i pericoli dei fondi comuni

 

  By: fabrizio maiocco on Mercoledì 03 Aprile 2002 14:54

Mi sembra comunque che questa possa diventare una discussione senza fine..

 

  By: GZ on Mercoledì 03 Aprile 2002 14:01

stirner, chi compra un fondo di fondi compra circa 100 titoli è matematico che se compri un fondo che investe in 3 o 4 altri fondi dato che ogni fondo comune investe in un minimo di 30 titoli il risultato è che i tuoi soldi finiscono indirettamente investiti su un centinaio di titoli bene, se uno ha una cifra consistente può ottenere lo stesso risultato comprando tutti i titoli del Midex e dello Star, in proporzione alla capitalizzazione o semplicemente 50 milioni per titolo E ogni volta che un titolo viene tolto da questi indici lo rimpiazzi anche tu è semplice, incassi i dividendi, risparmi le commissioni il rendimento Lordo è in media lo stesso della media dei fondi

 

  By: Stirner on Mercoledì 03 Aprile 2002 13:46

il pesce ormai sta per abboccare, gli uomini dell'unicredito hanno deciso di ridurre le commissioni di ingresso da 2,5% a 1,5% per rendere l'esca piu' appetitosa, e non c'e' verso di spiegargli che 5% all'anno di commissioni sono troppe, e che l'Unicredito investe i suoi soldi li' con un ventesimo delle commissioni che pagano i clienti del fondo dei fondi hedge. Ant, per favore, tira fuori i nomi di queste GPM non bancarie ed a basso costo, specificando quanto basso è, e chiunque altro voglia suggerire indicazioni senza fare pubblicita' qui sopra (ma credo che sia un dibattito non tacciabile di propaganda)si senta libero di farlo al mio indirizzo di posta elettronica dr.mystik@libero.it grazie

 

  By: Ant on Martedì 02 Aprile 2002 16:03

Sembra che ultimamente la Consob abbia messo sotto inchiesta la SGR di San Paolo - Imi per aver "drogato" il fondo di punta Azioni Italia ai danni di soluzioni 6 e 7. Per quanto riguarda le gestioni GPM=evita quelle delle banche; GPF= solo multimarca e scegli le meno care Fondi comuni = guarda gli internazionali e vedrai che c'e' una bella concorrenza Ciao Antonio

 

  By: Stirner on Martedì 02 Aprile 2002 14:38

Aiuto, qualcuno mi aiuti. Se le cose stanno come dice Riccardo salvo che ereditero' da mio padre prematuramente (facciamo le corna) e lui investira' in gestioni di questo genere il patrimonio familiare verra' danneggiato enormemente. Riccardo per favore sii meno telegrafico: quello che dici mi ha fatto venire un dubbio: un gestore che doveva investire al max il 30% in azioni per mio padre, illegittimamente ha aumentato questa percentuale al 60% nel momento di massima disperazione di borsa; se le cose stanno come dici tu mi e' venuto il dubbio che la banca abbia deciso di rifilare i suoi titoli a prezzo di mercato nelle tasche dei clienti perchè se le avesse cedute sul mercato avrebbe fatto crollare ulteriormente il loro valore e avrebbe subito delle perdite che invece ha distribuito sugli ignari clienti. Potrebbe essere così? E' questo che intendevi dire Riccardo in maniera telegrafica? Perche' qui non si parla piu' degli svantaggi che riportava Zibo ma di malafede ai limiti della illegalità! Queste cose succedono solo alle gestioni in titoli o anche ai fondi ed alle gpf? Per favore chi ha un contributo da dare oltre a quello di Riccardo lo faccia

 

  By: Riccardo on Sabato 30 Marzo 2002 13:39

Telegraficamente, ma se vuoi posso scendere nei dettagli: 1) le GPM (Gestioni Patrimoniali in valori Mobiliari) sono usate dalle banche per scaricare ai clienti i titoli che la banca stessa scarta; 2) le GPF (Gestioni Patrimoniali in quote di Fondi)è un'altro sistema per lucrare al cliente due volte le commissioni di gestione lavorando in automatico per comporre o modificare l'asset in base al profilo di rischio scelto dal cliente. In entrambi i casi l'obiettivo non è far guadagnare il cliente ma massimizzare il profitto per la banca. Qual è il male minore? per me è come passare dalla padella alla brace, però resta la scelta sul modo col quale uno si vuol farsi derubare. Ciao e Buona Pasqua a Tutti! Riccardo Modificato da - Riccardo on 3/30/2002 12:42:25

 

  By: Stirner on Venerdì 29 Marzo 2002 18:32

Mi intrometto ancora per chiedere delucidazioni sui gestioni patrimoniali in titoli: in questo caso e' possibile ottenere commissioni complessive basse? Mio padre preferisce quelle in fondi perche' sostiene che il gestore del fondo deve rispondere dei suoi risultati a molti clienti mentre quello della gestione patrimoniale soltanto ad uno, e poi nel secondo ruolo la banca ci mette dei tipi meno professionisti; e se invece il gestore e' lo stesso allora compra le azioni migliori per il suo fondo e mette la munnezza nella gestione perche' i titoli buoni sono finiti! Quando avete terminato di ridere, potreste spiegarmi un po' come funzionano le gestioni tradizionali in titoli e se vale la pena considerarle il male minore oppure no? Grazie

 

  By: GZ on Giovedì 28 Marzo 2002 18:14

beh.. chi vince può mettere ad es il suo portafoglio a pagamento

 

  By: marker on Giovedì 28 Marzo 2002 17:32

il premio è quello che ti dai da solo giorno per giorno sul tuo c/c. senza fare tanto baccano...

 

  By: beppe on Giovedì 28 Marzo 2002 16:21

e poi dico che dovrebbe esserci un premio per chi fa meglio di tutti gli altri nel trading topic.... beppe

 

  By: beppe on Giovedì 28 Marzo 2002 16:12

A me piacerebbe che L'iatalia (compreso il fib) fosse separata dal resto (visto che c'è molta gente come me che in italia non ci mette una lira). Invece futures esteri (cambi-indici e comodities) potrebbero essere messi insieme alle azioni usa con un MEGA sconto....:-))) Beppe

 

  By: GZ on Giovedì 28 Marzo 2002 15:55

beppe sto facendo ridisegnare il software che produce il sito per separare azioni estere e italiane, portafoglio e trading futures solo fib30 e S&P e commodities in modo che se uno è interessato solo a una cosa prende solo quella suggerimenti ? Modificato da - gzibordi on 3/28/2002 14:57:1

I fondi costano, ma la consulenza ? - gzibordi  

  By: GZ on Giovedì 28 Marzo 2002 15:48

Le faccio un esempio il suo servizio costa lire 1.200.000 all'anno, su cento milioni sono 1,2% di gestione + tutto il tempo che devo dedicare a seguirla+commissioni+computer+software ---------------------------------- è vero nel senso che si dovrebbe fornire solo quello che serve e basta e mi spiego la consulenza di borsa in italia è tutta o molto cara (rispetto a quella equivalente americana) oppure fatta da ragazzi giovani improvvisati la consulenza di borsa con un tono professionale tipo pigoliconsulenza, studinvestimenti, futurebest, deltaforex, finadvisors, caruso, insomma quella che vedi su CFN, Bloomberg, Milano-Finanza costa sui 3-5 milioni di lire all'anno per le azioni e con i futures anche 6-10 milioni all'anno poi c'è la proliferazione di siti internet dove ormai tutti, anche quelli che hanno iniziato un anno fa, offrono segnali di tutti i generi per 30 o 50 euro al mese, ma non si capisce bene di cosa si tratti è vero però che se uno vuole solo un portafoglio con 12 titoli per tutto l'anno, con qualche cambiamento, ma non 100-150 operazioni all'anno, diciamo al massimo 20-30 operazioni di compravendita , stile "FONDO COMUNE VIRTUALE" allora i 3/4 di quello che metto tutti i giorni sul sito non gli serve. Basta che gli arrivi un messaggio ogni tanto di comprare e che si vedano le % di perdita/utile più qualche spiegazione sui titoli in portafoglio e basta. Quindi dovrei separare la parte "trading" da quella "portafoglio" e la seconda dovrebbe costare meno, tipo 300 euro all'anno e basta, per cui se hai 50 mila euro (100 milioni) e vuoi seguire il portafoglio suggerito dovrebbe costare sullo 0.6% circa, massimo 1% e non di più Al momento invece il portafoglio Italia ad es che metto assieme è un 20% del totale del servizio nel senso che fornisco anche raccomandazioni di trading tutti i giorni, analisi, screening, suggerimenti su obbligazioni e cambi di cui ad alcuni che fanno un altro lavoro e la borsa non la seguono spesso non importa Ad es ho raccomandato un fondo comune sulle società small-cap giapponesi e uno sulle materie prime in africa entrambi quotati a NY e ad alcuni interessano, ad altri no e non fanno parte dei portafogli. Ho raccomandato ieri l'altro Vemer senza metterla nei portafogli ecc... tutte cose che implicano che uno decida da solo cosa preferisce, per non parlare dei titoli esteri D'altra parte però c'è gente che apprezza di poter scegliere tra diverse cose e anche di avere delle spiegazioni relativamente dettagliate e analisi continue in tempo reale. C'è parecchia gente che non aveva mai investito su titoli americani e seguendo quello che faccio ora lo fa ad esempio. Ma sono d'accordo che se offri a un investitore "passivo" solo un portafoglio virtuale dovrebbe costare sui 300 euro/anno e a dire la verità sto facendo modificare il software del sito per separare chiaramente queste cose

 

  By: beppe on Giovedì 28 Marzo 2002 14:12

Io, siccome sono di Genova, infatti devo ammettere che il servizio "è caro, belin...!" Beppe :-)

 

  By: Ant on Giovedì 28 Marzo 2002 11:32

Sono perfettamente d'accordo, la strada per il futuro e' quella del financial planner indipendente. In Italia (meglio nella regione dove abito io) ancora non c'e' spazio per questo servizio. Ancora nessuno lo vuole, ancora nessuno lo capisce, e sopratutto ancora nessuno lo vuole pagare.. Sono perfettamente d'accordo con Lei Zibordi, bisogna fare un bel mix, e non necessariamente vendere-consigliare fondi comuni d'investimento. Tuttavia sinche' non riesco a rompere il cerchio vizioso delle banche, per campare un promotore-private banker etc dovra' lavorare per una istituzione. Le faccio un esempio il suo servizio costa lire 1.200.000 all'anno, su cento milioni sono 1,2% di gestione + tutto il tempo che devo dedicare a seguirla+commissioni+computer+software+.... una persona che non ha queste disponibilità che fa'? Io ritengo che il suo servizio di advisor meriti ogni singola lira che richiede, l'apprezzo molto e vedo la sua notevole preparazione. Ritengo tuttavia che ci si debba capire sugli obbiettivi, i problemi e altre questioni prima di affidarsi al suo servizio. Molta gente che e' passata da quasto forum questo non l'ha capito ed ha sbagliato. Con molta stima Antonio