By: MrBruges on Lunedì 07 Novembre 2011 02:50
Zibordi,lei ha ragione,non sta dicendo qualcosa di sbagliato,ma secondo me manca di centrare il punto della situazione,che non è nella distinzione fra capitale industriale e capitale usuraio,ma fra moneta sana e moneta malata.
Lei dice che il problema sta nel fatto che prima il settore finanziario in rapporto al pil era molto minore,ma secondo me confonde la causa con l'effetto.
Da come parla sembra quasi che gli Usa negli anni ''70 fossero in forma strepitosa,ma allora c'era un'inflazione al 15-20%,una disoccupazione non lontana da quella attuale, e il dollaro stava per scoppiare,ne è la prova che il primo bull-market dell'oro è stato proprio di quegli anni lì.
Allora il dollaro,essendo vincolato all'oro,manteneva la bilancia commerciale in pareggio e gli Stati Uniti erano ancora una nazione industriale.
Tuttavia l'incremento del credito e altri meccanismi che nonostante il tallone aureo,incrementavano la massa monetaria, determinarono un'inflazione ai prezzi al consumo negli Usa,talmente forte da mettere a rischio la stabilità del dollaro.
Ben presto fu chiaro che i dollari in circolazione non erano redimibili in oro.
Questa storia la conosciamo tutti,giusto? e sappiamo come va a finire...
ovvero con la chiusura della finestra del gold standard,Volcker,i tassi FED al 20%...
Il problema è che nessuno capisce il senso di quel che avviene dopo.
Gli Stati Uniti entrano nell'era del deficit perpetuo,ma questo non crea inflazione,perchè?
Perchè hanno una perenne bilancia commerciale negativa.
Ovvero è l'inizio della globalizzazione.
Si dice spesso che la globalizzazione è un male perchè delocalizza la produzione.
Si omette di dire,che delocalizzando la produzione,delocalizza l'inflazione.
Si omette di capire,che l'harakiri industriale dell'occidente e in particolare degli Usa,non è il frutto di un complotto segreto per fare profitto,ma è l'ultima ancora di salvezza per il dollaro e il sistema monetario ocidentale.
In sostanza hanno sacrificato la base industriale trasferendola altrove,per salvare la moneta,che altrimenti sarebbe andata in iperinflazione,altrochè ''gli Stati Uniti sono la dimostrazione che si può stampare soldi senza creare inflazione''.
Certo,negli Stati Uniti di oggi,dove una valanga di miliardi fuoriescono e vanno in Cina o in Arabia Saudita,puoi stampare un casino,tanto quegli stronzi di cinesi,continuano a comprare dollari coi loro yuan,e ti succhiano l'inflazione,accumulando pile di trilioni di dollari,che altrimenti in America avrebbero mandato il cpi alle stelle.
Ma se facevi il quantitative easing negli anni 70,o 60 quando la struttura produttiva non era delocalizzata,sai a che livelli arrivava l'inflazione?
Così capisci,PERCHE' CREANO UFFICI PERCHE' LE IMPRESE DELOCALIZZINO IN CINA.
Oggi negli Usa,puoi sì stampare,e non crei granchè inflazione,MA INGIGANTISCI IL DEFICIT COMMERCIALE.
E' questo il senso della mia citazione di Menichella.
La globalizzazione è l'ultimo grande tentativo di salvare il sistema fiat currency,impelagandoci dentro 1 miliardo di cinesi.
E' naturale,che per non fare implodere i consumi americani hanno creato flussi di moneta che originano dal debito,e ciò lo si può chiamare capitale usuraio,ma ciò è funzionale al discorso di cui prima.
Il problema non è ''il capitale usuraio'',il problema è il capitale che non c'è,perchè il denaro che si accumula in un sistema fiat currency,non è capitale.
Il problema è che il sistema a riserva frazionaria,e fiat currency ha le gambe corte,e prima o poi finirà per cadere,più nazioni ci infili dentro,più dura,questo è il senso della globalizzazione,è il puntellamento disperato di una moneta morente.