Un paese strano in effetti,
dove i gaglioffi spadroneggiano
Franzoso è un ex capitano dei Carabinieri, che si congedò dall'Arma per verificare la propria vocazione religiosa. Sentì però di non averla e perciò uscì dal noviziato dei gesuiti. Accettò quindi di lavorare, grazie all'opera di un vecchio amico, il presidente del Collegio dei revisori delle Ferrovie Nord Milano, nell'Internal Auditing di FNM, società di diritto privato ma interamente controllata dalla Regione Lombardia, che ne nomina i vertici.
Il suo lavoro consisteva nel controllare che le regole fossero rispettate all'interno dell'azienda, in conformità alle leggi e ai regolamenti interni.
Franzoso prese il proprio compito molto sul serio, tanto da scoprire che il presidente di Ferrovie Nord aveva speso più di 500 mila euro per motivi personali, estranei alla sua funzione: con quei soldi aveva infatti acquistato ricariche telefoniche per i familiari e due auto per i figli, aveva pagato la benzina e coperto spese per alberghi e ristoranti non giustificate dalla sua attività, aveva inoltre acquistato vestiti, regali, e altro ancora.
Quando si accorse che il suo rapporto sarebbe stato insabbiato, Franzoso si recò dai Carabinieri e, anziché limitarsi a un esposto anonimo, lo firmò. In seguito alla sua denuncia il presidente di Fnm dovette dimettersi; venne quindi rinviato a giudizio e condannato, insieme ad altri manager che avevano omesso di controllare e avevano tenuto comportamenti analoghi.
Franzoso ha perso il lavoro per aver fatto il proprio dovere, mentre chi ha chiuso gli occhi per anni continua a lavorare senza problemi.
Il giudice Cantone, nella postfazione, dichiara tranquillamente che in Italia allo stato attuale non esiste una legge che difenda i cosiddetti whistlebower, ossia le gole profonde che denunciano le malversazioni dei manager e degli amministratori, sia nel campo della pubblica amministrazione che in quello delle aziende private, e sottolinea che si tratta di una grave lacuna della politica italiana.