,compito che lascerei ad un eventuale entità sovrannaturale , ma almeno gli orazi dai curiazi , consiglio la lettura del libro "Tangenti ad alta velocità " scritto da Ferdinando Imposimato ex senatore pci-pds e membro della commissione antimafia. Dopo il primo capitolo capirete perchè "EX".

 

  By: Missing6 on Martedì 08 Gennaio 2002 17:21

comunque non vale il principio "l'han fatto gli altri, lo faccio anch'io" almeno, non per me!

 

  By: Missing6 on Martedì 08 Gennaio 2002 17:18

e qui siamo d'accordo everloser.. chi è al di fuori della legalità va giudicato e questo dovrebbe valere per tutti non sono giustizialista, per carità, ma da fastidio a una persona che ha sempre rispettato le regole vedere che si verificano determinate spiacevoli situazioni x agnelli da sempre vale un discorso a parte comunque..c'è una sorta di immunità "a prescindere", così è.. amato = craxi, sono d'accordo, lo stesso vale + o meno anche x d'alema, non c'è dubbio.. si tratta di una classe dirigente corrotta che andrebbe rimpiazzata per intero, ma sarà mai possibile?

 

  By: everLoser on Martedì 08 Gennaio 2002 17:08

Caro Nano, non è assolutamente un complotto. Per carità. L'unica cosa che vorrei vedere sarebbe Un Peso e Una Misura. Il capo di una organizzazione/ azienda/ istituto che paga tangenti "non può non sapere". Vero o falso? Dipende. S.B. sapeva Romiti sapeva Agnelli non sapeva Craxi sapeva Amato non sapeva Greganti sapeva D'alema non sapeva Citaristi sapeva Scalfaro non sapeva Mi sono spiegato? Saluti Modificato da - everLoser on 1/8/2002 16:10:29