Come vanno le gestioni solo future ?

 

  By: gianlini on Martedì 21 Ottobre 2003 17:12

non penso che questa storia possa essere reale. come fa la banca ad operare su futures senza che tu gli passi un ordine? come fa a consumare tutta la "provvista"? mi sembra assolutamente fuori di qualsiasi ipotesi possibile! non è che lui aveva le medesime posizioni future su qualche conto offshore?

 

  By: aluppi on Martedì 21 Ottobre 2003 17:02

Dott. Zibordi, il promotore finanziario della mia Banca Le risponderebbe: "non farti suggestionare troppo dai giornali, nel bene e nel male esagerano sempre" Saluti aluppi

 

  By: Moderatore on Martedì 21 Ottobre 2003 16:28

--- "Investimenti ad alto rischio senza permesso? La banca restituisca 15 milioni di euro" --------gferraino@corriere.it ---- Il Tribunale dà ragione a un immobiliarista milanese: «Violate le regole sul risparmio» MILANO - Voleva un investimento senza rischi, invece si è trovato, senza rendersene conto, nel ruolo di una specie di George Soros, che speculava sul mercato dei derivati cifre spropositate. E i suoi 15 miliardi di lire, affidati alla banca nel ’93, dopo 7 mesi si sono volatilizzati. Anzi, un giorno la banca gli ha mandato una raccomandata per chiedergli altri 892 milioni. E, al suo rifiuto, ha iscritto una ipoteca di 1 miliardo e 200 milioni sulla casa in cui viveva. È la storia di un immobiliarista milanese, che chiameremo G.S., di 60 anni, laurea alla Bocconi, sposato, con una figlia di 14 anni. La banca è la Popolare dell’Adriatico, storico istituto di Pesaro, costituito nel 1875, poi confluito in Cardine e oggi controllato dal Gruppo SanPaolo Imi. Dopo 10 anni di battaglie legali, il Tribunale di Milano, con sentenza dello scorso 16 settembre, ha dato ragione a G.S. e ha condannato la Popolare dell’Adriatico a versargli «15 miliardi e 311 milioni di lire pari a euro 7,9 milioni di euro, con la rivalutazione monetaria secondo gli indici Istat dalla chiusura del rapporto, nel giugno ’94, alla presente decisione, oltre agli interessi legali. E al pagamento delle spese legali». Fatti i conti, si arriva a più di 15 milioni di euro, circa 30 miliardi di vecchie lire. Per G.S. non è sufficiente. Prepara il ricorso, perché vuole «il risarcimento dei danni patrimoniali, dei danni biologici ed esistenziali», che il Tribunale non gli ha riconosciuto. «Sono un immobiliarista e per l’ipoteca sulla casa, dal ’94 a oggi non ho potuto svolgere la mia attività: lo dimostrano delibere di banche che mi hanno negato i finanziamenti che mi erano necessari», dice. Ma racconta anche le notti insonni, «quando tutti mi dicevano di lasciar perdere, perché contro le banche non si vince». E, poi, la depressione. Anche la Popolare dell’Adriatico è sul piede di guerra. «È solo la sentenza di primo grado. La banca si appellerà con tutte le sue forze. Se servirà faremo intervenire la Cia. Quello che ha scritto il Tribunale è una versione dei fatti che contestiamo. Vedremo come finirà», afferma il direttore generale Adriano Maestri, il quinto da quando è cominciato questa brutta storia. Che cosa ha scritto il Tribunale? «L’istruttoria ha chiaramente evidenziato i comportamenti illeciti e illegittimi della banca, in violazione della legge sull’intermediazione mobiliare, dei regolamenti Consob, della diligenza, professionalità, correttezza e degli obblighi che le facevano carico». Cioè le garanzie previste per tutelare il risparmio. G.S. riassume la vicenda così: «Hanno comprato per mio conto cose che io non ho mai chiesto, senza che abbia firmato un solo ordine di acquisto e senza che abbia versato una sola lira». Le «cose» sono contratti futures, uno strumento derivato ad altissimo rischio, sui Bund (titoli di Stato tedeschi) e sui Notionell (titoli di Stato francesi). «La banca ha tentato di giustificare almeno l'assenza di qualunque mio versamento in denaro e ha predisposto una documentazione con la quale ha cercato di dimostrare di avermi fornito il corrispettivo necessario con un finanziamento che avrebbe dovuto essere colossale. Ma anche qui non ha potuto documentare un mio ruolo attivo». G.S. aveva scelto la filiale milanese della Popolare dell’Adriatico, «perché prometteva un rapporto personalizzato». In più vi lavorava un funzionario che aveva conosciuto e di cui si fidava. Così il 9 settembre 1993 firma un contratto di deposito titoli a custodia e amministrazione e un contratto di negoziazione, collocamento e raccolta ordini. Per fare «arbitraggio sui titoli di Stato», sostiene. Poi, il 1° dicembre ’93, G.S. sottoscrive «un accordo per la negoziazione di contratti uniformi a termine futures», ma già da settembre la banca aveva cominciato operazioni su Bund e Notionnel con alterni guadagni e perdite. Così l’8 dicembre 1993, giorno dell'Immacolata, con Piazza Affari chiusa per la festività nazionale, allarmato, G.S. si mette in contatto con il broker sul mercato londinese e ordina la chiusura di tutti i contratti futures. Nel gennaio 1994, però, le operazioni sui futures riprendono in modo massiccio. Il Tribunale ha accertato che tra il 31 gennaio e il 18 aprile 1994 furono compiute «operazioni per oltre 227 miliardi di lire al cambio e in moneta di allora». Con esito disastroso, che azzera l’intero patrimonio mobiliare di G.S. Le conclusioni della sentenza: la Banca non ha mai informato G.S. delle operazioni, non gli ha fatto esprimere per iscritto il consenso e ha eseguito i contratti futures senza fargli versare le garanzie prescritte. G.S. però non esulta. «Ho perso 10 anni della mia vita per aver ragione, hanno rovinato la mia attività e ho accumulato tanti debiti. Sono riuscito a fare muro solo grazie a una rara tenacia. Non so quanti avrebbero resistito».

Anche quest'anno l'88% dei fondi fa peggio del Nasdaq - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Settembre 2003 16:10

Chi legge regolarmente questo sito sa che non deve mai comprare fondi comuni per nessuno motivo, salvo casi speciali per i quali però occorre presentare una specifica documentazione e ricetta medica. Nel caso però che qualcuno si fosse collegato solo oggi per la prima volta e fosse a digiuno dell'argomento ecco l'ennesimo esempio documentato (e alla fine li trovi persino nella stampa finanziaria) di questa legge fisica: ==> in media e anche in aggregato (ovvio che la rara eccezione poi esiste) i fondi comuni fanno peggio del mercato. In particolare i fondi comuni italiani nell'85-90% dei casi fanno peggio dell'S&P 500 e Nasdaq <== Quest'anno ad esempio il Nasdaq è finalmente salito, ma l'88% dei fondi tecnologici venduti in Italia, quindi fondi che hanno come mandato di investire sui titoli Nasdaq, hanno fatto peggio del listino. E sono gli stessi fondi che nel 2001-2002 hanno perso quanto e più del listino. E si fanno pure pagare ---------- ^Il Nasdaq sale, i fondi arrancano di Francesca Monti#http://www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=HITE^ --- Solo il 12% ha battuto l’indice nei primi otto mesi del 2003. E i più deludenti sono i prodotti made in Italy Gestore, prova a prenderlo. L'indice Nasdaq è decollato, con un »31% da gennaio a inizio settembre, salendo nelle ultime due settimane di un altro 10%. E i fondi hi tech venduti sul nostro mercato hanno tentato la rincorsa. Spesso invano. C'è chi ha puntato sulle biotecnologie e chi sulle piccole società sopravvissute alla razzia dell'Orso. Ma solo uno sparuto gruppo (il 12%, cioè 15 fondi su 118) è riuscito a tener testa al listino tecnologico offrendo ai sottoscrittori italiani risultati che nel caso più eclatante, quello di New Millennium hi tech , arrivano al 79%. Il confronto tra gestori e Nasdaq della nostra tabella fotografa la situazione dei primi otto mesi dell’anno. Decisamente sottotono la performance dei prodotti di diritto italiano: solo Kairos hi tech si guadagna un posto nella classifica generale di chi ha fatto meglio del mercato americano almeno un paio di volte negli ultimi tre anni. In media i fondi made in Italy specializzati su tecnologie e telecom hanno infatti guadagnato negli ultimi nove mesi solo il 17,7%. E il campione di categoria è Kairos, con un »27,3% tra gennaio e agosto. Un fondo relativamente piccolo (14,9 milioni di euro è il patrimonio medio degli ultimi 12 mesi), come la maggior parte degli italiani che hanno battuto la concorrenza. L'agilità nei movimenti, oltre che le giuste scelte, sembra un requisito quasi fondamentale per vincere. Certo tornando indietro di tre anni anche i migliori fuoriclasse perdono ancora (vedi tabelle ) di misure che vanno dal 40 al 70%. La resurrezione hi tech, dunque, è soprattutto a beneficio di chi ha puntato denaro fresco sul settore nell'ultimo anno e mezzo. Ma dove andrà ora il composito mondo delle nuove tecnologie? E quali sono le chance di chi deve recuperare antiche perdite e di chi si è affacciato ora e si chiede se può guadagnare ancora? Ecco le idee dei (pochi) gestori che si sono guadagnati sul campo risultati da record. «La selezione delle imprese medie e piccole abbandonate dai grandi analisti americani dopo lo scoppio della bolla è stata la carta vincente degli ultimi anni», spiega Enrico Cibati , responsabile del risparmio gestito di Banca Finnat Euroamerica , il distributore di New Millennium hi tech. Il fondo, gestito a San Francisco da Husic capital , gode quindi della specializzazione settoriale di money manager che si dedicano al settore hi tech dal 1986. Nel prossimo futuro per gli esperti di Husic la sottovalutazione di società poco conosciute sarà ancora un elemento importante da sfruttare, insieme al miglioramento dei conti e dei ricavi. Le prime cinque posizioni del fondo sono occupate da società poco note e non troppo grandi: NII Holdings, Ultratech, Bindview, United Online e Epicor Software. Internet è invece il cavallo di battaglia per Tomas Hilfing , il gestore di Cs global Internet (»58% da gennaio). «Le società orientate al grande pubblico dei consumatori sono quelle più favorite». Non a caso i nomi di punta del suo portafoglio sono giganti ad alta capitalizzazione e profittabilità, come eBay, Yahoo, Amazon. Il nuovo interesse delle aziende Usa per l’hi tech è invece in cima ai pensieri di Luca Paravicini , gestore del fondo Kairos hi tech, appena tornato da un viaggio negli Stati Uniti: «Ho sentito finalmente parlare di ritorno degli investimenti in tecnologia, sia a breve che a lungo termine - spiega Paravicini -. Anche se per ora il miglioramento del clima sembra interessare soprattutto le società più flessibili, cioè quelle medio piccole». Il rialzo del Nasdaq, dice ancora, sembrerebbe sostenuto da ragioni valide. «Certo una pausa di riflessione dopo i risultati del terzo trimestre non è da escludere, anche sei i dati saranno buoni - conclude Paravicini -. Poi da gennaio servono nuove conferme. Dall’economia. E da investimenti poderosi in tecnologia da parte delle grandi corporation». Tra le sue scelte attuali brillano i pesi medi del Nasdaq in grado di ampliare i margini operativi, come la National semiconductor o la Agilent technology. ...

Anche quest'anno l'88% dei fondi ha fatto peggio del mercato - moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 25 Settembre 2003 16:10

 

  By: panarea on Lunedì 28 Luglio 2003 22:10

sono d'accordo con lei e infatti facevo notare la distorsione della legge che mi permette di comprare bonds cirio lussemburghesi sul grey mentre mi impedisce di comprare BBH ETF senza ultra casini fiscali. senza concorrenza si arriva allo spennamento

 

  By: GZ on Lunedì 28 Luglio 2003 18:54

no, è una questione di istituzioni, di leggi, di sistema, la psicologia razziale c'entra poco è come dire che ai tempi dell'urss i tedeschi dell'est erano pigri e quelli dell'ovest erano più svegli abolisci le leggi che impediscono al cittadino comune di creare fondi o hedge fund liberamente e cambia tutto il sistema finanziario non è libero, nelle macchine utensili c'è libera concorrenza, in finanza no, tutto qui

 

  By: panarea on Lunedì 28 Luglio 2003 18:30

gli hedge fund in italia sono gli stessi risparmiatori cui è stato permesso di comprare sul grey market bond cirio. Quegli di nextra (gruppo intesa) e altri sono C****te buon x farsi spillare ulteriori soldi (che vi vuole a comprare un ZCB e mettere l'interesse ottenuto in un derivato a caso?). ho chiesto ad un amico promotore x chè gli italiani sono così co****oni da farsi fregare da cirio, myway, argentina e c. Pensavo (e in parte lo penso tuttora) fosse ingordigia e invece la spiegazione è + sottile. Gli italiani sono il popolo della piccolissima impresa, delle p.iva. Ergo quasi tutti hanno rapporti di "lavoro" con la banca, dallo sconto commerciale agli assegni. Vista questa relazione, non si può entrere in banca imbufaliti x myway. si sta zitti x chè la stessa banca ci sconta le fatture ect. Insomma una doppia schiavitù. E si beve tutto. Se a questo ci aggiungete che tutti i riccastri italiani si sono fatti da soli da ex operai e quindi pensano di sapere come funziona il mondo, il pollo da spennare è ben servito in tavola...

 

  By: GZ on Lunedì 28 Luglio 2003 15:47

Ok, il problema è la sostanza: NON SONO VERI FONDI HEDGE quelli ammessi finora in italia. Se guardiamo i "migliori", che mi sembra siano quelli di Nextra (non ricordo a che gruppo appartiene), hanno fatto un +2% quest'anno e anche l'anno scorso idem, i peggiori facevano -2% e i migliori +2%, tutti gli anni, non è strano ? Lo ripeto perchè pochi lo sanno: va molto di moda in italia prendere i soldi della raccolta, usarli per comprare dei Bot o CCT che garantiscono il capitale e con gli interessi, cioè un 2% del capitale, giocare a comprare qualche call o put sul Fib o S&P. Se ti va male restituisci il capitale (nominale), se ti va bene con quel briciolo di call o put fai un piccolo rendimento. Anche una segretaria è capace di fare questo giochetto. Presumibilmente i famosi "fondi hedge" di Nextra & C fanno qualche cosa del genere perchè sono sempre tra -2% e +2% ogni anno. Quanto ai "fondi di fondi hedge" sono micidiali: cumulano un 2% minimo di spese fisse del fondo di fondi a un altro 2% minimo di spese fisse del fondo hedge sottostante, per cui in genere ti mangiano un -4% del capitale prima ancora di cominciare a vedere un rendimento Se guardiamo invece ai veri hedge fund che ci sono nel mondo i risultati ad esempio sono quelli mostrati nel pezzo di Barron's di sabato che ho citato, tutto un altro mondo (vedi sotto)

 

  By: franco on Lunedì 28 Luglio 2003 15:02

Due precisazioni: a- l'importo minimo sottoscrivibile adesso è 500.000,00 euro b- in Italia esistono soprattutto fondi di fondi hedge e per la maggior parte delle banche sono strumenti che sono assemblati da società di consulenza svizzere specializzate nel settore. Perciò non c'è conflitto di interessi e su tali forme di investimento la struttura della banca non ha praticamente possibilità di intervenire sulle varie scelte di investimento. Semmai esiste come in tutti i fondi di fondi un raddoppio della struttura commissionale.

Il 97% degli "Hedge Fund ha fatto meglio dell'indice S&P - gz  

  By: GZ on Domenica 27 Luglio 2003 17:49

Il 97% (NOVANTASETTE PER CENTO) degli "Hedge Fund" internazionali ha fatto meglio dell'indice S&P negli ultimi tre anni. Il 97%. Pausa di riflessione per ponderare un attimo questo dato. Andiamo avanti. Come noto invece circa il 90% dei fondi comuni, gestioni patrimoniali e Sicav vendute in Italia ha fatto peggio dell'indice S&P 500 (usiamo l'S&P 500 come riferimento perchè è l'indice internazionale che ha fatto meglio negli ultimi anni, sicuramente molto meglio del Mibtel italiano o Dax tedesco o Nikkei giapponese). E' vero quindi come ripetono i giornali e i promotori CHE I PROFESSIONISTI FANNO MEGLIO DEL PUBBLICO. Dipende quali. Assumendo che il pubblico non essendo esperto compri delle azioni a caso, in media otterrà più o meno quanto l'indice generale del listino, su questo tutti possiamo essere d'accordo. Ma i dati sui rendimenti delle gestioni di diverso tipo indicano che oltre l'80% dei fondi, sicav, sgr e altri prodotti del risparmio gestito fanno PEGGIO dell'indice generale. E in media fanno MOLTO PEGGIO, con differenziali anche di 50 punti percentuali su periodi di oltre cinque anni (^vedi "IL Risparmio Tradito"#http://www.dm.unito.it/personalpages/scienza/recensioni.htm^). I professionisti che fanno meglio dell'indice generale e quindi anche del pubblico sono altrove, negli Hedge Fund internazionali. Questa differenza di rendimnento è attribuibile al fatto che i fondi "hedge" possono andare al ribasso e quindi fanno meglio per definizione quando il mercato è negativo ? No, perchè fondi comuni fanno comunque sempre peggio del pubblico: ad es in media dal 2-1-1995 al 3-1-2000, quindi quando il mercato era toro e quindi i fondi comuni azionari erano avvantaggiati perchè il loro mandato è essere al rialzo su azioni, (vedi "il Risparmio Tradito" pag 65, tabella n. 6): - le azioni americane in media hanno reso il +310% in questi 6 anni di mercato al rialzo - la media dei fondi specializzati sull'america venduti in italia invece ha reso il +187%, - una differenza di 123 punti percentuali o se volete -123 milioni di lire in meno su 6 anni avendone investito 100 milioni nel 1995!. Conclusione: comprando un paniere di azioni a caso in media si ottiene un risultato vicino alla media del listino, e di conseguenza si guadagnavano 123 milioni in più che non investendo tramite il "risparmio gestito" (sempre parlando in media, ovvio che se uno comprava solo tre titoli a caso poteva ottenere un risultato molto diverso dal listino). Ma questo disastro è quello che offrono le banche italiane. Cambiano ora pianeta. ^Barron's#www.barrons.com^ di oggi riporta i dati aggiornati sugli hedge fund internazionali con almeno 20 milioni in gestione. Leggete bene perchè sono dati impressionanti, anni luce distanti da quelli del "risparmio gestito" italiano: 1) L' 89.4% degli hedge fund internazionali ha guadagnato nell'ultimo anno e l'80% ha fatto meglio dell'indice S&P (che è l'indice internazionale che ha fatto meglio nel mondo, per cui praticamente il 99% ha fatto meglio del Mibtel ad esempio) 2) il 97% (NOVANTESETTE PER CENTO) degli hedge fund internazionali ha reso più dell'indice S&P negli ultimi tre anni ! (il quale a sua volta ha fatto meglio degli indici europei) 3) In America sulla base di questi risultati aumenta di continuo la quota che i fondi pensioni, le università e gli enti e governi locali e il pubblico stesso alloca agli hedge fund a spese dei fondi comuni e il limite per investirvi è sceso a 25mila dollari 4) in Italia sarebbero ammessi in teoria dal 2001 gli "hedge fund", ma in realtà sono fasulli. In media fanno ogni anno +2% o -2% perchè presumibilmente si limitano a mettere tutto in Bot e poi a comprare con gli interessi delle opzioni. In ogni caso appartengono tutti al solito circuito bancario che ha già i fondi comuni, sicav, sgr, unit linked ecc... e in ogni caso il limite per investirvi è 1 milione di euro (vedi invece alcuni dati sui migliori e peggiori Hedge fund internazionali sotto in fondo alla pagina) ------------------------- http://online.wsj.com/barrons -------------------- Bull in the Hedges Hedge funds triumphed during the bear market, but beware if the bull returns By NEIL A. MARTIN FOR MORE THAN A YEAR, hedge funds have been star performers, beating the volatile stock market by a wide margin. During the 12 months ended June 30, more than 80% of hedge funds with assets of more than $20 million tracked by the CISDM Database, listed monthly in the industry newsletter MarHedge, did better than the 1.5% decline in the Standard & Poor's 500. The vast majority of those actually were in the black, some 89.4%, some with high double-digit gains. Over the three-year period to June 30, roughly coinciding with the bear market, an even higher proportion -- 97.4% -- beat the index, compared with the S&P 500's 32.9% decline over that span. "While the sample in question is flawed by survivorship bias, in that it only includes those funds that have reported for the entire periods in question," says MarHedge President Greg Newton, "it does tend to show that hedge funds are a better place to be when markets are heading down." This year, and especially the second quarter, the relative performance advantage clearly narrowed as equity markets have turned up, he says. For example, a third of funds in the sample bettered the S&P's 10.8% gain in the first half. But during the April-June period, with the broader market surging by 12.9%, only 137 funds, or about 20% of the group, beat the S&P. The average return of the surveyed funds was 7.9% in the quarter, and 9% year-to-date. "By definition, hedge funds are not going to outperform a broad index in a strongly rising market, like the one we saw in the second quarter," Newton says. "But the good news is that hedge funds did well, and do even better, relatively speaking, when the market turns," he adds. "And I haven't heard anyone saying with any confidence that what happened in the stock market in the second quarter is going to happen every quarter going forward." ................................ There has been an increasing acceptance of hedge funds among public retirement plans and endowments. For example, Calpers, the nation's largest public-pension fund, three years ago set aside $1 billion for hedge funds as part of a program to invest in so-called "alternative strategies" to help the fund generate returns regardless of which way the market is moving. Satisfied with the results so far achieved, the $130-billion fund recently adopted a target of as much as 4% of its $80 billion equity portfolio for hedge funds in the future. A number of other public entities-including the $35-billion Virginia Retirement System, the $26-billion Massachusetts Pension Reserves Investment Management Board and the $10-billion University of Texas Endowment fund -- have recently added hedge funds to their investment strategies. "We moved to hedge funds because we wanted diversification," explains Marie Nopper, director of research for Montana State University's $50 million endowment, which recently increased its hedge-fund allocation to $11 million, from the $4 million originally earmarked in November 2001. Beyond college campuses, state offices and corporate boardrooms, hedge funds are reaching down to the investor at street level. Money managers and Wall Street firms are offering hedge-fund products that allow individual investors to get in on the action for as little as $25,000, compared with the previous minimums of as much as $1 million to $5 million.

 

  By: GZ on Domenica 27 Luglio 2003 17:23

 

  By: ebreo errante on Venerdì 05 Luglio 2002 15:23

Grazie GZ per il prospetto, mi pare normale normale che quando le borse scendono considerevolmente le gestioni di soli future facciano mediamente meglio delle altre, perchè potendo andare facilmente short sono in grado di sfruttare al meglio il trend ribassista. Riguardo al money management concordo che si tratta di un aspetto importante e sottovalutato dai trader. Un amico che tiene corsi di AT mi diceva che secondo lui non più del 10% dei trader che frequentano i suoi corsi usa sistematicamente gli stop loss . Figuriamoci strategie di money management ! Il testo migliore che ho trovato sull'argomento, a parte i Market Wyzards che ne parlano incidentalmente, è "Trade your way to financial freedom" - Tharp ciao

 

  By: Paolo Mazza on Venerdì 05 Luglio 2002 14:47

Mi associo con Paola....imparare nuove tecniche operative, linguaggio di programmazione ecc....in alcuni casi vale di più di una buona indicazione di trading! Speriamo che Zibo torni "quello di una volta" dal quale apprendere nuovi insegnamenti!!

 

  By: paolagir on Venerdì 05 Luglio 2002 01:45

Ho trovato interessantissimi i pezzi riportati, figurarsi, parlare a me di stop loss è come parlare di miele alle api. Passerò sicuramente da fissata ma nella mia esperienza quotidiana ho imparato che quello che mi porta al gain trimestrale (divido così i miei riepiloghi) è la gestione del money management. Anzi vorrei approfondire sempre di più questo aspetto, perchè aldilà dei trend grossi, tutto si basa sul contenere le perdite. Detto questo penso che farebbe cosa gradita a tutti, ma soprattutto a me, se volesse/potesse approfondire, dal suo punto di vista, la getione dei loss e dei trailing. Anche perchè ho l'impressione che diversi utenti del forum non siano avvezzi all'uso di questo strumento indispensabile. Come spesso faceva in passato, potrebbe "scovarci" trucchi, listati, o metodi di trader famosi (non le chiedo di rivelarci i suoi), tanto non si finisce mai di imparare. Un saluto Paola