Insider Trading news

 

  By: polipolio on Venerdì 16 Luglio 2004 21:56

Per chi fosse interessato alla (dettagliata) storia dell'LTCM il libro è "when genius failed" di lowenstein (random house) che inoltre evita le sciocchezze e le ingenuità che ho letto nel post da Solidarietà

Forse è un grosso hedge fund che sta chiudendo e vende - gz  

  By: GZ on Venerdì 16 Luglio 2004 21:28

l'argomento del giorno (oltre allo stato terribile della borsa, ma forse è in qualche modo legato) è la chiusura di alcuni dei più grandi hedge fund americani, ^Andor Capital che ieri ha annunciato di dover chiudere metà dei fondi#www.webprowire.com/summaries/666138.html^ Questo perchè nel 2003 avevano perso invece di guadagnare e ora stanno perdendo i gestori che non vengono pagati fino a quando il fondo non torni al picco precedente (e dato che con questo mercato quest'anno non riescono a recuperare preferiscono andarsene) Si legge che stiano liquidando milioni di pezzi di titoli nasdaq come Ebay, Amazon, Yahoo e probabilmente anche altri grosso calibri del Nasdaq perchè sono obbligati a liquidare il portafoglio ovviamente In questo caso non si tratta di un fondo che chiude perchè ha accumulato perdite quando il mercato scendeva, ma quando saliva, cioè Andor ha scommesso al ribasso nel 2003 e facendo così ha accumulato un gap enorme con i competitori e poi quest'anno non riesce a fare meglio Il risultato è che i gestori lo abbandonano perchè rischiano di non essere pagati per due anni a causa della regola della "high water mark" che dice che non ti pagano se non ottieni un rendimento superiore al "Picco" massimo ottenuto nel passato

 

  By: Noir on Giovedì 31 Ottobre 2002 12:19

Perchè il Banco Napoli non ha sconquassato i mercati per un mese visto che ha perso più del doppio del Long Term Capital ? ---------------------------------- La risposta è: Perche gli Italiani sono + Bravi.. Semplice no ?

 

  By: GZ on Mercoledì 30 Ottobre 2002 23:31

.... Black non fece mai parte dell'LTCM, morì nel 95 se non ricordo male. Vi partecipò attivamente il suo collega (della formula...) Myron Scholes. E l'iraniano non si chiamava Hayashi ma Haghani ------------------- non ho il libro sottomano per i nomi, sicuro era Scholes il collega di Black La sostanza è : Perchè il Banco Napoli non ha sconquassato i mercati per un mese visto che ha perso più del doppio del Long Term Capital ? Al Banco di Napoli le perdite sono state più del doppio, 8mila miliardi mi sembra ( e invece il capitale iniziale del fondo LTCM era circa 1.5 miliardi di dollari, sui 3 mila miliardi di lire, il resto erano utili cumulati). Ma per il BancoNapoli sono finite nel debito pubblico, le paghi quando fai il pieno di benzina o l'Iva o l'Irap. Ma nessuno ci fa caso nel mondo perchè finisce tutto per vie traverse nel buco nero del debito pubblico italiano. LTCM ha squassato i mercati mondiali per il motivo opposto. Perchè nemmeno una lira del contribuente è stata usata per salvare il fondo, anzi in questo caso, per un insieme di circostanze, nemmeno i clienti del fondo ci hanno rimesso. Chi ci ha rimesso sono stati una trentina di ricchi personaggi di Wall Street soci di LTCM (e alcune banche in parte su alcune transazioni). Ovviamente la dimensione della perdita è stata uno choc per i mercati. Ma nessuna truffa è come se uno comprasse una montagna di CW o futures e prima guadagnasse e poi perdesse tutto. Se le perdite fossero state ripianate dallo stato non ci sarebbe stato nessuno choc

 

  By: xxxxxx on Mercoledì 30 Ottobre 2002 23:08

Maccome! mi danno dei buy e sell perfetti... scherzo. A volte Zibordi ha proprio delle "cadute di stile" della serie "o mi dai ragione o comincio con le parolacce". Se potessi le leverei la password.

 

  By: GZ on Mercoledì 30 Ottobre 2002 22:59

chi opera in borsa in genere usa fonti di informazione diverse da Solidarietà i pezzi di propaganda e le solite balle del giornalismo politico servono per i comizi

 

  By: panarea on Mercoledì 30 Ottobre 2002 16:54

Grazie x l'interessante analisi sul LTC, espone fatti che non conoscevo e dà spiegazioni che meriterebbero di sicuro un approfondimento. Mi ha colpito un brano dell'articolo "Al fondo c’è il presupposto teorico che ciò che è accaduto nel passato recente definisca ciò che accadrà nel futuro, una logica alla base di quasi tutti i modelli computerizzati della finanza mondiale. La realtà, a differenza della logica dei computer, non è lineare. I modelli computeristici che tengono conto di tutte le analisi dei dati finanziari del passato non possono prevedere la realtà che esiste al di fuori del loro universo lineare e statistico." Alcuni appunti: - se il passato sapientemente filtrato da una formula matematica spiegasse con certezza il futuro, l'applicazione di quella formula porterebbe il tizio a fare miliardi ed ad essere già in polinesia e non a lavorare ancora. Visto che i pochi che sono in polinesia hanno fatto i soldi in altro modo, ciò non è possibile. - il problema non è prevedere il futuro, cosa che lasciamo tutti ad astrologi, ma cercare di fare previsioni su cui basarsi il comportamento oggi. altrimenti non esiste At, analisi fondamentale o altro e anche questo sito non ha senso. Black & Scholes hanno vinto il premio nobel per aver fatto una formulina statistica che serve a dare una guida nello scambiarsi opzioni oggi. Il che non vuol dire prevedere il futuro ma provare a dare, su basi statistiche, un prezzo ad un diritto scambiato in tutto il mondo. Un po come il calcolo del premio assicurativo: non si scommette se io farò un incidente, ma io ho il bisogno di assicurarmi e l'assicuratore di riscuotere il premio. Come si sceglie il premio? L'assicuratore fa delle statistiche sul passato e fa un prezzo. Questo è quanto hanno "inventato" Black&Scholes. C'è chi non ci crede e usa come alternativa, la formula binominale. Ma qualcosa per farsi un'idea del prezzo va usato e Black&Scholes è sembrato a tutti ragionevole. Oltretutto la loro formula cerca di capire che impatto avrà "la realtà che esiste al di fuori del loro universo lineare e statistico" sui prezzi, visto che gli impatti delle realtà normale sui prezzi si chiamano grappoli di volatilità e Black&Scholes hanno cercato di "capire la volatilità". Personalmente usavo modelli Arch e Garch, ma anche quelli fanno acqua. Capisco e credo anch'io che il mercato finanziario USA non è + sporco di quello italiano, so però anche che 1'000 euro investiti negli USA, in media, hanno reso + degli stessi in Italia. Non so se ciò accadrà in futuro o come mai è accaduto in passato (superiorità militare americana, trucchi, illusioni o altro non lo so, black box, non me ne importa), ma RAGIONEVOLMENTE penso che ciò si ripeterà: un azionista scemo e di superminoranza come me ha + speranze di guadagnare in America che in Italia.

 

  By: Noir on Mercoledì 30 Ottobre 2002 15:14

Giovannini ? Ex V.Direttore Generale Della Mitica Banca di Roma del Mitico GERONZI amico di Fazio e Ciampi ? Ma allora è lui che ha piazzato la quota di LTCM al grande Fazio.. Hai visto Giovanni che da qualche parte era scritto...

 

  By: xxxxxx on Mercoledì 30 Ottobre 2002 14:48

Prendere ad esempio il caso LTCM per elogiare (per l'ennesima volta) il sistema USA mi sembra proprio fuori luogo. Possiamo anche non condividerne le idee politiche, ma questa è un'altra voce, e ha un senso. LTCM: quando sono i più furbi a sbattere il naso Uno degli episodi più spettacolari della politica dei salvataggi a tutti i costi ha messo in luce il patto di sangue tra i pirati della finanza, le banche internazionali e le banche centrali [ Solidarietà anno VI, n.5 - dicembre 1998] I principali rappresentanti del mondo bancario mondiale sono stati convocati d’urgenza il 23 settembre alla Federal Reserve di New York a contemplare il buco di parecchi miliardi di dollari causato dal fallimento del Long Term Capital Management (LTCM), l’hedge fund specializzato nelle speculazioni finanziarie con i titoli derivati. La logica lineare della finanza prospettava a quel punto due alternative: lasciare LTCM a se stesso, rischiando che il mondo finanziario implodesse di colpo sotto una reazione a catena di insolvenze, oppure tenerlo a galla con una robusta iniezione di soldi da parte di un consorzio di banche. Nonostante l’imperversare della crisi di liquidità, le 14 banche convocate hanno ovviamente scelto di "sopravvivere". Si sono accordate tra loro per rilevare LTCM versando insieme 3,75 miliardi di dollari. Le prime conseguenze si sono avute il 29 settembre quando il presidente della Federal Reserve Alan Greenspan ha abbassato il tasso d’interesse dello 0,25%, portandolo al 5,25%, dando cioè alle banche possibilità di disporre di più "denaro facile" per far fronte alla doppia crisi di liquidità. La scelta era obbligata. Sapevano tutti di essere legati a doppio filo tra loro: le principali banche internazionali, i drogati del rischio finanziario degli hedge funds e infine le banche centrali. Perché fosse una scelta obbligata Solidarietà lo ha spiegato nel servizio principale del numero di gennaio. L’enorme bolla del capitale fittizio che domina i mercati mondiali dev’essere ripudiata in blocco, altrimenti dev’essere rifinanziata, ma nel momento in cui entra in una fase di "espansione impazzita", il costo della rincorsa impossibile è un’iperinflazione senza precedenti storici. Dopo che Greenspan ha dovuto decidere un’altra inevitabile riduzione dei tassi due settimane più tardi, possiamo dire che quella china sia stata ormai imboccata. Il supercast LTCM Il fatto che a sbattere il muso questa volta siano stati proprio "i più bravi e scafati" dovrebbe far scattare qualche campanello d’allarme. L’hedge fund LTCM, di gran lunga il più grande e affermato, raccoglieva alcune superstar della cosiddetta industria dei servizi finanziari di Wall Street, banchieri con esperienza nel sistema di controllo finanziario ed i migliori cervelli della matematica. Insieme avevano messo a punto uno dei più formidabili sistemi di scommesse che si potesse concepire, capace di macinare profitti nell’ordine dei miliardi di dollari. Con la prodigiosa abilità dimostrata nell’elemento finanziario LTCM riusciva a disporre di capitali oltre la soglia dei 100 miliardi di dollari, e secondo alcune valutazioni fino a 400. Quei capitali provenivano dalle principali banche e investitori mondiali, da gente che, a sua volta, avrebbe dovuto "saperla molto lunga". Puntando i capitali rastrellati come garanzia, l’hedge fund poteva impegnarsi in operazioni in derivati per un volume superiore ai mille miliardi di dollari. Secondo il New York Times, gli ispettori che hanno esaminato i conti di LTCM hanno accertato che i depositi degli investitori, un capitale di 4,75 miliardi di dollari, erano stati impiegati "come collaterale per l’acquisto di titoli per 125 miliardi di dollari, per poi usare quei titoli come collaterale per partecipare in transazioni finanziarie esotiche che ammontano a 1250 miliardi di dollari". Nel supercast di LTCM figurano due Nobel per l’economia, Robert Merton e Myron Scholes, che ottennero quel riconoscimento nel 1997 per le formule matematiche alla base delle operazioni derivate. A dirigere le operazioni c’era John Meriwether, ex mago della Salomon Brothers che fu costretto a lasciare nel 1991, a seguito di uno scandalo sui titoli del Tesoro. E poi ancora David Mullins, che è stato vicepresidente della Federal Reserve USA, il "Ciampi & Draghi boy" Giovannini ed altri operatori che hanno fatto le fortune della Salomon nel corso degli ultimi anni. Proprio loro hanno messo il piede sulla mina. Come mai? Questa volta, credere alle solite storie dell’operatore delinquente e pasticcione che si vuole vedere all’origine dei grandi crac degli ultimi anni sarebbe proprio una fesseria. Il problema non è, come si vorrebbe raccontare, che LTCM ha fatto un paio di scommesse congegnate male sul tavolo verde dei derivati, ma il problema vero è che quel tavolo si sta letteralmente disintegrando sotto le mani degli scommettitori. Questo significa che, mentre LTCM ha fatto la botta grossa, anche molti altri grandi scommettitori hanno finito per rimetterci in proporzione, ma preferiscono fischiettare. Qualcuno però non ci riesce come è accaduto alla D.E. Shaw & Co, hedge fund legato alla BankAmerica, e l’Ellington Capital Management, le cui perdite sono state ammesse nelle settimane successive. LTCM aveva scommesso sul fatto che a lungo termine si sarebbe verificata una convergenza dei tassi d’interesse delle principali nazioni industrializzate, secondo i parametri definiti dal modello matematico di Merton e Scholes. Al fondo c’è il presupposto teorico che ciò che è accaduto nel passato recente definisca ciò che accadrà nel futuro, una logica alla base di quasi tutti i modelli computerizzati della finanza mondiale. La realtà, a differenza della logica dei computer, non è lineare. I modelli computeristici che tengono conto di tutte le analisi dei dati finanziari del passato non possono prevedere la realtà che esiste al di fuori del loro universo lineare e statistico. All’atto pratico, i modelli finanziari di LTCM non erano in grado di prevedere gli scossoni sistemici verificatisi in Asia ed in Russia, che hanno gettato il mondo finanziario nel panico, ed hanno dato vita alla corsa dei risparmiatori ad investire nei buoni del Tesoro tedeschi e statunitensi. Quella corsa ai beni rifugio ha accentuato la differenza dei tassi d’interessi, invece del presunto riavvicinamento, determinando le perdite colossali di LTCM. A seguito di quella crisi, all’inizio dell’anno LTCM ha perso la sua base di capitale che dai 4,8 miliardi dollari si è ridotta a 600 milioni di dollari. Solo ad agosto ha registrato una perdita netta del 44% degli investimenti. Il fatto preoccupante è che l’errore assiomatico che ha portato LTCM all’impatto frontale con la realtà è lo stesso che sta alla base di tutta la bolla speculativa mondiale dei derivati e di altre attività speculative. L’illusione di fondo è quella di poter congegnare una realtà virtuale capace davvero di anticipare sistematicamente la realtà autentica. Quello di LTCM è stato il tentativo "più riuscito" di tale illusione, premiato con tanto di Nobel. Il suo destino è una metafora per l’intero complesso speculativo, è la "scritta sul muro" che segna il destino degli hedge funds. Poi sarà la volta delle grandi banche internazionali, sia quelle più esposte in operazioni derivate in proprio, che quelle che hanno cercato di non dare nell’occhio "prestando discretamente" ai fondi. La sorte dell'Euro legata a LTCM La verità dietro il salvataggio dei megaspeculatori americani Se LTCM non fosse stato salvato dall’intervento in extremis della banca centrale USA, l’intera costruzione dell’Unione Monetaria Europea (UME) si sarebbe sgretolata a poco meno di quattro mesi dalla sua inaugurazione. Il mega-fondo speculativo americano era, infatti, il segreto su cui si reggeva uno dei parametri chiave per la nascita dell’Euro, e cioè la convergenza dei tassi d’interesse a lungo termine dei paesi membri. Il miracoloso avvicinamento dei tassi dei titoli italiani a quelli tedeschi, verificatosi nel corso del 1997, non è stato provocato, come si crede, dal cosiddetto risanamento finanziario operato dal governo Prodi, bensì da una spregiudicata operazione di megaspeculazione internazionale messa in atto proprio dagli amici dei “Ciampi Boys”. Secondo fonti londinesi, LTCM aveva preso posizioni “lunghe” sui titoli del Tesoro Italiano per un ammontare di circa 40 miliardi di dollari in titoli derivati. Per fare ciò, era bastato che LTCM acquistasse “appena” 700 miliardi di lire in Bot, che per “l’effetto leva” furono moltiplicati cento volte. Benché un ordine di acquisto di tali dimensioni sia di per sé sufficiente a provocare macroscopici cambiamenti nelle quotazioni del titolo, ad esso va aggiunto l’effetto-imitazione dei principali investitori istituzionali del mondo che, come è noto, studiavano le mosse di LTCM per poi copiarle, sicuri di realizzare giganteschi profitti. Nella sostanza, il mercato fu “truccato” in modo da far affluire centinaia di miliardi di dollari di denaro virtuale che scommetteva sulla convergenza dei tassi italiani con quelli tedeschi, e quindi sul successo dell’Euro. Queste massicce puntate ebbero come effetto proprio quello di realizzare la convergenza. Come miracolo, la differenza tra i tassi a lungo termine italiani e tedeschi si ridusse ad un infinitesimale 1/8%. Il fatto che le autorità monetarie di diverse nazioni si mettano a fare pirateria finanziaria alla George Soros scandalizza ma non tanto. Piuttosto, la vicenda di LTCM sfata la leggenda secondo cui l’Euro rappresenterebbe uno strumento di affrancamento dell’Europa dal dollaro, e quindi in sostanza una mossa sullo scacchiere geopolitico invisa agli Stati Uniti e, in secondo ordine, anche a Londra. Se così fosse, perché LTCM, con l’approvazione della Federal Reserve, aveva manipolato il mercato a favore dell’Euro? In realtà, l’intera vicenda rivela che l’Euro non è che una nuova fase nella “derivatizzazione” dell’economia mondiale, in pratica un nuovo tavolo da gioco il cui banco è già predestinato a saltare sotto gli assalti dei pirati della City e di Wall Street. Una newsletter di Vienna, la Albertina Economic Consulting (AEC), ha ricostruito così il retroscena: “Sei anni fa, quando l’Italia fu costretta ad abbandonare il meccanismo di cambio Europeo, nei corridoi della Banca d’Italia si pensò che, a causa del peso sempre più preponderante delle transazioni speculative sui mercati finanziari, sia per mezzo dei derivati che delle cosiddette posizioni «corte», si sarebbero potuti influenzare i parametri salienti dell’economia con l’uso selettivo, appropriato e soprattutto intelligente degli hedge funds ad alto potere di «leva», sostenuti da un banchiere centrale potente e rispettato, come quello della Banca d’Italia. ... Un accademico, il professor Alberto Giovannini, fu incaricato di esplorare questa possibilità presso la Mecca dei Fondi, e cioè Wall Street”. Alberto Giovannini era, all’epoca, consulente del ministero del Tesoro, dove era approdato dopo una carriera patrocinata da Luigi Spaventa. Questultimo, attualmente presidente della Consob, dirigeva «Finanza e Futuro», la SIM di Carlo de Benedetti poi passata alla Deutsche Bank, uno dei pionieri negli investimenti derivati in Italia. Al Tesoro, Giovannini era dato come uno dei massimi protetti di Ciampi e del suo direttore generale, “Mr. Britannia” Mario Draghi. Torniamo alla ricostruzione fatta da AEC. A Wall Street, Giovannini “incontrò i presunti intelligentissimi ma inefficaci mister Merton e Scholes, premi Nobel, che lo presentarono a John Meriwether, da poco cacciato da Salomon Brothers, dopo un concordato con la Security and Exchange Commission, grazie al quale uscì da un’accusa di truffa patteggiando 70 milioni di dollari di pagamento danni. Nel corso del tempo, fu aperto il fondo [LTCM] con la partecipazione ufficiale dell’Ufficio Italiano Cambi (UIC) e il professore si unì al team di Meriwether, riuscendo a pompare la lira e a stabilizzarla. Grazie alle conoscenze presso le banche centrali, il fondo poté godere di linee di credito enormemente estese. Oggi sappiamo che, nei giorni del suo fulgore, LTCM poteva mobilitare oltre quaranta volte il proprio capitale, e cioè la cifra astronomica di 200.000.000.000 dollari, sicuramente sufficiente anche a stabilizzare la Lira”. Fin qui la ricostruzione dell’AEC. Ma la storia non finisce qui. Si scopre che il mirabile prof. Giovannini, protetto da Draghi e Ciampi, presiede un gruppo di “esperti di mercato” chiamato “Giovannini group”, che da diversi anni fornisce consulenze alla Commissione Europea su come organizzare la transizione dalle varie monete nazionali all’Euro. Nel 1997, il “Giovannini group” produsse un rapporto per la Commissione su “L’impatto dell’Euro sui mercati internazionali dei capitali”, in cui si raccomandava di assumere un ruolo protagonista nel campo dei derivati: “Il futuro status dell’Unione Europea come uno dei principali centri della comunità finanziaria mondiale dipende dall’esistenza di un fiorente mercato dei derivati”. Dopo il crac di LTCM, ci si sarebbe aspettati che i vari Giovannini etc. uscissero di scena. Invece no. Il valente esperto di modelli matematici è ancora un autorevole consulente europeo, tanto che al Giovannini Group ha continuato ad essere affidata la direzione del meccanismo di transizione all’Euro, compreso il delicato “timing” del momento in cui in tutta Eurolandia è scattato il passaggio alla nuova contabilità. E visto che ai vertici finanziari europei aumentano le promozioni dei “Giovannini Boys”, c’è da supporre che ancora una volta la lezione del Titanic non è servita a niente. [Solidarietà anno VI, n.5 - dicembre 1998]

 

  By: Noir on Mercoledì 30 Ottobre 2002 13:49

Il problema di accomunare LTCM con Banco di Napoli lo ha creato l'autore della discussione. Che esistano delle differenze sostanziali mi sembra ovvio. Sulla vicenda Banco Napoli molto probabilmente sarà stato difficile trovare un colpevole (prodigi della nostra politica) ma per esempio sul caso Federconsorsi il colpevole (perchè faceva comodo ai signori GERONZI E FAZIO) è stato trovato e il povero Capaldo si è beccato i tre anni sufficienti ad impedirgli la poltrona di MEDIOBANCA. L'UNICA COSA CHE MI DA TREMENDAMENTE FASTIDIO E' SENTIR LODARE IL SISTEMA AMERICANO; SONO UN POPOLO DI TRUFFALDINI COME E PEGGIO DEGLI ALTRI.

 

  By: panarea on Mercoledì 30 Ottobre 2002 13:36

Caro Noir, Un po' di differenze: - se un amministratore ruba (Enron & C), sottrae soldi ad azionisti,obbligazionisti,dipendeti ect. Se scappa con la cassa e non lo riprendono, pace. Per il sistema USA è un ladro che non tornerà mai ad essere n°1. Punto e finito. Il reato in Italia sarebbe furto, false comunicazioni sociali, fatturazione false ect. Comunque rilevanza penale. - se uno con i propri soldi (caso del LTM) fallisce, non ruba i soldi a nessuno,ha semplicemente sbagliato e basta. Il sistema lo punisce nel senso che non la fa + operare con quel biz (perchè non va), ma se è bravo gli vengono date altre opportunità. A livello penale, salvo altre irregolarità, il fallito non commette reato. In italia chi ha avuto condanne per il banco Napoli? La Porsche non vuole giurare sulle trimestrali neanche in Germania, perchè sostiene che il suo business è stagionale e le trimestrali non servono a niente, fotografando una realtà parziale rischiano di dare un'idea distorta della realtà aziendale. Se vuoi è shortermismo americano contro i tempi teutonici

 

  By: Noir on Mercoledì 30 Ottobre 2002 13:19

Ma chi è che sbaglia e paga in America. Sono scappati tutti con la cassa. Ad un certo punto per trovare un pò di credibilità si sono dovuti inventare la storia del giuramento sui dati contabili come a scuola tanto è vero che gente seria come Ferdinand Pech i capo di Porsche li ha mandati a cagare.

La Differenza è Sostanziale - panarea  

  By: panarea on Mercoledì 30 Ottobre 2002 13:03

Malkiel è per caso:B.G. MALKIEL, A Random Walk Down Wall Street, Norton, 1965? Se sì è uno che ci capiva e ha gettato le basi, teoriche, della moderna teoria del mercato. Se è un altro, no so. A livello puramente teorico, certo che uno stato salvi il Banco di Napoli con ricapitalizzazioni o simili, oppure che inietti liquidità e evitare la catastrofe del LTC è uguale (le casse pubbliche vengono comunque svilite). Però la differenza per i soggetti "rei" è sostanziale: nel modo americano il bubbone LTM viene chiuso perchè inefficiente (la liquidità serve ad evitare che il bubbone non infetti tutto il sistema) in quello italiano, per evitare il contagio del sistema, si salva anche il Bubbone, che non viene estirpato. In pratica negli USA chi sbaglia paga, almeno a livello personale, come tutta la collettività, da noi no, solo i soldi delle ns. tasse sono intaccati, i responsabili non vengono scalfiti, perchè funzionari burocrati in un sistema di scaricabarile.

 

  By: prozac on Mercoledì 30 Ottobre 2002 11:42

Leggerò il libro sulla vicenda, l'impressione che ho avuto però dai commenti di Krugman e altri è che non fosse solo una questione di eccesso di capitali manovrati a far saltare il giochino. Il limite del metodo stava anche nella necessità di utilizzare effetti leva mostruosi, sino a 40 volte il capitale del fondo . Dire infatti che un fondo ha guadagnato il 40% l'anno per 3 anni fa impressione, ma è necessario anche tener conto dell'effetto leva utilizzato per ottenerlo. Ad es. l'investitore Tizio che fa in media il 5% l'anno in borsa nessuno lo considera un fenomeno. Se però Tizio potesse operare con un effetto leva di 1/40 ecco che il suo rendimento si avvicinerebbe al 200%, ridicolizzando quello del'Lctm . Ma nessuna banca impresterbbe mai a Tizio capitali pari a 40 volte i mezzi propri . Li ha ottenuti l'Lctm solo perchè faceva parte del Gotha finanziario . Modificato da - Prozac on 10/30/2002 10:43:30 Modificato da - Prozac on 10/30/2002 11:16:55

 

  By: Noir on Mercoledì 30 Ottobre 2002 11:40

Infatti di solito e cosi. L'america che invece è una repubblica presidenziale fondata sul DJ li ha messi in borsa.