UKRAINA e SANZIONI

 

  By: Gano* on Lunedì 07 Novembre 2011 01:11

Certo. Un titolo di Stato si deve rimborsare. Ma se per rimborsarlo ne piazzi sul mercato uno nuovo... non lo stai rimborsando, se non formalmente, ma stai facendo "revolving"!!! -------------------------------------------------------------------------------------------- Giusto! Tutto funziona come una moneta fino che la gente non ti compra piu' il debito e gli interessi da pagare schizzano alle stelle. Per questo ci vuole un comportamento sociale da parte degli italiani. O ciscuno si compra la sua parte di debito (a face value) oppure paghi i dipendenti pubblici e le spese generali dello stato in parte anche con titoli di stato (sempre a face value). Oppure una patrimoniale dove lo stato restituisce il maltolto a suon di BOT e CCT.

 

  By: MrBruges on Lunedì 07 Novembre 2011 01:09

Dalla relazione di Domenico Menichella,poi si deducono altre cose,specialmente sulla crisi dell'euro. Come ho già scritto,tale crisi,è generata proprio dal fatto che per decreto,da un certo momento in poi,tutte le banche e gli stati europei hanno preso a prestito da un'istituto centrale a un tasso euribor,che sostanzialmente,era il tasso a cui prendevano a prestito i tedeschi. Dal 2002 al 2008,per i paesi mediterranei+Irlanda il tasso BCE è stato troppo basso,infatti ciò ha permesso il generarsi di bolle immobiliari,e l'esplosione del debito pubblico greco per via dell'abbassamento del costo a cui prendevano a prestito(l'illusione era che i tassi sarebbero sempre rimasti quelli,e quindi il costo complessivo del debito sarebbe rimasto controllabile) Dal 2008 in poi invece il tasso BCE è stato ''troppo alto'',per i paesi prima menzionati,i quali sono da tempo in carenza di liquidità. Questo lungi dall'essere soltanto un problema di ''conflitto d'interessi'' fra Europa del sud,ed Europa del nord,si tratta DEL PROBLEMA,CHE HA DETERMINATO L'INSORGERE DELLA CRISI DELL'EURO: Nei fatti,per i motivi precedentemente menzionati io sostengo che per Grecia,Italia e Spagna è IMPOSSIBILE NON AVERE UN DEFICIT DELLA BILANCIA COMMERCIALE CON LA GERMANIA,SE PRENDONO A PRESTITO A UN TASSO D'INTERESSE IDENTICO A QUELLO TEDESCO. Il mercato ora,tende a correggere naturalmente questi squilibri di bilancia commerciale creati dal tasso unico euribor,prestando ai paesi ''PIIGS'' a un tasso più alto,ma il debito precedentemente accumulato è tale da non riuscire a sostenere un ritorno ai tassi precedenti all'ingresso dell'euro. Il quantitative easing non è inflattivo se la BCE,si ricompra il debito vecchio precedentemente contratto e obbliga le banche a depositare i soldi presso la BCE stessa,come negli USA,ma se il quantitative easing diventa uno strumento di finanziamento del debito nuovo,oltre a essere inflattivo,tenderebbe a mantenere e peggiorare gli squlibri di bilancia commerciale fra noi e la Germania,facendo avvitare rovinosamente la crisi su sè stessa. Gli eurobond,poi da questo punto di vista,sarebbero letali,altrochè soluzione...

 

  By: defilstrok on Lunedì 07 Novembre 2011 01:07

"mentre un titolo di Stato alla fine si DEVE rimborsare, se stampi moneta sei costretto invece ad operare sull'offerta di credito e questo creerebbe una continua instabilità ciclica nell'economia reale" bla bla bla .......................... Certo. Un titolo di Stato si deve rimborsare. Ma se per rimborsarlo ne piazzi sul mercato uno nuovo... non lo stai rimborsando, se non formalmente, ma stai facendo "revolving"!!! Il rimborso sarebbe autentico se, all'atto del rimborso, l'estinzione del debito non fosse rimpiazzata da nuovo debito. Ma sta succedendo esattamente il contrario da 50 anni! Il blablabla non è riferito a Muschio, ma al chiacchericcio generale. A furia di non voler chiamare le cose col loro nome e individuare i problemi veri si diventa (in una accezione larga) tutti quanti monetaristi. Non mi riferisco alle dottrine, ma all'ottica: quella di considerare risolvibile il problema attraverso variazioni nelle variabili controllabili come se vi fosse la certezza matematica di un movimento causa-effetto che aggiusti le cose secondo schemi meccanicistici. E' l'errore concettuale delle accademie e delle banche centrali dell'ultimo decennio. A cosa ha portato? a procrastinare (aggravandolo) il problema. Ma non l'ha risolto. E' un miraggio. Perché il problema sta nell'eccesso di offerta sulla domanda, ed ha almeno due teste: cattiva distribuzione tra redditi e capitale, e scarsa partecipazione al lavoro perché i pochi che lavorano si fanno un cul così come 60 anni fa, mentre gli altri si arrangiano. Alle due teste poi se ne dovrebbero aggiungere ben altre, quali l'invecchiamento della popolazione e una concorrenza dall'estero neppure concepibile ai tempi di Smith, Ricardo, Keynes o Friedman. Faccio solo un esempio: da circa un anno, per piccole riparazioni, anziché andare dalla vecchia sarta che ti faceva aspettare due settimane e chiedeva uno sproposito anche per fare un orlo ai jeans. ci siamo rivolti ad una bottega di cinesi, che ovviamente praticano tariffe più basse del 30% e ti consegnano il lavoro entro 48 ore. La cosa che mi sconvolge è però un'altra (appurata ripetutamente in oltre un anno): oltre ad essere aperti 7 giorni su 7, ogni volta che entro (come questo pomeriggio) resto sconcertato trovandomi davanti tre persone chine sulla macchina da cucire, che lavorano ininterrottamente nel silenzio assoluto, senza una radio accesa e senza che voli una mosca tra di loro per dieci ore al giorno. Lavorano, lavorano, non si lamentano e presto i loro figli saranno accanto ai nostri, parleranno e leggeranno una lingua che ci sarà ignota e non avremo più rendite di posizione da sfruttare. Per ritornare al nocciolo: il problema sta nella domanda destinata a calare ancora per innovazione tecnologica, eccesso di disponibilità (a livello individuale ci sono delle eccezioni, ma in media è palesemente satura) e una modificazione che non siamo in grado fronteggiare o frenare a livello di offerta. Altro che discutere di moneta, EFSF e debito pubblico!!

 

  By: antitrader on Lunedì 07 Novembre 2011 01:05

Se arriviamo a pensare che uno stato possa stampare o meno per esigenze di partita doppia allora siamo proprio a posto! La contabilita, per definizione, e' quella cosa in cui tutto e' possibile figuriamoci se un raginiere possa fermare le rotative perche' non sa cosa metterci come contropartita??? Ue', ma rob de matt!

 

  By: giorgiofra on Lunedì 07 Novembre 2011 01:04

Paolo, ho riflettuto su quanto hai scritto, e la cosa mi pare geniale, Immaginiamo che lo stato decida una specie di patrimoniale con la quale sottrae dai conti degli italiani 500 miliardi sostituendoli con mini titoli di stato. I correntisti non perderebbero nulla, in quanto quei mini titoli verrebbero utilizzati come normali banconote, magari a corso forzoso. Lo stato ritirerebbe i titoli in possesso delle banche estere, utilizzando gli euro prelevati dai conti. Si uscirebbe dal ricatto del FMI e delle altre istituzioni di usurai, ma sopratutto non si pagherebbero interessi per una somma consistente. La cosa mi sembra di una semplicità estrema, e poichè le soluzioni migliori sono sempre le più semplici, sono certo che funzioni. In fondo lo stato sostituirebbe dei titoli con altri titoli. I primi detenuti da stranieri con alti tassi di interesse. I secondi detenuti da italiani, a zero interessi, in piccoli tagli, spendibili come normali banconote. Si tratterebbe di un prestito forzoso, che non creerebbe alcun danno ai soggetti a cui verrebbero affibbiati in quanto avrebbero la stessa spendibilità delle banconote. Ci voglio pensare bene, ma credo che l'idea sia proprio geniale.

 

  By: Paolo_B on Lunedì 07 Novembre 2011 01:02

non importa da dove viene il testo, Zibordi sul punto ha moralmente ragione. In tutti i testi c'è del buono e del cattivo in diverse proporzioni. Tu guarda se uno deve emettere moneta come debito per giustificare un modo convenzionale di fare la contabilità. Uno stato può dire che la sua moneta sono le conchiglie della spiaggia, o l'oro che ha, senza fare prestiti. E che il sistema "moderno" funzioni meglio ... l'abbiamo sotto gli occhi.

 

  By: Stig on Lunedì 07 Novembre 2011 01:02

Che il deficit pubblico sia finanziato stampando un BOT o stampando un biglietto da 100 Euro non cambia la quantita Stasera vedo commenti poco perspicaci... ------------------------------------------ Mi sa che l'unico poco sveglio stasera è proprio lei! Se va a dire in giro cose del genere potrebbero ritirarle la laurea

 

  By: GZ on Lunedì 07 Novembre 2011 01:01

i suoi primi due post erano maleducati, ignoranti e stupidi, aspettiamo con ansia il terzo

 

  By: Stig on Lunedì 07 Novembre 2011 00:56

La contabilità non c'entra una mazza, perchè lo stato fa quello che vuole in sostanza le regole e leggi contabili le decide e modifica come vuole ------------------------------------------------------------------------------------------ Cazzate! In uno stato moderno non si può fare Le ripeto studi ragioneria ....vedo che le mancano proprio le basi Anche un libro del terzo anno è sufficiente Si faccia un bel ripassone generale

 

  By: GZ on Lunedì 07 Novembre 2011 00:54

Bruges il testo citato di fine '800, piuttosto crudo se vogliamo, è attribuito a dei banchieri i quali appunto NON VOLEVANO CHE LO STATI STAMPASSE MONETA ! Il punto era esattamente il contrario. Questi banchieri nel testo del 1904 dicono: siamo riusciti con la corruzione ed altro a convincere i governi a indebitarsi con noi invece di finanziarsi da soli stampando moneta. Ora questi idioti accumulano debiti su debiti tramite gli interessi che si cumulano nel tempo e poi impongono tasse per pagarli. In questo modo, man mano che il debito si cumula grazie agli interessi su interessi, alla fine noi senza fare niente succhiamo la ricchezza del popolo... per quanto riguarda il testo del governatore Menichella citato da lei si riferisce al CREDITO BANCARIO !! insomma l'equazione è : INCREMENTO DI MONETA = DEFICIT PUBLICO + INCREMENTO DEL CREDITO Che il deficit pubblico sia finanziato stampando un BOT o stampando un biglietto da 100 Euro non cambia la quantita Stasera vedo commenti poco perspicaci...

 

  By: GZ on Lunedì 07 Novembre 2011 00:46

caro ragioniere perchè va a pisciare fuori dalla suo piccolo recinto ? i) Ci sono tanti esempi storici di stati moderni che hanno stampato moneta invece di emettere titoli di stato. La contabilità non c'entra una mazza, perchè lo stato fa quello che vuole in sostanza le regole e leggi contabili le decide e modifica come vuole. Nessuno stato che si sia finanziato stampando moneta dagli assegnat in Francia del 1791 ai "greenback" di Lincoln ai certificati di lavoro di Schacht del 1933 è mai stato fermato dalla partita doppia ii) LA MONETA è una cosa vecchia come il mondo, si stampa o si conia denaro da 4mila anni e il problema di chi lo crea e in che modo è un problema storico, politico ed economico.

 

  By: Stig on Lunedì 07 Novembre 2011 00:32

Ma cosa mi tocca leggere! Ma Zibordi, lei ha una vaga conoscenza della contabilità? Come fa a stampare moneta senza emettere un titolo di debito? Dove la metti la moneta che stampi nello stato patrimoniale del bilancio dello stato? Dico un po' di regole di partita doppia le conosce? per un debito c'è sempre un credito Se poi questo debito lo vuoi rimborsare allo 0.01% annuo questo è ben altro discorso Si ripassi o legga un qualche libro di ragioneria, per favore prima di scrivere simili castronerie

 

  By: MrBruges on Lunedì 07 Novembre 2011 00:24

''Questo è un testo di fine '800 attribuito a dei banchieri dell'epoca sul debito pubblico. Cito: "che cosa è un prestito estero per un governo se non una sanguisuga ? ...se è un prestito al 5% in venti anni il governo avrà inutilmente pagato una somma equivalente a quella del prestito per coprirne la percentuale di interesse... in 40 anni due volte e in 60 anni tre volte la somma presa a prestito..." Lo stato italiano si è indebitato parecchio negli anni '70 e su queste somme dopo 40 anni ha già pagato 2 volte il prestito iniziale. Questo è allucinante, dato che lo stato poteva finanziarsi semplicemente stampando moneta. Se avesse sempre stampato moneta invece di emettere Bot e BTP il debito pubblico attuale sarebbe circa un terzo !!!!'' Sì ma nel testo da lei citato,si incita a raccogliere il denaro tramite tasse,non a stamparlo. Stampare il denaro,significa imporre una tassazione in una maniera demagogicamente più accettabile,ma più subdola e pericolosa. In teoria l'interesse a cui gli stranieri prestano al governo,è un disincentivo a spendere oltre le proprie possibilità. Il problema inizia quando,tramite una struttura unificata(l'euro),presti agli italiani e ai greci,con gli stessi interessi con i quali presti ai tedeschi. Questa è l'essenza della crisi dell'euro.

 

  By: MrBruges on Lunedì 07 Novembre 2011 00:18

Non sono d'accordo con Zibordi. Anche ammettendo (per assurdo) che stampando denaro non si crei inflazione,ciò avrebbe comunque degli effetti negativi sull'economia,e non di certo positivi. Questo tipo di problema veniva designato dagli esponenti della scuola austriaca,come ''non neutralità della moneta''. Ovvero stampare moneta,a seconda delle condizioni in cui viene fatto,può o meno creare inflazione,però ciò che determina sempre,è una perdita generale di produttività,nonchè una distorsione della struttura produttiva stessa dell'economia. Se tu immetti moneta,tramite credito,o stampando direttamente,soddisfi la domanda interna di moneta,eliminando la necessità di rifornirsi tramite esportazioni. Cito un vecchio post di Zibordi steso(in netta contraddizione con quello attuale),in cui metteva la relazione di Domenico Menichella alla Banca d'Italia: '' ””…non dobbiamo illuderci, una politica creditizia di facilità, non potrebbe essere intrapresa senza mettere rapidamente in difficoltà la nostra bilancia dei pagamenti. La restituzione al mercato della moneta nazionale versata dagli importatori all’ufficio cambi spingerebbe la domanda ad un livello tale da assorbire la quota di produzione destinata precedentemente all’esportazione…l’economia non avrebbe più bisogno di rifornirsi di moneta nazionale attraverso la cessione all’ufficio cambi della valuta tratta dalle esportazioni e l’impulso principale ad esportare verrebbe meno. Cesserebbe insomma di funzionare il MECCANISMO MONETARIO FONDAMENTALE GRAZIE AL QUALE in regime di moneta convertibile come in regime aureo LE IMPORTAZIONI CREANO LE ESPORTAZIONI.. Il processo invece alimenterebbe esclusivamente le importazioni e porterebbe in definitiva ad una serie di limitazioni degli scambi esteri le quali SCONVOLGEREBBERO L’ASSETTO DELLA NOSTRA STRUTTURA PRODUTTIVA…” (Domenico Menichella, governatore, relazione della Banca d’Italia 1952) L'idea che stampando denaro si svaluti la propria moneta rispetto alle altre,determinando un vantaggio competitivo,è valida fino a che c'è un grande mercato estero con una moneta forte,che assorbe le quote di mercato che tu perdi svalutando il potere d'acquisto dei consumatori nazionali. In sostanza svalutare la lira aveva senso,perchè li vicino c'era il marco forte,ma se tutti si mettono a svalutare stampando denaro,semplicemente si elimina il potere d'acquisto della classe media mondiale.

 

  By: GZ on Domenica 06 Novembre 2011 23:55

Questo è un testo di fine '800 attribuito a dei banchieri dell'epoca sul debito pubblico. Cito: "che cosa è un prestito estero per un governo se non una sanguisuga ? ...se è un prestito al 5% in venti anni il governo avrà inutilmente pagato una somma equivalente a quella del prestito per coprirne la percentuale di interesse... in 40 anni due volte e in 60 anni tre volte la somma presa a prestito..." Lo stato italiano si è indebitato parecchio negli anni '70 e su queste somme dopo 40 anni ha già pagato 2 volte il prestito iniziale. Questo è allucinante, dato che lo stato poteva finanziarsi semplicemente stampando moneta. Se avesse sempre stampato moneta invece di emettere Bot e BTP il debito pubblico attuale sarebbe circa un terzo !!!!