Ologrammi di vita reale

 

  By: Bobugo on Domenica 27 Gennaio 2013 18:20

Ricordo che sul finire del secolo, una giornata invernale, mi trovavo in un ufficio pubblico di quelli che servono solo a farti perdere tempo. Lì vidi un ragazzo che chiamerò "Mario", anche lui in fila per la sua pratica. Mario è quel genere di ragazzo che più o meno tutti conoscono: fresco di studi inizia a lavorare nella tv locale della tua città e lo vedi impegnato in inchieste ed interviste che ogni sera ti entrano in casa, tanto che a poco a poco anche Mario diviene un volto di casa. A quei tempi Mario iniziava con i primi servizi. Poi passò alla conduzione del tg ed ebbe anche un suo programma di approfondimento. Ebbe anche un autentico colpo di fortuna, un vero scoop: un intervista in esclusiva ad un protagonista di un fatto di cronaca di risonanza nazionale, tanto che vince un prestigioso premio giornalistico. Poi Mario sparì dallo schermo e seppi che era diventato direttore(!) di un nuovo giornale locale lanciato da un famoso giornalista di destra di fama nazionale, quale supplemento locale al suo giornale nazionale. Una redazione di 4/5 giornalisti + collaboratori vari da dirigere, e non aveva che 30 anni o poco più! Segue un lungo periodo di silenzio (non leggo i giornali locali, specie se supplementi) e poi l'altro giorno la sorpresa: il giornale che Mario dirigeva è stato chiuso da circa un anno (il famoso giornalista di destra per altro ha avuto di recente ben altre gatte da pelare...)nel silenzio totale. E lui? che fine avrà fatto Mario, direttore da qualche altra parte?? E no! Qui è la sorpresa: evidentemente la crisi non risparmia nessuno... ed il povero Mario ha dovuto ripartire da zero e si trova in Australia. Ma non come giornalista, come sguattero!! Sì, come sguattero! Ha dovuto iniziare la trafila da capo, come i ragazzi di 20 anni, impiegandosi in un ristorante a lavare piatti e stoviglie. Ora non risponde più al famoso giornalista di destra, ma ad un indiano di 20 anni che lo dirige e gli dice cosa e come deve fare.... Ho voluto riportare questa storia perchè qui ci stà tutta la realtà odierna del ns Paese. Un Paese che sta via via smantellandosi colpo dopo colpo, dove non bastano più le chiacchiere per tirare a campare, le conoscenze e le consuetudini con gli ambienti "in", dove non si capisce che se non si liquidano subito i santuari del monopolio assistito e si libera spazio per la intrapresa, la ricerca e la tecnologia si finirà prima o poi tutti come Mario, a far da sguatteri da qualche parte..........

 

  By: pana on Giovedì 29 Dicembre 2011 10:21

il Giappone di f35 ne comprera 43, loro sono 120 milioni, noi la meta ma ne dovremmo comprare 130 ?? il triplo ??? non ci siamo proprio !

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  By: Blade on Mercoledì 28 Dicembre 2011 16:17

Non male il ranking di Cobraf...

 

  By: Esteban. on Mercoledì 28 Dicembre 2011 12:10

Son veramente fuori di testa ... Questa è la VERA ZAVORRA, spendere cifre incredibili in armamenti che non servono ad una mazza tanto poi paghiamo il pizzo agli eserciti stranieri perchè non ci sparino ... Quì bisogna tagliare,altro che aerei ... sui campi a raccogliere riso !!!

 

  By: pana on Mercoledì 28 Dicembre 2011 10:58

altra follia, ognuno degli f35 costerebbe 450 milioni di euro incosti di esercizio.. presumo il carburante che fra l'altro avra un costo in salita iperbolica.. quindi 15 miliardi per comrprarli e altri 45 miliardi di euro per farli funzionare... in totale 60 miliardi di euro.. http://www.giornalettismo.com/archives/183003/laereo-militare-difettoso-che-litalia-comprera/

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  By: pana on Martedì 27 Dicembre 2011 09:49

ma eì pazzesco !!! 110 milioni di euro per un km di alta velocita' !!!! sono 100.000 euro al metro !!! ipotizzando una larghezza di 10 metri per 2 binari salta fuori un costo di 10.000 euro al metro quadro !!! al minueto 8:50 di un sontuoso intervento del GRANDE TRAVAGLIO !! http://www.youtube.com/watch?v=LXp0Cg53RS0

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  By: pana on Venerdì 23 Dicembre 2011 11:07

"le spese militati le possiamo tagliare, tanto la Svizzera nonci invadera a colpi di Toblerone !!!" http://video.repubblica.it/servizio-pubblico/spese-militari-gino-strada-un-tabu-da-due-miliardi-al-mese/84407?video=&ref=HREC1-12

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  By: pana on Giovedì 22 Dicembre 2011 08:50

e la lega, che sbraita tanto in senato,dopo aver urlato al nord, tornano a Roma e si calmano e salvano Cosentino dall'arresto.. «È una vergogna», ha commentato Federico Palomba dell'Idv. «La Lega sbraita tanto nelle piazze e poi difende quello che i magistrati considerano il referente politico dei casalesi», ha tuonato Donatella Ferranti del Pd. «La Lega di fatto salva Cosentino», ha rincarato la dose Nino Lo Presti (Fli).

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  By: Esteban. on Lunedì 19 Dicembre 2011 17:13

Blade, taglialo a metà ... se è un po amaro (non l'hanno lasciato a bagno per la fretta) fai un trito di cipolla di tropea e olio EX di oliva su una padella(con coperchio) ... aceto balsamico sale e pepe come preferisci e lascia a fuoco lento(con coperchio) sino a quando appassisce. ----- altrimenti se hai dei "cuori" dolci, lo tagli a spicchi sottili, lo passi in tempura e via sull'olio di oliva bollente , sali e poi vedi ... le foglie che restano ci fai il risotto ...

 

  By: Blade on Lunedì 19 Dicembre 2011 15:30

Il radicchio trevigiano ai ferri è una delizia Condito solo con un filo d'olio d'oliva E poi con il risotto te lo raccomando....

 

  By: Esteban. on Lunedì 19 Dicembre 2011 15:16

Il MEGA INDICATORE GALATTICO !!! non so se siete dei buon gustai, ad ogni modo questo radicchio si trovava l'anno scorso sui 8 euro al KG ... Li merita tutti, richiede un lavoro sovraumano ... Eppure ... Ora lo trovi sulle bancarelle a 2 euro al KG ... e non lo comprano ... c'è una crisi spaventosa se neppure questo va venduto a 2 euri al kg ... Direte Voi, ma i ristoranti sono pieni , pure gli aerei , e tutti vanno in ferie ... per quello non lo comprano ... approfittate gente (chi ne ha) perchè è una perla di radicchio ....

 

  By: gianlini on Lunedì 19 Dicembre 2011 11:27

anche qui, il Gianlini vi aveva avvisato con almeno una settimana di anticipo sul fenomeno di consumo, alla faccia della crisi! Duomo, Galleria e «Ab» La coda dei turisti da shopping Si avanza (e si spende) tutti insieme. Il nuovo rito. Abercrombie and Fitch, tempio della moda giovane. «Veniamo qui in gita» «Spesi i risparmi di tutto l'anno»MILANO - Ragazze, per cortesia non siate precipitose nella risposta, la domanda potrà sembrar banale però, concorderete, è obbligatoria. Del resto ci siamo appena sudati tre quarti d'ora di coda fuori al gelo e voi pure, guardatevi, avete le mani quasi atrofizzate. Abbiamo mantenuto la posizione respingendo tentativi di sorpasso di chi ci stava dietro il quale, furbetto, adduceva addirittura problemi di tenuta intestinale pur di farci pietà affinché gli cedessimo il posto. Poi finalmente è venuto il nostro turno, siamo entrati nel negozio e abbiamo resistito a quella pazzesca escursione termica con le botte d'aria calda sparate nella schiena, e ancora non ci siamo lasciati intimorire dalla musica da discoteca, tunz tunz tunz martellante, né le luci soffuse ci hanno accecato, né ci hanno stordito le fragranze dei profumi che la gente si spruzzava addosso facendosi in pratica una doccia pur di testarli tutti. Insomma, care ragazze, ora che la prova di resistenza è superata, ci dite perché siete venute qui? Le amiche sono in gita. Con l'oratorio. Il resto del pullman ha scelto le tradizionali soluzioni turistiche di giornata. Piazza del Duomo, Galleria. Le cinque hanno investito su Abercrombie & Fitch, che per ragioni di spazio d'ora in avanti chiameremo Ab.: hanno investito tutto, ma proprio tutto. «I miei mi danno una paghetta mensile di venticinque euro. Per fortuna ho svoltato coi nonni che m'hanno allungato un centone. "Vai e comprati i regali"». Non se l'è fatto ripetere. I regali, naturalmente, sono per se stessa. Idem le altre. Ab. è uno di quei posti che unisce oppure frantuma. Specie le famiglie. Lui, lei e due figlie sui dieci anni. Sono sul marciapiede in attesa di decidere. La discussione sale di tono. Oggetto: buttarsi o lasciar perdere? Queste le posizioni. «Voi siete matte, non vedete che casino?» (lui). «Bambine, davvero volete entrare?» (lei). «Mammina, in cinque minuti la fila finisce» (loro). La famiglia si piazzerà in coda. Con le seguenti differenti reazioni. «Una scelta da sceme» (lui, che scuoterà la testa all'infinito in un preoccupante crescendo di ritmo). «Bambine, vediamo di non spendere troppo» (lei, che inviterà il marito ad andare a farsi un giro, piuttosto). «Mammina, insieme ai maglioncini compriamo anche le magliette?» (loro, scalpitanti, indifferenti alla crisi del papà).Rebecca & Andrea, bella e timida, con una diga di gel sui capelli ed educato, sono di Abbiategrasso, in provincia. Scappano che hanno il bus. Van di fretta anche Luca ed Edoardo da Genova. Hanno dieci secondi per noi, parte il treno. «Siamo a Milano apposta per Ab., trecento euro di spesa a testa. Due tornate d'acquisti l'anno. Roba ottima. Ciao». A mettersi e rimettersi in coda si sentono tante cose. Un pescarese di 23 anni, che studia in Bocconi e gira il mondo, dice: «A New York i prezzi sono più bassi. Non per il dollaro. Qua speculano. Non cambia niente. Voltati». Un minuto prima chiudevamo noi la fila. Ci saranno almeno trenta persone che premono. Si dice che le code siano scientifiche. Cioè, quelli di Ab. le formerebbero apposta, scaglionando gli ingressi, sicuri dei risultati. In effetti c'è chi si mette in fila incuriosito dalla fila. Nella coda non mancano gli infuriati ipercritici che cedono in coerenza. «Ab. è un marchio bollito. In Canada viaggiava alla grande e lo indossano solo i poveracci» dice Marco Bevilacqua, comasco, 37 anni, single, incendiato in viso da una lampada eccessiva, che lascerà giù in felpe almeno almeno metà stipendio da magazziniere, 1.200 euro mensili. «Io entro a guardare e basta» giura Amedeo Pini, bergamasco tecnico di computer classe '56, che pedineremo in diretta venir mangiato dalla frenesia d'un acquisto. «Non prendo niente? Scherzi? Camicie splendide. Hai visto le commesse che bone? Fuori da Ab., in questo gruppone variegato e interamente italico - no giapponesi, no americani, no francesi - di clienti/curiosi, ci sono scolaresche imbizzarrite e signorotte che inchiodano gli occhi sui manzi all'ingresso, quei modelli scolpiti messi lì da Ab. per le fotografie con le mani delle donne che finiranno stese sui pettorali, sai l'invidia delle colleghe. Si lotta, si avanza, si spende tutt'insieme, è il posto giusto, passano un cingalese che vende rose e una vecchia rom che chiede l'elemosina, pioveranno monetine per entrambi, al diavolo la crisi, buon Natale anche a voi. Andrea Galli 19 dicembre 2011 | 9:21

 

  By: pana on Lunedì 19 Dicembre 2011 10:34

aia..aia...che periodo jellato ! scoperto nuovo ceppo di influenza "mutazione inusuale"... http://www.cbsnews.com/8301-504763_162-57342936-10391704/rare-swine-flu-strain-h1n2-detected-in-minn-infant/

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  By: tonaus on Lunedì 28 Novembre 2011 21:31

Dedicato a tutti quelli che si sentono demotivati, quelli che capita solo a loro, quelli che prima di partire sono già bloccati. Un eroe dei nostri tempi, un padre dall'amore infinito verso il figlio. IL PAPA' PIU' FORTE DEL MONDO. (da Sports Illustrated, di Rick Reilly) Cerco di essere un buon padre. Aiuto i miei ragazzi. Lavoro la notte per pagare i loro messaggini. Li porto a vedere gli spettacoli. Ma in confronto a Dick Hoyt, faccio schifo. Ha spinto ottantacinque volte suo figlio disabile per i 42.195 km della maratona. Otto volte non solo l'ha spinto per 42.195 km in sedia a rotelle, ma l'ha pure trainato per 3,8 km in una barchetta a nuoto e per 180 km in bici su un sedile ricavato sul manubrio--tutto nello stesso giorno. Dick l'ha portato a sci di fondo, in spalla per arrampicare e una volta attraverso tutti gli USA in bici. Il che ridimensiona un po' il portare tuo figlio al Bowling, no? E cosa ha fatto Rick per suo padre? Non molto--a parte salvargli la vita. Questa storia inizia a Winchester, nel Massachusetts, 43 anni fa, quando Rick rimase soffocato dal cordone ombelicale durante il parto, lasciandogli un danno cerebrale e inabile a controllare gli arti. "Sarà un vegetale per il resto della vita;" - racconta Dick - lo dissero i dottori a lui e a sua moglie Judy quando Rick aveva nove mesi. "Mettetelo in un istituto." Ma gli Hoyt non ci stavano. Avevano notato che gli occhi di Rick li seguivano per la stanza. Quando Rick ebbe 11 anni lo portarono alla facoltà di Ingegneria alla Tufts University e chiesero se ci fosse qualcosa che permettesse al ragazzo di comunicare. "Non esiste", dice Dick che gli fu detto. "Non c'è niente che vada nel suo cervello." "Gli racconti una barzelletta," ribatté Dick. Lo fece. Rick rise. Evidentemente c'erano un sacco di cose che 'andavano' nel suo cervello. Collegato ad un computer che gli permetteva di controllare un cursore toccando un interruttore con un lato della testa, Rick fu finalmente in grado di comunicare. Le prime parole? "Go Bruins!" [squadra di hockey di Boston, N.d.T.] E quando un suo compagno di classe rimase paralizzato per un incidente e la scuola organizzò una corsa per raccogliere fondi, Rick si lanciò: "Papà, la voglio fare." Sì, certo. Come avrebbe fatto Dick, che chiamava se stesso un "ciccione" e che non aveva mai corso per più di un chilometro, a spingere il figlio per oltre otto chilometri? Comunque provò. "Dopo ero io l'handicappato," dice Dick, "sono stato dolorante per due settimane." Quel giorno la vita di Rick cambiò. "Papà," scrisse, "quando correvamo, non mi sentivo più disabile!" E quella frase cambiò la vita di Dick. Divenne ossessionato dall'idea di far provare a Rick quella sensazione più spesso che poteva. Si mise così in forma che lui e Rick erano pronti per la maratona di Boston del 1979. "Non esiste," disse a Dick un giudice di gara. Gli Hoyt non erano un corridore singolo, e non erano un contendente in sedia a rotelle. Per diversi anni Dick e Rick si unirono semplicemente alle enormi competizioni, finché non trovarono un modo per entrare in gara ufficialmente: nel 1983 corsero una maratona così forte che si qualificarono per quella di Boston dell'anno successivo. Poi qualcuno disse, "Ehi, Dick, perché non il triathlon?" Un tipo che non ha mai imparato a nuotare e che non è salito su una bici da quando aveva sei anni, come può portarsi dietro suo figlio di 50 kg in una gara di triathlon? Comunque, Dick provò. Ora hanno all'attivo 212 gare di triathlon, inclusi 4 massacranti Ironman da 15 ore alle Hawaii. Deve essere deprimente essere un atleta di 25 anni ed essere superati da un anziano che traina un adulto in una barchetta, che ne pensi? Ehi, Dick, perché non vediamo cosa faresti da solo? "Neanche per idea," dice. Dick lo fa puramente per "la sensazione straordinaria" che prova nel vedere Rick con un sorrisone mentre corrono, nuotano e pedalano insieme. Quest'anno, alle rispettive età di 65 e 43 anni, Dick e Rick hanno finito la loro ventiquettresima maratona, al 5.083esimo posto su oltre 20.000 concorrenti. Il loro miglior tempo? Due ore, 40 minuti nel 1992--solo 35 minuti in più rispetto al record del mondo che, nel caso in cui non ti occupi di questo genere di cose, voglio ricordare che è stato ottenuto da un tipo che non spingeva un'altra persona su una sedia a rotelle. "Non c'è dubbio," scrive Rick. "Mio papà è il padre del secolo." E anche Dick ne ha ricavato dell'altro. Due anni fa ebbe un leggero attacco di cuore durante una gara. I dottori scoprirono che una delle sue arterie era chiusa per il 95%. "Se tu non fossi stato in una forma così strepitosa," gli disse un medico, "probabilmente saresti morto 15 anni fa." Così, in un certo senso, Dick e Rick si sono salvati la vita a vicenda. Rick, che ha la sua casa (riceve assistenza a domicilio) e lavora a Boston, e Dick, in pensione dalla sua occupazione come militare e che vive a Holland, Massachusetts, trovano sempre il modo per stare insieme. Fanno conferenze in giro per il paese e gareggiano in competizioni durissime ogni fin settimana. Quella sera Rick offrirà la cena a suo papà, ma la cosa che vuole veramente è fargli un regalo che non potrebbe mai comprare. "La cosa che mi piacerebbe di piu," scrive Rick, "è che mio papà si sedesse sulla sedia e fossi io a spingerlo, per una volta." ^ Il padre più forte del mondo, Dick Hoyt #http://www.youtube.com/watch?v=xUQeUsqQuVc^

 

  By: alevion on Domenica 27 Novembre 2011 02:19

Perché Berlusconi difendendo la sua libertà criminaloide difendeva anche, per estensione, la libertà di tutti dallo strapotere dello Stato. Aridatece subito il Cainano --------------------------------------------------------- la frase dell'anno