La valanga del debito

 

  By: pana on Martedì 07 Ottobre 2014 12:15

ottime queste idee per consumare meno carburante durante i voli 1-volare 1200 metri piu in alto 2-diminuire la velocita di crociera e allora nche il PEAK OIL ha un risvolto positivo: meno inquinamento https://it.notizie.yahoo.com/risparmio-aerei-risolvono-problema-caro-benzina-114005797.html

The Taliban Patrols Kabul in Roller Blades... This is Real - YouTube

 

  By: pana on Martedì 23 Settembre 2014 11:25

un altro pezzo di america comprato dai tedeschi, un euro forte ti aiuta a comprare la concorrenza. anche se danneggia le esportazioni. Siemens compra per 7,5 miliardi di dollari Dressr-Rand, gruppo specializzato in prodotti e servizi per l'industria di gas e petrolio.

The Taliban Patrols Kabul in Roller Blades... This is Real - YouTube

 

  By: Ganzo il Magnifico on Venerdì 12 Settembre 2014 01:30

> Se poi si inserisce persino l'economia criminale è l'assurdo completo. Sono disperati. Devono continuare a ingannare il popolo bove per altri tre anni (i 1000 giorni) fino che il debito e la deindustrializzazione saranno tali che la situazione non sarà più recuperabile. D' altronde #b#ce lo chiede l' Europa#/b#...

Slava Cocaïnii!

 

  By: themaui on Mercoledì 10 Settembre 2014 23:53

Gli USA vogliono la Grande Guerra. https://www.youtube.com/watch?v=CCbkNf74a7I

 

  By: antitrader on Martedì 09 Settembre 2014 20:29

C'e' solo un piccolo particolare di cui nessuno parla: I contributi di tutti i lavoratori (privati, pubblici, autonomi etc...) si rivalutano anno dopo anno proprio in base al pil nominale (la media dei 5 anni precedenti). Se volessero fare le persone serie allora andrebbero rifatti tutti i calcoli dei montanti (e anche delle pensioni erogate post 2011) di tutti i lavoratori e cosi' l'inps si prenderebbe una stangata epocale. Come finira'? Ovviamente finira' all'italiana, diranno che ai fini contributivi la droga e lo zoccolame non vale e cosi' il popolo bove (come al solito) sara' cornuto a mazziato e i sindacati (venduti) se ne guarderanno bene dal sollevar la questione.

 

  By: gianlini on Martedì 09 Settembre 2014 20:17

che baggianata!!!

ai narcos non puoi aumentare l'IVA o mettere l'IMU - GZ  

  By: GZ on Martedì 09 Settembre 2014 19:50

Sono alla frutta. Se tu vai in banca e dici "mi dovete prestare più soldi" e loro: "ma lei ha solo questo immobile da ipotecare" e tu dici: "eh... ma poi ho un giro di moldave e gestisco tutti questi pusher di coca..." loro cosa fanno, mettono un ipoteca sulle moldave e sui tuoi pusher ? E poi se non paghi cartolarizzano le moldave e le vendono alla BCE ? Questo è esattamente quello che fanno Renzi e la UE ora. Dal 22 settembre l'Istat aumenterà il PIL di 59 miliardi inserendo droga e prostituzione e poi mettendo gli investimenti in tecnologia non più come un costo, ma come prodotto ! (cioè più spendi in computer o banda larga e più ora aumenta il PIL italiano). Notare che solo gli USA e UK lo fanno, non la Francia. La cosa ridicola è che lo fanno perchè così migliora il rapporto tra Debito e PIL. Il motivo per cui si guarda al PIL è perchè indica la capacità di pagare tasse con le quali a sua volta paghi le rate e gli interessi dei BTP, cioè il #F_START# size=3 color=red #F_MID#Il PIL è una misura della "capacità contributiva" di un paese nel pagare i debiti!#F_END# In paesi come la Grecia, l'Argentina, l'Ukraina, il Guatemala, il Senegal il sommerso va dal 40 o 70% del PIL, quindi in pratica sarebbero più ricchi di quanto mostrano delle statistiche ufficiali, ma questi paesi hanno dato spesso default sul loro debito e anche adesso non ci si fida molto a prestargli soldi, perchè appunto il PIL sommerso non da soldi con cui pagare il debito estero. Se poi si inserisce persino l'economia criminale è l'assurdo completo. I trafficanti di droga, i mafiosi e le prostitute moldave e nigeriane non solo non contribuiscono a pagare le tasse, ma il loro non è "sommerso" che può emergere perchè sono attività che lo stato vuole azzerare. Il Messico ha da sempre un PIL criminale enorme, ma se anche lo avessero addizionato a quello ufficiale avrebbe dato default lo stesso (nel 1994), perchè ai narcos non potevi aumentare l'IVA o mettere l'IMU!!! ----#i# ^Il Fatto Quotidiano | 9 settembre#http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/09/pil-istat-economia-illegale-e-sommersa-vale-200-miliardi-124-del-prodotto/1115509/^ La tanto attesa revisione del Prodotto interno lordo sulla base del nuovo sistema di contabilità pubblica Esa 2010, è iniziata. Portando con sé, come previsto, un aumento del prodotto interno lordo, che ora include i proventi di droga, prostituzione e contrabbando, e un calo del rapporto deficit/Pil. L’Istat ha cominciato a ricalcolare i dati a partire dal 2011, mentre quelli sul 2013, attesi dal governo Renzi per mettere a punto la revisione del Documento di economia e finanza, arriveranno il 22 settembre. Le prime indicazioni, comunque, confermano e addirittura superano le aspettative: #F_START# size=3 color=red #F_MID#il “nuovo” Pil 2011 è di 1.638,9 miliardi, 59 in più rispetto al livello precedente#F_END# . L’incremento è del 3,7%, superiore rispetto alle attese che davano il prodotto in aumento di una percentuale compresa tra l’1 e il 2% per effetto della revisione. L’inclusione dell’economia illegale, da sola, contribuisce per l’1% e vale in tutto (compreso l’indotto legale) 15,5 miliardi di euro: 10,5 dalla commercializzazione di droga, 3,5 dall’attività di prostituzione e 0,3 dal contrabbando di sigarette. #b#L’istituto di statistica dà anche una nuova stima dell’economia sommersa, cioè il nero: 187 miliardi, pari all’11,5% del prodotto 2011#/b#. Sommando l’illegalità, il totale dell’economia “non osservata” è di oltre 200 miliardi, il 12,4% del Pil. La sorpresa è che #b#la voce “ricerca e sviluppo“, che entra per la prima volta nel calcolo perché finora era considerata una spesa e non un investimento#/b#, vale più di stupefacenti e prostitute: 20,6 miliardi, 1,3 punti percentuali di Pil. E’ solo un effetto contabile, naturalmente, ma ossigeno puro per la finanza pubblica. Un prodotto interno più alto, infatti, si traduce in una riduzione del rapporto di indebitamento. Che passa, per il 2011 (anno in cui l’Italia ha sforato i parametri del patto di Stabilità), dal 3,7 al 3,5%. #b#Ottime notizie per il ministero dell’Economia, alle prese con le nuove stime da inserire nel Def e con la preparazione della Legge di Stabilità. Non per niente il dicastero di Pier Carlo Padoan ha fatto slittare di dieci giorni la presentazione del Def aggiornato, in modo da poter contare su cifre un po’ più “rotonde”#/b# proprio grazie a Esa 2010 (in italiano Sec, da “Sistema europeo di contabilità). Che darà una grossa mano soprattutto sul fronte del rapporto debito/Pil, con il primo salito, in base alle ultime rilevazioni, a 2.120 miliardi di euro. #/i# ---- Da un articolo su Vox di Marcello Esposito, di oggi A partire da settembre un certo numero di paesi europei, tra cui l’Italia (ma non la Francia), inseriscono nel calcolo del Pil alcune forme di economia “criminale”(contrabbando, prostituzione e droga). Il Pil, tra tutte le statistiche economiche, è una delle più importanti e ha assunto una valenza sancita da trattati internazionali che vincolano i comportamenti dei paesi membri, influenzando reciprocamente la vita, le speranze e il benessere di 500 milioni di persone. Ci riferiamo principalmente al Trattato di Maastricht e agli accordi successivi, attraverso i quali è stata creata la moneta unica e si sono coordinate le finanze pubbliche dei paesi membri. In questi accordi e nella loro applicazione pratica, il Pil svolge un ruolo determinante perché è da una sua corretta misurazione che discende un’interpretazione appropriata di alcuni rapporti chiave, come quello del deficit/Pil e quello del debito/Pil. Perché in Maastricht si è deciso di usare il Pil e non qualche misura alternativa di benessere o di felicità? Perché non sono state incluse forme di attività come il lavoro casalingo?Il motivo è che serve una misura della potenziale “base imponibile” su cui i governi possono contare per rispettare gli impegni assunti nei confronti degli investitori, privati e istituzionali, che, acquistando il loro debito, hanno finanziato la quota di spesa pubblica non coperta dalle tasse. Il Pil, se calcolato correttamente, rappresenta la misura più affidabile della capacità di un’economia di produrre reddito “imponibile”. Visto nell’ottica dell’investitore, basta anche solo l’inserimento dell’economia “sommersa” (attività perfettamente legali ma non dichiarate, come le somme versate in nero al dentista o all’idraulico) nel calcolo del Pil per sporcarne la capacità segnaletica:il reddito dell’economia sommersa per definizione sfugge alle autorità fiscali del paese e quindi è inutile ai fini della determinazione della sostenibilità delle finanze pubbliche. Se gli abitanti di Evadolandia hanno tutti la Mercedes, ma risultano nullatenenti per il fisco, il ministero del Tesoro pagherà uno spread salato sui suoi titoli di Stato anche se sulla carta il deficit/Pil dovesse risultare inferiore al 3 per cento a causa di un Pil gonfiato dalla stima del reddito evaso. Forse qualcuno ricorderà che nel 2006 la Grecia rivalutò nottetempo del 25 per cento il proprio Pil, includendo stime fantasiose circa la dimensione dell’economia sommersa e dell’economia criminale. In quel modo riuscì a mascherare lo sforamento nel rapporto deficit/Pil che era in atto. Come è andata a finire, lo sanno tutti. Per la cronaca, anche l’Italia (“una faccia, una razza”) è famosa per un’operazione analoga voluta da Bettino Craxi nel 1987, limitata tuttavia all’economia “sommersa”, che ci illuse per qualche anno di aver spezzato le reni alla Gran Bretagna. La differenza tra ‘sommerso’ e ‘criminale’ Se oltre all’economia “sommersa”, si include anche (una stima) dell’economia “criminale” all’interno del Pil, si rischia invece di compiere un vero e proprio errore di logica economica. Se il “sommerso” potrà venire alla luce del sole con una più efficiente lotta all’evasione e con una legislazione fiscale più semplice, l’economia “criminale”, invece, non potrà mai emergere. L’economia “criminale” viene combattuta ogni giorno dalle forze di polizia, dalla magistratura, dalle istituzioni. L’obiettivo è quello di azzerarla, non di farla emergere, perché il nostro comune sentire ha decretato che quelle attività sono dannose e distruggono capitale umano, sociale ed economico. Tra l’altro, questo implica che anche le attività lecite che dipendono dall’economia “criminale” sono a rischio. Quanto maggiore la quota di Pil criminale, tanto più fragile è l’economia “lecita” del paese. Volendo usare una metodologia di ponderazione presa a prestito dai modelli di risk management delle banche, l’economia “lecita” dovrebbe avere un peso del 100 per cento nel Pil, la stima dell’economia “sommersa” un peso inferiore al 100 per cento, a testimonianza della difficoltà di farla emergere. La stima dell’economia criminale dovrebbe invece entrare nel calcolo del Pil con un peso negativo. Per capirne il motivo, facciamo un semplice esempio. Prendiamo il caso di una cosca mafiosa che impiega i soldi del traffico di droga nell’economia del proprio territorio acquistando auto di lusso, ristrutturando ville, pagando vitto e alloggio alle famiglie dei carcerati, e così via. Cosa succederebbe se un magistrato come Giovanni Falcone o Paolo Borsellino, arrestando la cupola della cosca, azzerasse l’afflusso di denaro? Il Pil del territorio si sgonfierebbe non solo per l’ammontare “criminale” ma anche per quello “lecito” che le attività criminali avrebbero reso possibile. E veniamo all’arte divinatoria che devono applicare i poveri sventurati a cui tocca il compito impossibile di inventarsi una stima del valore aggiunto delle attività criminali. Prendiamo il caso della dimensione internazionale del traffico di droga. Alcune, come l’eroina e la cocaina, non sono prodotte in Italia, ma sono importate dall’America Latina o dall’Asia. Bisognerebbe dedurre dalla spesa dei consumatori domestici il costo della merce alla frontiera. Una parte della merce che entra in Italia viene poi esportata in altri paesi europei. Il margine nell’attività di import-export, che pare rappresenti una parte importante dei guadagni delle mafie italiane, in quale settore del Pil sarà inclusa? Per quanto assurdo possa sembrare, stando allo studio recente dell’inglese Office for National Statistics, il margine degli spacciatori nella rivendita di droga importata dall’estero dovrebbe essere classificato tra i proventi dell’industria farmaceutica. E come fa l’Istat a calcolare quale parte del valore aggiunto creato con il traffico di droga o la prostituzione rimane in Italia? Se i soldi spesi dai consumatori italiani, in droga o prostitute, vengono spediti all’estero per sfuggire ai controlli della polizia e della magistratura italiana, questi non dovrebbero entrare nel Pil italiano se non per la parte relativa al sostentamento della “rete di distribuzione” e dell’apparato “militare” in loco. Sarebbe poi curioso capire come l’Istat aggiornerà le stime del Pil in base alle operazioni di polizia e all’azione della magistratura. In teoria, l’Istituto di statistica dovrebbe poi mettere in correlazione il livello dell’attività criminale in Italia con l’attività legislativa in materia (“svuota carceri”, “Severino”, “41bis”, per esempio) o con fenomeni come l’imporsi di nuove droghe e trend di consumo. L’inclusione dell’economia criminale o di parti di essa all’interno del Pil avrebbe quindi un senso “economico” solo se l’Europa avesse intenzione di legalizzare quel tipo di attività. Poiché non è così rappresenta solo una fonte di errori statistici incommensurabili. E, quel che è peggio, rappresenta il frutto di una interpretazione “ideologica”, spesso errata anche dal punto di vista scientifico, del concetto di “domanda di mercato” e “comune accordo tra le parti” per discriminare tra le attività criminali che fanno parte del Pil e quelle escluse.(

 

  By: shabib on Martedì 09 Settembre 2014 09:56

JOSE , sono stato criticato perche' ho scritto tempo fa che che la classe dei grandi industriali italiani , bada ben ,i grandi non i poveri piccoli che si ammazzano per tirare avanti , e' cresciuta all'ombra delle superelemosine e ruberie dello stato da 50 anni ed e' un parassita inutile ........

 

  By: DOTT JOSE on Lunedì 08 Settembre 2014 18:59

Se questi sono gli imprenditori dai quali deve partire la ripresa, se questi sono i costruttori in italia, Crolla il balcone inun complesso di case ANTISISMICHE ! http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/02/laquila-crolla-balcone-in-palazzina-per-terremotati-possibile-problema-strutturale/1106585/

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: shabib on Giovedì 04 Settembre 2014 13:14

DEFLAZIONE DA DEBITI: COSA POTREBBE ACCADERE. ................................. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, senza dimenticare che il minimo denominatore comune che ha portato alla deflazione nella storia è quasi sempre stato lo scoppio di una bolla finanziaria prodotta da un eccesso di debito privato e non pubblico. Come esempio utilizziamo lo scoppio di una delle tante bolle immobiliari che ha caratterizzato questa crisi, ecco quello che in realtà è accaduto: 1. la liquidazione dei debiti attraverso la svendita dei beni patrimoniali: i proprietari sono costretti a svendere la loro abitazione in quanto non riescono più a racimolare il denaro per pagare la rata del mutuo. Nel frattempo, il valore della loro abitazione scende sotto il valore del mutuo residuo. Le banche vedono pertanto crollare il valore dei loro attivi in seguito alle svalutazioni dei beni immobiliari. Gli speculatori debbono a loro volta rientrare immediatamente dai loro debiti svendendo le case o i titoli acquistati; 2. tutti si affrettano a liberarsi delle proprie case, amplificando la caduta della velocità di circolazione della moneta, ovvero la frequenza media con la quale un’unità di moneta è spesa in uno specifico periodo di tempo; 3. questo provoca un crollo generalizzato del livello dei prezzi e un aumento dell’onere del debito espresso in termini reali (ciò che ieri valeva 100 oggi vale 90, ma il mio debito resta nominalmente 100). Il crollo dei prezzi innesca a sua volta reazioni dannose per l’economia, sia per quanto riguarda il valore delle garanzie, che automaticamente scendono (la mia casa vale 90 mentre l’ipoteca resta 100), sia per quanto riguarda la riduzione della ricchezza (o la sensazione della sua riduzione), che provoca una riduzione dei consumi; 4. la riduzione del valore dei patrimoni, unita a quella delle garanzie, provoca quindi il circolo vizioso dei fallimenti privati e aziendali; 5. e il crollo dei profitti delle aziende; 6. ne consegue l’ulteriore crollo degli investimenti, dei redditi, dei salari, delle pensioni e dell’occupazione che porta a una contrazione ulteriore dei consumi; 7. e a un peggioramento del livello di fiducia nel sistema; 8. che invita, a questo punto, al «tesoreggiamento» (accumulo di liquidità infruttifera, ristagno, parcheggio di liquidità che non rende nulla, in attesa di un ulteriore calo dei prezzi degli immobili) oppure alla «tesaurizzazione» (acquisto di oro), con la conseguente ulteriore diminuzione della velocità di circolazione della moneta; 9. che a sua volta provoca infine un’alterazione dei tassi di interesse (con una riduzione del tasso nominale e un aumento di quello reale). ......................... etc http://icebergfinanza.finanza.com/2014/09/04/deflazione-da-debiti-cosa-potrebbe-accadere/

 

  By: DOTT JOSE on Mercoledì 03 Settembre 2014 19:11

Finalmente notizie che scaldano il cuore! Esistono ancora persone dotate di cervello funzionante e spina dorsale ,non sono rimasti solo baluba a 4 zampe pronti per essere in..ati dalle elite filofasciofinanzfeudali STOP THE WAR ! TUTTI A NEWPORT ! http://contropiano.org/internazionale/item/26083-newport-migliaia-di-persone-si-preparano-alla-mobilitazione-contro-il-vertice-nato Un giorno di guerra in Afghanistan potrebbe finanziare 100.000 infermieri"scrive Stop the War Coalitionche sta promuovendo le mobilitazioni.

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: Morphy on Venerdì 29 Agosto 2014 10:17

OK Anti, questa mi piace molto...

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: antitrader on Venerdì 29 Agosto 2014 02:25

Manda una PEC all'indirizzo di posta certificata della direzione centrale della banca in cui sostanzialmente dici che uno stronzo di direttore della filiale xxxx non e' capace di risolverti un problema banale e ti costringe a tenere il conto aperto. Aggiungi anche una bella diffida ad addebitare qualsiasi costo sul CC in quanto e' tenuto aperto contro la tua volonta'. Mandagli anche formale richiesta di chiusura conto. Le PEC spesso hanno effetti sorprendenti.

 

  By: Morphy on Giovedì 28 Agosto 2014 16:42

Comunque se qualcuno mi sa dare consigli tecnici certi...

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: Bullfin on Giovedì 28 Agosto 2014 15:59

I direttori di banca sono diventati più o meno feccia. Mi sa che se fai un sondaggio la gente ti dira' che lo sono sempre stati :))))).

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente