Ologrammi di vita reale

 

  By: MR on Domenica 13 Luglio 2014 08:20

Ma acculturati te, babi. Semplicemente, l'economia non è una questione ragionieristico-contabile come la fate voi, ossessionati dall'inflazione o da altre inutili menate ma tiepidissimi verso la disoccupazione ed addirittura freddi verso la perdita di sovranità nazionale.

 

  By: traderosca on Domenica 13 Luglio 2014 08:13

"Non creare moneta ma farsela accettare è il punto centrale : altrimenti anche lo stato del Bonga potrebbe piazzare sul mercato il "bonghino"." Hobi,è la prima regola monetaria ed economica,ma a questi somarun non gli entra nella zucca. Esempio su casi limite:il Giappone e lo Zimbabwe sono i paesi che hanno il rapporto debito/pil più alto al mondo.Il Giappone è tra i paesi dove c'è meno povertà e disoccupazione al mondo mentre lo Zimbabwe è il più povero e con più disoccupazione, tutte e due stampano!! L'Italia non è lo Zimbabwe,ma neppure il Giappone ed i giapponesi,allora quand'è ed in quale misura è utile ed auspicabile stampare? quando invece è deleterio? studiate somarun.....!!Hobi,accultura ste somarun.......

 

  By: Bullfin on Domenica 13 Luglio 2014 07:54

voi continuate a non essere d'accordo, ma c'è un fattore culturale molto forte dietro ai cambiamenti che attraversano l'Italia...da noi si inneggia a Papa Povertà in Terra, Infatti secondo te perhè han messo un Papa così? Perchè qui vien la miseria.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: gianlini on Domenica 13 Luglio 2014 07:12

il nuovo grande mercato del lusso è la Cina, sia perchè sono tanti, sia perchè loro a differenza nostra amano sfoggiare la propria ricchezza qui hai una conceria storica che sembra di capire sarebbe rimasta in mano ad una donna, probabilmente poco intenzionata a passare il suo tempo fra bagni di lavaggio e soluzioni sovracaricate....ergo, la scelta di vendere ad un soggetto cinese in grado di penetrare e dominare il mercato è la più razionale e ovvia non capisco bene cosa c'entri la storia della moneta; mi sembra più una storia di debolezza famigliare, come un po' tutte quelle simili le società italiane che mi sembrano non cambiare padrone sono quelle in cui c'è una famiglia alla guida che riesce a mantenere comando e tradizione; ad esempio i Della Valle, i De Longhi, i Berlusconi (non so per quanto), i Radici...viceversa difficile andare avanti quando si hanno sufficienti forze in casa; una delle cose più interessanti è notare che tutti questi capitani di industria e di finanza hanno in generale pochi figli, molto meno ad occhio di loro colleghi oltralpe; quando arrivano a 3 o più, è solo grazie ad un paio di mogli, di loro la maggior parte ne ha fatti uno o due ...il che tra l'altro è segno che l'economia c'entra poco con il numero di figli che si fanno voi continuate a non essere d'accordo, ma c'è un fattore culturale molto forte dietro ai cambiamenti che attraversano l'Italia...da noi si inneggia a Papa Povertà in Terra, da altre parti non hanno problemi a trovarsi tutti insieme a festeggiare le loro 300k USD cars.... http://www.youtube.com/watch?v=gVoipXPJjeA

 

  By: Bullfin on Domenica 13 Luglio 2014 06:44

L'Italia non è il Bonga. Appunto!! e' ma cio' fa parte di quella mentalita' svilente (anzi autosvilente) che i mass media (sostenitori di interessi sovranazionali di esproprio aziendale, etc.) inculcano a soggetti facilmente impressionabili e manipolabili. Il discorso comunque va generalizzato. Personalmente una stampa indiscriminata della moneta penso porti a situazioni come dette dal sommo somaro. Pero' a livelli decenti esso è invece estremamente benefico (inflazione bassa, cambio svalutato di poco con possibilita' di riacquisto debito pubblico, rilancio economia etc.). E' quindi fisiologico come la curva di Laffer per le tasse. Quale è il limite. Francamente non lo so se sia il 50% del Pil, il 100%, il 200% o il 25%. E' il "mercato" che dira' quanto è giusto.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: MR on Domenica 13 Luglio 2014 06:32

L'Italia non è il Bonga.

 

  By: hobi50 on Sabato 12 Luglio 2014 18:13

"Questo perchè chi comanda in Italia finge che non si possa creare della moneta. Creare una conceria di alta gamma come questa è molto difficile, creare invece un poco di moneta è la cosa più facile del mondo e non costa niente, ma la magia è convincere milioni di italiani del contrario Sull'argomento c'è una frase abbastanza famosa di uno che se ne intendeva : " il problema non è creare moneta , il problema è farsela accettare ". Temo che chi la fa così facile ( basta creare moneta per risolvere i problemi ),abbia un terribile "misconcept" sulla natura del problema. Non creare moneta ma farsela accettare è il punto centrale : altrimenti anche lo stato del Bonga potrebbe piazzare sul mercato il "bonghino". Hobi

festa coi cinesi - Moderatore  

  By: Moderatore on Sabato 12 Luglio 2014 16:43

#i# ^"Conceria del Chienti festa per i 90 anni con i cinesi"#http://m.ilmessaggero.it/m/messaggero/articolo/MARCHE/792955^ TOLENTINO – Novanta anni di storia e passaggio di consegne ai cinesi, diventati i proprietari della Conceria del Chienti, azienda storica del territorio della proivncia di Macerata#/i# Questo perchè chi comanda in Italia finge che non si possa creare della moneta. Creare una conceria di alta gamma come questa è molto difficile, creare invece un poco di moneta è la cosa più facile del mondo e non costa niente, ma la magia è convincere milioni di italiani del contrario Siamo nel XXI secolo e riescono a far credere ad una superstizione magica, quella che i soldi sono come le pelli conciate, oggetti in quantità limitata e per procurarsene si deve vendere appunto le pelli conciate, con l'intera fabbrica, ai cinesi. Perchè loro sì che hanno i soldi. E i cinesi come mai hanno i soldi ? perchè li creano senza problemi e senza pudore.... --- #i# Questo pomeriggio, in occasione dell’evento per i 90 anni di storia dell’azienda di Tolentino, il colosso cinese Jihua ha vissuto l’ideale passaggio di consegne nella città che per quasi un secolo ha vissuto a stretto contatto con l’azienda e dove la direzione aziendale del gruppo orientale ha scelto di rimanere per continuare a produrre la pelle. Alla presenza della figlia Monica Martarelli, in azienda si è svolta la cerimonia di intitolazione del polo produttivo al padre Bruno Martarelli, pioniere dell’azienda. Il colosso cinese Jiuha Corporation Limited è ora detentore dell’85 per cento di "JH Conceria del Chienti spa", il restante 15 per cento resta in mano ai lavoratori, costituitisi in cooperativa, avendo investito a loro volta un anno di mobilità. Presenti all'evento il governatore della Regione Marche, Gian Mario Spacca, il presidente dell'assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, il sindaco Giuseppe Pezzanesi e la giunta comunale, l’assessore regionale Paola Giorgi, il segretario regionale del Pd Francesco Comi, il presidente della Provincia Antonio Pettinari, il consigliere regionale Francesco Massi. La conceria è di alta gamma e fornisce grandi nomi della moda, da Gucci a Luis Vuitton, da Bottega Veneta ad Alexander McQueen.#/i#

La contrazione del credito alle imprese è del -10% - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 04 Luglio 2014 10:58

^Da Fabio Bolognini, che sa fare questi calcoli#http://www.linkerblog.biz/2014/06/24/il-credit-crunch-e-peggiore-di-quanto-vi-raccontano/^ -- La contrazione del credito alle imprese è del -10%, (non del -3% come dicono i dati ufficiali) La vera dimensione della ‘straordinaria contrazione’ del credito (che non è la stessa cosa di credit-crunch secondo la diplomatica ironia del primo ministro) non appare essere quella dei numeri totali comunicati dalla Banca d’Italia e dall’ABI. Questa è la scoperta fatta sfogliando le pubblicazioni della stessa Banca d’Italia sulle Economie Regionali. Nelle tabelle contenute negli ultimi rapporti pubblicati in giugno se ne può trovare una che mostra l’effettivo tasso di riduzione del credito alle imprese nelle sue principali forme tecniche, che sommate rappresentano circa il 90% del credito erogato. E i dati sono a dir poco sorprendenti. Prendendo 6 tra le principali regioni d’Italia si scopre che i volumi di aperture di credito in conto corrente sono diminuiti dell’11% tra dicembre 2012 e dicembre 2013, gli anticipi fatture e il salvo buon fine sulle RiBa sono scesi del 12% e i finanziamenti a scadenza dell’8,3%. (vedi grafici), in totale molto di più di quel 4-5% di riduzione dichiarato dalle statistiche aggregate. Prendendo il dato medio non ponderato per le 6 regioni la differenza sarebbe di quasi il 6% (4,85% con sofferenze e pronti-termine, contro 10,50% di dato depurato). Perché questa differenza? Lo rivelano le note alle tabelle pubblicate nei rapporti. Il dato complessivo di credito alle imprese contiene anche le sofferenze (che sono stabili per definizione) e i volumi di pronti-termine, il fattore che distorce il dato sul credito effettivo. Depurata di queste due componenti la stretta del credito mostra la sua peggiore faccia su valori che come si vede si avvicinano al 10%, confermando una sensazione che veniva dalla pratica quotidiana e dalla vicinanza con le imprese. Per amore di precisione e concretezza. - See more at: http://www.linkerblog.biz/2014/06/24/il-credit-crunch-e-peggiore-di-quanto-vi-raccontano/#sthash.h3S9CZIk.dpuf

 

  By: lutrom on Lunedì 30 Giugno 2014 15:26

Eccovela la ripresa, ! A Detroit staccano l'acqua a famiglie e business, a centinaia per settimana ! alle grosse corporation indietro coi pagamenti non staccano, ma alle famiglie che devono solo 150$ ZAAAC ! “Water is a basic necessity. What they are doing is appalling. I saw on the news that there are companies that owe hundreds of thousands of dollars, but they are not shutting off those big companies.” http://www.wsws.org ------------------------------- E i somari ragliano a milioni (a partire da questo forum): quant'è bello l'abbronzato d'America!! IL FATTO E' CHE QUI IN OCCIDENTE SIAMO IN PREDA SPESSO ED IN MOLTI POSTI AD UN RINCOGLIONIMENTO DI MASSA!!!

 

  By: DOTT JOSE on Lunedì 30 Giugno 2014 11:40

Eccovela la ripresa, ! A Detroit staccano l'acqua a famiglie e business, a centinaia per settimana ! alle grosse corporation indietro coi pagamenti non staccano, ma alle famiglie che devono solo 150$ ZAAAC ! “Water is a basic necessity. What they are doing is appalling. I saw on the news that there are companies that owe hundreds of thousands of dollars, but they are not shutting off those big companies.” http://www.wsws.org/en/articles/2014/06/30/shut-j30.html

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: DOTT JOSE on Martedì 17 Giugno 2014 13:46

Ecco qua tante belle storielle di come i brokers americani pelano i propri clienti dei risparmi sudati di una vita intera, risparmi che dovrebbero servire per garantirsi una vecchiaia serena e gli studi ai figli, e invece vengono spolpati da questi piranha eh si il privato e' bello, il privato funziona meglio http://www.bloomberg.com/news/2014-06-17/retirees-suffer-as-401-k-rollover-boom-enriches-brokers.html Nine customers, including six UPS employees, lost more than $1 million when broker Brian G. Brown rolled over their retirement money into high-risk investments, including oil and gas private placements, they said.

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: DOTT JOSE on Giovedì 12 Giugno 2014 06:07

Colpevolmente con 2 giorni di ritardo commemoriamo la morte di un grande kompagno 10 Giugno 1914-10 Giugno 2014 We will never forget Giacomo Matteotti "Uccidete me non le idee che sono in me " http://www.articolo21.org/2014/06/uccidete-me-non-le-idee-che-sono-in-me-il-10-giugno-1924-veniva-rapito-e-ucciso-giacomo-matteotti/

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: DOTT JOSE on Sabato 31 Maggio 2014 11:16

Dici bene kompagno Ferpa : "a pensare male si fà peccato ma ci si prende..."e allora che cosa pensate quando leggete che "Un dipendente su due guadagna sette volte meno del datore di lavoro" pensiamo che la crisi è profonda,dato che l'evasione fiscale in Italia non esiste ringraziamo tutti gli imprenditori che si fanno un mazzo tanto e guadagnano meno dei dipendenti http://www.repubblica.it/economia/2014/05/30/news/un_dipendente_su_due_guadagna_sette_volte_meno_del_proprio_capo-87681558/?ref=HREC1-6

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: Moderatore on Lunedì 26 Maggio 2014 10:35

^«Non si può vivere nel baratro» Si uccide l’operaia anti-suicidi#http://www.corriere.it/cronache/14_maggio_26/non-si-puo-vivere-baratro-si-uccide-l-operaia-anti-suicidi-1c9e12fe-e492-11e3-8e3e-8f5de4ddd12f.shtml^ Maria Baratto, 47 anni, cassintegrata Fiat. Trovata dopo 4 giorni NAPOLI - Il 22 agosto del 2012, il sito comitatomoglioperai.it pubblicava un articolo scritto un anno prima dall’operaia Fiat in cassa integrazione Maria Baratto, intitolato «Suicidi in Fiat», che iniziava così: «Non si può continuare a vivere per anni sul ciglio del burrone dei licenziamenti». Non era un modo di dire: nel 2011 Maria aveva scritto quell’articolo perché un suo collega aveva appena tentato di uccidersi, e nel testo parlava anche di un altro che solo pochi giorni prima, dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento, uccise la moglie, tentò di ammazzare la figlia e poi si suicidò. E non era un modo di dire nemmeno per quanto la riguardava direttamente, perché martedì scorso Maria si è ammazzata. Si è piantata una coltellata nello stomaco e poi un’altra e un’altra ancora, finché ne ha avuto la forza. L’hanno trovata i carabinieri dopo quattro giorni, quando i vicini di casa di Maria li hanno chiamati perché lei non rispondeva al telefono e loro avvertivano un odore troppo sospetto venire da dietro la porta del suo appartamento, in una piccola palazzina di Acerra. Era stesa sul letto, e prima di farla finita aveva chiuso la porta a chiave dall’interno. Dei suoi 47 anni, Maria gli ultimi sei li aveva passati in cassa integrazione. In fabbrica il suo posto era al reparto logistico della Fiat di Nola. E quale effetto avessero avuto su di lei le conseguenze della politica aziendale lo aveva raccontato nella testimonianza resa al regista Luca Russomando per il film La fabbrica incerta , del 2009: «A 22 anni montavo il tergilunotto sull’Alfa 33 da sola, oggi prendo psicofarmaci». Era depressa, dunque, e sarebbe stato sorprendente il contrario, nella sua posizione. Ma era anche una che nel suo lavoro ci credeva, e sperava «che la figura dell’operaio torni a essere quella di una volta». Perché, diceva, «noi abbiamo sostenuto una nazione». Le parole usate in quell’articolo che ancora oggi è reperibile in Rete, però, dimostrano che con il passare del tempo era diminuita la speranza e aumentata la frustrazione. «L’intero quadro politico-istituzionale che, da sinistra a destra, ha coperto le insane politiche della Fiat è corresponsabile di questi morti insieme alle centrali confederali», scriveva. Sottolineando poi la drammatica situazione di tanti lavoratori Fiat che «sono costretti ormai da anni alla miseria di una cassa integrazione senza fine e a un futuro di disoccupazione». La sua cassa integrazione sarebbe scaduta nel prossimo luglio. Ma lei, evidentemente, non ce l’ha fatta a fidarsi.