Ologrammi di vita reale

 

  By: bertoldo on Mercoledì 22 Maggio 2013 01:41

Osservando la pletora di leggi sfornate, al fine di regolamentare(eufemismo) la vita del cittadino italiota, sono arrivato alla seguente conclusione: L'Unica vera Rivoluzione che noi potremmo fare, sarebbe quella di Rispettare fino in fondo tutte le Leggi! Per cominciare con il rispetto di Tutti i Limiti di Velocita'indicati nei miliardi di cartelli delle nostre strade! Continuando con i posteggi delle auto, le Revisioni auto fatte come in Svizzera... Licenze di pesca, di caccia, di cercare funghi, di accendere fuochi, di fare la pizza con i forni prescritti...di.di.di...... Ora se noi tutti, Carabinieri compresi, rispettassimo ed applicassimo le leggi, otterremmo semplicemente la PARALISI del sistema Italia! Uno Sciopero Bianco ad Oltranza (paradossalmente dovremmo diventare TEDESCHI nel rispetto delle leggi.. Se solo si rispettassero i limiti di velocita', nessuno sarebbe piu' puntuale sul posto di lavoro (oppure tutti si dovrebbero alzare 2 ore prima...) Se poi dovessimo cominciare a GIOCARE moderatamente a non FUMARE perche' uccide, a leggere i foglietti illustrativi dei medicamenti da banco e consultare il medico... A ben riflettere viviamo in un mondo surreale che si REGGE semplicemente perche' ci hanno ridotto G..REGGE Sfido Giorgiofra ad indicarci una Retta Via in mezzo a questo Marasma di rego-LAMENTAZIONI (...restiamo UNITI nel gregge nella lenta corsa verso il BARATRO MONTIANO...I MU rtacci) Saluti da Bertoldo

 

  By: giorgiofra on Martedì 21 Maggio 2013 14:18

Senza contare il fatto che l'uso dello zucchero in bustina produce degli sprechi enormi, dal momento che non tutti usano l'intera dose. Oramai la furia iconoclasta di voler regolamentare tutto, credendo così di migliorare il mondo, sta distruggendo la nostra civiltà. Purtroppo pochi se ne rendono conto. Basti pensare al fatto che se non esponi il cartello "vietato fumare" con le sue ben determinate caratteristiche, sei passibile di multa, come se tutti non sapessero che non si possa fumare nei locali pubblici. Oppure che nei locali, anche se di soli 20 metri quadrati, occorre applicare alla porta il cartello "uscita", come se la gente non sia capace di capire che, trattandosi dell'unica porta, sia l'unica via di uscita. Prima che entrasse in vigore la legge sul divieto di fumo, al mio paese, era scontato che non si fumasse nei negozi o nei bar. Si trattava di una questione di educazione, e tutti, anche noi terroni che siamo per natura anarchici, rispettavamo questa regola. Questo avveniva per la semplice ragione che ognuno capiva che il proprio comportamento poteva disturbare o danneggiare gli altri. C'erano, comunque, alcuni bar di periferia dove si fumava. Erano frequentati da clienti abituali che si trattenevano a giocare a carte. E' chiaro che coloro che non volevano essere disturbati dal fumo altrui si astenevano dal frequentarli, e si rivolgevano a tutti gli altri locali in cui il fumo era vietato. Ora io non capisco per quale motivo i cittadini non debbano essere liberi di scegliere se frequentare un locale per fumatori o meno. E non vale la giustificazione che il fumo faccia male, perchè lo stato, contrariamente a quanto vuol far credere, guadagna moltissimo dai danni che il fumo provoca. Basti pensare che coloro che fumano, secondo la letteratura, vivrebbero dieci anni in meno degli altri, con la conseguenza che lo stato risparmierebbe ben dieci anni di pensione. Ed i soldi necessari a curare un malato di cancro sono gli stessi che lo stato spenderà per curare le malattie di tutti gli altri, che pur non fumando, vivendo più a lungo, si ammaleranno ugualmente di una delle tantissime altre malattie. Se poi consideriamo che un fumatore accanito paga allo stato oltre 60 mila euro di tasse, e che si ammala di cancro un fumatore su tre, vuol dire che per ogni ammalato di cancro dovuto al fumo lo stato ha incassato bel 180 mila euro. Con la conseguenza che i costi sanitari sono stati abbondantemente pagati. Qualche giorno fa abbiamo soccorso il nostro vicino di pianerottolo, ammalato di cancro e di diabete. Questo vicino, che non ha mai fumato ed è sempre stato magro, ha raggiunto la venerabile età di 86 anni. Intanto lo stato gli ha pagato, fino ad ora, ben 26 anni di pensione, e comunque alla fine si è ammalato ugualmente, gravando sulla spesa sanitaria come coloro che fumano. La differenza è che non ha pagato decine di migliaia di euro di tasse sulle sigarette che non ha fumato, e che ha percepito almeno dieci anni di pensione più di un fumatore. Spiace constatare di quanto la gente sia credulona, ad accetti e prenda per buone tutte le fregnacce che lo stato racconta. Pochi, purtroppo, hanno l'abitudine di usare il cervello come si dovrebbe. Esemplare è la storie dell'evasione fiscale, che ammonterebbe a cifre iperboliche. Nessuno sa da dove derivi questo dato, e se effettivamente si tratta di una evasione davvero recuperabile. Un popolo di rincoglioniti si limita a ripetere come tanti pappagalli degli slogan, inventati dal governo per giustificare il disastro nel quale ci troviamo. E così senti dire da tutti: l'evasione è di 180 miliardi l'anno, in America gli evasori vanno in galera, negli altri paesi tutti sono onesti e pagano le tasse, gli artigiani ed i commercianti sono tutti ricchi, all'estero non esiste il sommerso. E di tutto questo, la cosa che maggiormente mi rammarica, è che queste stupidaggini vengono ripetute da gente che ha studiato, e che avrebbe dovuto imparare ad usare il cervello, e non limitarsi a ripetere cose di cui, in realtà, non sa assolutamente nulla.

 

  By: Gano* on Martedì 21 Maggio 2013 11:05

Come la legge che proibisce l' uso di zucchero sfuso nei bar. Chi mai si è sentito male per non averlo usato in bustine? Fa parte della pazzia italiana. In Germania se hai una libreria puoi mettere un angolo bar dove i lettori o i clienti possono sorseggiarsi in santa pace il caffé o mangiare un panino. Non hai bisogno di nessun permesso ma solo di rispettare determinate regole (di buon senso alimentare) e di un assicurazione contro eventuali intossicazioni dei clienti. In Italia invece ti danno più facilmente il permesso di andare liberamente in giro con una katana a tagliare la testa ai passanti che farti vendere un caffè in libreria..

 

  By: lutrom on Lunedì 20 Maggio 2013 21:38

[...] Qualche anno fa il prefetto proibì l'accensione dei fuochi, considerandoli pericolosi. Vi furono vere e proprie sommosse e disordini che durarono diversi giorni, fin quando l'ordinanza fu ritirata. Sicuramente lascia perplessi il fatto che un popolo manifesti violentemente per tutelare una tradizione, e resti praticamente impassibile di fronte al depauperamento del Paese ed all'ignominia dell'azione di governo. Mah. --------------------------- Bello il tuo intervento (qui però ti facciamo troppi complimenti, magari ora inizieremo anche con qualche insulto del genere: ahé, Giorgio, mi sembri intelligente QUASI come Rigor montis -cioè mortis- e preparato QUASI come gli economisti dell'Unione europea, eh eh eh): però la parte che fa veramente riflettere sulla stupidità (somaraggine) delle masse è il pezzo che ho riportato qui sopra...

 

  By: giorgiofra on Lunedì 20 Maggio 2013 21:20

Semmai fosse ancora necessario rendersi conto della stupidità dei tempi in cui viviamo, e di come l'intero apparato sociale stia collassando, voglio raccontarvi questa: in questi giorni a San Severo si sta svolgendo la festa patronale. La maggiore caratteristica di questa festa è l'accensione di moltissimi fuochi d'artificio. Si tratta di una vera e propria gara tra rioni della città che, con gli anni, sta acquistando sempre maggiore fama. Non si tratta dei classici fuochi d'artificio, ma di qualcosa di molto diverso. Per rendersi conto di cosa si tratti basta andare su you tube e cercare " san severo festa del soccorso". Ebbene, quest'anno, nel rispetto delle normative europee, in prossimità dei fuochi vi era una serie di cartelli posti dalla prefettura che recitavano testualmente: è proibito stazionare a meno di trenta metri dai fuochi. I trasgressori saranno severamente puniti. Le forze dell'ordine sono incaricate di far rispettare tassativamente tale divieto. Il risultato di tale ordinanza prefettizia era che nell'area dei fuochi, entro i trenta metri, non vi erano meno di 20 mila persone, che se ne fottevano completamente dell'ordinanza. Il tutto, naturalmente, nell'indifferenza delle forze dell'ordine. In fondo l'importante era salvare le apparenze, ovvero rispettare la legge. E così il prefetto si compiace di aver fatto il suo dovere, i fuochisti hanno rispettato la norma, applicando i cartelli, e le forze dell'ordine hanno avuto l'intelligenza di non tenerne conto, anche perchè, se avessero provato a multare qualcuno, sarebbero stati aggrediti da migliaia di cittadini che non avrebbero compreso questo stupido eccesso di zelo. Immaginate 100 mila persone stipate peggio che in uno stadio, ed immaginate 20 poliziotti che vorrebbero controllarli: non vi pare assurdo? Ma la cosa più assurda è l'esistenza di una norma pensata da qualche burocrate di Bruxelles, che non ha la minima idea della realtà in cui tale norma dovrebbe applicarsi. Una norma inutile, stupida, priva di senso. Una norma che si aggiunge alle altre migliaia che vorrebbero regolare la vita delle persone in ogni minimo dettaglio: un'ennesima assurdità. Dovete pensare che in 30 anni, con centinaia di fuochi che ogni anno si sparano, e con la partecipazione di centinaia di migliaia di persone, non si è mai fatto male nessuno come conseguenza degli spari. Gli unici incidenti riguardano eventuali cadute dovute al fatto che migliaia di persone corrono insieme ai fuochi, un po come la corsa dei tori di Pamplona. Qualche anno fa il prefetto proibì l'accensione dei fuochi, considerandoli pericolosi. Vi furono vere e proprie sommosse e disordini che durarono diversi giorni, fin quando l'ordinanza fu ritirata. Sicuramente lascia perplessi il fatto che un popolo manifesti violentemente per tutelare una tradizione, e resti praticamente impassibile di fronte al depauperamento del Paese ed all'ignominia dell'azione di governo. Mah.

 

  By: Giovanni-bg on Martedì 23 Aprile 2013 16:50

Ciò che dice Lanci è faccenda che mi è ben nota (NB si dice DPI non DSI) E ha pure delle aggravanti. Da me si fa lavoro pesante per cui il rischio di farsi male seriamente se non si sta attenti c'è Un paio d'anni fa capitò che un operaio sollevò un pezzo di circa 1000 Kg e dopo averlo appoggiato a terra tenendolo alzato da un parte con un piccolo cuneo lo sganciò dalla gru e tolse il cuneo da sotto dimenticandosi di togliere anche il dito indice. Il pezzo quindi gli troncò l'ultima flange del suddetto dito. Il ragazzo persona onesta venne da me mi racconto l'accaduto confessando di avere semplicemente fatto una min**ata Ciò fu raccontato e controfirmato a tutte le autorità competenti. Nonostante ciò venne l'ispettorato del lavoro (e fin qui nulla di male). Mi chiese cosa fosse successo e glielo spiegai con davanti il ragazzo che confermò tutto. Volle vedere tutte le attrezzature e constatato che non c'era nulla di irregolare volle che fosse messa a disposizione una saletta in cui l'ispettore avrebbe potuto conferire con l'infortunato con nessun altro. Il colloquio a porte chiuse durò una 40ina di minuti. Alla fine del colloquio il ragazzo venne da me e mi disse testualmente "ma cosa cavolo vuole questo qua? gli detto e ripetuto cosa era successo e questo continuava a ripetermi di dirgli la verità e che ero stato convinto dalla proprietà a dare quella versione!" Bene gli dissi adesso ci parlo io. L'ispettore mi disse che aveva un forte sospetto che l'infortunio era successo perché il pezzo era stato movimentato con una gru da 500 Kg invece che con quella da 3 tonnellate come diceva il dipendente e che mi conveniva dire la verità. Allora feci portare un pezzo analogo a quello dell'infortunio gli misi a disposizione la gru da 500 Kg e gli dissi: OK adesso provi a spostarlo con la gru da 500 Kg E lui mi disse ma sta scherzando? Non sono mica matto! se lo faccio resto schiacciato sotto la gru! Bene gli dissi vede allora se il dipendente è vivo è perché evidentemente non è successo quello che dice Lei: o forse vuole accertarsi di persona se si sopravvive? Di fronte all'evidenza si arrese però mi fece un verbale per un pulsante a fungo che a volte si incantava. Devo giustificare la mia visita mi disse...

 

  By: Tuco on Martedì 23 Aprile 2013 14:43

Questo è il parroco assassinato di cui parlavo tempo fa...

SLAVA UKRAINII !

 

  By: gianlini on Martedì 23 Aprile 2013 14:32

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2013/23-aprile-2013/parroco-ucciso-tre-arresti-212803068079.shtml ci hanno girato intorno cercando in tutti i modi di tacerlo, ma arrivati alla settantesima riga, non hanno proprio potuto evitare di scrivere che questi bastardi erano albanesi...

 

  By: fultra on Giovedì 18 Aprile 2013 00:36

Giorgiofra, Lanci ,Lutrom. Vorrei come voi vedere un Italia in cui chi fa impresa sia visto come una persona normale , per cui come tale andrebbe trattato. Anzi specifico non "chi" fa impresa, come soggetto umano, ma l'impresa come soggetto atto a produrre ricchezza con il lavoro. Ciononostante causa la crisi chi si occupa di regolamentare dovrebbe ripensare e fare opera di ravvedimento, quello che vedo è solo l'aumentare dei lacci che avvolgono l'impresa stessa - individuale o con 100 dipendenti non cambia-. L'impresa non riesce a reagire in quanto avvolta da una sorta di camicia di forza costituita da carteggi a cui per legge non potrebbe sottrarsi. Porta avvolto al corpo una sorta di pellicola trasparente come quella che si usa per avvolgere i cibi, che quando provi a liberare per servirtene non trovi il capo da tanto è sottile e avvolgente. Non vedremo un Italia risalire la china o meglio tornare allo stato normale , perchè è semplicemente questo che si chiede. Non lo vedremo sinchè questa metodologia creata in anni di certosina cura nella ricerca di germi malefici da instillare nel "corpo impresa" , verrà spazzata da una rivoluzione dal basso ,non perchè la massa sia consapevole fino in fondo di questo stato in cui deve vivere l'impresa , in quanto queste problematiche sono esterne alla vita della maggioranza dei lavoratori -oggi anche milioni di pensionati-. Tutto avverrà per il semplice motivo che di tal passo l'impresa in Italia diverrà un sicuro posto per morire , di povertà, di fame, di salute compromessa,di disperazione ,quindi l'impresa si porterà appresso chi si serve dell'impresa per vivere o almeno sopravvivere, perchè con l'impresa si estinguerà l'unico modo che fino ad oggi ha creato il benessere di tutti gli italiani, sia coloro che hanno speso la vita per produrre ma anche dei parassiti che hanno campato a a sbafo sulle spalle della suddetta amata e odiata a seconda delle convenienze dello status di chi la osserva criticandola o lodandola , ma nessuno pare consapevole che senza l'impresa si muore tutti, o almeno ci si avvia ad un periodo di povertà che si trova solo prima degli anni 50. Significa aver lavorato invano per il benessere , certo un nuovo boom si potrebbe anche ripetere , ma alla storia servono decenni per il replay, ricordiamocelo tutti specialmente chi ha posti di potere. Perchè si ostinano a distruggere quanto di buono si è fatto è difficile da comprendere,forse qualcuno pensa che a certi livelli ci si salva comunque, ma non ne sarei tanto certo se fossi al loro posto,ma che stupido, se ci fossi stato o al loro posto non saremmo qui a discutere di queste autolesioni rivolte al mondo del lavoro.

 

  By: giorgiofra on Mercoledì 17 Aprile 2013 23:34

Lanci, sarebbe opportuno fare un corso accelerato di conoscenza della situazione reale italiana a tantissimi idioti, sostenitori della tesi secondo la quale i guai dell'Italia siano tutti da addebitare all'evasione fiscale. Forse, e dico forse, capirebbero le vere ragioni del declino e della deindustrializzazione. Purtroppo quando le leggi, le normative ed i regolamenti, si allontanano dal semplice buon senso, e vengono giustificate da miserabili sofismi, nessuno riesce ad arrestare la corsa verso il collasso. Ribadisco per l'ennesima volta la chiave per uscire dalla crisi: uscire dall'euro, una sana evasione fiscale, una buona dose di anarchia, e la giusta quantità di inflazione. Si tratta di cose di semplice e rapida attuazione, e le uniche che potrebbero consentire una via di uscita da questa situazione. Il resto sono chiacchiere.

 

  By: lutrom on Mercoledì 17 Aprile 2013 22:06

Lanci, intervento ottimo che rende alla grande la realtà! Potrei raccontare vari casi di "vita vissuta" che riguardano alla perfezione il problema che tu citi. Purtroppo i somari sono di tutt'altro avviso rispetto alle semplicissime verità che tu dici, che io condivido e che anche un cretino SEMPLICE nota. Purtroppo però la mamma dei cretini DOPPI è sempre incinta, e noi innocenti ne paghiamo le conseguenze... P.S.: ecco, non potrebbe diventare presidente della repubblica uno come te??...

fare impresa in Italia è sconsigliabile - lanci  

  By: lanci on Mercoledì 17 Aprile 2013 21:57

Scrivo due righe sul perché fare impresa in Italia è sconsigliabile e financo periglioso, di talché lo sfruttamento del pubblico meretricio appare soverchiamente più acconcio e conveniente per lo intraprendente gentiluomo italico. Immaginate quindi di avere un'azienda con dei dipendenti (ecco così, bene, chiudete gli occhi e gentilmente con una mano toccate il legno o il ferro a voi più prossimo e con l'altra mano in discreta maniera stringetevi lo scroto) ed immaginate di aver applicato nella vostra aziendina scrupolosamente tutta la normativa sulla sicurezza sul lavoro, siccome lietamente avete spese (pardon investito) più di 30.000 euri tra consulenze, corsi di aggiornamento, video applicativi ecc. ecc. e 10.000 euri li spendete annualmente per essere convenientemente apptudeit (aggiornati). Tutti i vostri dipendenti sono stati alla bisogna indottrinati circa l'ineluttabile et indispensabile necessità di indossare senza indugio alcuno e sempiternamente i dispositivi di sicurezza individuali (casco, scarpe, guanti, occhiali, cuffie ecc.) Dappertutto sui muri della vostra aziendina i gioiosi calendari Pirelli con le camere d'aria belle gonfie in vista, sono stati sostituiti, tra i mugugni delle rappresentanze sindacali, da arcigni cartelli avvisanti che il dipendente sorpreso senza D.S.I. (disp... sic.... ind...) sarà soggetto a mostruose rappresaglie anche corporali da parte della direzione. Ottimo, avete la coscienza apposto e siete convenientemente immersi in una botte di ferro, o così ingenuamente ritenete. Purtroppo siamo tutti esseri umani e così ecco che uno dei vostri dipendenti, vuoi per la fretta, vuoi per distrazione, per dimenticanza, per semplice neghittosità, opperché in quel momento egli meditava sulla mistica della patanfrana, si accinge a pulire uno dei vostri macchinari con del liquido potenzialmente irritante senza aver all'uopo indossato gli occhiali di protezione (così come previsto dai cartelli in bella vista). Così degli schizzi di liquido irritante gli feriscono gli occhi. Immantinente lo soccorrete e gli fate prestare tutte le cure del caso e, sebbene l'istinto di prenderlo a sberle per l'imprudenza quasi vi sopraffà, egualmente gli esternate la vostra umana simpatia . Egli apprezza molto la vostra comprensione ed intimamente ne è molto sollevato ma, a tutto vostro dispetto, egualmente vi fa causa per il risarcimento del danno subito e accanto a lui sollecitamente si accoda anche l'INAIL che, sebbene politamente, vuol anch'esso la sua parte. Poiché non volete acconsentire ad una tale richiesta, che ritenete iniqua e beffarda, resistete fino in Cassazione, credendo che alla fine la vostra ragione verrà riconosciuta, o almeno che venga riconosciuto un concorso di colpa al lavoratore Ingenui. Per la Cassazione (Sent. 16 aprile 2013) nonostante le condotta imprudente, l’infortunato non può essere considerato responsabile della lesione riportata agli occhi, perché il datore di lavoro non solo deve predisporre tutte le misure di sicurezza idonee e necessarie allo svolgimento sicuro e protetto dell’operato del dipendente, ma anche deve assicurarsi che i lavoratori indossino sempre le protezioni imposte. Alcun concorso di colpa può essere invocato, incombendo sul datore di lavoro il dovere di proteggere l’incolumità di quest’ultimo nonostante la sua imprudenza e negligenza Ma come si fa, pensate voi immersi nello sconforto e nella riprovevole condanna, ad assicurarsi che sempre i lavoratori indossino le protezioni, come faccio, vi chiedete demoralizzati, dovrei assumere una balia per ogni dipendente ! Potrebbe essere un'ottima soluzione, dice il vostro consulente, si eliminerebbe alla radice il problema, tuttavia, prosegue diabolicamente, anche tutte le balie dovranno essere iscritte regolarmente all'INAIL e saranno soggette alla tutela della legge sulla sicurezza del lavoro. A meno di non assumere delle super balie che veglino sulle balie che vegliano sui lavoratori. Ma anche le super balie saranno soggette all'INAIL eccetera eccetera. AAARGGGHHHHHH !!!!

 

  By: lutrom on Mercoledì 17 Aprile 2013 21:08

Ma il credito erogato dalle banche, come spiegato qui più volte, costituisce il grosso della moneta che circola, per cui l'economia rimane depressa. ... Per quale motivo le banche devono prestare se c'è un'elevata probabilità che i soldi non tornino indietro? --------------------------------- Hai perfettamente ragione: le banche sanno che stiamo male, e le cose probabilmente andranno ancora peggio, quindi perché dovrebbero prestare, per non riavere più indietro i soldi o per fare della beneficenza??... Però, aggiungo io, sarebbe così complicato, invece, i soldi darli direttamente alla gente, ad esempio abbassando drasticamente le tasse, soprattutto per i redditi più bassi?? Vabbè, fammi stare zitto, altrimenti mi accusano di essere facilone e di voler ridurre l'Italia come lo Zimbabwe...

 

  By: TotoTruffa on Mercoledì 17 Aprile 2013 21:01

Ma il credito erogato dalle banche, come spiegato qui più volte, costituisce il grosso della moneta che circola, per cui l'economia rimane depressa. --- Per quale motivo le banche devono prestare se c'è un'elevata probabilità che i soldi non tornino indietro?

respinto il 95% delle richieste di mutui - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 17 Aprile 2013 19:09

Questo è il quadro ultimo dell'Italia (tutte notizie di oggi dalla pagina economia di repubblica): Le concessioni di ipoteche immobiliari a garanzia di mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni verso banche e soggetti diversi registrano una perdita annua del -39,5%. Il calo è perticolarmente accentuato nelle isole (-50,6%) e al Sud (-42,8%). Secondo Mutui.it ^negli ultimi sei mesi è stato respinto il 95% delle richieste di accensione mutui#http://www.repubblica.it/economia/2013/04/15/news/crollo_mercato_mattone-56666552/^ ^"...Gli acquisti dall'estero sono calati del 9,6%, #http://www.repubblica.it/economia/2013/04/16/news/commercio_estero-56742931^ mentre l'export è sceso del 2,8%..." ^"Il credito si sta contraendo rapidamente in Italia e Spagna"#http://www.repubblica.it/economia/2013/04/17/news/fmi_banche_crisi-56838600/^. A lanciare l'allarme è - ancora una volta - il Fmi. Il credito alle Pmi, per gli economisti del Fondo monetario internazionale...osserva lo studio, "il credito continua a contrarsi (di circa il 5% dallo scoppio della crisi), con il risultato di affamare il vitale settore delle piccole e medie imprese e di bloccare la ripresa economica". L'istituto di Washington ha appena chiuso una missione in Italia che ha dimostrato come ^il comparto creditizio "sia solido"#http://www.repubblica.it/economia/2013/04/17/news/fmi_banche_crisi-56838600/^ e "abbia adeguati livelli di capitale che gli stress test hanno dimostrato sufficienti a reggere anche uno scenario particolarmente avverso". ..nel terzo trimestre del 2012 le ^convenzioni notarili sono calate del -23,1%#http://www.repubblica.it/economia/2013/04/15/news/crollo_mercato_mattone-56666552/^ a quota 134.984....l'Osservatorio dell'Agenzia delle Entrate che a marzo aveva rilevato un calo - relativo all'ultimo trimestre dell'anno - del -25,8% riportando il mercato ai livelli del 1985. Quindi: crollo delle importazioni, crollo verticale delle compravendite, le banche rifiutano il 95% delle richieste di mutui (!), si riduce il credito alle piccole imprese, ma nota il FMI le banche italiane come patrimonio e capitale sono solide. Questo non è un paradosso, la politica seguita dalla BCE e la UE fino qui è servita solo a riempire di riserve e di liquidità le banche. Ma questo non le induce a prestare. Le banche non hanno bisogno di più riserve o più depositi per prestare di più. Ad esempio ieri c'era su Bloomberg che ^in Giappone le banche hanno depositi di clienti maggiori di 1.800 mld di dollari dei loro prestiti !#http://www.bloomberg.com/news/2013-04-16/boj-shockwave-leveling-rates-sends-banks-to-dollar-japan-credit.html^ ("...ustomer deposits held by Japanese lenders exceeded loans by 176.3 trillion yen ($1.8 trillion) in March, central bank data show...."). Anche quando le banche sono piene di riserve (fornite dalla BCE come nel caso delle banche italiane) o straboccano di depositi (come quelle giapponesi) non prestano lo stesso Ma il credito erogato dalle banche, come spiegato qui più volte, costituisce il grosso della moneta che circola, per cui l'economia rimane depressa.