Tasse sui Fondi Indice Esteri

 

  By: polipolio on Lunedì 27 Ottobre 2003 19:31

Alessandra, la ringrazio per il riconoscimento del neologismo, ma, dato che non mi voglio far bello con cose non mie, le devo dire che da queste parti lo usiamo da almeno dieci anni

 

  By: Alessandra on Lunedì 27 Ottobre 2003 15:13

Esatto ragazzi! Visto che Quel foglio mi ha sempre fatto dormire notti tranquille, erroneamente col senno di poi, perchè non resettare tutto e pensare di attenremi all’unica legge che la Banca mi ha fatto pervenire a riguardo, senza preoccuparmi che sia un FUND ?! “per i cittadini residenti in italia la normativa che disciplina la tassazione degli investimenti finanziari e' la stessa sia che l'investimento riguardi titoli italiani od esteri quindi si applica il 12,5% a titolo di imposta sostitutiva sui redditi di capitale ed ancora il 12,5% a titolo di imposta sul capital gain per i redditi diversi.” Polipolio: certo che il suo termine al punto 4 è un neologismo davvero divertente! Buona lavoro e grazie. Alessandra

 

  By: polipolio on Lunedì 27 Ottobre 2003 14:59

Cosa faccio nella vita Lanci? A te la scelta ;-) 1. l'hacker: ho messo un troiano nel tuo PC che mi informa di cosa stai per postare 2. il sensitivo: le vibrazioni che ho percepito nell'etere mi hanno dato l'impulso a scrivere 3. l'analista tecnico: l'onda 4 di III di C secondaria in flat hanno consentito l'entrata non sul p(r)ezzo, ma sul tempo 4. il fancazzista: giro per la rete e scrivo cazzate 5. ho un lavoro , ma preferisco dire che suono il piano in un bordello (come diceva Seguela) e talvolta sto in pausa pranzo 6. Tutto quello che precede

 

  By: lanci on Lunedì 27 Ottobre 2003 14:32

giuro che non avevo visto il post di polipo, cfr l'orario di immissione 13.30, che fai nella vita vera polipo?

 

  By: lanci on Lunedì 27 Ottobre 2003 14:30

spiace disilludere tali pulcherrime donzelle, ma la comunicazione che si riceve dall'agenzia delle Entrate (siamo lieti ......) null'altro comunica se non che le moltiplicazioni e le addizioni in dichiarazione dei redditi sono corrette e non hai nemmeno sbagliato la divisione in virgola mobile con riporto di due. Rimane comunque impregiudicata (come dicono loro) la capacità di bruciarti le penne se scoprono che hai "dimenticato" di denunciare i tuoi redditi all'estero.

 

  By: polipolio on Lunedì 27 Ottobre 2003 14:30

Alessandra, spiacente di darle una cattiva notizia, ma quel simpatico foglio che ha ricevuto non fa riferimento ad un controllo sostanziale, ma puramente formale. Tradotto dal burocratse dice all'incirca: "beh, almeno le somme sono giuste; non abbiamo molto tempo ma se invece dovessimo scoprire che hai occultato redditii te lo faremo sapere nei modi e nei tempi debiti."

 

  By: Alessandra on Lunedì 27 Ottobre 2003 14:07

Polipolio, sa che la soluzione, da Lei descritta al Punto 3, potrebbe essere molto interessante?! Per non parlare poi della Numero 4, a cui pero’ bisognerebbe dedicare un po’ di tempo. Pero’, visto che ho letto questo Topic, mi piacerebbe ricevere anche il prossimo anno dall’ Agenzia delle Entrate : “ Gentile Contribuente, siamo lieti di comunicarLe che a seguito del controllo automatizzato della dischiarazione modello UNICO, da Lei presentata nell’anno 2004 per il periodo d’imposta 2003, i conteggi relativi ai dati dichiarati sono risultati regolari.” Indaghero' ancora. Grazie Alessandra

Dichiare i fondi non armonizzati esteri (o no) - polipolio  

  By: polipolio on Domenica 26 Ottobre 2003 23:22

x Alessandra mah, dipende dalla relazione che hai con il commercialista. Il mio mi ha guardato MOLTO storto quando gli ho accennato questo genere di cose ( e per altro conferma l'assoluta follia della norma) Ci sono alcune possibilità diverse: 1. essere ligi, se il tuo commercialista non ti chiede più dei profitti che realizzi 2. evitare i fondi non armonizzati 3. fregarsene: se fai molte operazioni, se il titolo è col nome esotico ma senza la parola FUND grossa come una casa, se sei in regime amministrato (o come diavolo si chiama che la tua SIM paga tutto), ci paghi il 12,5% come qualunque altro titolo e via, potrebbe essere worth the risk 4. aprire un conto estero, non dichiararlo e risparmiare anche il 12,5%. Certo c'è qualche rischio, ma so che alcuni lo fanno.

 

  By: Alessandra on Domenica 26 Ottobre 2003 18:22

Uno degli utlimi Titoli che ho venduto e sul quale ho guadagnato, è il FOND0-INDICE “THAI FUND INC “ comperato in Borsa USA. Cosa devo fare per essere in regola con il Fisco? Il “THAI FUND INC “ comperato in Borsa USA è un ETF (Exchange-Traded Funds) "NON ARMONIZZATO" (cioè non conforme alle direttive europee) ??? Visto che la tassazione sugli investimenti è una specie di giungla, e’ sufficiente se invio alla mia commercialista il seguente link http://www.borsaitalia.it/ita/infomercati/mtf-etf/fiscalitetf/ (dove c’e’ scritto, in sostanza, quello che Giorgia ha riportato sul Forum il 09/07/03 ), perchè lei possa capire come comportarsi dal punto di vista fiscale? Ciao e GRAZIE Alessandra

 

  By: Moderatore on Lunedì 25 Agosto 2003 13:49

---------------------------------- lutrom (abbonato) .............Non molto tempo fa in questo forum si parlava della tassazione su titoli (quotati alla borsa americana, che riproducono esattamente un certo indice che raggruppa molti titoli azionari). Questi titoli-indice vengono tassati, in Italia, in modo diverso rispetto ai titoli "normali" (esempio: Long Japan Smaller C). Siccome non riesco a ritrovare la discussione e non ne ricordo esattamente il contenuto, posso sapere come questi titoli vengono tassati effettivamente? Grazie. ----------------------------------

 

  By: LaSignoraMaria on Mercoledì 09 Luglio 2003 13:08

Abbiamo riunito tutti gli interventi tecnici riguardanti le tasse sui fondi indice esteri in un unico topic, per facilitarne la lettura ********************************************************************** (Giorgia) 09/07 Pubblichiamo un'ulteriore fonte che ci è stata gentilmente inviata dallo stesso nostro utente di ieri: Trattamento fiscale in Italia Ai fini delle valutazioni fiscali, gli ETF vanno trattati come fondi e non come azioni ed il regime applicato è quello del risparmio amministrato. Gli ETF sono OICR e producono 3 tipologie di redditi, che gli intermediari, quando negoziano per conto della clientela retail, devono opportunamente distinguere attraverso le proprie procedure interne: - un reddito di capitale derivante dai dividendi - un reddito di capitale derivante dalla differenza tra il NAV del giorno di acquisto e il NAV del giorno di vendita (se l'ETF viene comprato nello stesso giorno, il Delta NAV sarà nullo) - un reddito diverso derivante dalla differenza tra il prezzo d'acquisto e quello di vendita (capital gain). Se consideriamo P1 = prezzo di acquisto realizzato sul segmento MTF P2 = prezzo di vendita realizzato sul segmento MTF VLQ1 = valore lordo della quota del giorno d'acquisto VLQ2 = valore lordo della quota del giorno di vendita REDDITO DI CAPITALE (Delta NAV) = (VLQ2 - VLQ1) REDDITO DIVERSO (capital gain/loss) = (P2 - P1) - (VLQ2 - VLQ1) Il regime fiscale varia a seconda della tipologia d'investitore (persona fisica o investitore istituzionale) e della natura degli ETF, che possono essere così distinti: ETF di diritto estero armonizzati (conformi alle direttive comunitarie), ETF di diritto italiano, ETF di diritto estero non armonizzati (non conformi alle direttive comunitarie). In generale per gli ETF italiani ed esteri, è prevista una ritenuta del 12,5%, mentre per i fondi non armonizzati i proventi, inclusi i dividendi ed eventuali differenze positive tra il Nav iniziale e finale del fondo, sono assoggettati alla tassazione progressiva Irpef e bisogna corrispondere all'intermediario un'aliquota del 12,5% a titolo di acconto. Esaminiamo ora in dettaglio la disciplina fiscale applicata all'investitore retail distinguendo caso per caso. ETF di diritto estero armonizzati Per conto della propria clientela retail l'intermediario diretto ricopre il ruolo di sostituto d'imposta sia per l'applicazione della ritenuta sui redditi di capitale sia per l'applicazione dell'imposta sostitutiva sui redditi diversi. Viene applicata una ritenuta a titolo d'imposta del 12,5% sui proventi periodici e sui redditi di capitale derivanti dal Delta NAV e un'imposta sostitutiva del 12,50% sui redditi diversi al netto delle eventuali minusvalenze accumulate, qualora l'investitore abbia rilasciato il proprio assenso al regime di risparmio amministrato. Non si è tenuti a riportare sul modello UNICO alcuna indicazione del provento, ma solo nel caso in cui la ritenuta sia già stata applicata dall'istituto mediatore. ETF di diritto italiano Tutte le imposte sono già state prelevate in capo al fondo. I proventi conseguiti dai sottoscrittori che non esercitano attività d'impresa non sono tassabili e non vanno dichiarati nel modello UNICO. Per i capital gain/loss, l'intermediario applica l'imposta del 12,50% del risparmio amministrato. ETF di diritto estero non armonizzati I proventi di capitale concorrono a formare il reddito imponibile del sottoscrittore e sono assoggettati alla tassazione progressiva IRPEF. Il soggetto incaricato al collocamento in Italia preleva una quota del 12.5%, a titolo di ritenuta d'acconto, dai proventi periodici e dai redditi di capitale derivanti dalla differenza di prezzo d'acquisto e vendita. Alle plusvalenze/minusvalenze realizzate in sede di negoziazione, l'intermediario applicherà l'imposta del 12.5% tipica del risparmio amministrato. Se l'investitore invece è un fondo italiano e non un privato, viene applicata un'imposta sostitutiva del 12,50% non sui singoli redditi, ma sul risultato di gestione realizzato dal fondo di investimento. Le ritenute sui redditi di capitale conseguiti dal fondo sono a titolo d'imposta e, per evitare una doppia imposizione, è previsto che i proventi soggetti a una ritenuta a titolo di imposta non concorrano a formare il risultato di gestione da sottoporre all'imposta sostitutiva del 12,50%. Per quanto riguarda il capital gain il fondo italiano è nordista, per cui i redditi del capital gain concorrono a formare il risultato di gestione a cui verrà applicata un'imposta sostitutiva del 12,5% a titolo di imposta. Per quanto riguarda gli ETF di diritto estero armonizzati, tutti i redditi di capitale non sono sottoposti nè a ritenute nè a imposte sostitutive e concorrono alla formazione del risultato della gestione del fondo che subirà poi un'imposta sostitutiva del 12,5%. (Sezione sponsorizzata da Société Générale) Finanzaonline Spa ---------------------------------------------------------------------- gz 08/07 .....Gli ETF non armonizzati sono soggetti sì al 12.5 di ritenuta come dice Fineco, MA A TITOLO D'ACCONTO NON DI SALDO, XCUI DOPO DEVI PAGARE COME DA TUA DICHIARAZIONE DEI REDDITI. PORTARE IL TUTTO DA COMMERCIALISTA. ... ---------------------------- Sì, questo era quello che avevo capito e lo vedevo già a livello di Gpf che non accettavano più questi ordini, l'informazione di Fineco sembra fuorviante in questo caso. La sostanza quindi è quindi che si cerca di impedire l'acquisto di tutti i fondi quotati all'estero "non armonizzati", tassandoli al 40 o 45%. E' ovvio che se è così è assurdo perchè se compri IBM e Microsoft alla borsa di NY paghi il 12%, ma se compri un fondo indice alla borsa di NY che contiene IBM e Microsoft paghi il 45% Perchè? i) negli ultimi anni sono sorti centinaia di fondi-indice su tutte le borse del mondo e tutti i settori di borsa del mondo, da quelli sulle società piccole giapponesi, a quelle sui titoli immobiliari americani a quelli sui semiconduttori europei a quelli sulle obbligazioni convertibili a quelli ribassisti sugli indici di borsa a quelli sulla sanità ecc.. ecc... In particolare ne trovi centinaia a NY, ma anche in europa e da ultima anche una decina in italia. Questi fondi-indice sarebbero come titoli quotati in borsa, l'unica differenza è che spesso li puoi comprare solo in chiusura e non durante tutta la giornata (alcuni, altri trattano esattamente come un azione). Costano l'1 o 2 per mille, li puoi comprare e rivendere senza limitazioni o ritardi da solo ogni giorno e sono totalmente trasparenti, cioè sai esattamente quali titoli ci sono dentro. ii) bene, se la voce si spargesse che esistono, funzionano così bene e costano così poco cosa accadrebbe ai circa MILLE fondi comuni italiani, venduti da banche italiane, con migliaia di dirigenti, funzionari, sedi centrali, negozi finanziari, uffici e venditori a carico ? In maggioranza sparirebbero, facendo aumentare la disoccupazione intellettuale in Italia, mandando in crisi l'industria del risparmio gestito coi suoi 20-30 mila miliardi di vecchie lire che riesce a prelevare ogni anno al risparmiatore italiano. Se il risparmio italiano fosse investito nei fondi indice, ETF e simili il costo sarebbe circa di 150 miliardi al massimo per i risparmiatori, all'anno. Essendo investito invece nei fondi comuni, gestioni patrimoniali, Sicav e simili il costo è attualmente di circa 20 mila miliardi di lire, forse di più (vedi i bilanci di Fideuram, Mediolanum e simili) Soluzione del governo italiano (bipartisan, adottata dall'ulivo e confermata dal polo): a) vietare la pubblicità in italia di tutti questi fondi-indice quotati (nonchè, aggiungo en passant, vietare anche la vendita delll'80% dei fondi esteri e di tutti gli hedge fund esteri) b) tassarli 3 o 4 volte i fondi italiani ---------------------------------------------------------------------- Panarea 08/07 cari tutti, vedo che la parte fiscale di questo mondo non interessa molto: 1 - in italia ci sono 3 regime x chi investe in borsa azioni amministrato : famoso 12.5% sul capital gain e minusvlanze riportabili x anni (quello di tutti noi) gestito: 12.5% sul totale globale (non ci interessa) ordinario (obbligatorio x chi ha partecipazioni qualificate, ma anche opzionale x gli altri) si paga secondo il tuir qundi aliquota progessiva a scaglioni eccetto imposte separate, spalmabili e sostitutiva (dl del 97). Se volete approfondisco ma non serve 2 - le ritenute del 12.5 in teoria sono o a titolo d'acconto (come nel regime ordinario, lo stato si pappa intanto il 12.5 poi si vede in + in dichiarazione) o a titolo d'imposta definitiva (il 12.5 tutti maledetti e subito). Quindi senza specificare, il termine ritenuta dice poco 3 - Gli ETF non armonizzati sono soggetti sì al 12.5 di ritenuta come dice Fineco, MA A TITOLO D'ACCONTO NON DI SALDO, XCUI DOPO DEVI PAGARE COME DA TUA DICHIARAZIONE DEI REDDITI. PORTARE IL TUTTO DA COMMERCIALISTA. Come spiega il sito della borsa italiana (leggere anche i link al ministero finanze) sugli ETF non armonizzati c'è una compenente di reddito di capitale (dividendi) che segue una sua logica (leggersi tuir) + una componente di reddito diverso (in genere plusvalenze) che segue un'altra logica (anche qui tuir) (il tutto è incasinato ulteriormente dal nav, che può essere diverso dal valore di scambio). X il legislatore fiscale italiano dal 1973 una plusvalenza azionaria si chiama reddito diverso e non di capitale xchè è incerta, ognuno chiama le cose come gli pare. 4 - gli ETF armonizzati con il regime fiscale amministrato come ripete borsa italiana (che gli vende) sono solo soggetti al 12.5 % secco. NO commercialista. Certo se uno ha scelto il regima ordinario anche un day trading su eni azione va dal commercialista..... Il tutto presupponendo che voi siate singoli e privati investitori x società di capitali sim sgr e simili altro mondo se maggiori notizie invece delle banche chiamate vs. commercialista (se ha le palle queste cose le sa) x prox anno consiglio di leggervi il Frizzera invece di un manuale di analisi tecnica.... ---------------------------------------------------------------------- Giorgia 08/07 Pubblichiamo la risposta fornita da Fineco ad un nostro utente del sito "La informiamo che gli investimenti in ETF quotati sui mercati esteri sono assimilati agli investimenti azionari e quindi tassati con una trattenuta del 12,5% sul capital gain. Per gli ETF quotati in Italia la tassazione prevede invece una ritenuta sul Reddito di capitale realizzato e un'imposta sostitutiva sul Reddito diverso". ---------------------------------------------------------------------- Panarea 08/07 DA http://www.borsaitalia.it/ita/infomercati/mtf-etf/fiscalitetf/ La fiscalità applicata è differente a seconda che l'ETF sia "armonizzato" (cioè conforme alle direttive europee) oppure "non armonizzato" (cioè non conforme alle direttive europee). Tutti gli ETF attualmente quotati su Borsa Italiana sono "armonizzati" ed autorizzati dalla Banca d'Italia e dalla Consob. ETF "ARMONIZZATI" In estrema sintesi, in Italia, la fiscalità applicata nel caso di un "investitore privato" che abbia optato per il "regime del risparmio amministrato" è la seguente: · Su tutte le tipologie di reddito derivanti dalla negoziazione di un ETF viene effettuata una ritenuta fiscale a titolo di imposta del 12,5% (operata automaticamente dal proprio intermediario che, per ottemperare ai propri obblighi, provvede a distinguere i "redditi di capitale" dai "redditi diversi"). · L'investitore privato non è gravato da alcun onere amministrativo/contabile e nessun provento deve essere riportato nella propria dichiarazione dei redditi. NOTA: Per approfondimenti leggere il file "Documento fiscalità ETF" riportato alla fine di questa pagina Web. Si rammenta che gli intermediari, al fine di alimentare gli algoritmi delle procedure fiscali interne descritte nel documento citato, hanno bisogno dei NAV giornalieri degli ETF. Al riguardo si precisa che Borsa Italiana, nella sottosezione "NAV", riporta gratuitamente i NAV giornalieri dei soli ETF quotati sul proprio mercato. ETF "NON ARMONIZZATI" In estrema sintesi, in Italia, la fiscalità applicata nel caso di un "investitore privato" che abbia optato per il "regime del risparmio amministrato" è la seguente: · I "redditi di capitale", cioè i dividendi incassati e il Delta NAV (NAV del giorno di vendita - NAV del giorno di acquisto), concorrono a formare il reddito imponibile del sottoscrittore e sono assoggettati alla tassazione progressiva IRPEF. · I "redditi di capitale" devono essere dichiarati nel modello UNICO (quadro RI) al fine di determinare l'onere da versare (infatti l'intermediario è tenuto a operare solo una ritenuta fiscale a titolo di acconto del 12,5%). · Sui "redditi diversi" dati da [(Prezzo Vendita - Prezzo Acquisto) - (Nav del giorno di vendita - NAV del giorno di acquisto)] l'intermediario applica una ritenuta a titolo di imposta del 12,5%. NOTA: Per approfondimenti leggere il file "Documento fiscalità ETF" riportato alla fine di questa pagina Web. Si rammenta che gli intermediari, al fine di alimentare gli algoritmi delle procedure fiscali interne descritte nel documento citato, hanno bisogno dei NAV giornalieri degli ETF. Al riguardo si precisa che Borsa Italiana, nella sottosezione "NAV", riporta gratuitamente i NAV giornalieri dei soli ETF quotati sul proprio mercato. COME CAPIRE SE UN ETF SIA "ARMONIZZATO" Premesso che tutti gli ETF attualmente quotati su Borsa Italiana sono "armonizzati", per quanto riguarda altri ETF di diritto europeo occorre necessariamente visionare il relativo Prospetto informativo (a seconda dei casi, infatti, tali ETF possono essere "armonizzati" oppure "non armonizzati"). Volendo generalizzare e semplificare, si può comunque affermare che tipicamente tutti gli ETF quotati su Borse USA sono "non armonizzati". Per approfondimenti sulla fiscalità si veda il Documento Comune redatto da un Gruppo di Lavoro promosso da Borsa Italiana e composto da Abi, Assogestioni, Assosim e da alcuni intermediari italiani ed esteri (scarica il documento "Documento fiscalità ETF", ultimo aggiornamento Novembre 2002). Il Documento Comune descrive le norme fiscali da applicare e le relative procedure interne da attivare: al riguardo Borsa ha inoltrato alcuni quesiti formali all'Agenzia delle Entrate del Ministero dell'Economia e delle Finanze ottenendo un riscontro positivo con la Risoluzione n° 139/E del 07/05/2002. L'Agenzia delle Entrate del Ministero dell'Economia e delle Finanze ha poi resa nota un'altra Risoluzione relativamente agli ETF "non armonizzati" (Risoluzione n°109/E del 15/05/2003). Per i redditi inseriti nelle dichiarazioni valgono le norme del tuir (x minuslvalenze specialmente). ---------------------------------------------------------------------- GZ 07/07 7 July 12:17 1) Ai fini pratici NON metto nelle raccomandazioni formali del sito con tanto di percentuale e consuntivo, ad es quelle futures, strumenti come il povero bond giapponese. Non sarebbe molto corretto calcolare delle % e dire : "... visto che qui si è fatto il 100% .." e poi se uno va a vedere trova strumenti che solo pochi usano. Proprio per questo motivo l'ho suggerito nel forum, perchè era un idea interessante, ma non mi interessava per le raccomandazioni. 2) A cosa serve allora parlarne ? Ad esempio chi abbia soldi nei fondi comuni obbligazionari globali viene avvertito in questo modo che sta andando incontro a dei guai (perchè in quei fondi ci sono dei bond giappponesi che sono ora il mercato del debito pubblico più GRANDE DEL MONDO, più grande di quello americano). E se collassano come dicevo ti ritrovi tra tre mesi nell'estratto conto delle perdite su un bel fondo di reddito fisso "tranquillo" 3) Il bond giapponese JGB (scheda - grafico) quindi è un caso limite, ma a dire la verità è trattato al Life assieme al bund e a Chicago assieme al Treasury bond per cui chiunque abbia un conto estero di qualche genere, con Lind-Walldock, PMB-Refco, Man Financial, ED&F Man, forse anche InteractiveBrokers lo poteva fare. 4) Comunque il Japanese Bond è solo un tassello del puzzle, se cede quello cedono anche i bund (scheda - grafico) o il treasury bond (scheda - grafico) e quelli invece li indico e sono short anche oggi. Predire che il JGB ceda serve anche alle altre posizioni e analisi. Ad esempio, al contrario di quello sostenuto da altri il fatto che JGB cedeva per me indicava che le borse asiatiche dovevano salire e anche le nostre (come si è visto oggi se posso dirlo). 5) Inoltre è vero il contrario: non il limite come dice lei, ma l'UTILITA' di questo sito è di indicare anche cose a cui uno non avrebbe pensato, ad es la settimana scorsa ho segnalato un fondo indice americano, quotato a NY, che è correlato in modo INVERSO con i bonds, per cui se i bonds americani scendono lui sale. Proprio perchè so che la maggioranza degli utenti privati non vanno oltre le azioni e non usano derivati, ma per fortuna ora hanno quasi tutti accesso alla borsa Usa, gli vado a trovare un FONDO QUOTATO che consente di prendere una posizione sui tassi di interesse, ma senza derivati, semplicemente comprando (in pratica) una azione americana (che rappresenta un fondo-indice) 6) Sulle azioni per me sarebbe più semplice indicare sia short che long, specie su quelle americane, perchè è una cosa che ti evita di preoccuparti sempre di dove va il mercato. Però non lo faccio perchè da quello che sento la grande maggioranza degli utenti privati non va short le azioni, anche chi va short il fib30 non fa short Tiscali, per cui lo evito e se indico short Tiscali e long Ebiscom lo faccio sul forum proprio per questo motivo ----------------------------------------------------------------------