L'economia in sintesi (Keynes, Friedman...)

 

  By: MR on Venerdì 03 Aprile 2015 12:38

Austricanti alla riscossa pretendiamo giustizia. E sarà grande la sconfitta del robot (da cantarsi sotto la doccia con i Meganoidi in sottofondo). Ovviamente, questa bazza dell'inflazione è talmente indimostrabile che persino i monetaristi hanno rinunciato a parlarne, ma gli austricanti sono sempre in ritardo di un paio di decenni.

 

  By: Tuco on Venerdì 03 Aprile 2015 11:05

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SLAVA UKRAINII !

 

  By: XTOL on Venerdì 03 Aprile 2015 03:05

Stock: Banco popolare

in quella descrizione manca un passaggio base (come al solito): il rapporto tra beni reali e denaro. lo stato crea il denaro-cellulare distruggendo risorse reali. come fa? ogni volta che immette nuovi cellulari nel circuito, consuma risorse reali (il tatuaggio) trasformandole in aria fritta -il denaro/cellulare- (solo quando ci fosse un nuovo agente economico si potrebbe ipotizzare la necessità di un aumento dei cellulari). se non c'è domanda di cellulari, lo stato può produrne quanti ne vuole, farà solo danni: o incentiverà gli altri a tenersi strette le rispettive risorse impiegandole in beni non produttivi (la deflazione che vediamo malgrado la valanga di cellulari). o farà perdere valore ai cellulari, creando inflazione.

L'illusione Keynesiana? - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 02 Aprile 2015 14:47

Un breve saggio uscito questo mese di Davide Levine contro il Keynesismo (^"L’illusione keynesiana"#http://noisefromamerika.org/articolo/illusione-keynesiana^), tradotto da quelli di NoisefromAmerika (Boldrin, Brusco) che è stato discusso abbastanza in America. Con miei commenti sotto che ho messo nel loro forum. E' interessante perchè da un senso del fatto che in USA Keynes da almeno una generazione è criticato in modo radicale e da gente come Levine appunto e poi Sargent, Lucas... che erano keynesiani da giovani e avevano studiato sui libri di teso keynesiani tipo Dornbusch-Fisher, Solow, Samuelson.... Cioè in America gli economisti "keynesiani" come Krugman o Stiglitz che da noi sono gli economisti più citati, in realtà sono sulla difensiva da tempo, c'è una critica accademica del keynesismo standard (deficit dello stato per tenere su l'economia...) molto robusta. Nel mondo accademico di oggi la teoria di "Keynes" è considerata fondamentalmente errata e di fatto oggi dominano quelli che chiamano "neo-keynesiani" che in pratica hanno lasciato perdere anche loro il Keynes del deficit pubblico che sostiene l'economia, assorbendo molte delle critiche che fanno Levine, Lucas, Sargent e così via C'è però un errore fondamentale in Levine e i suoi amici italiani e provo a mostrarlo nei miei commenti usando l'esempio stilizzato di Levine dell'economia ridotta a quattro operatori : #i# ..Consideriamo uno stato popolato da persone vere che producono e consumano cose. Per semplificare, immaginiamo che vi si trovino quattro persone: uno che produce cellulari, un venditore di hamburger (chiamiamolo “paninaro” per brevità), un parrucchiere e un disegnatore di tatuaggi. Ipotizziamo che il paninaro desideri solamente possedere un cellulare, il parrucchiere solo un panino, il disegnatore di tatuaggi solo un taglio di capelli e il venditore di cellulari solo un tatuaggio, e così il cerchio si chiude. Assumeremo che ciascuno possa produrre, rispettivamente, un cellulare, un panino, un taglio di capelli e un tatuaggio e che ognuno valuti l’unità di ciò che vuole comprare più dell’unità di ciò che vuole vendere. Cioè, il parrucchiere è disposto a tagliare capelli se può ottenere un panino, e così via.....#/i# E' utile ogni tanto immaginare questo tipo di mini-modello dell'economia per semplificare e capire il meccanismo di base. Leggi il resto e prova a vedere dove sbagliano Levine e soci... (suggerimento: non considerano il DENARO...fingono come Monti, Draghi e tutti gli economisti pro-austerità che la gente sostanzialmente operi tramite baratto. L'Austerità andrebbe bene se ci fosse il baratto, mentre invece viviamo in un economia monetaria) "L’illusione keynesiana" da ^Noise From America #http://noisefromamerika.org/articolo/illusione-keynesiana^ 1. Introduzione La visione keynesiana dell'economia esercita un fascino molto forte. Secondo i suoi sostenitori la cura per la crisi economica è una maggiore spesa governativa, senza preoccuparsi sul come verrà finanziata. Non solo la medicina keynesiana cura le nostre malattie, ha persino un buon sapore quando la si butta giù. L’austerità è perciò un orribile errore. La Grande Recessione sarebbe stata evitata se solo il governo avesse speso di più. Sarebbe stata infinitamente peggiore senza le misure di stimolo. Tutto questo è ripetuto da persone le cui opinioni io rispetto: il giurista Richard Posner, il blogger Kevin Drum e molti altri. E tutti noi sappiamo che la teoria sottostante è quella di John Maynard Keynes. Lasciatemi riportare la descrizione della teoria keynesiana che Richard Posner dà nel suo articolo su New Republic, dove egli spiega perché è diventato un keynesiano. Il reddito speso in consumi, contrariamente al reddito risparmiato, diventa il reddito del venditore del bene di consumo. Quando compro una bottiglia di vino, il mio costo è il guadagno del venditore, e ciò che spende di quel guadagno sarà il guadagno di qualcun altro, e così via. Quindi, l’investimento attivo che ha prodotto il reddito con cui io ho comprato la bottiglia di vino avrà prodotto una reazione a catena – ciò che Keynes chiama "effetto moltiplicatore". Per Keynes, in altre parole, è il consumo, piuttosto che il risparmio, che promuove la crescita economica. Da qui la conclusione che il governo dovrebbe stimolare la domanda durante le crisi, poiché per ogni dollaro speso l’attività economica crescerà non di un dollaro, ma di un dollaro moltiplicato per il moltiplicatore, cosicché la spesa, in effetti, si autofinanzierà. Questo ragionamento è composto di due parti: la storia del moltiplicatore e la conclusione sulla spesa governativa. La prima è del tutto sensata: noi tutti sappiamo che se una città costruisce un grande stadio, allora i venditori locali di hamburger trarranno beneficio dagli aumenti nelle vendite e di conseguenza acquisteranno in maggiore quantità altre cose come tagli di capelli e tatuaggi, portando quindi beneficio ai parrucchieri e ai disegnatori di tatuaggi. Ciò sembra supportare la prima parte della storia. Il supporto per la seconda parte – e la dimostrazione che dominò la professione economica per decenni – fu la Grande Depressione e in particolare la fine della Grande Depressione. Oggi è difficile comprendere quanto terribile fosse la Grande Depressione – quanto alto fosse il numero di persone di classe media che finirono nella povertà, e capaci a malapena di nutrire le proprie famiglie. Si parla spesso come se la Grande Depressione sia in qualche modo confrontabile a quella odierna– ma non lo è affatto, negli Stati Uniti. E come finì la Grande Depressione? Con la Seconda Guerra Mondiale – semplicemente come Keynes sembrava aver suggerito: con il governo impegnato in ampie spese finanziate da prestiti ed emissioni monetarie – e voilà: la Grande Depressione trasformata in grande prosperità. Il fatto è che la prescrizione keynesiana – spendi di più e non preoccuparti del conto che ti verrà presentato – sembra troppo bella per essere vera, un po’ come la macchina del moto perpetuo o come certi disegni di M. C. Escher. Quello che segue mostra un canale con l’acqua che fluisce in discesa e curva un paio di volte fino a raggiungere una cascata che fa funzionare un mulino, per poi rifluire in discesa fino a tornare in alto. È come una macchina del moto perpetuo, che sappiamo essere impossibile. Come lo sappiamo? Se misuriamo gli angoli attentamente e facciamo i calcoli scopriremo, di certo, che l’acqua fluisce in salita. Viene spontaneo chiedersi se la ragione per cui Keynes è così popolare con coloro che non sanno la matematica non sia perché essi non sanno misurare gli angoli accuratamente. Un’altra cosa che potremmo fare con il diagramma di Escher è provare a costruire la macchina - in tal caso scopriremmo che è impossibile. Arriveremo alla stessa conclusione analizzando la teoria keynesiana. 2. La teoria di Keynes, nella misura in cui ce n’è una In questo scritto voglio analizzare la storia di Keynes, per misurarne gli angoli con attenzione. Potrei farlo utilizzando della matematica complicata, e se volessi essere realistico farei solo quello, ma è il suo ragionamento che voglio illustrare e posso farlo con un semplice esempio, che pur essendo preciso evita la matematica, ed è la precisione che conta. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID# Consideriamo uno stato popolato da persone vere che producono e consumano cose. Per semplificare, immaginiamo che vi si trovino quattro persone: uno che produce cellulari, un venditore di hamburger (chiamiamolo “paninaro” per brevità), un parrucchiere e un disegnatore di tatuaggi. Ipotizziamo che il paninaro desideri solamente possedere un cellulare, il parrucchiere solo un panino, il disegnatore di tatuaggi solo un taglio di capelli e il venditore di cellulari solo un tatuaggio, e così il cerchio si chiude. Assumeremo che ciascuno possa produrre, rispettivamente, un cellulare, un panino, un taglio di capelli e un tatuaggio e che ognuno valuti l’unità di ciò che vuole comprare più dell’unità di ciò che vuole vendere. Cioè, il parrucchiere è disposto a tagliare capelli se può ottenere un panino, e così via. Ciò che succede è abbastanza chiaro: il tipo dei cellulari ne produce uno, lo cede in cambio di un tatuaggio al disegnatore di tatuaggi, il quale cede il cellulare in cambio di un taglio di capelli al parrucchiere, il quale lo cede in cambio di un panino al paninaro. Tutti lavorano, tutti ottengono ciò che vogliono e tutti sono felici. Ora, supponete che il venditore di cellulari all’improvviso decida che non gli piacciono più i tatuaggi, almeno non così tanto da voler lavorare per ottenerne uno. Questo è sufficiente per spezzare il cerchio del commercio e questa è una catastrofe. Tutti sono disoccupati. La domanda è insufficiente. Non c’è abbastanza consumo, anzi, non ce n’è per niente. Notate la situazione: una persona, l'antipatico produttore di cellulari, è la causa di tutti i problemi, perché non vuole più comprarsi il tatuaggio. Nel linguaggio degli economisti costui è “disoccupato volontario”: ha cambiato i propri gusti e non vuole lavorare (per il salario che otteneva prima, ossia il tatuaggio). Gli altri tre sono “disoccupati involontari”, ognuno di loro è disponibile a lavorare in cambio di un salario, infatti dello stesso che aveva prima. Il paninaro preparerebbe panini se potesse ottenere un cellulare, il parrucchiere taglierebbe capelli se potesse ottenere un panino e il disegnatore di tatuaggi lavorerebbe se potesse avere un taglio di capelli, eppure sono tutti disoccupati. Manca il cellulare a fare da "trait d'union" e mettere in moto la macchina dello scambio. Veniamo ora al moltiplicatore. Supponiamo che, invece di costruire uno stadio, il governo dia un cellulare al nostro ex produttore di cellulari. Successivamente, quest’ultimo lo venderà per un tatuaggio (il cellulare non gli è di alcuna utilità, come quando tutto funzionava), il disegnatore di tatuaggi userà i proventi per pagarsi un taglio di capelli, e così si chiuderà il cerchio. Piena occupazione. Basta inserire un telefonino e otterrai anche un taglio di capelli, un tatuaggio e un panino! Questo è il moltiplicatore, similmente a ciò che osserviamo quando il comune costruisce uno stadio. Non c’è nulla di misterioso. Ma come ha fatto il governo a procurarsi il telefonino da dare all'ex produttore di telefonini? Questo è quello che qualunque individuo che abbia compreso i principi basilari dell'economia, secondo cui non esistono pasti gratis, si chiederebbe. A questo proposito, lasciatemi ricordare una vecchia barzelletta che gira da decenni nei dipartimenti di economia: “Un fisico, un chimico e un’economista sono naufraghi su un’isola, senza alcunché da mangiare. Una scatoletta di zuppa giunge alla riva. Il fisico dice, “Apriamo la scatoletta con un sasso”. Il chimico dice, “Prima accendiamo un fuoco e scaldiamo la scatoletta”. L’economista dice, “Supponiamo di avere un apriscatole…”.” Il Keynesismo si basa, dunque, sull’assunzione che il governo abbia un telefonino da dar via? Beh, forse no. Forse il governo dovrebbe seguire il consiglio di Keynes e stampare un po’ di moneta e darla al tipo dei telefonini. Così egli potrebbe pagarsi un tatuaggio e il disegnatore di tatuaggi potrebbe permettersi il taglio di capelli e il parrucchiere potrebbe acquistare un panino, e il paninaro – ooops… egli non può comprarsi un cellulare perché non ce ne sono in giro. A questo punto, ci sono due possibilità. La prima prevede che il paninaro capirà che non dovrebbe vendere il panino perché poi non potrebbe acquistare nulla di ciò che vuole con il ricavato della vendita, e così siamo di nuovo al punto in cui siamo tutti disoccupati. Oppure, magari non lo capisce e rimane senza nulla. Questo tipo di schema ha un nome: si chiama schema Ponzi. È vero che ogni tanto la gente effettivamente lavora senza accorgersi della fregatura: alle persone capita di fare errori, ma qualche altra volta la gente non ci casca. Di conseguenza, sembra davvero ingenua una politica economica basata sulla speranza che il paninaro sia uno stupido disposto a rimanere col cerino in mano. Ma c’è qualcos’altro che potremmo provare: potremmo obbligare il tipo dei telefonini a produrne uno, egli poi potrebbe venderlo e farsi un tatuaggio ed il mondo sarebbe di nuovo a posto. È sufficiente che ognuno accetti che il costruttore di telefonini venga forzato a costruirne uno contro la propria volontà. In un certo senso potrebbe valerne la pena: dopotutto, abbiamo aiutato tre persone – il disegnatore di tatuaggi, il parrucchiere e il paninaro - sacrificandone solo una, il tipo dei telefonini. In questo caso, tuttavia, smettiamo almeno di pretendere che ci sia un pasto gratis: ammettiamo che stiamo fregando il tipo dei telefonini per aiutare tutti gli altri. Non sembra essere ciò di cui Keynes e i keynesiani hanno sempre parlato: forzare le persone a lavorare contro la loro volontà è una politica economica piuttosto fallimentare, come i paesi socialisti ci hanno insegnato. #F_END# Torniamo quindi all’esempio della Seconda Guerra Mondiale, perché il punto precedente descrive esattamente ciò che fece allora il governo americano: non solo spese un sacco di denaro preso a prestito o stampato, ma impose anche la leva militare e forzò molte imprese a produrre e fare cose che esse avrebbero preferito non fare. Per quanto l’attività economica possa essere cresciuta durante e dopo la guerra, rimangono dubbi sul fatto che i soldati morti in guerra ne abbiamo beneficiato allo stesso modo. Dunque la grande evidenza in favore del keynesismo scompare quando la analizziamo un po’ più da vicino, e ciò che accadde sembra accordarsi piuttosto bene con la molto semplice e molto classica teoria economica. Parliamo ancora un po’ di come il governo potrebbe ottenere un telefonino, l’esempio perfetto per l’anti-austerità al momento è la Grecia. Cosa accadrebbe se la Germania regalasse un telefonino alla Grecia? Che meraviglia: se in Grecia il tipo dei telefonini ottenesse un telefonino, come già sappiamo, si ritornerebbe alla piena occupazione, grazie al moltiplicatore e a tutto il resto. Tuttavia, cosa accadrebbe se la Germania fosse come la Grecia, fatta eccezione per il suo tipo dei telefonini che invece ama lavorare e produrre telefonini in cambio di tatuaggi? Se privassimo il tipo tedesco del suo telefonino, allora la Germania cadrebbe nella disoccupazione: il moltiplicatore funziona altrettanto bene al contrario. Lo stesso accade con gli stadi: un nuovo stadio va benissimo per l'attività economica nei suoi dintorni, ma i soldi per costruirlo non piovono dal cielo e, di sicuro, tutte le aziende che solitamente facevano affari con chi aveva i soldi usati per finanziare lo stadio saranno destinate a soffrire di "assenza di domanda" una volta che i soldi vengano dirottati verso il nuovo stadio. Nel nostro esempio tutto si bilancia – possiamo avere occupazione in Germania o in Grecia ma non in entrambe, e poiché è il tipo tedesco a voler produrre il telefonino, non sembra complicato capire cosa accadrà. Ma Keynes (e Posner) sono molto preoccupati per l’investimento e i risparmi. Quindi, cosa accadrebbe se la ragione per cui il tipo dei telefonini aveva smesso di produrne e di pagarsi tatuaggi fosse perché voleva spendere il suo tempo a realizzare la “prossima grande idea” che avrebbe portato nel mondo pace e prosperità entro pochi anni? Ossia, per fare un investimento? Potremmo risolvere il problema della disoccupazione costringendolo a produrre telefonini, ma poi di certo la “prossima grande idea” non viene realizzata. Non possono esserci investimenti o ricerca e sviluppo senza risparmi, quindi attenti alla teoria secondo cui la via verso la crescita maggiore passa per minori risparmi: minori risparmi = minori investimenti = minori innovazioni ... Rieccoci qua: se prendiamo la teoria di Keynes e misuriamo gli angoli attentamente scopriamo che le macchine del moto perpetuo non si possono costruire. 3. Ne puoi costruire una? Questa è tutta teoria, ed io sono sicuro che voi siate persone pragmatiche. Diversamente da Keynes io posso elaborare una teoria coerente che spiega i fatti relativi allo stadio, ai moltiplicatori e alla Seconda Guerra Mondiale. Essa nega il moto perpetuo. Forse che la mia teoria è sbagliata e si possono realmente costruire macchine del moto perpetuo? Beh, c’è chi ci ha provato. Per esempio Richard Nixon, il quale in risposta alla recessione che iniziò nel 1969 disse, nel 1971, “Ora sono un keynesiano in economia”. Come conseguenza gli Stati Uniti finirono in un decennio di stagflazione con alta disoccupazione e alta inflazione, un risultato che la teoria keynesiana non poteva spiegare (l’inflazione dovrebbe curare la disoccupazione, secondo quella teoria), e fu qualcosa per la cui spiegazione gli economisti keynesiani spesero un numero impensabile di ore e di pubblicazioni scientifiche, con così poco successo che, fatta eccezione per pochi irriducibili, il resto della professione, giustamente, abbandonò la teoria. Abbiamo provato a costruire la macchina del moto perpetuo, e non ha funzionato. Per coloro tra voi che, sensatamente, sono interessati ai fatti, ricordatevi che il principale canone del keynesismo è che il segreto per crescere è non risparmiare. Il paese che ha avuto la crescita più fenomenale, nell'intera storia del mondo, è stata la Cina degli ultimi decenni. Vi sorprenderebbe sapere che il tasso di risparmio in Cina, durante questi decenni, sia stato all’incirca del 50% - probabilmente il più alto nella storia del mondo? 4. M. C. Escher versus J. M. Keynes Il confronto tra Escher e Keynes non rende sufficiente giustizia a Escher, il quale disegnò uno strumento semplice ed elegante non affinché qualcuno provasse a costruirlo, ma per produrre un’intelligente illusione. Al contrario, la teoria di Keynes non è né semplice né elegante – la "Teoria Generale" è una sorta di macchina di Rube Goldberg (tipo quella della figura qui sotto) con molte ruote che girano, piccoli ponti, pesi che vanno su e giù sui fili ... se attentamente esaminate, molte parti non hanno alcuna connessione con le altre. Quelli che conoscono un po’ Keynes potrebbero obiettare alla mia precedente discussione del moltiplicatore perché non era ciò che Keynes aveva in mente, nonostante la mia interpretazione sia in grado di predire tutti i fatti di cui Keynes parla. Nello specifico, Keynes discute la possibilità che, anche se il tipo dei telefonini volesse produrne, potrebbe non esserci alcuna possibilità di scambio perché il disegnatore di tatuaggi potrebbe non voler accettare un telefonino in cambio di un tatuaggio perché teme che il parrucchiere non accetterà il telefonino e così via. Questo equilibrio caratterizzato da fallimenti nella coordinazione fra individui, dove nessuno scambia perché nessuno crede che chiunque altro vorrà scambiare, ha altre (ovvie) differenti implicazioni politiche rispetto all’interpretazione che il problema sia causato dal tipo dei telefonini che non vuole produrne uno. Sfortunatamente, non è chiaro cosa possa fare il governo al riguardo: anche regalando un telefonino al tipo dei telefonini o forzandolo a produrne uno, ciò non sembra risolvere il problema visto che gli altri continuano a pensare che quello che ricevono non serva a nulla. Il fatto è questo: la possibilità di fallimenti nella coordinazione delle aspettative fra individui non ha pressoché nulla a che fare con il moltiplicatore. È vero che se c’è uno scambio bilaterale (il tipo dei telefonini vuole un tatuaggio e il disegnatore di tatuaggi vuole un telefonino) è improbabile che il problema si presenti, perché immaginiamo che i due possano incontrarsi e risolvere la cosa. Ma, non appena cresce il numero di agenti necessari per scambiare, la possibilità di fallimenti nella coordinazione delle aspettative diventa plausibile. Inoltre, nonostante Keynes parli di fallimento della coordinazione, non credo che tale concetto sia riconducibile alla sua teoria. Da una lato, non fa parte della maggior parte di quelli che vengono considerati “modelli keynesiani”. Dall'altro lato, fa potenzialmente parte di ogni modello economico moderno nel quale vi sia la moneta (anche se pochi di questi vengono reputati “keynesiani”). È certamente vero che se la moneta non ha alcun valore intrinseco ed è usata per scambiare allora c’è la possibilità che il sistema degli scambi collassi perché nessuno si aspetta che la moneta abbia alcun valore. Ma se succede questo allora difficilmente il governo potrà risolvere il problema attraverso l’emissione di nuova moneta che nessuno vuole. Keynes parla anche del ruolo delle aspettative nel fallimento della coordinazione – ottimismo e pessimismo. Per esempio: i pessimisti si aspettano che la moneta non abbia alcun valore, essi non scambiano, pertanto non ha valore: una profezia che si autoavvera; gli ottimisti si aspettano che la moneta abbia un valore, quindi scambiano e la moneta serve ed ha valore: anche questa è una profezia che si autoavvera. Dunque, il governo potrebbe mettere a posto le cose (se le cose vanno, in effetti, male) convincendo le persone ad essere ottimiste. Ciò sarebbe magnifico, ma sfortunatamente l’evidenza suggerisce che il giochetto non funziona. Franklin Delano Roosevelt era capace di grandi affermazioni come “Non c’è nulla di cui aver paura se non della paura stessa”, le quali risollevavano molto gli spiriti; ma questa “iniezione di fiducia” non fece nulla per far finire la Grande Depressione. Oppure, considerate l’attuale crisi in Grecia: con l’elezione del governo Syriza l’ottimismo, secondo i sondaggi, è andato alle stelle. Se il Keynes delle aspettative ottimistiche/pessimistiche avesse avuto ragione, ci aspetteremmo che l’attività economica aumenti vertiginosamente, che le persone tornino al lavoro, che comincino a pagare le loro tasse, che la borsa greca si risollevi, e così via. Nient’altro potrebbe essere più lontano dalla verità: l’attività economica in Grecia non è mai stata tanto anemica, il numero di disoccupati è più alto che mai, poche persone stanno pagando le tasse, e tutti stanno ancora cercando di portare i soldi fuori dal paese. La Teoria Generale di Keynes è un libro lungo, e qualunque libro pieno di aneddoti e di idee è destinato ad azzeccarci di tanto in tanto. Ma, qualsiasi cosa esso sia, non è né generale né una teoria ... e come guida alla ricerca economica o all’attuazione di politiche economiche è essenzialmente inutile. 5. Conclusione Il punto è che Keynes è tanto affascinante e attraente quanto il disegno di Escher, e ha altrettanto poco senso pratico. Gli economisti hanno lavorato per decenni cercando di dare un senso alla teoria di Keynes e usarla per spiegare le depressioni, le recessioni, le crisi, la disoccupazione e quant’altro. E non è certamente vero che gli economisti abbiano respinto Keynes e rifiutato di prenderlo seriamente, insomma che la professione economica non gli abbia mai dato una possibilità. Infatti è vero il contrario: alcune delle menti più brillanti della disciplina, convinte dell’assoluta verità delle idee di Keynes, hanno speso decenni per provare a far funzionare quelle idee. Loro e noi abbiamo fallito. Conosco Keynes e il keynesismo. Sono abbastanza vecchio da aver imparato la teoria di Keynes quando era l’ortodossia, sia prima sia dopo la laurea. Mio padre, un PhD in economia il cui mentore fu il grande keynesiano e premio Nobel James Tobin, considerava il proprio essere keynesiano alla stregua di un credo religioso. Durante la mia giovinezza mio padre ed io scrivemmo un articolo empirico usando un modello keynesiano. Ho studiato con professori keynesiani, ho frequentato le lezioni di Bob Solow, un fedele keynesiano, ho lavorato come assistente alla ricerca per Stan Fischer conducendo ricerche empiriche con un modello keynesiano. Uno dei miei mentori fu Axel Leijonhufvud, il cui più grande e famoso lavoro fu un libro chiamato “L’economia keynesiana e l’economia di Keynes”. Quando ero studente dovevamo studiare la storia del pensiero economico: ho letto la Teoria Generale di Keynes e alcuni dei suoi lavori minori. Ho ricevuto persino il massimo dei voti in un esame su queste opere. Ho partecipato (come testimone silente, per la maggior parte) a un lungo dibattito tra Leijonhufvud e Don Patinkin (un altro grande keynesiano) su ciò che Keynes realmente pensava ed effettivamente diceva. La conoscenza del keynesismo e dei modelli keynesiani è ancora più profonda per i grandi premi Nobel che aprirono la strada alla moderna macroeconomia, una macroeconomia con persone che comprano e vendono cose, che risparmiano e investono, Robert Lucas, Edward Prescott, e Thomas Sargent tra gli altri. Anch’essi crebbero con la teoria keynesiana come ortodossia, ancor più di me. E rifiutammo il keynesismo perché non funziona, non per via di qualche senso estetico secondo cui la teoria non è sufficientemente elegante. Il lavoro di Keynes è composto da divertenti aneddoti e storie ingannevoli. Il keynesismo, secondo alcune persone come Paul Krugman e Brad DeLong, è una teoria priva di persone, razionali o irrazionali che siano, una teoria di grafici ricavati in gran parte dal nulla, una serie di previsioni che sono per la maggior parte sbagliate, insieme alla vana speranza che possano essere sistemate se solo le curve nei grafici vengono orientate nella giusta direzione. È accaduto che abbiamo sviluppato teorie molto migliori, teorie che spiegano molti fatti, teorie che forniscono consigli sensati di politica economica, teorie che funzionano ragionevolmente bene, teorie che non sono un’illusione. Le versioni attuali di queste teorie sono molto diverse da teorie su persone completamente razionali e tutte identiche. Le teorie attuali non sono perfette, ma, diversamente dalla teoria keynesiana della macchina a moto perpetuo, esse spiegano molto e contengono molta verità. Un macroeconomista attivo che legga Krugman e DeLong si sente come si sentirebbe un dottore se il ministro della sanità si alzasse e dicesse che la cura per il cancro è il salasso con sanguisughe. Attenzione ai politici che dicono “non ci avete mai avvisati” mentre la verità è “abbiamo ignorato i vostri avvisi” ... ed attenzione ugualmente agli economisti che fanno vuote promesse di macchine a moto perpetuo. E quando si parla di debito pubblico ricordatevi che, se nel lungo periodo siamo tutti morti, è altamente probabile che i nostri figli siano vivi. #F_START# size=4 color=black face=Helvetica #F_MID#t #i##b#giovanni zibordi •27/3/2015 - 13:58 Levine non vede che in realtà i cellulari sono il denaro L'esempio della mini economia di produzione e consuno è utile perchè consente di vedere l'errore ---- ".... supponete che il venditore di cellulari all’improvviso decida che non gli piacciono più i tatuaggi, almeno non così tanto da voler lavorare per ottenerne uno. Questo è sufficiente per spezzare il cerchio del commercio e questa è una catastrofe. Tutti sono disoccupati. La domanda è insufficiente. Non c’è abbastanza consumo........Il Keynesismo si basa, dunque, sull’assunzione che il governo abbia un telefonino da dar via? Beh, forse no. Forse il governo dovrebbe seguire il consiglio di Keynes e stampare un po’ di moneta e darla al tipo dei telefonini. Così egli potrebbe pagarsi un tatuaggio e il disegnatore di tatuaggi potrebbe permettersi il taglio di capelli e il parrucchiere potrebbe acquistare un panino, e il paninaro – ooops… egli non può comprarsi un cellulare perché non ce ne sono in giro. ... ---- Come è stato fatto notare da Nick Rowe, sia in un breve commento sul blog di Cochrane che più estesamente ^sul suo blog#http://worthwhile.typepad.com/worthwhile_canadian_initi/2015/03/david-levines-accidental-monetarism.html^) in realtà, se pensi bene all'esempio qui sopra di Levine, il primo operatore/consumatore cioè il produttore/venditore di cellulari, è il governo (o la Banca Centrale che agisce per conto del governo) e il cellulare è IL DENARO, "money". L'economia moderna, anche se stilizzata e semplificata al massimo in questo modo, richiede per funzionare che vi sia un medium of exchange, "money", il denaro insomma, con cui scambiare poi cellulari, panini, tatuaggi e tagli di capelli.... In questo esempio il primo tizio dei cellulari è in realtà lo Stato/Banca Centrale, che hanno denaro e ne possono creare quanto vogliono, come le recenti notizie di Draghi che "stampa" 1,100 miliardi ex nihilo prova. La storia di Levine contiene questo errore basilare, non vede che il primo che offre qualcosa per pagare il panino offre denaro (a meno che non voglia ipotizzare un economia di baratti a catena che non è molto realistica). E il denaro viene creato da qualcuno. E se questo qualcuno non ne crea a sufficienza, come accade ora in Eurozona, hai appunto disoccupazione e produzione industriale crollata del -27% come in Italia oggi#/i# #/b##F_END#

 

  By: DRAGUTIN on Venerdì 30 Dicembre 2011 11:46

Artifizi contabili a parte, non ci sara' un rientro della moneta, perche' manca, verra' semmai risostituita nuovamente, posto il sistema ne abbisogna in continuazione, per natura L' inflazione temo sara' sempre presente, sterilizzazione o meno, perche' dipende anche da altri fattori, in primis il costo estrattivo, che e' destinato a salire, dai circa 6 dollari di adesso, perche' il picco e' superato da anni ormai, piu' la scarsita' che fa capolino, altro picco Poi forse l' aumento della produttivita', l' unica panacea in un sistema perennemente in ritardo, dara' una mano...

 

  By: hobi on Venerdì 30 Dicembre 2011 03:13

Vedo che ci sono voluti 3 anni ma,alla fine,una descrizione corretta dell'azione delle banche centrali è stata fatta. Di tutta la stamperia favoleggiata quella vera e pericolosa è stata solo il QE2 della Fed di 600 Miliardi di $ e quello della BoE che ,a fine corsa ,sarà di 275 Miliardi di £. Dico pericolosa perchè ,in entrambi i casi,si è monetizzata la spesa pubblica. Il resto è solo maquillage per bilanci delle banche che si sono liberati di ciofeche per portare in Banca Centrale il ricavato. Però non si fa un'analisi corretta se non si mette in risalto che il bilancio Fed è molto più stabile del bilancio BCE. La FED non dovrà drenare nulla perchè i suoi attivi di ciofeche rientrano naturalmente. La BCE è invece esposta ai fallimenti bancari. L'estrema sintesi potrebbe essere questa. Gli Usa sono aspettati alla prova del riaggiustamento del loro deficit federale che da 4 anni è il 10% del Pil ed è chiaramente insostenibile. L'Europa è aspettata alla prova della sostenibilità di enormi debiti pubblici con congiunture di crescita negative. Conclusione. Non interessandomi i "rally del panetun" ,la Borsa andrà sicuramente a sud nel medio /lungo periodo. Hobi

 

  By: DRAGUTIN on Venerdì 30 Dicembre 2011 01:12

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  By: Moderatore on Venerdì 30 Dicembre 2011 00:08

1) non viene "stampata moneta" per ora nel senso che aumenta la moneta in circolazione nell'economia, quella da spendere, il denaro che le famiglie ed imprese hanno a disposizione nel conto corrente e ritirano con il Bancomat. Il nuovo governatore della Banca d'Italia Visco ha scritto sul Sole24 che non si stampa moneta e Bernanke lo ripete sempre e in questo senso è vero, non è come in Argentina sotto Peron o in Zimbabwe, non si finanzia direttamente la spesa 2) si ^crea invece moneta elettronicamente accreditando presso la Banca Centrale i conti delle banche#http://www.cobraf.com/blog/default.php?topic_id=5070&reply_id=328153#328153^ e altre istituzioni finanziarie che abbiano da dare in pegno, da "ipotecare" degli asset tipo obbligazioni cartolarizzate su mutui, titoli di stato, obbligazioni corporate o cartolarizzate. Cioè si scambiano questi asset finanziari, mutui, prestiti, titoli di stato che le banche o altri istituzioni finanziarie hanno con del CASH, la Banca Centrale crea del cash e finanzia allo 0% o all'1% degli acquisti di bonds 3) inoltre questa creazione di moneta è in teoria temporanea, la FED e la B.di Inghilterra dicono che "appena possibile" verrà ritirata vendendo questi bonds sul mercato e la BCE dice che il suo finanziamento, chiamato LTRO, scade comunque nel 2015, tra tre anni. Questo consente di dire loro che NON creano moneta perchè in teoria in futuro verrebbe ritirata 4) ^Se però dopo due o tre anni le Banche Centrali non rivendono i bonds che hanno comprato la creazione di moneta diventa permanente#http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=5744&reply_id=327983#327983^. Per ora hanno ritirato solo 150 miliardi circa (la FED USA), ma allo stesso tempo ne ha aggiunti circa 650 miliardi, quindi non ci sono segni che la ritirino. Inoltre se comprano titoli di stato finanziano alla fine della spesa pubblica. Infine se le banche finiscono poi per comprare con questi soldi titoli di stato si finanzia della spesa pubblica, come ha chiesto esplicitamente Sarkozy una settimana fa Dato però che l'economia ha milioni di disoccupati e migliaia di aziende che chiudono e le banche stanno riducendo il credito, non ci sarebbe niente di male a finanziare delle riduzioni di tasse e aumenti di spesa creando moneta Perchè allora ^non lo fanno apertamente e invece prendono questo via contorta#http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=6261&reply_id=325455#325455^, passando sempre per le banche e non chiamando le cose con il loro nome ?

 

  By: Moderatore on Giovedì 29 Dicembre 2011 23:56

grazie per la segnalazione il link è stato ripristinato e comunque ^l'articolo originale dell'Economist che si è adattato e tradotto è qui#http://www.economist.com/node/21542174^

 

  By: cts on Giovedì 29 Dicembre 2011 22:27

Ciao, volevo segnalare che il post sull'articolo dell'Economist in fondo dice "continua qui"...ma non c'è nessun link.

 

  By: DRAGUTIN on Giovedì 29 Dicembre 2011 16:08

Sta a vedere che sotto sotto cominciano a capire che il sugo e' sempre lo stesso, cambia solo il formato della pasta Alcuni pensano che dopo una crisi UPS si debba tornare ad uno stato stazionario, che ovviamente non c'e' mai stato prima, ne ci potrebbe essere, perche' non c'e' denaro abbastanza Ma robe de matt

 

  By: XTOL on Giovedì 29 Dicembre 2011 15:42

eh, questi stupidi austriaci, che vorrebbero spiegarci che la gestione centralizzata del denaro non è mai neutra... ma chi se li fila? ^stampiamo, stampiamo ne' lieti calici#http://www.youtube.com/watch?v=RZUonmbtVQo^ ...Pertanto, tutte quelle idee secondo cui si potrebbe dare vita ad una moneta mondiale interamente prodotta e gestita da qualche istituzione mondiale, si basano semplicemente su una totale ignoranza del problema della ^non-neutralità del denaro;#http://www.rischiocalcolato.it/2011/12/il-mondo-ha-bisogno-di-una-banca-mondiale.html^ sul fatto che supplementi o aggiunte al denaro non possono essere trattati in un modo che tutti potranno riconoscerli come una distribuzione “giusta”. gz, quando ci chiarisce come la stampante statale elimina i privilegi di quella elite che tanto avversa? argentariae mediae atque subsidia definita delendae sunt

 

  By: Esteban. on Giovedì 29 Dicembre 2011 14:02

mah ... Bisognerebbe leggere quei papiri avendo questa immagine davanti agli occhi ... E magari pure il video di Netanyahu applaudito (in piedi) dal congresso Americano per 1/2 ora perchè la "casta" Ebrea paga e corrompe in proporzione all'applauso ... Ma a che Cazzzz servono tutti questi Accademici quando poi ciò che fanno è semplicissimo da capire ... Mi spiegate che Cazzz si possono inventare a fronte degli immensi problemi che causano Volutamente proprio per far ingrassare l'1% del paese ? E quì in Italia non è diversa la storia ... E' mai cambiato nulla ??? ma in particolare ... come potrebbe ? Hai che stampano $ per salvare l'europa ... ed il $ sale .... Ma che cazzz di formule economiche si inventeranno in futuro pur di giustificare tutte le cazzate che FANNO APPOSITAMENTE a spese degli altri ? Accademici del Cazzz ... ce ne fosse uno che ha il coraggio di DENUNCIARE e rimetterci soldi anzichè continuare a partorire giustificazioni a questo scempio . quì sotto, come mi ti svaluto il $ ... quindi la storia dice che anche se il $ ora sta salendo , fra un po Tornerà a scendere ... non per l'euro, ma per le altre monete più serie ... (si fa per dire) ^Money Supply and the Purchasing Power of Fiat Currencies#http://www.marketoracle.co.uk/Article9149.html^ ^Paul Krugman è un'idiota#http://johnnycloaca.blogspot.com/2010/10/jim-rogers-paul-krugman-e-unidiota.html^ "Qualora si stampi denaro, le persone cercano un rifugio, l'oro" dice Rogers. Sottolinea che il governo darà la colpa per i propri errori alla stampa ed alle persone, piuttosto che a se stesso. L'investitore prevede che la questione aurea finirà in una bolla uno di questi giorni, dove tutti comprano. Egli ora comprerebbe argento piuttosto che oro, ma raccomanda entrambi (a breve un'articolo proprio su questo argomento - argento - che a quanto pare potrebbe avere un ruolo importante nello scenario economico mondiale, n.d.t.). Roger richiama tutte le fallacie dell'economista Keynesiano Paul Krugman. "Dovrebbe rassegnarsi" dice Rogers. "Non sa nulla di economia". Sul presidente Obama, Rogers dice che nemmeno conosce l'abc dell'economia. "Ne sa a malapena del mondo" sostiene Rogers. ------------ Ora pure gli inglesi spiegano in modo semplice il perchè dell QE ... e sembra assolutamente chiaro ... non fa una piega ... il problema è che stiamo nella cacca ... , proprio sul fondo del barile e se chiedi come ne usciamo, questi sono i consigli ... Ma se osservi il passato NOTI come MAI consigli di questo tipo hanno invertito la tendenza .... Ti precipitano nella M ERDA (per speculare) e poi , nei problemi, Ti consigliano quali sono le misure più convenienti per i soliti ...(FINANZA, corporation, politici in busta paga) ... stampare ancora tanto per far ripartire la baracca ...e gli altri (si Fotto no).

la rivoluzione in economia sui siti internet - GZ  

  By: GZ on Giovedì 29 Dicembre 2011 12:27

L'^Economist#http://www.economist.com/node/21542174^ di questa settimana dedica una lunga inchiesta alla "Teoria moderna monetaria" (MMT) e agli altri due approcci alternativi all'economia ufficiale che sui siti internet la stanno demolendo. Da quando è scoppiata la Grande Crisi Finanziaria la discussione vera sull'economia è uscita dalle università e dalle riviste accademiche e si è trasferita sui siti internet e la teoria insegnata nelle grandi università USA è stata criticata radicalmente costringendo anche i grandi professori delle università di Harvard o Chicago a difendersi su internet. (Persino ^la Federal Reserve nella di novembre ha discusso una politica, il "Nominal GDP" che è stato inventata su dei blog#http://www.bloomberg.com/news/2011-11-29/for-fed-ngdp-could-spell-more-economic-stability-ramesh-ponnuru.html^ di economia negli ultimi due anni) ------------------------------------ 31 Dicembre 2011, The Economist ^"Rivoluzione nell'Economia dai Blog#http://www.economist.com/node/21542174^ La crisi e i blog hanno aperto la teoria economia tradizionale ad un attacco radicale" (adattato e tradotto dall'Economist) St Croix, una delle US Virgin Islands, è un posto lontano nei Caraibi.E' l'ultimo lembo degli Stati Uniti verso est. ^Warren Mosler#http://www.warrenmosler.com/^, ha avuto successo come investitore in bonds italiani, giapponesi ed americani ammassando alcune centinaia di milioni, ha creato una ^casa automobilistica innovativa#http://moslerauto.com/^ per auto da corsa, ed è anche un economista idiosincratico. Si è trasferito a St. Croix nel 2003 per usufruire di un trattamento fiscale ospitale e un clima clemente e dalla sua postazione alla periferia degli USA Mosler campiona una dottrina alternatica dell'economia: chiamata "Teoria moderna monetaria" (MMT). 1) Mosler e gli altri della ^MMT sostengono che, dato che la moneta di carta o elettronica è una creatura dello stato, i governi godono di maggiore libertà finanziaria nel gestire i loro deficit di quello che si ammette#http://moslereconomics.com/^. Le autorità fiscali sono liberi di spendere tutto ciò che è necessario per rilanciare le loro economie e ripristinare posti di lavoro perduti. Possono spendere senza prima raccogliere le tasse, possono prendere in prestito senza timore di default. I ministri delle Finance non hanno bisogno di rannicchiarsi impauriti e chiamare aiuto quando il mercato vende i loro bonds e le agenzie di rating li degradano. In realtà, i governi non devono perdere tempo con i mercati obbligazionari e possono semplicemente ignorarli. 2) Gli economisti della MMT non sono le uniche persone che dicono ai governi impantanati in seguito alla crisi finanziaria globale che avrebbero potuto rendere le cose migliori se si fossero liberati delle vecchie inibizioni. I "Monetaristi di mercato" favoriscono maggiore audacia nel campo monetario. Una politica Monetaria restrittiva aveva causato la Grande Repressione degli Stati Uniti, sostengono, e una politica monetaria espansiva la può risolvere. Non credono che sia il governo federale che può o deve salvare l'economia, perché credono che la Federal Reserve può farlo. 3) La scuola "austriaca" di economia, che affonda le sue radici al 19° secolo di Vienna, è più severamente pre-freudiana: più inibizioni, restrizioni e disciplina, non di meno, è la sua ricetta. I suoi seguaci credono che una parte delle sofferenze dell'economia siano necessarie, una conseguenza inevitabile di eccessi del passato. Non credono che la Federal Reserve può salvare l'economia. Cercano invece di salvare l'economia dai guai causati dalla Fed. Queste tre scuole di pensiero macroeconomico si differenziano per il loro pedigree, le loro credenze e la loro capacità di persuasione e le loro prospettive. Ma hanno anche molto in comune. Stanno ora di colpo prosperando sul scia della disillusione di massa con l'economia ufficiale accademica, a volte definita come "neoclassica" e a volte neo-keynesiana che domina in tutte le facolta da Princeton a Harvard, a Chicago al MIT a Yale, Columbia e poi viene replicata nelle facoltà di economia di Roma, Milano, Madrid o Londra o Rio o Mexico City. L'economia ufficiale di Harvard, Chicago e New York dichiarava che l'economia sarebbe cresciuta costantemente se le banche centrali mantenevano l'inflazione bassa e stabile, assieme ad un espansione fiscale moderata in un contesto di globalizzazione economica e di deregolamentazione finanziaria in cui le banche cartolarizzavano il debito e lo moltiplicavano gestendolo con derivati sofisticati. Gli economisti di New York e Chicago come Greenspan, Larry Summers, Bernanke e i loro colleghi non vedevano motivo di preoccupazione nel boom immobiliare e del debito globale perchè per loro crediti e debiti si compensavano e il mercato finanziario globale aggiustava gli squilibri da solo. Dopo il crac del sistema bancario occidentale del 2008-2009 che si è esteso ora anche a diversi stati sovrani la credibilità dell'economia ufficiale è a pezzi e viene attaccata ogni giorno su internet (anche se nelle grandi università e presso le riviste americane di economica che contano non vieni assunto, non ricevi una borsa di studio e non riesci a pubblicare niente se non sostieni la teoria ufficiale) L'Economia, forse più di ogni altra disciplina, viene ora ridiscussa ogni giorno sui blog internet con gusto. Figure importanti, come Paul Krugman e Greg Mankiw si sono messi a pubblicare e discutere anche con il grande pubblico on-line da anni, un pubblico tra cui molti sono loro coetanei economisti di università marginali che vengono all'attacco. La crisi ha reso l'istituzione accademica irritabile e vulnerabile. Economisti altamente accreditati ora pubblicamente s sbeffeggiano reciprocamente e si accusano di ignoranza e stupidità. La crisi finanziaria e la perdita di credibilità dell'economia accademica di New York e Harvard ha creato un varco per i membri della disciplina fuori dal grande giro accademico che lavorano in università alla periferia dell'impero o anche fuori dal circuito accademico. Nella blogosfera chiunque può essere ovunque si trovi, come recita il titolo del ^blog di Warren Mosler, "Il centro dell'Universo"#http://moslereconomics.com/^. In un mondo afflitto dal dubbio e dalla delusione, ci sono grandi opportunità per coloro che portano avanti le proprie convinzioni fino alle loro logiche conclusioni. Le politiche "keynesiane" di stimolo fiscale non funzionano ? Si può fare di più di questo, dicono quelli della MMT. I monopoli delle grandi banche e il cartello delle banche centrali sono un problema? Poi sbarazzarti del monopolio della banca centrale nel fissare il prezzo del credito e l'offerta di moneta del governo, dicono gli "austriaci". Nel contesto della patetica risposta alla crisi attuale degli economisti, le idee offerte da queste scuole molto differenti assumono una forma simile nella ricetta di fondo: che i politici sono troppo preoccupati di cose come i deficit pubblici o la deflazione che sono in realtà falsi problemi e sprecano le risorse dietro a dei fantasmi. La Scuola Austriaca non vede lo spauracchio di deflazione, la paura della quale spinge le Bance Centrali a pompare moneta e gonfiare le bolle speculative. I "Monetaristi di Mercato", diametralmente opposti, veda la paura esagerata dell'inflazione come priva di senso. E per la "Teoria moderna monetaria" l'economia sta ricevendo un aiuto insufficiente dallo stimolo fiscale a causa del timore superstizioso dei governi di una fantomatica insolvenza dello stato (Grecia, Irlanda, Portogallo, Italia...). L'esempio più chiaro del potere dei blog come un modo per ottenere spazio e attenzioneper idee che erano marginali nelle grandi università è ^"TheMoney Illusion ", un blog di Scott Sumner di Bentley University#http://www.themoneyillusion.com/^, a Waltham, Massachusetts. Sulla scia della crisi finanziaria il prof Sumner, un sostenitore del "monetarismo di mercato", sentiva di avere qualcosa da dire, ma nessun grande speranza di essere ascoltati presso le grandi riviste americane di economia E così il 2 febbraio 2009 ha iniziato un blog. Non era, ha ammesso, un "blogger naturale", vale a dire i suoi post erano lunghi, ben argomentati e autoironici ("mi considero solo un economista eccentrico in una piccola scuola di periferia che prendendo che spara da bordo campo"). Ma ha attirato commenti intelligenti e documentati e ha risposto ogni settimana su questo livello, per cui ad es il 25 febbraio, si è guadagnato un collegamento da Tyler Cowen, professore alla George Mason University, il cui "Marginal Revolution" blog è ampiamente rispettato e un mese dopo il numero uno di Harvard, Paul Krugman gli ha dedicato un breve post per rispondere alle sue critiche mostrando che lo leggeva Essere notato dal prof. Krugman è una grande cosa per un blogger, tutti gli attuali critici eterodossi fanno attenzione a Krugman, con quelli della MMT che pullulano nella sezione commenti del Blog di Krugman sulNew York Times e gli "austriaci" che lo sfidano a tavole rotonde. Più Paul Krugman lotta con loro, più attenzione queste scuole alternative raccolgono, una relazione che lo ha reso diffidente. "Metterò collegamenti sul web a qualsiasi lavoro che trovo illuminante" scrive Krugman. "ma metto un collegamento a lavori che credo profondamente sbagliati solo se provengono da qualcuno che ha già un seguito." Altrimenti ", perché dargli una piattaforma per farsi notare?" Il Blog di Sumner non solo ha rivelato il suo "monetarismo di mercato" al mondo in generale ("Non posso andare in qualsiasi parte del mondo dell'economia ... senza sentire ora il suo nome", dice il il prof Cowen), ma ha riunito assieme come economisti, molti dei quali in piccole scuole ad una certa distanza dal centro dell'universo economico di Harvard e New York, che, che non si erano accorti che c'erano altre persone pensarla allo stesso modo hanno. Non avevano una "casa istituzionale" importante come riviste e accademia e non avevano una massa critica sui media. Il blog ha fornito uno e l'altro. Lars Christensen, economista presso una banca danese, SaxoBank, che si avvicina al "monetarismo mercato", dice che è la prima scuola di pensiero economico nata in pratica nella blogosfera, senza le rivieste accademiche e i papers universitari, solo tramite post, contro-post e commenti che sostituiscono la pubblicazione del "paper" visionato e filtrato dagli editor e da un comitato di colleghi presso le rivste più affermate americane. Questo collegio invisibile di blogger si concentra prima sul livello di spesa per i prodotti domestici: la produzione interna degli Stati Uniti, valutata ai prezzi che la gente paga per acquistarli. Questo è ciò che gli economisti chiamano il valore "nominale" del PIL (NGDP), al contrario di PIL "reale" che viene sempre citato e che sottrae gli effetti dell'inflazione stimata dal governo. Questi economisti pensano che la banca centrale dovrebbe promettere di tenere il NGDP in crescita regolare, diciamo, un +5% all'anno. Tale crescita potrebbe crearsi perché si comprano più beni e servizi (crescita "reale"), o perché i prezzi sono più alti (inflazione). La "disinibizione" del prof Sumner è quella di incoraggiare la Fed a non curarsi quale dei due prevalga Le banche centrali fissano obiettivi per rendere credibili le loro valute e le loro politiche prevedibili da parte del mercato e le imprese. L'obiettivo per molte è quello di mantenere i prezzi al consumo aumenta del 2% di un anno o giù di lì. Per questi ultimi decenni hanno in gran parte avuto successo a stabilizzare l'inflazione, ma nella crisi attuale sono stata sorprendentemente incapaci di stabilizzare l'economia. In America il PIL nominale è crollato nel 2009 del -11% sotto il suo livello pre-crisi del 2007 e rimane un -8% anche ora sotto il livello: parliamo di quello che la gente compra al prezzo che effettivamente paga, la spesa in dollari includendo quindi l'inflazione I monetaristi di mercato sottolineano che il loro obiettivo di +5% è in linea con l'inflazione di circa il 2%, a condizione che l'economia cresca a circa il 3% l'anno, la media massima per gli anni pre-crisi. Se la crescita è rallentata all'1%, l'inflazione dovrebbe essere però permanentemente più elevata, pari al 4%. Se la produzione cede per un anno e in recessione hai un -1% ad es l'inflazione potrebbe salire temporaneamente sopra al 5%. Ma quando la crescita torni alla normalità, l'inflazione dovrebbe retrocedere. Nel perseguire questo obiettivo, la banca centrale utilizzaerebbe molti degli stessi strumenti oggi: abbassare i tassi di interesse a breve termine e, quando questo raggiungano lo zero, aumentare il "NGDP" stampando nuovo denaro per acquistare altri beni (ad esempio, "quantitative easing"). E la creazione stessa di questo bersaglio da raggiungere di un NGDP che cresce del +5% annuo renderebbe tale intervento più efficace, dice Sumner. Se la gente si aspetta che la banca centrale farà tornare la spesa ad un percorso di crescita del 5%, la loro psicologia contribuirà a farlo realizzare. Le imprese assumeranno, fiduciose che le loro entrate si espanderanno, la gente aprirà il portafogli, non temendo più tanto di perdere il posto di lavoro. Quelli che accumulano denaro per paura dell'incertezza e della crisi lo spenderanno o investiranno, perché sanno che la produzione e i prezzi saranno più elevati in futuro. Una vera soluzione Se il "bersaglio del +5%" non viene creduto però, la Fed dovrebbe fare tutto il necessario per colpirlo. Questo potrebbe includere "massicci" acquisti di asset, su una scala più grande di ogni altra cosa ancora provata dalla Fed o la Banca d'Inghilterra. Anche allora, la gente potrebbe rifiutarsi di spendere, o le banche potrebbero anche rifiutarsi di prestare soldi Ma ci sono modi per convincere la gente a spendere, dicono i "monetaristi di mercato" come Bill Woolsey di Cittadel, un collegio militare in South Carolina. La Fed potrebbe imporre una tassa sulle riserve bancarie, lasciando alle banche di imporre un tasso negativo di interesse sui depositi dei loro clienti. Questo potrebbe servire all'inizio semplicemente a far riempire i materassi e le cassette di sicurezza perchè la gente toglierebbe i soldi dai conti bancari. Ma alla fine, invece di accumulare moneta, alla lunga tornerebbero a spendere e investire, spinendo su i prezzi e, con un poco di fortuna, incoraggiando la produzione. Grazie soprattutto alla campagna del prof Sumner, un numero crescente di economisti tradizionali, tra cui anche il famoso Paul Krugman ora favorisce la politica di guardare all'obiettivo di un +5% del NGDP,cioè del PIL nominale, inclusa inflazione. Nel corso della riunione di novembre del comitato per la politica della Fed, Bernanke e soci hanno discusso i pro e contro di una tale mossa, cosa notevole per un idea che era marginale solo un paio di anni fa. Non è, però, ancora passata. Alcuni membri del comitato della FED temono che il passaggio a un nuovo regime potrebbe "dare un rischio a lungo termine di far salire le aspettative di inflazione". Se all'inflazione viene permesso di salire al 5%, ad esempio, la gente potrebbe pensare che i salari salgano in modo permanente del 5% e impostare le sue rivendicazioni di conseguenza. Per mostrare la sua determinazione a non far esplodere l'inflazione, la Fed dovrebbe quindi limitare la crescita e i costi di dimostrare la sua serietà potrebbe annullare i vantaggi del nuovo regime I Blog sono serviti bene al prof Sumner bene, sia come mezzo di espressione che come sede per attirare assieme un "partito" di colleghi che la pensano in modo simile. Ma i blog non sono l'unico modo per promuovere idee non ortodosse. Per aiutare a diffondere il vangelo della Teoria Monetaria Moderna, il signor Mosler corse come indipendente con una sigla "Tea-Partito Democratico" al Senato nel 2010 nel Connecticut, suo stato natale. La sua convinzione che l'America è "iper-tassata in modo grottesco" è quella che anche il movimento "Tea Party" condivide. La sua altra convinzione che la paura di insolvenza dello Stato è un miraggio e che si può creare moneta addizionale da parte dello stato però contrastava con gli slogan degli attivisti sul bilancio in pareggio emendamenti. La sua campagna non ha raggiunto con successo elettorale. Mosler ha sostenuto che un paese con una propria banca centrale è in grado di generare una quantità "elastica" di moneta quando è necessario e però è anche in grado di garantire la domanda per questo denaro richiedendolo come pagamento per tasse. Questo da allo stato la capacità di spendere senza preoccuparsi di andare in rovina, può sempre pagare i suoi conti, perché si stampa il materiale con cui vengono pagate le sue bollette. Le conclusioni politiche la MMT trae da questa devono molto al Abba Lerner, il "profeta militante" di John Maynard Keynes . Lerner credeva i governi dovrebbero giudicare la loro politica fiscale dai suoi risultati, il suo impatto economico sui posti di lavoro e l'inflazione e ignorare qualsiasi problema di deficit che potrebbe derivarne. I governi dovrebbero cercare di occupazione elevata e prezzi stabili, così come la Fed oggi. Ma invece di fare affidamento sulla politica monetaria per raggiungere questi obiettivi, devono usare la politica fiscale. Se la spesa privata è troppo elevata e spinge verso l'alto i prezzi minacciando l'inflazione, il governo dovrebbe aumentare le tasse o tagliare la spesa stessa. Se, invece, la spesa privata è troppo debole, mettendo a repentaglio posti di lavoro, il governo dovrebbe tagliare le tasse o aumentare la spesa stessa. Fin qui, sembra tutto keynesiano. Ma la maggior parte dei keynesiani, ansiosi di apparire "fiscalmente responsabili", dicono che i deficit di bilancio in periodi di crisi dovrebbero essere compensati da avanzi nei momenti favorevoli, mantenendo il livello del debito pubblico entro un limite % del PIL e la Unione Europea ha basato tutta la sua politica su questi "parametri di Maastricht". Lerner ha ammesso che questo potrebbe non essere possibile, perchè la spesa privata potrebbe essere cronicamente debole e in tal caso, il governo dovrebbe funzionare con deficit cronici, aggiungendo continuamente al debito nazionale. Lerner non vedeva questo come un problema insormontabile, anche se ha riconosciuto che molti altri erano "facilmente spaventati dalle fiabe delle conseguenze terribili del deficit". Una delle ragioni di questa straordinaria tolleranza verso il debito pubblico è la semplice macroeconomia. Se le imprese, le famiglie e il resto del settore non governativo collettivamente si rifiutano di spendere tutto quello che guadagnano, devono finire per prestare quello che risparmiano a qualcun altro. Non possono collettivamente prestarsi di più gli uni agli altri di quello che prendono in prestito. Quindi devono prestare al governo, visto che l'economia è fatta di due settori, privato e pubblico. Un deficit di spesa e investimenti privati crea sia la necessità dello stimolo fiscale e una richiesta simultanea di un incremento dlle passività dello Stato, che ogni stimolo fiscale comporta. Alla fine, ha sostenuto Lerner, il pubblico accumulerebbero tanto di questo debito pubblico governo che si sentirebbe abbastanza ricco per tornare a spendere ancora una volta, risparmiando al governo la necessità di ulteriore stimolo fiscale. Cosa succede se il pubblico si rifiuta di spendere, ma anche disprezza ed evita i titoli di stato, per paura forse di default ? (CASO DELL'ITALIA ATTUALE !) Questo può essere evitato, secondo la MMT, perché il governo può stampare i soldi che questi titoli di stato promettono di pagare. Tale risposta porta agli incubi di iperinflazione della Repubblica di Weimar, o lo Zimbabwe. Ma la MMT sostiene che quei regimi ricorrevano alla stampa di moneta un modo per impadronirsi di più risorse rispetto a quelle che il settore privato era disposto a cedere. Cioè alla fine il governo e il settore privato combinati volevano comprare più beni e servizi di quelli che l'economia poteva produrre. Nello schema di Lerner, creare moneta serve un ruolo diverso. Dà al settore privato qualcosa a cui aggrapparsi, se è in una situazione in cui non vuole spendere. Creare S moneta non è un modo per aumentare il deficit. E 'semplicemente un modo alternativo per finanziare un deficit di una data dimensione, grande abbastanza per mantenere l'occupazione in uno, ma non troppo grande da far salire l'inflazione Questa noncuranza verso il debito ovviamente apre le politiche di Mosler (che egli chiama "economia della moneta elastica") a critiche. Ma l'applicazione di questa teoria gli ha fatto fare un sacco di soldi. Mosler ha fatto un utile di oltre 50 milioni di dollari per il suo fondo e i suoi clienti quando ha acquistato in Italia le obbligazioni di lire nei primi anni 1990, quando invece quasi tutti gli eminenti economisti erano allarmati dal pericolo di default dell'Italia. Nel 1996 li ha guadagnato oltre 100 milioni di dollari, comprando bonds giapponesi che il governo aveva emesso e che erano sostenuti dalla pura creazione di moneta che avrebbe dovuto essere inflazionistica e quindi avrebbero dovuto crollare di prezzo. Invece sono saliti. E la sua banca ha avuto ritorni sul capitale superiore al 10% mensile nel 2011 in gran parte con l'acquisto di buoni del Tesoro americano, scommettendo contro gli investitori come il celebrato Bill Gross di Pimco, il fondo più grande del mondo obbligazionario, che ha venduto al contrario i Treasury bond nel suo fondo all'inizio del 2011, prima di riconoscere poi di essersi sbagliato Nella visione del mondo della MMT, la politica fiscale viene ad assomigliare alla politica monetaria. Quando il Tesoro spende, si aggiunge all'offerta di moneta in circolazione. Quando aumenta le tasse, si ritira della moneta dalla circolazione. Quindi, per la MMT perchè la politica economica funzionai i responsabili di bilancio devono essere pronti ad stringere (ridurre la spesa e aumentare le tasse) una volta che la domanda è stata riportata a livelli sostenuti e l'inflazione minaccia di salire e anche essere credibili nel loro impegno a farlo. In caso contrario, si auto-realizzano le aspettative di inflazione che si radicano poi nei comportamenti di imprese e famiglie, come hanno fatto nel 1970. Quel periodo di stagflazione ha dimostrato la necessità di lasciare stabilizzazione macroeconomica ai tecnocrati nelle banche centrali e Tesoro, che devono essere sensibili alle notizie economiche e non rispondere solo alle richieste politiche. ^(.... continua qui)#http://www.economist.com/node/21542174^

 

  By: Moderatore on Martedì 27 Dicembre 2011 12:24

invece del Calendario Pirelli quest'anno il Calendario del Ministero dell'Economia delle aste di titoli di stato ! E' meno sexy, ma può dare anche lui delle emozioni