Dopo il caso dello studio retrospettivo a firma di tre suoi ricercatori, pubblicato sulla rivista svizzera “Pathogens” su invito dell’editore e sconfessato dai vertici dell’Istituto nel giro di poche ore, probabilmente senza nemmeno avere avuto l’accortezza di leggerlo attentamente, trapela ora un altro documento che suggerisce di indagare sugli effetti avversi dei vaccini Covid, partendo dall’indiscutibile premessea che: “l’estrema rapidità con la quale sono state diffuse le diverse preparazioni vaccinali ora in uso ha impedito ‘de facto’ una analisi accurata delle diverse possibili risposte a medio e lungo termine, per forza di cose ancora ignote, considerando la assoluta innovatività su cui si basano i vaccini a mRNA”.
Il documento, sottoposto originariamente al sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato e trapelato nelle ultime ore, reca la firma del dottor Maurizio Federico, che di virus ha una certa esperienza: a partire dal 1985 è stato ricercatore presso il laboratorio di Virologia dell’ISS, poi presso il dipartimento Malattie infettive e dal 2006 è direttore del reparto Patogenesi e retrovirus, sempre all’interno dell’Istituto.
Al “fine esclusivo di salvaguardare la salute dei cittadini italiani, segnatamente riguardo i soggetti vaccinati più giovani”, il progetto articola una piattaforma di quattro punti per colmare l’asfissiante vuoto di ricerca sugli effetti avversi da vaccini Covid19, disperatamente invocata dai medici che continuano a prestar cura ai pazienti danneggiati, ma costretti a navigare al buio, proprio per la mancanza di studi clinici e di laboratorio sull’argomento.
Tra i punti previsti nel progetto quella di “valutare in studi in vitro ed in vivo, eventuali effetti genotossici dei composti mRNA”, “studiare nei diversi tessuti gli effetti a medio e lungo termine dell’infezione da Sars Cov2 e delle relative vaccinazioni” e “approfondire gli effetti non immunogenici della proteina Spike”.
Un invito dunque, firmato da un prestigioso ricercatore pubblico, ad usare la ricerca per fare chiarezza sulla narrazione oscurantista relativa al Covid, e in particolare sul mantra della “sicurezza ed efficacia” dei vaccini, recitato tanto ossessivamente quanto acriticamente negli ultimi due anni.
Vedremo ora se il nuovo ministero della Salute accoglierà la proposta di una ricerca che non potrebbe che incidere positivamente sulla sicurezza e la salute degli italiani e se l’Istituto Superiore di Sanità, a pochi giorni dal precedente comunicato, avrà l’ardire di sconfessare un altro suo ricercatore, per giunta dirigente, dopo averlo fatto con i tre precedenti.
