Cosa accadrà all'Italia, all'euro e alle banche - GZ
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By: GZ on Sabato 06 Agosto 2011 05:22
La crisi del debito si sta muovendo alla velocità della luce e dobbiamo ora vedere se la BCE è davvero disposta a sedersi e lasciare collassare l'intero edificio. I "Bundesbanchieri" sono davvero così testardi che preferiscono far cadere il sistema finanziario europeo, affondare l'economia mondiale e causare una profonda depressione globale piuttosto che entrare nel mercato obbligazionario in una scala sufficiente da sostenere Italia e Spagna? Le probabilità sono ora 50 e 50.
I sostenitori della linea dura sono persone serie ideologicamente e alcuni nelle alte sfere della politica tedesca (anche se ovviamente non il debole ministro delle finanze Schauble o il cancelliere malconcio Markel), sospettano che potrebbe essere meglio forzare un immediato scioglimento della UE
Oggi in Belgio il governatore della Banca centrale Coene ha lasciato intendere che la BCE si trattiene da fare acquisti di obbligazioni spagnole ed italiane per forzare Italia e Spagna a far passare (avete indovinato) misure di sacrifici e tagli più dure, che distruggoneranno però la crescita. Questo è un gioco pericoloso, questi deflazionisti stile anni '30 sono una minaccia per la società.
In poche parole, a meno che la BCE sia pronta a intervenire - realmente, con decine di miliardi di euro per comprare BTP, non pisciare nel vento come ieri - fino al momento in cui il Fondo di Stabilizzazione Europeo (ESFS) sia ratificato da tutti i parlamenti e sia pronto a prendere in mano il testimone (ad esempio in novembre), a meno che lo stesso EFSF sia quadruplicato in dimensioni e gli sia dato un mandato di 2.000 miliardi €....il gioco è f-i-n-i-t-o.
Se le autorità UE si rifiutano di fare questo, è meglio per tutti che venga riconosciuto immediatamente l'esito obbligato finale e che vengano stipulati accordi per l'ordinata disgregazione dell'Unione monetaria ... non l'anno prossimo, o il mese prossimo, ma la prossima settimana.
Ci sono due scelte fondamentali:
1) una crisi che si allarga a spirale nel Sud-Europa portando all'espulsion di una serie di paesi dall'euro e dalla UE e provocando un collasso catastrofico finanziario simile al 1931. Come il capo economista di Citigroup William Buiter mi ha detto ieri, il problema non è quanto a lungo l'Italia e la Spagna possano come paesi sovrani superare la tempesta nei mercati obbligazionari. Ci sarà una crisi del settore bancario e assicurativo di Spagna, Portogallo, Grecia ed Italia molto prima del default dei titoli di stato, semplicemente perché il calo dei prezzi delle obbligazioni sul mercato secondario sta causando una carneficina nei bilanci bancari (oltre ad altri meccanismi di trasmissione).
2) la Germania, Olanda, Austria, Finlandia, Danimarca si ritirano immediatamente dalla UE. Questo permette al Sud Europa, alla Francia e al Belgio di godere di una necessaria svalutazione per ristabilire la competitività senza passare attraverso una deflazione disastrosa da debito. I loro contratti e bonds in essere sarebbero in questa ipotesi rimasti in euro, che però si svaluta del -40% e quindi non avrebbero bisogno di default.
Controlli sui capitali temporanei e qualche forma di repressione finanziaria sarebbero ovviamente necessari per alcune settimane. Il blocco tedesco dovrebbe tenersi pronto però a ricapitalizzare il suo sistema bancario con 100 miliardi di € per compensare l'effetto shock delle perdite sul cambio improvvise sul debito dei paesi "Club Med".
Ciò richiederebbe la leadership francese che prende l'iniziativa, effettuata con velocità napoleonica e determinazione. Questo, concettualmente, potrebbe rivelarsi il fattore risoluti che fermerebbe la spirale verso il collasso finanziario globale.
I mercati vedrebbero molto rapidamente che i maggiori ostacoli alla ripresa economica sono stato rimossi. Potremmo gioire e tirare il fiato di nuovo. I mercati azionari avrebbero una grande ondata di rialzo a Milano, Madrid e Parigi, come è avvenuto a Londra e Milano, dopo la crisi valutaria del 1992.
Sì, lo so, l'UE non è il "serpente monetario del 1992", bla, bla, la "santità del Progetto dell'Unione Europea, bla, bla, bla... Ma quanto diverso è davvero?
Accadrà questo? Non si vedono per ora molti segni che qualcuno stia pensando in questo senso. (Gli uomini della Bundesbank sembrano pensare ad espellere solo Grecia e Portogallo, ecc, che non è affatto sufficiente)
^Da Ambrose Evans-Pritchard Economia 5 agosto 2011#http://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100011278/please-europe-either-put-up-or-break-up/^