By: gianlini on Venerdì 08 Luglio 2011 18:17
Gano,
approfitto ancora della tua esperienza.
In rete ho trovato questo:
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...le imposte da corrispondere sono:
· Registro, 7% (3% se trattasi di prima casa);
· Ipotecaria, 2% (in misura fissa se si tratta di prima casa);
· Catastale, 1% (in misura fissa se si tratta di prima casa).
La base imponibile per l'applicazione dell'imposta proporzionale di registro è data dal valore dell'immobile dichiarato nell'atto.
Le imposte (registro, imposte ipotecaria e catastale) vengono versate dal notaio al momento della registrazione. Se l'ufficio ritiene che il valore dei beni trasferiti sia superiore a quello indicato nell'atto, provvede alla rettifica e alla liquidazione della maggiore imposta dovuta (nonché delle sanzioni e degli interessi) e notifica al contribuente, entro due anni dal pagamento dell'imposta proporzionale, un apposito avviso.
Nel caso, però, che il contribuente abbia dichiarato in atto un valore non inferiore a quello determinato su base catastale, l'ufficio non può procedere alla rettifica di valore.
Per le cessioni soggette all'Iva la base imponibile è costituita dal corrispettivo pattuito tra le parti.
Se il contribuente ha dichiarato nell'atto di vendita del fabbricato un corrispettivo non inferiore a quello determinato in base ai parametri catastali, l'Ufficio non procede alla rettifica, salvo che da altri atti e documenti non risulti un corrispettivo superiore.
Il valore catastale viene determinato moltiplicando la rendita catastale (rivalutata del 5%) per i seguenti coefficienti:
· 110, per la prima casa
· 120, per i fabbricati appartenenti ai gruppi catastali A,B,C (escluse le categorie A/10 e C/1)
· 60, per i fabbricati delle categorie A/10 (uffici e studi privati) e D
· 40,8, per i fabbricati delle categorie C/1(negozi e botteghe) ed E.
ecc.ecc.
TI DOMANDO ALLORA:
quando dici che paghi l'imposta sul valore catastale è perchè in atto indichi il valore calcolato come sopra e tutto il resto lo paghi in nero, oppure???