Chiudo la partita iva (qualsiasi spesa può essere evasione ora...)

 

  By: giorgiofra on Sabato 28 Dicembre 2013 11:11

LMW, debbo essere d'accordo con te. Il capitalismo sta mangiando se stesso.

 

  By: lmwillys on Sabato 28 Dicembre 2013 07:52

Il grosso delle tasse che pagano le grandi aziende son quelle che pagano sui dipendenti (le trattenute irpef e i contributi), in proporzione quelle sugli utili son ben poca cosa. ----- già Anti, è proprio questo il problema, soprattutto le multinazionali non pagano un tubo sugli utili comunque la tecnologia è tale che comporta l'insostenibilità assoluta del sistema in essere sono andato per curiosità a vedere qualche dato su http://data.worldbank.org/indicator/all ... tipo la percentuale di pil dovuta al manifatturiero ( 'Manufacturing, value added (% of GDP)' ) ... beh, soprattutto dal 2000 l'incidenza del manifatturiero è in crollo un pò ovunque, pure in USA dove tanto si parla di rientro della produzione (lo chiamano backshoring, da noi si dice rilocalizzazione) ... rientrano ma se producono le macchine è un problema ... quant'è la perdita di occupazione nel manifatturiero statunitense facciamo dal 2000 ? facciamo ad occhio più o meno il 30% ? http://data.bls.gov/timeseries/CES3000000001 siamo sommersi di roba e mò arrivano pure le stampanti 3d di cui tanto si è occupato il Mod ... niente da fare, la continua addizione di capitale per competere nel mercato porta all'autodistruzione del sistema capitalistico come diceva Marx ... vabbè, era leggermente in anticipo sui tempi

 

  By: giorgiofra on Sabato 28 Dicembre 2013 01:00

Acmen, che piaccia o meno, la possibilità di spostare merci ed informazioni a costi sempre minori ed in tempi sempre più rapidi produce inevitabilmente il fenomeno della globalizzazione. Ma tale fenomeno, di per sé, non è ne buono ne cattivo. Come per tutte le cose è l'uso che ne facciamo che ne determina la natura. La globalizzazione che conosciamo non è certamente quella auspicabile, perchè produce gravissimi danni sociali ed enormi profitti alle plutocrazie. Ma nulla esclude che la globalizzazione possa essere gestita in maniera diversa. E' chiaro che se le leve decisionali resteranno nelle mani dei plutocrati, tutto sarà gestito a loro vantaggio. Per cui il problema vero non è la globalizzazione, ma l'esercizio del potere, ovvero rendere davvero il popolo sovrano. Potremmo ad esempio immaginare che tutti i paese debbano avere le bilance commerciali in sostanziale pareggio. Questo produrrebbe l'industrializzazione dei paesi non industriali, per la semplice ragione che, non potendo importare più di quanto si esporta, si sarebbe costretti a produrre sui luoghi di consumo. Se, ad esempio, l'Egitto non può importare automobili perchè non ha nulla da esportare in contropartita, ed essendoci un potenziale mercato interno, nascerebbe, in qualche modo, una industria locale. Se, invece, consideriamo il mercato come un grande campo di battaglia dove vince il più forte, si verificherà la delocalizzazione selvaggia verso i luoghi dai costi di produzione più bassi, a scapito dei paesi più avanzati, ovvero quei paesi in cui i lavoratori avranno acquisito una serie di tutele e di diritti altrove inesistenti. La globalizzazione attuale produce un livellamento verso il basso, grazie al fatto che le regole esistenti favoriscono esclusivamente il profitto di pochi. Ma una globalizzazione che porti ad un livellamento verso l'alto è possibile. Occorre, in questo caso, cambiare le regole del gioco, e per farlo occorre che i governi siano abbastanza forti da arginare lo strapotere dei plutocrati.

 

  By: antitrader on Venerdì 27 Dicembre 2013 23:53

"La realta' sara' diversa perche' l'uomo aspira all'ordine e al bello.Un ritorno al piccolo ,alle sovranita' nazionali, al km. 0 alle produzioni locali." Qui ti sbagli Acmen, se anche riuscissi a fare isole di felicita' come quelle da te proposte poi arriva il vicino armato fino ai denti e ti devasta tutto a mo' di nibelunghi o lanzichenecchi. La tragica verita' che sta alla base di tutti i casini e' che l'essere umano (a differenza degli altri animali) e' na' munnezza!

 

  By: Acmen on Venerdì 27 Dicembre 2013 22:50

Io credo che la globalizzazione sia un processo ineludibile. ........................................ Perchè ?? Se si parte da una simile convinzione tutti i suoi Post Signor GiorgioFra sono inutili, tempo sprecato, non si affanni più a combattere . si sta confondendo con la martellante propaganda proeuro condotta dalle élites politiche italiane al soldo della mafia altofinanziaria con una volontà popolare mai esistita da che mondo è mondo. Questo copione che orami dimostra sempre piu' le sue falle, rivela un gruppo famiglie guidate da vecchi pazzoidi che non vogliono andarsene, che credono di riuscire ancora a colonizzare intere popolaazioni che essi stessi stanno di nuovo riducendo in schiavitu'. La realta' sara' diversa perche' l'uomo aspira all'ordine e al bello.Un ritorno al piccolo ,alle sovranita' nazionali, al km. 0 alle produzioni locali. Luoghi dove i "terroristi " Criminali Psicopatici Globalizattori funzionali al controllo globale non trovano molta ospitalita'. Sarà dura e lunga ma alla fine vinceremo noi perchè IMPLODERANNO

 

  By: lutrom on Venerdì 27 Dicembre 2013 22:18

Giorgio, come al solito hai maledettamente ragione... Purtroppo sono costretto a leggere interventi come i tuoi per capire qualcosa in più sulla realtà: quando invece leggo interventi di superesperti bocconiani o non ci capisco un capz. (ma temo che i somari siano loro e non io visto che prevedono 1.000 cose e non ne azzeccano una!!) oppure leggo cose che sono esattamente il contrario della realtà, realtà che anche un somaro analfabeta vede senza alcun problema.

 

  By: giorgiofra on Venerdì 27 Dicembre 2013 22:02

Lutron, se ci fai caso la globalizzazione ha prodotto un enorme diminuzione dei prezzi di tantissimi prodotti, quasi sempre superflui. Un telefonino essenziale costa 10 euro. Ebbene, cosa cambierebbe nella mia vita se quel telefonino costasse 100 euro, dal momento che dura molti anni? Un paio di scarpe si compra a 30 auro, mentre senza globalizzazione ne costerebbe 80. Trenta anni fa le cose costavano molto più di oggi, in termini reali, eppure si acquistava senza problemi. Oggi ci illudiamo di pagare poco una grande quantità di beni. Ma tutto quel che ci illudiamo di risparmiare lo paghiamo in modo indiretto, ad iniziare dall'aumento della tassazione provocato da una riduzione della base imponibile. Perchè milioni di disoccupati provocano un minor gettito fiscale e tributario, così come la scomparsa di centinaia di migliaia di aziende. Fu vera gloria? A me pare di no. Infatti oggi uno stipendiato non riesce a mantenere una famiglia, per la semplice ragione che la gran parte dello stipendio viene assorbito da una quantità di spese obbligatorie gestite in regime di monopolio o oligopolio. Si tratta di un massacro vero e proprio. Prova a controllare quale percentuale di tasse si pagano sulla bolletta del gas. Oppure di quanto sono aumentate le tariffe per i servizi pubblici. E ci possiamo mettere tutta una serie di vessazioni, dai parcheggi a pagamento ai ticket per entrare nelle città, dalle multe ai passi carrabili, dall'occupazione del suolo pubblico alle imposte sulla pubblicità. Si tratta di una vera e propria furia predatoria sui redditi delle persone, alle quali, in sostanza, resta poco o nulla, con la conseguenza che sempre più persone non riescono a far fronte a tutti i pagamenti obbligatori, anche dopo aver ridotto al minimo le spese essenziali. Lo dimostra l'enorme aumento delle insolvenze, dal bollo auto alle quote condominiali, dalla tassa sui rifiuti al canone rai. Ogni ente si sente in diritto di pretendere il pagamento di servizi il più delle volte pessimi ed a costi esorbitanti. E nessuno si chiede se chi deve pagare ne ha la possibilità. Si sta sempre più divaricando la forbice tra chi deve pagare e chi vive, e spesso prospera, sulla spesa pubblica. Il costo della tassa rifiuti è diventato spropositato, sopratutto se si considera che le città sono sporchissime. Ma il comune dice che devi pagare la somma che loro stabiliscono per il servizio che loro ritengono di darti. E così, paga la verifica della caldaia, la revisione auto, il bollo, l'assicurazione, le multe, l'autostrada, il gas, il condominio, il canone rai, l'enel, il telefono, la tarsu, il passo carraio, l'amministratore di condominio, i vari ingegneri per le certificazioni più strambe, il commercialista, l'imu, le spese per il conto corrente che non vorresti ma ti viene imposto, il consumo di acqua e il disinquinamento, e dimmi cosa resta di uno stipendio. Se, poi, devi anche pagare l'affitto o un mutuo, allora capisci che è indispensabile che arrivi robaccia cinese a basso costo, perchè è il massimo che gran parte degli italiani si può permettere. Non so quanto a lungo questo sistema possa tenere. Sempre più persone, tra quelle che conosco, hanno gettato la spugna. Praticamente non pagano più niente a nessuno, salvo l'indispensabile, come l'enel. Molti si illudono di una prossima ripresa. A me pare che il sistema sia marcio fino al midollo, e che nulla potrà salvarci dal collasso.

 

  By: Bullfin on Venerdì 27 Dicembre 2013 21:52

Tranendo spunto dal link messo dal permaloso willis (deve avermi messo nel cestino :))))), si nota che si stima un'evasione fiscale italiana di 180, ma guarda un po' Befera dice 120 (e si che sarebbe la persona piu' interessata ad alzare l'asticella...). Qui vi è qualcuno che bara e per me non è Befera altri che stanno a Nord della nostra disastrata penisola...mah.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: VincenzoS on Venerdì 27 Dicembre 2013 20:07

x Lutrom Vincenzo, ma allora perché da anni ed anni ormai la produttività aumenta sempre più, il PIL (tranne in parte in paesi come l'Italia) aumenta sempre più, però gli stipendi non crescono quasi per niente, il potere d'acquisto delle classi medie e basse diminuisce sempre più, i megaricchi si arricchiscono sempre più, i poveri si impoveriscono sempre più??... ----------- Ci sono vari fattori da considerare: 1) Non bisogna guardare ai netti ma ai lordi inclusi i contributi;quelli aumentano eccome. Se lo stato tassa di più e aumenta i contributi è ovvio che nelle tasche del lavoratore finiscano meno soldi 2) Nel costo del lavoro per l'azienda devi anche considerare anche tutta una serie di costi indiretti come per esempio i corsi per la sicurezza, le visite mediche periodiche anche per chi passa la giornata alla scrivania e tutta una serie di altre amenità che finiscono per comprimere la quota che l'azienda può destinare ai lavoratori 3) Tariffe (ad es. nettezza urbana) e spese più o meno obbligatorie (ad es. assicurazione auto) sono aumentati a dismisura riducendo lo spazio per le spese discrezionali 4) A carico dei cittadini sono stati introdotti tutta una serie di adempimenti che hanno costi elevati. Oggi come oggi non si può più, per esempio, pensare di curare internamente l'amministrazione del proprio condominio, con ognuno dei condomini che ricopre a turno il ruolo di amministratore ma devi per forza rivolgerti a un professionista. Ugualmente anche un lavoratore dipendente con casa di proprietà e magari un secondo immobile per le vacanze o affittato non si riesce più a fare la dichiarazione dei redditi da solo ma deve per forza rivolgersi al commercialista (a me è successo esattamente questo)

 

  By: XTOL on Venerdì 27 Dicembre 2013 16:06

qualche giorno fa scrivevo: "Qui si tratta di stabilire da chi e come verrà pagato il fallimento delle socialdemocrazie". Ecco, Bagus dice (meglio di me) la stessa cosa: ^La distruzione della ricchezza viene nascosta dal debito del governo#http://www.rischiocalcolato.it/2013/12/la-distruzione-della-ricchezza-viene-nascosta-dal-debito-del-governo.html^ ...Molte persone credono che la ricchezza cartacea, che possiedono sotto forma di titoli di stato, fondi di investimento, polizze assicurative, depositi bancari e diritti vari, fornirà loro anni di felicità. Tuttavia, al momento del pensionamento saranno in grado di consumare ciò che viene prodotto dall’economia reale. Ma la reale capacità produttiva dell’economia è stata gravemente distorta e ridotta dall’intervento del governo. La ricchezza cartacea è sostenuta in gran parte da aria fritta. Il trasferimento continuo delle sofferenze sui bilanci dei governi e delle banche centrali non può annullare la distruzione di ricchezza. Risparmiatori e pensionati ad un certo punto scopriranno che il valore reale della loro ricchezza è molto meno di quanto previsto. Resta da vedere in che modo, esattamente, l’illusione verrà distrutta.

 

  By: lutrom on Venerdì 27 Dicembre 2013 15:30

Ottima sintesi, Giorgio!! Ormai non mi resta che intraprendere l'unica attività che promette, purtroppo, di essere molto redditizia nel futuro (comunque accetto soci di questo forum che mi aiutino nelle vendite...): anche se guadagnerò moltissimo, sarò dispiaciuto per chi non se lo è meritato, ma proverò una grandissima soddisfazione quando le vendite (abbondantissime) si rivolgeranno verso quelli che oggi ragliano viva il nano, viva i sinistri, viva Lecca, viva l'euro e la Germania, viva le multinazionali spietate, viva le megabanche, viva l'altafinanza plutocratica, ecc. ecc.; tutti questi ragliatori correranno verso di me zoppicando ed a gambe allargate per il dolore ed il bruciore, implorando la loro dose quotidiana... Aaahhhh, le soddisfazioni della vita...

 

  By: giorgiofra on Venerdì 27 Dicembre 2013 14:15

Un'economia globalizzata, dove i capitali, le aziende e le merci possono spostarsi ovunque, produce problemi di difficile soluzione, dal momento che i governi, il walfare e le politiche fiscali sono intrinseche agli stati nazionali. Se un'azienda può produrre dove i costi di produzione sono più bassi, vendere dove il prezzo è più alto, e pagare le tasse dove la pressione fiscale è minima, non possiamo meravigliarci se il banco salta. O accettiamo il capitalismo neoliberista, e quindi le inevitabili conseguenze sociali che esso determina, oppure dobbiamo immaginare un sistema diverso. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Io credo che la globalizzazione sia un processo ineludibile. Ma credo anche che occorra dare tempo al tempo. La rapidità dei cambiamenti della struttura economica mondiale ha colto impreparati i governi e le società. Questa sfasatura produrrà enormi disastri, ad iniziare proprio dal sistema pensionistico e da quello sanitario. Detto in parole povere: lo prenderemo tutti in Kulo, eccetto la minoranza plutocratica, naturalmente.

 

  By: lutrom on Venerdì 27 Dicembre 2013 13:52

Vincenzo, ma allora perché da anni ed anni ormai la produttività aumenta sempre più, il PIL (tranne in parte in paesi come l'Italia) aumenta sempre più, però gli stipendi non crescono quasi per niente, il potere d'acquisto delle classi medie e basse diminuisce sempre più, i megaricchi si arricchiscono sempre più, i poveri si impoveriscono sempre più??... Cosa dobbiamo fare, lavorare sempre di più??... E non rispondere che chi è ricco lo è solo per meriti personali, perché non so quali immani meriti abbia una persona che guadagna miliardi all'anno...

 

  By: cicala on Venerdì 27 Dicembre 2013 13:46

Per Pana Si in effetti è una questione nota e mi pare che Lmwillys sapesse come risolverla da parte mia un PC te lo posso anche assemblare ma per il resto... Chiedo scusa. Selezionare l'indirizzo e col destro alla voce cerca con google. Per chi usa "volpe di fuoco" funziona.

 

  By: VincenzoS on Venerdì 27 Dicembre 2013 13:36

x Lmwillys ecco, la solita uscita da sganasciarsi, le multinazionali benefattrici ... --------- Infatti tu metti il piatto di pasta in tavola la sera senza bisogno di zappare la terra, macinare il grano, impastare la farina, perché il contadino, il mulino, la Barilla, il negozio di alimentari sono dei benefattori dell'umanità. E pure tu lavori a titolo gratuito perché fai beneficenza. P.S. E' una rielaborazione di quanto scritto qualche secolo fa da Adam Smith, forse faresti bene a leggerlo