Ologrammi di vita reale

 

  By: Gano* on Giovedì 22 Agosto 2013 11:02

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  By: Olocrami on Giovedì 22 Agosto 2013 11:02

Il nero in Italia si può dividere in ben determinate categorie. 1) Piccole attività marginali e redditi minimi da secondo lavoro. 2) Attività artigianali con fatturati minimi e che non necessitano di una sede fissa. 3) Attività commerciali e locali pubblici, ma solo in modo piuttosto limitato. 4) Liberi professionisti, in particolare medici, dentisti ed avvocati. 5) Criminalità organizzata. 6) Multinazionali. _________________________________________________________________________ 7) Dipendenti pubblici Si stima che il 31,6 % degli statali abbia almeno un secondo lavoro, se non addirittura per i più iperattivi anche un terzo lavoro. Al di là del danno all'erario che una tale quantità di persone provocano secondo me ciò è molto grave in termini di concorrenza sleale e turbativa dell'equilibrio di mercato. É troppo facile svolgere un'altra attività avendo il kulo parato dallo stipendio certo a fine mese mettendosi così in competizione con chi paga contributi e tasse per svolgere regolarmente un'attività qualsiasi. Già perché essendo vietato per legge* ai dipendenti pubblici svolgere altre attività va da sé che un terzo di essi arrotondi quindi rigorosamente in nero. Che siano questi dottori, assicuratori, idraulici, consulenti, elettricisti o badanti molti di loro prestano servizi a pagamento sia durante l’orario di lavoro, dopo aver timbrato il cartellino, che a chiusura giornaliera. Ovvio che così facendo anche la produttività nella mansione pubblica cala drasticamente con un ulteriore svantaggio per tutti. Poi avendo questi (gli statali) accesso a tutta una serie di informazioni e canali privilegiati non solo sono rei di evasione ma addirittura commettono delle vere e proprie truffe, frodi al Bilancio nazionale, all’Unione europea, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, concussioni e appropriazioni indebite... E non mi si venga a dire che poverini lo fanno per forza di cose perché hanno degli stipendi da fame, in quanto la serie di rimborsi, agevolazioni, avanzamenti e trattamenti pensionistici vari che hanno gli statali invece i dipendenti privati se li sognano come fossero una vincita al win for life! * art. 53, c. 1, T.U., conferma la vigenza della disciplina delle incompatibilità prevista per tutti i pubblici dipendenti con rapporto di lavoro a tempo pieno, dall’art. 60, D.P.R. n. 3/57 secondo cui: <<L’impiegato non può esercitare il commercio, l’industria, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro, tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la nomina è riservata allo Stato e sia all’uopo intervenuta l’autorizzazione del Ministro competente>>. Pertanto, salvo le deroghe previste dall’articolo sopra riportato e dalle leggi in esso espressamente richiamate, è escluso che i dipendenti delle pubbliche amministrazioni con contratto a tempo pieno possano esercitare attività professionali libere, anche nel caso in cui difetti un conflitto di interessi in senso stretto. ^Mi è capitato di vedere un agente che si addormentava in servizio - racconta Antonio, poliziotto romano che accetta di farsi riprendere dalle telecamere di Repubblica, con il volto oscurato - poveraccio, faceva il cameriere in un ristorante e tornava a casa alle quattro. Oppure succede che chi ti sta accanto durante un pattugliamento in auto, all'improvviso ti chieda di cambiare strada per evitare di farsi vedere con la divisa addosso da chi potrebbe riconoscerlo e metterlo in difficoltà con l'altro mestiere. Deve quasi nascondersi. Risultato: muore l'orgoglio di essere poliziotto. Non è difficile intuire quali siano le conseguenze di tutto questo. "Un'ora di straordinario in polizia viene pagata appena 6 euro - ragiona Antonio - non bastano neanche per pagare la babysitter#http://www.comuni.it/servizi/forumbb/viewtopic.php?p=805000^

 

  By: Gano* on Giovedì 22 Agosto 2013 11:02

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  By: Gano* on Giovedì 22 Agosto 2013 11:02

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  By: Trucco on Giovedì 22 Agosto 2013 10:34

Gianlini: "bastano due settimane di poche ricevute e hai celato il 3-4 % del ricavo annuale" - - - - Che gentaccia questi ristoratori, occultando il 3% dei ricavi arrivano a nascondere magari un buon 8% degli utili e anziché pagare il 65% di tasse magari ne pagano solo il 57%. Io ho fatto il conto di quanto paga un consulente finanziario indipendente al netto di 21% di IVA sui ricavi, 27.5% di INPS e 35-40% di IRPEF sugli utili.... e ho deciso di lavorare part time (infatti l'IRPEF sui redditi più bassi cala a livelli ragionevoli e lo stato in questo modo si accontenta di dimezzarmi le entrate lavorative come un mezzadro). Così a part time faccio lo speculatore finanziario. Se mi trovassi in condizioni diverse da quelle in cui mi trovo dovrei optare tra lavorare in nero o emigrare. Io credo che quando il fisco ti tratta peggio di un mezzadro stia compiendo un abuso inaccettabile. Per fortuna che come rentier mi tassa solo al 12,5%. Come mai un renditiero debba pagare di tasse un quarto di un artigiano non mi è molto chiaro. Come mai il popolo grullo non faccia una sola manifestazione contro il fisco italiano e l'austerity imposta dall'euro neppure. Io se non fossi un privilegiato che può avere entrate tassate a regime favorevole credo che mi arrabbierei molto, invece la gente con cui interloquisco solitamente e' rassegnata.

 

  By: gianlini on Giovedì 22 Agosto 2013 10:27

proviamo un approccio diverso quanti idraulici, elettricisti, titolari di bar, ristoratori, meccanici, ecc.ecc. ci sono in Italia? da questa fonte http://www.sosconsumatori.it/esercizi_commerciali.htm traggo che ci sono 730 mila esercizi commerciali aggiungiamo altri 7-800 mila fra artigiani, dentisti e medici, direi che la cifra tonda di 1,5 milioni di soggetti non è lontana dalla realtà (e probabilmente stimata per difetto) - uno ogni 40 abitanti quando evaderà ogni anno ognuno di questi? io credo che stante il reddito medio di 17 mila euro che dichiarano, e il fatto che il tenore di vita che seguono (lo confronto col mio) è almeno quello di un impiegato quadro, quindi sui 50 mila, io penso che la stima media di 30 mila euro di reddito non dichiarato sia sensata su 30 mila euro, pagherebbero circa 14 mila euro fra inps e irpef quindi ogni anno l'evasione "spicciola" è, secondo me, almeno sui 21-22 miliardi di euro

 

  By: VincenzoS on Giovedì 22 Agosto 2013 02:30

X Gano Multinazionali: sono d'accordo con VincenzoS che non "evadano" almeno nel senso tecnico della parola. Leggevo però che Google Italia ha pagato un milione e ottocentomila euro di tasse 2012 a fronte di utili globali di circa 10 miliardi. E' vero che sono utili global, ma di diecimila milioni di euro e' solo di due milioni e mezzo l' utile italiano? Le multinazionali che operano a livello globale e decentralizzato, e penso soprattutto all' eCommerce, hanno possibilita' elusive enormi, anche se tecnicamente non evadono. Probabilmente uno solo di questi colossi elude di piu' di tutti gli artigiani e i ristoratori Italiani (che non fanno la ricevuta al Gianlini) messi insieme --------------------------- Nel caso di un'azienda come Google o simili per stimare la quota di "utile italiano" devi fare il ragionamento seguente. Se quell'azienda esistesse solo in Italia, ovvero avesse sviluppato tutto il software in Italia, operasse solo sul mercato italiano, sostenesse costi solo in Italia, che utile farebbe? Molto probabilmente neanche arriverebbe a fare due milioni e mezzo di utile. Non a caso i vari motori di ricerca italiani sono pressoché morti tutti, perché non in grado di sostenersi. L'enorme massa di utili che fa, la fa grazie al fatto che è globale. In Italia, grazie a questo fatto ne riesce a fare di più che se fosse tutta italiana. ma non sarebbe corretto che vi pagasse tasse perché di fatto lo stato italiano non deve spendere nulla per consentire a Google di operare. Di fatto noi importiamo il servizio Google così come vengono importate, che so, le Timberland. Al limite Google se la deve vedere con il fisco americano. Però il sistema fiscale americano è da questo punto di vista abbastanza assurdo, almeno stando a ciò che ho letto. La delocalizzazione dei profitti permette infatti alle multinazionali di pagare poche tasse ma poi di fatto non possono farli rientrare negli USA e distribuirli agli azionisti perché a quel punto verrebbero salassati. Gli conviene quindi utilizzare la delocalizzazione solo se hanno intenzione di fare investimenti, il che a pensarci bene non è un male. Altrimenti gli conviene accentrare tutto negli USA.

 

  By: gianlini on Giovedì 22 Agosto 2013 00:44

stasera, pizzeria, a conduzione superfamigliare (padre, madre, figlio), fuori Milano, niente ricevuta ma vorrei puntualizzare, a chi non mi crede e pensa che inventi, che non ho detto che normalmente questi esercizi non me la facciano. La fanno sempre, durante l'anno. E' che ad agosto sanno che i finanzieri sono tutti al paesello a fare le ferie* bastano due settimane di poche ricevute e hai celato il 3-4 % del ricavo annuale, il che probabilmente vuol dire che riesci così a raddoppiare l'utile "certificato", quello che fa fede ai fini degli studi di settore *il ristoratore del pranzo, da cui ero andato anche a ferragosto, e qualche volta prima, oggi quando sono entrato mi ha calorosamente stretto la mano, ha idea di coloro a cui non fa la ricevuta, insomma....

 

  By: Gano* on Mercoledì 21 Agosto 2013 22:22

Concordo con voi. Hanno sempre instupidito il popolo bove mazziato e cornuto con l' ambiguità delle parole. Come nel caso di "immigrati" e "clandestini". Sono due cose completamente diverse, ma sono state sempre usate in modo ambiguo. La Lega per esempio vuole limitare gli immigrati o i clandestini? Il popolo trinariciuto non lo ha mai saputo, e ogni tanto penso che non lo sappiano nammeno molti leghisti. Sicuramente non lo sanno molti blasonati frequentatori di questo forum con i quali mi sono trovato a confrontarmi. Sia gli oppositori della Lega che la Lega stessa, per motivi opposti, hanno sempre voluto fare confusione nella testa degli italiani su questo argomento. Lo stesso per il tema evasione. Con 1/3 del territorio nazionale controllato dalla malavita organizzata la quantità di denaro in mano alla criminalità e' probabilmente enorme. E ovviamente sono soldi che non pagano tasse. Ma non puoi chiamarla "evasione". Perchè è un problema che non risolvi con misure fiscali e con l' agenzia delle entrate ma con le forze dell' ordine e la magistratura (e se magari si occupassero un po' meno di Lele Mora, Corona, Berlusconi e delle varie Ruby). Questi soldi non riscossi, probabilmente dell'ordine di grandezza dei 500 miliardi che menziona sempre Gianlini, non li recuperi cioè col redditometro ma con i carabinieri che fanno le retate alle cosche o ai racket albanesi della prostituzione o ai trafficanti di droga. Col redditmetro e gli accertamenti ci recuperi le 300 euro che l' artigiano prende ogni mese al nero e ci compra l' Ape Piaggio che usa per portare i prodotti ai clienti e che secondo "l' algoritmo" dell' agenzia delle entrate non puo' permettersi. Li recuperi, però poi lo mandi in rovina. Ci recuperi gli spiccioli, ma al popolo bove hanno fatto credere di stare prendendo misure per recuperare i miliardi agli "evasori". Multinazionali: sono d'accordo con VincenzoS che non "evadano" almeno nel senso tecnico della parola. Leggevo però che Google Italia ha pagato un milione e ottocentomila euro di tasse 2012 a fronte di utili globali di circa 10 miliardi. E' vero che sono utili global, ma di diecimila milioni di euro e' solo di due milioni e mezzo l' utile italiano? Le multinazionali che operano a livello globale e decentralizzato, e penso soprattutto all' eCommerce, hanno possibilita' elusive enormi, anche se tecnicamente non evadono. Probabilmente uno solo di questi colossi elude di piu' di tutti gli artigiani e i ristoratori Italiani (che non fanno la ricevuta al Gianlini) messi insieme. PS mi sono accorto ora che molte delle code che ho scritto le ha gia' dette Giorgiofra.

 

  By: VincenzoS on Mercoledì 21 Agosto 2013 21:22

x Giorgiofra Il nero in Italia si può dividere in ben determinate categorie. 1) Piccole attività marginali e redditi minimi da secondo lavoro. 2) Attività artigianali con fatturati minimi e che non necessitano di una sede fissa. 3) Attività commerciali e locali pubblici, ma solo in modo piuttosto limitato. 4) Liberi professionisti, in particolare medici, dentisti ed avvocati. 5) Criminalità organizzata. 6) Multinazionali. ---------------------------- Giorgio, come giustamente osservi il numero 5 non andrebbe proprio considerato. Ugualmente io non considero il numero 6 perché le grandi aziende le tasse le pagano eccome, visto che versano fino all'ultimo euro tasse e contributi relativi agli stipendi di dipendenti, mentre nelle piccole aziende spesso i dipendenti sono retribuiti in parte in nero. Se tu consideri che del valore aggiunto totale prodotto da un'azienda in genere il 70-80 % serve per retribuire i dipendenti e di questa quota lo Stato prende più della metà. Come utile di gestione resta quindi, a star larghi, il 20 % del valore aggiunto prodotto. Lo stato, intanto, si è già pappato molto di più. Ciò che comunque non mi trova d'accordo è il fatto che tu continui a difendere l'evasione delle piccole attività marginali e artigianali. E' proprio quello il problema dell'Italia e cioè il fatto che queste persone in un modo o nell'altro riescano a sopravvivere e quindi mai pensino a consorziarsi, a formare società, in modo di aumentare il volume di affari senza aumentare le spese. Ti racconto ciò che mi disse qualche anno fa un mio collega ceco, cioè di un paese che solo da poco ha scoperto il mercato. Gli chiesi cosa si dovesse là fare nel caso che uno avesse comprato un terreno e ci volesse costruire una casa. Lascio perdere le differenze nella burocrazia, ovviamente tutte in svantaggio di noi italiani. Zdenek, così si chiama, mi disse: "Vai in uno studio professionale e pensano loro a tutto. Nello studio ci sta l'avvocato, il commercialista, il notaio, l'architetto, l'ingegnere, il geometra, l'esperto di mutui, insomma tutti professionisti che ti possono servire per costruire casa". Pensa da noi, invece, che oltre che a farti i giri per gli uffici pubblici, devi anche farti i giri per tutti i vari studi professionali, ognuno dei quali ovviamente paga un affitto, le bollette, le segretarie e chi più ne ha ne metta; tutti quanti gelosi della loro attività marginale che esiste anche in molti settori professionali e non solo tra colf, badanti e piccoli artigiani. Ma ci vorrebbe così tanto a fare una cooperativa di colf così che se una è malata può essere facilmente sostituita senza che uno si impazzisca perché quel giorno non sa come ripulire casa?

 

  By: Gano* on Mercoledì 21 Agosto 2013 20:37

[Gianlini] Da domenica ad oggi solo un rist su 5 mi ha rilasciato ricevita. ---------------------- Gian, perdonami ma ci credo poco, perche' a) a me non e' mai successo, ho chiesto anche a mia moglie e lei non ricorda nemmeno di una volta che un ristorante non ci abbia fatto la ricevuta b) il rischio e' troppo grosso, dopo due volte che ti beccano ti chiudono l' esercizio. Ammesso che fosse vero, sarebbe allora tuo dovere denunciarli e non venire sempre a lamentarti sul forum. Gli unici con ancora un margins per l' evasione sono i piccolo artigiani, gli insegnanti con le lezioni private e poco piu'. Ma fanno poca roba. Secondo me quests storia Dei miliardi d' evasione e' una fola per il popolo bove e cornuto.

 

  By: giorgiofra on Mercoledì 21 Agosto 2013 19:39

Sfido Gianlini a venire al mio paese, e spendere in giro. Nonostante quello che si dice, nel mio depresso ed incivile paese, tutti, e dico tutti, fanno gli scontrini. Il fatto che al Gianlini 4 su 5 non abbiano fatto la ricevuta mi pare strano, davvero strano. Invito chiunque lo voglia a venire nella mia città. Quello che il Gianlini non sa è che i margini oramai sono talmente ridotti che, se anche non si facessero scontrini, ogni fine mese il commercialista obbligherebbe a farne per essere coerenti con gli studi di settore. La verità è che non c'è più trippa per gatti.

 

  By: giorgiofra on Mercoledì 21 Agosto 2013 19:32

Il nero in Italia si può dividere in ben determinate categorie. 1) Piccole attività marginali e redditi minimi da secondo lavoro. 2) Attività artigianali con fatturati minimi e che non necessitano di una sede fissa. 3) Attività commerciali e locali pubblici, ma solo in modo piuttosto limitato. 4) Liberi professionisti, in particolare medici, dentisti ed avvocati. 5) Criminalità organizzata. 6) Multinazionali. Proviamo ad analizzare ogni singola categoria. Le piccole attività marginali sono svolte prevalentemente da disoccupati che, in qualche modo, debbono portare la pagnotta a casa. I loro redditi non superano quasi mai lo stretto necessario alla sopravvivenza. Questi, se potessero, sarebbero felici di avere un lavoro regolare, con tanto di busta paga, assegni familiari, ferie, malattia, contributi. Purtroppo, ora più che mai, essere assunti è diventato arduo, sopratutto se si hanno più di 50 anni, o se non si è particolarmente qualificati, o ancora se si vive in zone notoriamente depresse. Ci sono poi quelli che svolgono un secondo lavoro, ma nella realtà traggono da esso poche centinaia di euro al mese. C'è la sartina che lavora in casa, la badante a 500 euro al mese, la casalinga che fa le pulizie a ore o che si prende cura dei bambini dei vicini che lavorano. I redditi di questa categoria sono talmente esigui che pretendere la regolarizzazione della posizione, sia a livello contributivo che fiscale, sarebbe immorale, oltre che assurdo. Infatti lo stato mai, da queste persone, prenderà nulla, così come accade in ogni altro paese del mondo, Stati Uniti compresi. La seconda categoria è composta da piccoli artigiani, come imbianchini, idraulici, muratori, falegnami, che lavorano in nero, ed i cui redditi sono limitati dal fatto di poter fare esclusivamente piccoli lavori ai privati. Per lavori più importanti occorrono certificazioni di vario tipo di cui, questa categoria, non dispone. Da questa categoria lo stato potrebbe ricavare qualcosa, ma meno di quanto si creda. La terza categoria è composta dai commercianti e dai locali pubblici. In questo caso la percentuale di nero è estremamente limitata, non fosse altro che occorre rispettare gli studi di settore, per cui i margini di manovra sono molto limitati. E' vero che basta omettere il 5% degli scontrini per dimezzare l'utile netto imponibile, ma è anche vero che questa pratica determina la convenienza a continuare l'attività. Se si dichiarasse tutto, al netto delle tasse spesso non si riuscirebbe a portare lo stipendio a casa. Sempre che qualcuno non creda che ci sia gente disposta a lavorare per la gloria. A parte i grossi commercianti, la gran parte delle attività commerciali in questo momento sopravvive a malapena. E posso assicurare che la gran parte di loro, semmai fosse possibile trovare un lavoro come dipendente, chiuderebbe immediatamente. Una serrata lotta all'evasione porterebbe ad una ecatombe delle attività, con conseguente diminuzione di gettito ed aumento della disoccupazione. Pochi prendono in considerazione il fatto che una certa percentuale di nero è lo strumento usato per portare la pressione fiscale reale a livelli sostenibili. Senza questo nero il peso del fisco sarebbe insostenibile. Nella quarta categoria si annida la vera evasione. Intendo dire che i redditi di queste categorie sono sufficientemente elevati da consentire il pagamento delle imposte ed una esistenza agiata. Spesso un medico dispone già del suo buon stipendio in ospedale, e le visite private che effettua portano reddito aggiuntivo. Anche lasciando il 50% allo stato, il reddito residuo consentirebbe una vita da benestanti. Per questo l'evasione di questa categoria è da condannare, ed è su di loro che si dovrebbe concentrare la lotta all'evasione. Si annovera la criminalità come fonte di redditi in nero di notevole entità. Si tratta, a mio parere, di un grave errore. I redditi della criminalità organizzata non vanno perseguiti a livello fiscale, data la loro natura. Quelli che sono considerati redditi sono frutto di predazione. Questi redditi non vanno tassati. Se lo stato facesse il suo dovere, questi redditi non dovrebbero esistere, semplicemente. La semplice idea che lo stato voglia tassare i redditi della criminalità organizzata, quasi legittimandoli, mi lascia sgomento. Uno stato serio non tollererebbe l'esistenza della criminalità organizzata. E se la criminalità organizzata non esistesse, non esisterebbero i suoi redditi. Inserire tali redditi nel computo complessivo del sommerso di un paese vuol dire prendere per i fondelli la gente. Il frutto di un'estorsione non si può considerare reddito, per cui non va tassato ma confiscato, o, meglio ancora, non dovrebbe semplicemente esistere. Il piccolo spacciatore si può mettere in galera, ma pensare di tassarlo è assurdo. I frutto della sua attività lo consuma per vivere. E uno che pratica lo spaccio di droga, secondo voi, si preoccupa dell'accertamento fiscale? L'ultima categoria è composta dalle multinazionali e dalle banche. Poichè sono queste entità che controllano lo stato, e non viceversa, è ragionevole aspettarsi che continueranno a pagare tasse esigue, non superiori a quelle che attualmente pagano. In conclusione: la quantità di redditi non tassati potrebbe anche corrispondere alle cifre sbandierate. Ma credere di poter trasformare questa massa in imponibile è semplicemente folle. Lo so io. lo sapete voi, lo sanno i governanti. Credo che, anche con una serrata e seria lotta all'evasione fiscale lo stato non potrà che racimolare una trentina di miliardi. Considerando l'aumento del debito pubblico in un anno, è evidente che da questa tanto sbandierata lotta all'evasione fiscale lo stato non ricaverà quanto occorre alle sue necessità. Ergo, lo stato fallirà. Sempre che non venga tagliata la spesa pubblica, stimolata la crescita, abbattuti gli interessi sul debito, stampata moneta. L'autunno prossimo molti nodi verranno al pettine. Credo che ne vedremo delle belle.

 

  By: pippa on Mercoledì 21 Agosto 2013 19:29

settimana scorsa,Liguria, 4 sere in pizzeria 1 al ristorante, decine di gelati, granite..pizze e panini,...albergo, ..tutto passato al registratore di cassa o ricevuta. il nero lo fanno se sei in confidenza, "roba tra amici" ....

 

  By: gianlini on Mercoledì 21 Agosto 2013 16:01

da domenica ad oggi, solo 1 rist su 5 mi ha rilasciato ricevuta, ....(1 cena e 4 pranzi)