Banche e Mutui

 

  By: traderx62 on Mercoledì 07 Maggio 2014 13:43

Salve a tutti leggo il blog da tanto tempo perché gli spunti che se ne ricavano non sono quasi mai banali. Però oggi vorrei fare una critica, o almeno dare un incentivo ad andare oltre. Date per acquisite le analisi puntuali che provengono dal Dott. Zibordi e da altri valorosi partecipanti, non sarebbe il caso di aprire una discussione con buone idee per cercare di prendere profitto MATERIALMENTE da una eventuale situazione di bolla, di incasinamento dell'Italia, ecc.ecc. Grazie

 

  By: Trucco on Martedì 06 Maggio 2014 19:32

Anche lui però punta il dito nella direzione sbagliata, per lo meno a mio modesto avviso... ------- Alle genti: sappiate che il vertice del potere mondiale è costituto da una costellazione di grumi cattolico/cristiani/fondamentalisti nonché massonico/gesuitico/satanici che hanno loro massime espressioni (del resto ovviamente) nel Vaticano e tra i Papi. (^Fonte#http://www.signoraggio.it/silvio-rimembri-quando-il-tuo-governo-si-costitui-parte-civile-chiedendomi-un-milione-di-euro-di-danni-morali-per-un-indebito-di-273-euro-da-cui-fui-assolto-inventato-solo-per-ledermi/^)

 

  By: Moderatore on Giovedì 10 Aprile 2014 22:18

qualcuno ne sa qualcosa di questa dell'avv. Luigi Marra ? ero scettico nei suoi riguardi perchè è molto sul signoraggio nei suoi siti, ma Marco Della Luna mi ha detto che è un avvocato molto bravo con decine di avvocati nei suoi studi... ^Truffa conteggi: vergognoso coinvolgimento di quasi tutti i sovranisti, antisignoraggisti, complottisti, media anti banche eccetera#http://www.signoraggio.it/truffa-conteggi-vergognoso-coinvolgimento-di-quasi-tutti-sovranisti-antisignoraggisti-complottisti-media-anti-banche-eccetera/^ ----- ^IN QUALI CASI SI PUO' FAR CAUSA ALLA BANCA (per i conteggio del mutuo)#http://marra.it/index.php/come-e-quando-fare-causa-alle-banche.html^ Le cause che, in considerazione dei risultati, conviene senz'altro fare sono quelle relative a conti correnti in cui ci siano stati fidi non troppo modesti. In questo tipo di cause ricalcoliamo il saldo in base ai corretti criteri, fin dall’apertura del conto corrente, e chiediamo che la banca sia condannata a restituire la differenza tra il saldo che essa pretende e il saldo calcolato da noi. Differenza che corrisponde, secondo i nostri criteri, a circa il 10% annuale del fido (rispetto al 13,80% medio dei costi reali dei fidi negli ultimi dieci anni). In ipotesi, se si è avuto un fido di 50.000 euro per 7 anni, emergerà presumibilmente dai nostri conti una differenza di 35.000 euro (5.000 euro annuali x 7 anni = 35.000). Quando invece non ci sono fidi, o sono troppo modesti, o sono durati troppo poco, emergono differenze non abbastanza alte e, siccome gli accoglimenti possono anche essere, specie in primo grado, solo di una percentuale di quanto richiesto (ad esempio, su una richiesta di 10.000 euro il giudice di primo grado ne riconosce 3.000), non conviene fare causa perché, considerato il costo della consulenza tecnica di ufficio (è purtroppo sorta una tendenza dei giudici a liquidare parcelle elevate ai consulenti), i margini diventano troppo sottili. Diverse sono poi le cause per i mutui, che sono più problematiche, e per le quali non si può garantire per il momento un buon risultato, salvo i casi in cui vi è usura. COSA OCCORRE PER INIZIARE LA CAUSA Per proporre la causa l’interessato deve fornire copia di tutta la documentazione del conto corrente, con particolare riferimento agli estratti conto, a partire dall'apertura del conto. La causa può essere fatta entro dieci anni dalla chiusura del conto corrente e si può agire per il recupero di tutto, anche se il fido è durato ad esempio 30 anni, perché la prescrizione non decorre mentre il conto è aperto. Se non si ha la documentazione la si può chiedere alla banca, che deve per legge rilasciarla entro tre mesi. La banca però non è obbligata a dare documentazione più vecchia di dieci anni dal momento in cui la si chiede, per cui, se non si ha la documentazione relativa al periodo anteriore a dieci anni, per quel periodo non si possono fare i conteggi, a meno che non si riesca ad ottenere dal giudice l’ordine alla banca di esibirla. Se la banca ha superato i tassi usurai, presentiamo denunzia per usura. In questo caso è sufficiente che il Pubblico Ministero rinvii a giudizio la banca per poter presentare una domanda al Prefetto come vittima dell’usura per poi chiedere la sospensione di un anno di vari termini, quali i termini dei pignoramenti, nonché di tre anni per gli adempimenti fiscali. QUALI SONO I COSTI Occorre pagare l’inserimento a video dei dati di cui agli estratti conto, che è di 5 centesimi (circa 100 vecchie lire) per ogni riga dell’estratto, oltre a una somma variabile da circa 37 a 1.466 euro (secondo il valore della causa) per l’iscrizione a ruolo. APPROFONDIMENTI CIRCA IL MODO IN CUI SONO FORMULATE LE CITAZIONI E LE OPPOSIZIONI AI DECRETI INGIUNTIVI Le nostre citazioni – e le nostre opposizioni ai decreti ingiuntivi – sono basate su tre ordini di richieste. Da un lato, in caso di usura, chiediamo che il Tribunale dichiari dovuta la restituzione del solo capitale o, in subordine, del solo capitale con il solo tasso legale. Dall'altro, che vi sia o no usura, chiediamo la condanna della banca alla restituzione di quanto trattenuto per anatocismo, commissioni di massimo scoperto, accredito differito dei versamenti, tassi passivi ultra-legali o attivi sub-legali quando siano indeterminabili (lo sono in pratica sempre) ecc. Richieste queste le une o le altre delle quali vengono ormai di solito accolte, mentre è meno comune che un giudice le accolga tutte. Inoltre, in tutte le cause, formuliamo anche la richiesta, che non viene per il momento accolta, ma che contiamo lo sarà nel tempo dei gradi di giudizio, che il Tribunale, accertato il signoraggio primario e secondario (vedi da marra.it), dichiari che nulla è dovuto dal correntista alla banca, perché le somme che egli eventualmente deve, le deve, non alla banca, ma allo Stato, ove e quando lo Stato ne faccia richiesta. Tendiamo poi a non prendere cause già iniziate da altri avvocati, o nelle quali tutto è già accaduto, magari da tempo, perché è troppo difficile intervenirvi. Restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento. RiformiamoLeBanche&LeTasse

 

  By: gianlini on Sabato 09 Luglio 2011 14:47

Angelo, perfetto ottima sintesi grazie

 

  By: angelo on Sabato 09 Luglio 2011 14:39

TI DOMANDO ALLORA: quando dici che paghi l'imposta sul valore catastale è perchè in atto indichi il valore calcolato come sopra e tutto il resto lo paghi in nero, oppure??? ========================================================================== Gianlini, ho letto rapidamente qui sotto, e mi pare ci sia un pò di confusione (il che non stupisce, dato che siamo su un forum in cui di immobili si parla più che altro per dire che rendono meno della borsa.... ) bisogna prima distinguere se chi fa l'acquisto - agisce da privato, ed allora vale quello che le hanno indicato qui sotto; si pagano le imposte sul valore catastale rivalutato, MA - a seguito di una modifica normativa di qualche anno fà- bisogna indicare in atto il valore reale di compravendita. L'agenzia delle entrate non può rettificare il valore imponibile, se in atto si indica una cifra non inferiore al valore catastale rivalutato. - se chi acquista opera nell'ambito dell'attività di impresa, quanto sopra non vale; non solo le imposte vanno pagate sul prezzo di acquisto, ma l'agenzia delle entrate può rettificare tale valore nel caso fosse più basso di quello che in linguaggio tecnico si chiama "valore normale". Se si fa un leasing immobiliare, per forza di cose si agisce nell'ambito dell'attività di impresa (dato che i leasing si fanno su immobili strumentali.... cioè uffici, negozi, capannoni..., ecc..). La convenienza va valutata bene, perchè il leasing immobiliare deve avere durata minima di 18 anni per potersi dedurre fiscalmente i canoni, e questo ha tolto molto dell'appeal "fiscale" dello strumento, rispetto all'alternativa del mutuo (pochi anni fà bastavano 9 anni ed il discorso era completamente diverso). Se ha bisogno di altre spiegazioni, chieda. Ps gli immobili di carattere storico artistico non sono i monolocali e bilocali, io non credo sia il caso di perdere tempo a cercarli (perlomeno, nella maggior parte delle città di Italia).

 

  By: Gano* on Sabato 09 Luglio 2011 14:36

Sto cominciando a pensare che siano operazioni che fai bene solo a Firenze, Roma e forse Siena e Bologna.

 

  By: gianlini on Sabato 09 Luglio 2011 14:26

ricerca via internet però tipo ne sono venute fuori 10 a messina, 5 a piacenza, alcune ville fuori milano gran parte di milano è di nuova costruzione, i bombardamenti hanno distrutto parecchio, immagino conti anche questo (se pensi che a 2 passi 2 da piazza del duomo ci sono palazzi costruiti negli anni '60, diventa difficile che numericamente siano tanti quelli di un certo valore artistico e che siano in vendita (e non di comune, enti vari,e cc.ecc.)

 

  By: Gano* on Sabato 09 Luglio 2011 14:15

Ho provato ora una veloce ricerca e sembra che milano non ce ne siano in vendita, tranne una da 60 milioni di euro ( Casa Settala) -------------------------------------------------------------------------------------------- A Firenze in centro ad occhio un buon 20% degli immobili e' sottoposto a vincolo. E penso di valutare per difetto. Mi sembra strano che a Milano siano cosi' pochi. Ma come l' hai fatta la ricerca in 10 minuti? Penso tu debba andare da un' agenzia (in centro e di una certa qualità) e chiedere dello specifico.

 

  By: manx on Sabato 09 Luglio 2011 14:10

si dichiara il prezzo pagato realmente , ma si paga sul valore catastale . Ho comprato una seconda casa, di vacanza , 430 mila euro , quindi avrei dovuto pagare il 10% di tasse , 43mila ( 7% registro , 2% ipotecaria, 1% catastale)se fosse stato sul valore dichiarato . Invece ho pagato 5.800 euro perchè il 10% era sul valore catastale piuttosto basso . Se compri da una società paghi invece il 10% di iva sul prezzo realmente pagato. Se prima casa si paga il 3% di registro più 168 euro di catastale e ipotecaria . Il 3% sempre sul valore catastale e non sul prezzo realmente pagato. Per il notaio ormai conviene chiedere dei preventivi perchè c'è chi è più caro e chi meno e c'è una relativa possibilità di contrattare se gli si fa capire che non si va da lui a scatola chiusa.

 

  By: gianlini on Sabato 09 Luglio 2011 14:07

ho provato ora una veloce ricerca e sembra che milano non ce ne siano in vendita, tranne una da 60 milioni di euro ( Casa Settala) in effetti è una tipologia di immobile di cui non avevo mai sentito parlare

immobili soggetti a vincoli artistici - Gano*  

  By: Gano* on Sabato 09 Luglio 2011 13:57

con gli immobili soggetti a vincoli artistici invece come funziona? è vero che se li affitti non devi neppure pagare le tasse sul canone che percepisci dall'inquilino? -------------------------------------------------------------------------------------------- E' verissimo, ed e' un vantaggio consistente. Sono gli unici immobili da comprare ora in Italia. Registri il contratto e paghi l' imposta di registro ma incassi il canone e riporti invece in denuncia dei redditi la rendita sulla base della minore delle tariffe catastali. Ne incassi praticamente quasi il 100% puliti. Paghi anche l' ICI sul minimo catastale della zona. Io non ho mai fatto compravendite, ma nel tempo ho sempre cercato di comprare monolocali o bilocali (pochi eh! due o tre soli) in immobili vincolati, spesso da ristrutturare. Ti assicuro che li ho pagati poco, e poi li ho messi a frutto, con contratti transitori: nel caso di locazioni abitative infatti gli immobili vincolati non rientrano nella legge delle locazioni, quindi del 4+4, ma nel codice civile generale. Puoi fare affitti della durata che vuoi. Sei mesi, un anno, due anni etc... Sono operazioni che fai bene nelle citta' d'arte, Firenze per es. e' perfetta, con il flusso di turisti e studenti che ha. Non saprei se a Torino, Modena o a Piacenza la cosa funzionerebbe altrettanto bene. Fondamentalmente devi legare l' immobiliare a un certo tipo di turismo. Penso che sia uno dei pochi business in crescita in Italia.

 

  By: Trucco on Sabato 09 Luglio 2011 13:51

però scusa Gano, ma essendo tu l'esperto di trading immobiliare non posso che domandarlo a te, se su ogni compravendita di immobili non prima casa un investitore deve pagare di tasse e notaio il 4% circa, tu quanto riesci a ottenere come plusvalenza da un immobile comprato e rivenduto al lordo ed al netto di tali costi? in passato ricordo che Bardolla spiegava in uno spezzone su youtube o non so dove, che l'affare lo si fa principalmente all'acquisto, e nella vendita ci si accontenta di realizzare il giusto, ma per trovare gli affari, tu che non sei una agenzia immobiliare, come ti devi muovere? nelle aste giudiziarie non si corre il rischio di incontrare brutti ceffi? con gli immobili soggetti a vincoli artistici invece come funziona? è vero che se li affitti non devi neppure pagare le tasse sul canone che percepisci dall'inquilino? grazie per la condivisione della tua esperienza.

 

  By: gianlini on Sabato 09 Luglio 2011 13:42

opss! le maiuscole erano dovute ad un tasto inavvertitamente schiacciato le tue conclusioni sono simili alle mie (vedi un paio di interventi sotto) direi che concordiamo e che visto che l'affitto è un 5 % del valore dell'immobile, in un anno circa hai recuperato le spese grazie

 

  By: Gano* on Sabato 09 Luglio 2011 13:38

Gianlini, non importa scrivere con le maiuscole. Si scrive per darti una mano. Quindi hai gia' acquistato una casa come "prima casa", ne hai usufruito dei vantaggi fiscali e continui a possederla? Allora dovresti pagare il 3,3% ca. del prezzo d' acquisto (o 10% del prezzo catastale) + se presente il 2% del prezzo di compravendita per la mediazione, piu' uno 0,4% di spese notarili. Ti ritroverai a pagare quindi tra il 3,7% e il 5,7% a seconda dei casi. Su un immobile da 500.000 euro la cifra è tra i 18.500 e i 28.500 euro. Spero di essere stato esauriente.

 

  By: gianlini on Sabato 09 Luglio 2011 13:29

DALLA NORMATIVA CHE HA SEGNALATO CURES, EMERGE CHE PUOI USUFRUIRE DELLE AGEVOLAZIONI PRIMA CASA PER UN NUOVO ACQUISTO SE LA TUA "PRECEDENTE" PRIMA CASA DERIVA DA DONAZIONE O EREDITà, MA NON SE DERIVA DA ACQUISTO "PRIMA CASA" (COME è IL MIO CASO) IN QUESTO CASO DEVI PRIMA VENDERLA l'unica ca...ta che non ho fatto in vita mia è stato sposarmi per cui abito ancora con mammà ! (on paper)