By: giorgiofra on Domenica 05 Gennaio 2014 00:23
Santommaso, ti ringrazio del consiglio, ma vorrei darti alcune delucidazioni.
E' evidente che se lavori in nero e guadagni molto, la cosa non funziona. Ma in Italia ci sono milioni di lavoratori in nero che guadagnano appena di che sopravvivere. In quel caso, e se davvero non hai nulla, nessuno ti romperà le scatole.
E non mi riferisco ai nullatenenti fasulli, che, in qualche modo, hanno intestato ad altri i loro beni. Mi riferisco a quelli che davvero non hanno nulla, e sono molti, e che non possono sperare neanche in una eredità.
Ti garantisco che il fisco non si cura affatto di queste persone. E non per motivi umanitari, ma semplicemente per il fatto che da loro non riuscirà a spillare un solo euro.
E' capitato a molti miei conoscenti di essere stati convocati dalla guardia di finanza perchè non dichiaravano alcun reddito. Ti sintetizzo quello che ognuno di loro ha dichiarato al maresciallo di turno: io lavoro, facendo quello che mi capita. Ogni mattina mi alzo con il pensiero di guadagnare la giornata, e di riuscire a mettere insieme almeno 1000 euro al mese. Non ho alcun lavoro stabile, ma faccio tutto quello che mi capita, escluso andare a rubare, almeno per adesso. I miei problemi di sopravvivenza sono tali che non mi passa neanche per la testa di preoccuparmi dei problemi fiscali. A casa ho una moglie e due bambini, e per loro non esiterei a fare il rapinatore o a spacciare. Ma fin quando riesco a guadagnare con un lavoro onesto preferisco non diventare un delinquente.
Naturalmente mi piacerebbe essere un cittadino modello, e pagare le mie tasse ed i miei contributi. Per cui spero di trovare un lavoro stabile come dipendente. Anzi, signor maresciallo, se potesse aiutarmi e farmi entrare nella finanza, le assicuro che gliene sarei grato. In quel caso sicuramente smetterei di fare l'evasore. Parola d'onore.
Alla fine, caro Santommaso, nonostante si fossero dichiarati evasori totali, nessuno di loro ha ricevuto un accertamento. E sai perchè? Perchè sarebbe stato un lavoro inutile, perfettamente coscienti che da questi disgraziati non avrebbero preso un solo euro.
Chi deve preoccuparsi è chi ha delle proprietà, o riceverà una eredità, o comunque ha dei beni aggredibili dal fisco.
C'è una cosa che non hanno raccontato agli italiani a proposito dello spesometro. Si tratta di uno strumento che verrà utilizzato per accertare i redditi, ma l'accertamento non scatta in automatico. Prima di procedere accenderanno il computer e verificheranno l'esistenza di beni immobili, di auto, di conti bancari, di pensioni o stipendi. Ma se l'indagine risulta completamente negativa, lasceranno perdere. Verificheranno anche le disponibilità dei coniugi e dei figli. Ma se risulteranno coerenti con i loro redditi personali non avranno nulla a cui appigliarsi.
Voglio dire che se la moglie ha comprato casa 10 anni prima, e paga il mutuo direttamente dal suo stipendio, non possono dimostrare che l'immobile sia intestato fittiziamente alla moglie. Così come se un figlio è intestatario di una macchina, ma possiede un suo stipendio personale, non c'è nulla a cui appigliarsi.
Dovresti chiederti come mai non si inviano accertamenti in automatico a tutti coloro che non lavorano, e sono milioni. Eppure questa gente sopravvive, quindi ha un reddito, seppure piccolo. Potremmo sostenere che ogni disoccupato è un evasore, perchè ancora non si vedono disoccupati che si lasciano morire di fame. E' chiaro che il fisco non si curerà di loro. Sempre che il tenore di vita o il patrimonio o le movimentazioni finanziarie non siano tali da evidenziare l'esistenza di redditi ben al di sopra della soglia di sussistenza.
Equitalia vanta crediti per 800 miliardi: una cifra gigantesca. Peccato che di quella somma non riesce a riscuotere nulla. E sai perchè? Perche i debitori non posseggono nulla. Si tratta quasi sempre di morti di fame, di falliti, di disperati. Se tu sei un imprenditore, prova a riscuotere un credito da un cliente fallito. Dubito che ci caveresti un solo euro.
C'è poi un'altra cosa su cui pochi riflettono: se uno riceve un accertamento di 30 mila euro, e non ha la possibilità di pagare, può vedersi pignorare i beni, sempre che ne abbia. Ma se non possiede beni quel debito risulta immediatamente impagabile, perchè tenderà a crescere più velocemente della possibilità di rimborsarlo. Detto in parole povere: hai un debito di 30 mila euro, chiudi l'attività e fai il dipendente. A quel punto quanta parte dello stipendio puoi dedicare al pagamento del debito? Ammettiamo un quinto, ovvero 300 euro al mese. Vuol dire che pur pagando tutti i mesi, ogni fine anno il debito sarà aumentato. Si tratterebbe, in sostanza, di un debito impagabile.
Santommaso, lascia perdere la propaganda dello stato. La verità è che si sono organizzati per depredare tutti gli italiani, e sono la maggioranza, che posseggono un patrimonio più o meno grande. Quello che non dicono è che le banche si stanno pappando una buona fetta del patrimonio accumulato dagli italiani, usando lo strumento fiscale. Di quelli come me lo stato se ne infischia, perchè non possono ricavarci niente.
E non farti neanche ingannare dalla bufala della minaccia del carcere. Nella sola città di Napoli dovrebbero mettere in galera 200 mila persone, la qual cosa, mi pare evidente, non è possibile.