Scenario di lungo periodo

 

  By: GZ on Venerdì 28 Settembre 2007 18:17

come mostravo prima le borse si stanno differenziando tra loro, i cinesi fanno dei +15%, i brasialini dei +8% quando l'italia o la spagna fanno de -1% o +1% e l'America per un italiano che converte dall'euro pure comunque per gli S&P fino a quando come oggi il dato di inflazione esce +1.8% (core) e quello di spesa o pil a +3% difficile buttarli giù ma a logica l'oro, il franco svizzero e lo yen dovrebbero esplodere e costringere la FED a tenere i tassi a questi livelli mentre il crollo dell'immobiliare porta l'economia in recessione e la piramide del credito si contrae massacrando le banche e gli hedge ==> l'S&P va a 1.300 dal 20 luglio al 17 agosto in 18 giorni di borsa l'S&P aveva perso da 1550 a 1380 cioè 170 punti ci sono ancora 70 giorni di borsa e può succedere di tutto se consideri che il dollaro è ai minimi del secolo, il petrolio ai massimi del secolo, l'oro ai massimi degli ultimi 25 anni, le materie prime in dollari ai massimi storici ...

 

  By: defilstrok on Venerdì 28 Settembre 2007 15:19

Caro Zibordi, a proposito! Ormai manca un sputo da qui a fine anno. Come si prefigura il 31 dicembre e l'anno venturo? P.S.: devo confessare di avere avuto qualche indecisione riguardo alla scelta di sottoporre la questione sotto questo post o sotto quello intitolato: "I Catastrofisti Che Avevano Torto" :-)

 

  By: ambra on Lunedì 27 Agosto 2007 21:29

mi fa piacere che anche GZ sia d'accordo sull'opportunità di investire sui mercati asiatici. a tal fine suggerirei anche CHL, CTRP.

se devo comprare qualcosa compro l'Hang Seng China - gz  

  By: GZ on Lunedì 27 Agosto 2007 14:46

Stamattina dopo una chiusura dell'america sui massimi degli ultimi dieci giorni hai un europa fiacca con dei +0.1% guardo invece i simboli degli indici future dell'Asia che ho su InteractiveBrokers e vedo il peggiore a +0.8% (corea) e il migliore +6% (Hang Seng China) Cioè... se penso che questa settimana ad esempio le borse salgano è inutile perdere tempo a comprare il MIB40 o gli S&P, compri direttamente HHI, Hang Seng China, mica è un indice marginale, fa 70-90 mila contratti al giorno, è liquido ed è una specie di "Call" sull'Asia

20 punti percentiali di differenza con l'Italia da maggio - gz  

  By: GZ on Lunedì 27 Agosto 2007 13:31

Lo scenario di lungo periodo è che a) l'Italia da maggio è scesa di un -8% b) la China a Hong Kong, quella che è accessibile a un investitore italiano, è salita del 15% nella versione hong kong e del +40% nella versione Shangai. Singapore, che ha avuto una correzione del -22% dal massimo per poi rimbalzare di circa la metà, è in pari da maggio e la Corea da maggio è su del +10% circa e Taiwan del 7% circa. In sintesi, se fai una media delle cinque borse asiatiche migliori (senza andare in cose esotiche tipo indonesia o vietnam) hai un 15-20 punti percentiali di differenza con l'Italia, solo da maggio a) se le borse salgono tanto vale comprare Singapore, Corea, Taiwan e la Cina quotata ad Hong Kong (quella a Shangai è più complicato) b) se le borse scendono è un occasione per comprare Singapore, Corea, Taiwan e la Cina quotata ad Hong Kong (quella a Shangai è più complicato) più in basso La Cina è in versione indice Hang Seng che contiene le società tradizionali di Hong Kong, simbolo HSI e "Hang Seng China" che contiene la versione "estera" di Hong Kong delle società cinesi a Shangai, simbolo HHI

 

  By: Gano* on Venerdì 10 Agosto 2007 12:39

Nella mia incoscienza, che riconosco, oggi ho cominciato a comprare. Ci sono infatti titoli che mi sembrano diventati appetibili, come ENI, Pirelli Real Estate, diversi assicurativi etc...

 

  By: GZ on Venerdì 10 Agosto 2007 11:54

Woody Dorsey di Market Semiotics dice che il parallelo da tenere presente è quello del Panico del 1907 (dopotutto è l'anniversario, 100 anni esatti dopo), ed è anche ^appena stato pubblicato un libro a riguardo#http://www.reuters.com/article/technology-media-telco-SP-A/idUSN0834410620070809^ che mostra le somiglianze con la situazione attuale Anche allora l'economia mondiale era in un boom spettacolare e grazie alla globalizzazione. Bisogna tenere a mente che i panici finanziari non nascono quando sei in recessione o l'economia è depressa, ma al contrario scoppiano quando l'economia va troppo bene "...Some of the conditions that laid the ground for 1907 panic may look familiar to anyone who has read the business pages this year: a booming economy and unprecedented rash of corporate mergers and acquisitions and a profusion of "borrowers and creditors (who) overreach in their use of debt." "Credit anorexia" set in once "bank directors awoke to the inadequacy of their capitalization relative to the credit risks they had taken," causing them to cut off the new loans available to their clients. Soon afterwards, long lines of panicked depositors ..." --------------- Half and Half or Going “All Out"? Financial culture has been having an emetic experience. In other words, paper assets are vomiting. Financial culture had been exclusively focused on the bright side: that the glass was “half full.” But recent impolite “puking” has emptied the “half-full” glass. Now the glass may be “half empty.” Thus, some pundits think that the 7% solution (correction) is a normal pullback and that an oversold market has gone “too far.” But, some diseases, some episodes, some profiles can be extreme. Is this one of them? What kind of selling season is this? Let’s review that in a minute. Back to the Puking Possibilities: The paper puking could continue until the glass becomes “fully empty.” At the recent top, I talked about the “All In” excess. That is typical at tops. But at big bottoms the market typically goes to an “All Out” excess. Mr. Market may want to empty all of the pockets, paradigms and portfolios of bullish investors. This is called a Panic or Purgation. These are rare, but "rare" can happen. Even medium-rare could be interesting. I prefer “market tartare.” This market may be going, “All Out.” EZ*Credit Becomes Revealed Seasonals are a powerful but seductive market technology. Indeed, they are the original market methodology. I discussed here the diagnosis of Quasi-Seasonals, which are market phases that may recur regularly but not exactly. Thus, “Sell in May” may become “Sell in July” in some years! Stocks have conformed to the proximate 1987 analog, which I suggested back in April, that the 1987 analog(quasi-seasonal) for a summer melt-up is followed by a “fall fall.” Then I added in the 1990 and 1998 seasonal analogs and more precisely inferred a July high(more precisely a third week in July.) Now that the market has broken, how does it look? It looks like the market may be tipping into a Panic. Thus, we should now be allowing that the 1903 and 1907 Quasi-Seasonals could be kicking in. One of those was the known as the “Rich Man's Panic.” Those analogs suggest that this may become a market panic. Transparency, Opacity, Reality They will tell you on the TV about the good companies and the great earnings growth. But all of those beliefs pale when paradigms shift. Markets don’t have a GPS system. CEO guidance is spin. When investors say they are looking for more transparency on, say, Subprime, it means that they not only don’t know what is going on but that they are subconsciously giving permission to the importance of all the market unknowns. Everything is relative and provisional. There is no absolute truth. When people talk about transparency, they are really focusing on the opacity, which means that a new reality is being discovered, which has to be discounted. The paradigm shift from “Excellent Earnings” to “Credit Crunch” has altered the cognitive structure of the market. Subprime may have been the beginning of the story, but it is not the end of the story. The "adoration phase" of financial culture is over. Other repressed negatives will become recognized. But expect market pundits to continue their “Dialog of Denial.” Forgive them, Mr. Market, for they know not what they trade. In 1999, I coined the phrase E* Greed. This was the EZ*Credit extreme. Deals or no deals? Not too many deals will be dealt this season. This could become an Investment “Bank Holiday,” but I prefer the Purgation Profile. Maybe the Recipe du Jour will be “market tartare?” Maybe not. But it is the season. Remember 1907!

 

  By: GZ on Martedì 24 Aprile 2007 15:24

Se trovo il tempo provo a controllare ma sono quasi sicuro che l'Istat non utilizza nel calcolo dell'inflazione le tasse locali e il costo dei mutui al consumo e immobiliari

Inflazione inglese al 4.8% - gz  

  By: GZ on Martedì 24 Aprile 2007 14:03

Anatole Kaletsky è il ^top commentatore economico dei Timesonline.com#http://www.timesonline.co.uk/tol/comment/columnists/anatole_kaletsky/article1674250.ece^ e ha scritto la settimana scorsa un articolo che fa notare come in Inghilterra ci siano due indici di inflazione ufficiale, uno CPI che è salito al 3.1% ed è quello di cui parlano sempre sui mercati e nei report e a cui fa riferimento il governo inglese e questo +3.1% è già alto Ma come anche in America sotto Clinton a fine anni '90 in Inghilterra è successo che si sia modificato il computo dell'inflazione che si era sempre usato nel dopoguerra e però a differenza degli Stati Uniti dove si si sono cambiati i criteri di calcolo e basta gli inglesi hanno lasciato il vecchio indicatore e ne hanno aggiunto un altro. La differenza principale è che il CPI esclude i costi dei mutui immobiliari e delle tasse locali Il vecchio sistema è ancora calcolato, si chiama RPI e mentre fino ad un anno fa si differenziava dal CPI per uno 0.5% ora è esploso e indica inflazione al 4.8%. Questo è un numero ufficiale di inflazione ed è un numero da primi anni '80 ------- To make matters worse, these pressures are likely to intensify because of a statistical quirk unique to Britain: the divergence between “official” inflation, as measured by the 3.1 per cent increase in the recently introduced consumer price index (CPI), and “headline” inflation, as presented by the 4.8 per cent increase in the traditional retail prices index. The RPI has been the main gauge of inflation in Britain for 50 years and government departments, trade union bargainers and employers still use it as the benchmark for setting wages, pensions and financial payments. Many people believe that the CPI measure understates significantly the true cost of living in Britain, because it excludes such crucial elements as mortgages and council taxes. Normally, the two indices move together, with an average gap of only about half a percentage point, so the difference doesn’t matter very much. In the past year, however, they have diverged widely, with CPI inflation drifting only slightly higher than it was a year ago, while the RPI figure has soared to levels not seen since 1991. The debate about whether the CPI or the RPI is a truer measure of inflation is normally of interest only to academics, but when the disparity becomes as wide as it is today this technical dispute suddenly acquires political and economic significance

 

  By: defilstrok on Martedì 24 Aprile 2007 13:24

Intanto la banca centrale della slovacchia ha abbassato i tassi, quella d'Ungheria ha annunciato che lo farà anche lei (e chi segue il fiorino ungherese dovrebbe comprenderne il perché) mentre la Banca Nazionale Greca ha cominciato a dire che i tassi nell'UE sono "relatively low" e non più "absolutely" come dice la BCE. Aggiungiamoci la bomba lanciata sull'Ibex. A s'to punto non resta che vedere quale sarà la reazione ai dati USA di oggi e, domani, all'indice Ifo. Non è molto, ma pare che qualcosa si stia muovendo

 

  By: marco on Martedì 24 Aprile 2007 12:52

Bomba atomica sull'immobiliare spagnolo!!!! Complimenti Zibordi.

 

  By: GZ on Martedì 24 Aprile 2007 12:46

bisogna tenere presente che nel 1990 il Giappone sembrava destinato a dominare il mondo e dopo di allora per 15 anni la sua borsa è scesa e del -75% (da 39.000 a 9.000 nel 2002) senza che i giapponesi abbiano avuto la grande depressione e tutti sono rimasti stupiti della cosa Negli anni '90 l'asia ex-giappone sembrava lanciatissima e nel 1997 le sue borse hanno perso in meno di un anno dal 50 al 70% (in thailandia le banche hanno perso oltre il 90%) anche qua senza inficiare poi la crescita successiva, solo che sono saltati sui tassi di cambio e di interesse....e tutti sono rimasti stupiti della cosa l'asia è fatta di governi e società che come tradizione preferiscono dirigere e manipolare il mercato (taiwan e hong kong esclusi) il che fa sì che per alcuni anni ottengano risultati superiori a tutti e avanzino in linea retta come tanti battaglioni tedeschi in guerra e poi di colpo abbiano un crac improvviso L'idea che i governi riescano a controllare le forze del mercato come vogliono non è mai stata vera in nessun paese al mondo, semplicemente rimandano nel tempo e rendono il contraccolpo maggiore il grado di manipolazione che viene esercitato ora sui mercati è maggiore del solito perchè vi sono entrati come protagonisti una serie di governi che sono abituati ad interferire pesantemente e a mentire senza subire verifiche o critiche

Vediamo di non citare il Ponzi scheme a sproposito - polipolio  

  By: hobi on Martedì 24 Aprile 2007 12:36

Dissento totalmente con lo spirito di quell'articolo che individua in in una sorta di schema Ponzi l'attuale economia mondiale. La liquidità che c'è in giro non ha prodotto alcuna significativa sopravalutazione ne nelle classi di assets ne nei prezzi dei beni e/o servizi. Al contrario l'economia mondiale è caratterrizzata da grandi "imbalances" a livello di singole nazioni che trovano ovviamente compensazione a livello globale. Se ciò non avvenisse si avrebbero appunto anomale sopravvalutazioni di assets e/o inflazioni più o meno galoppanti. Il grande imbalance ,come è stato detto + volte,è tra chi consume e non produce perchè c'è qualcuno al mondo che fa l'esatto contrario. Purtroppo da qualche tempo questo vorace consumatore ( gli Usa) invece di cedere pezzi dei propri assets ( Google , Microsofts piuttosto che Intel tanto per intenderci)cede sempre di più il suo crescente debito pubblico. E questo non puo durare indefinitivamente . Come non puo durare indefinitivamente che l'80% del Pil cinese sia costituito da investimenti ed export. Anche se correggiamo questo dato con la quota import siamo sempre intorno al 50% : cosa assurda perchè anche i cinesi devono mangiare. La cosa che non sannno questi signori che corrono dietro le fanfalucche degli schemi Ponzi è che un'economia che si basa sulle esportazioni puo essere difficilmente riconvertita in tempi ragionevoli. La riconversione passa attraverso o la distruzione del bilancio dello stato o la distruzione dei bilanci delle aziende. Mentre,dal lato opposto,per gli Stati Uniti che sono in piena occupazione la riduzione dell'imbalance estero corrisponderebbe ad un abbassamento del tenore di vita nazionale. In conclusione anche senza le stupidaggini dello schema Ponzi i pericoli derivanti da modelli di sviluppo che coinvolgono la 1°, la 2° e la 4° economia mondiale ci sono , e come!! Hobi

 

  By: Gano* on Martedì 24 Aprile 2007 11:30

L'unica che potrebbe imprimere la svolta è la Cina, sia agendo sul cambio che sui suoi tassi: ma anche qui non pare che i cinesi, almeno fino al 2008 anno delle Olimpiadi cui tengono così tanto, siano seriamente intenzionati. --------------------------------------------------------------------------- Concordo con te.

 

  By: marco on Martedì 24 Aprile 2007 10:53

ECONOMIA: al lupo, al lupo La settimana sui mercati si conclude all'insegna della famosa storiella in cui i compaesani del pastorello che gridava "al lupo, al lupo" non gli credono più. Il 27 febbraio il primo "al lupo" (la caduta della borsa cinese-10%) era stato inizialmente creduto; poi, visto che in realtà il lupo non era arrivato, tutti sono tornati al solito andazzo. Mercoledì notte, il secondo "al lupo" (innescato da un altro calo della borsa cinese, per i motivi spiegati nel Flash Boom Cina) è stato creduto solo da pochi e per pochissimo tempo: nel giro di 24 ore non solo si è tornati al solito andazzo, ma si è anche concluso venerdì con ulteriori rialzi record. Al terzo "al lupo" nella storiella il lupo arriva sul serio, nessuno gli crede più e il pastorello finisce sbranato. Nel frattempo, sul fronte macro USA i dati sulla crescita sono stati di stagnazione: vendite al dettaglio in termini reali(al netto di benzina ed auto) pari a zero, produzione in calo, licenze e nuovi cantieri edili sostanzialmente fermi su un livello di oltre il 20% inferiore a un anno fa, Philly fed a zero. I segni che dalla stagnazione si è in procinto di passare alla recessione, sono numerosi, ed anche l'ultimo elemento,quello occupazionale, che finora sostiene la baracca e le speranze dei sostenitori del soft-landing, nella componente dei sussidi settimanali sta iniziando a cedere. Ma i mercati sembrano ignorare tutto ciò, ed anzi prendono spunto dalla crescita del resto del mondo per convincersi che anche qualora gli USA recedessero, il danno globale non ci sarebbe; ed hanno trovato motivo di ottimismo dal dato sui prezzi al consumo che pur essendo fortemente cresciuto nel suo totale, al netto di petrolio ed alimentari è aumentato meno delle attese portando il tasso annuo al 2,5% (che resta sempre ben oltre il tetto ufficiale Fed:2%) in calo dal 2,7% del mese precedente. Il che è bastato per far quindi scendere i rendimenti, e soprattutto salire le borse, mentre il dollaro è restato debole rallentando però la caduta grazie ai dati sui flussi netti di capitale risultati positivi. E certo: poichè il credito globale continua ad espandersi e i finanziamenti in yen sono ripresi con forza, così come i consumi americani tengono ed i cespiti patrimoniali si inflazionano, l'estero continua a comprare debiti degli USA . Ma questa è Finanza Ponzi all'estremo grado: il sistema finanziario deve continuare a espandersi sempre più e rapidamente per mantenere la crescente piramide del debito sottostante, supportando utili e redditi, ergo l'economia reale. Come ormai evidente, questo tipo di espansione creditizia non fa altro che aggiungere nuova liquidità in dollari all'eccesso già esistente. Il sistema Ponzi (pagare i debiti facendo altri debiti) non può durare per sempre, ad un certo punto si raggiunge il limite: si devono fare debiti anche per pagare gli interessi sui debiti esistenti. E finchè dura, crea inflazione. Basti pensare che nel 1980 un dollaro di nuovo debito creava un dollaro di nuovo PIL; oggi per avere un dollaro di nuovo PIL ci vogliono 8 dollari di nuovo debito. Ecco perchè i beni rifugio dall'inflazione(oro) continuano a salire. Nel frattempo, i tassi Fed restano bloccati: non possono scendere per non far crollare il dollaro già ai limiti del collasso, e non possono salire per non precipitare in recessione l'economia già in stagnazione. In ogni caso, ciò che la Fed vuole e ciò che può fare sono due cose diverse, perchè il 75% della creazione di credito è ormai fuori del suo controllo. I tassi nipponici restano anch'essi bloccati se non altro fino a giugno (elezioni politiche), ed anche quando poi aumentassero allo 0,75-1% non cambierebbero il quadro della liquidità mondiale; del resto i giapponesi sono 30 anni che sbagliano, prima provocando la enorme inflazione locale di case e azioni, poi precipitando nella grande deflazione, ed ora di nuovo contribuendo a questa inflazione epocale e planetaria degli assets e del debito. I tassi europei aumenteranno stentatamente, così come quelli delle altre economie periferiche (Inghilterra, Australia, etc.) ma non sono in grado di modificare la dinamica globale. L'unica che potrebbe imprimere la svolta è la Cina, sia agendo sul cambio che sui suoi tassi: ma anche qui non pare che i cinesi, almeno fino al 2008 anno delle Olimpiadi cui tengono così tanto, siano seriamente intenzionati. Resta il fatto che più la Fed e le altre banche centrali provano ad evitare l'implosione di tale sistema, più grande sarà il disastro finale. Il dubbio non è su cosa succederà, ma su quanto febbrile diverrà la speculazione nell'ultima fase pre-implosione e , ovvio, su quando succederà. Lo scenario più probabile per i prossimi mesi è che si continui sull'onda attuale, con borse,obbligazioni(soprattutto aziendali e degli emergenti), materie prime,valute ad alti tassi, contenitori ideali per la liquidità in eccesso, e per quella in fuoriuscita (magari lentamente) dal dollaro.(http://michelespallino.blogspot.com/)