HUMOUR (politico-finanziario)

 

  By: Trucco on Sabato 23 Marzo 2013 09:40

Pare che un mio cugino primo sia stato proposto come premier in caso di fallimento da parte di Bersani, per pudore non faccio il nome, ma quello che volevo domandare e': ai cugini primi del premier o del presidente della repubblica spetta una auto blu? O una scorta? Un mezzo vitalizio? Proprio niente?

 

  By: pigreco-san on Sabato 23 Marzo 2013 07:55

Vergognatevi voi al cubo. Ma quanto polli siete voi destroloidi che leggete il Giornale. Siete proprio invasati di stupidite acuta. Non sapete ragionate con la propria testa ma avete bisogno dell'imbeccata del Giornale delle balle. Fiumi di parole per scrivere solo cassate di destra fascistoide poi. Verso Natale, la narrazione tossica ha oltrepassato la soglia dello stomachevole, col presidente della repubblica intento a onorare due persone che comunque sono imputate di aver ammazzato due poveracci (vabbe', di colore...), ma erano e sono celebrate come... eroi nazionali. "Eroi" per aver fatto cosa, esattamente? I «due marò»: quello che i media (e i politici) italiani non vi hanno detto http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=10639 ... Questi i fatti nudi e crudi. Da quel momento è partita una vergognosa campagna agiografica fascistoide, portata avanti in particolare da Il Giornale, quotidiano che, citando un’amica, «mi vergognerei di leggere anche se fossi di destra». Che Il Giornale si sia lanciato in questa missione non stupisce, per almeno due motivi: Ignazio La Russa Ignazio La Russa 1) La fidelizzazione dei suoi (e)lettori passa obbligatoriamente per l’esaltazione acritica delle nostre – stavolta sì, nostre – forze armate, impegnate a «difendere la patria e rappresentare l’Italia nel mondo» anche quando, sotto contratto con armatori privati, prestano i loro servizi a difesa di interessi privati. Anomalia, quest’ultima, per la quale dobbiamo ringraziare l’ex governo Berlusconi e in particolare l’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa, che nell’agosto 2011 ha legalizzato la presenza di militari a difesa di imbarcazioni private. In teoria la legge prevede l’uso dell’esercito o di milizie private, senonché le regole di ingaggio di queste ultime sono ancora da ultimare, lasciando il monopolio all’Esercito italiano. Ma questa è – parzialmente – un’altra storia. ... Qualche esempio di strumentalizzazione? Margherita Boniver, senatrice Pdl, il 19 dicembre riesce finalmente a fare notizia offrendosi come ostaggio per permettere a Latorre e Girone di tornare in Italia per Natale. Ignazio La Russa, Pdl, il 21 dicembre annuncia di voler candidare i due marò nelle liste del suo nuovo partito Fratelli d’Italia (sic!). L’escamotage, che serve a blindare i due militari entro i confini italiani, è rimandato al mittente dagli stessi Latorre e Girone, irremovibili nel mantenere la parola data alle autorità indiane. ... Nonostante la confusione causata dal campanilismo della stampa indiana ed italiana, la posizione della Enrica Lexie non è più un mistero ed è ufficialmente da considerare valida la perizia indiana.(SATELLITARE) Secondo i dati recuperati dal GPS della petroliera italiana e le immagini satellitari raccolte dal Maritime Rescue Center di Mumbai, l’Enrica Lexie si trovava a 20,5 miglia nautiche dalla costa del Kerala, nella cosiddetta «zona contigua». Il diritto marittimo internazionale considera «zona contigua» il tratto di mare che si estende fino alle 24 miglia nautiche dalla costa, entro le quali è diritto di uno Stato far valere la propria giurisdizione. .... A contrastare la versione ufficiale delle autorità indiane – che, ricordiamo, è stata accettata anche dai legali dei due marò e sarà la base sulla quale la Corte suprema indiana si pronuncerà – è apparsa in rete la ricca controperizia dell’ingegner Luigi di Stefano, già perito di parte civile per l’incidente di Ustica. Di Stefano presenta una serie di dati ed analisi tecniche a supporto dell’innocenza dei due marò. Chi scrive non è esperto di balistica né perito legale – non è il mio mestiere – e davanti alla mole di dati sciorinati da Di Stefano rimane abbastanza impassibile. Tuttavia, è importante precisare che Di Stefano basa gran parte della sua controperizia su una porzione minima dei dati, quelli cioè divulgati alla stampa a poche settimane dall’incidente. Dati che, sappiamo ora, sono stati totalmente sbugiardati dalle rilevazioni satellitari del Maritime Rescue Center di Mumbai e dall’esame balistico effettuato dai periti indiani. Nella perizia troviamo stralci di interviste tratti dal settimanale Oggi, fotogrammi ripresi da Youtube, fermi immagine di documenti mandati in onda da Tg1 e Tg2 (sui quali Di Stefano costruisce la sua teoria della falsificazione dei dati da parte della Marina indiana), altre foto estrapolate da un video della Bbc e una serie di complicatissimi calcoli vettoriali e simulazioni 3d. Non si menziona mai, in tutta la perizia, nessuna fonte ufficiale dei tecnici indiani che, come abbiamo visto, hanno depositato in tribunale l’esito delle loro indagini il 18 maggio. Di Stefano aveva addirittura presentato il suo lavoro durante un convegno alla Camera dei deputati il 16 aprile, un mese prima che fossero disponibili i risultati delle perizie indiane! ... Il lavoro di Di Stefano, in definitiva, è viziato sin dal principio dall’analisi di dati clamorosamente incompleti, costruito su dichiarazioni inattendibili e animato dal buon vecchio sentimento di superiorità occidentale nei confronti del cosiddetto Terzo mondo. Se qualcuno ancora oggi ritiene che una simile perizia artigianale sia più attendibile di quella ufficiale indiana, cercare di spiegare perché non lo è potrebbe essere un inutile dispendio di energie. .. LEGGERE BENE E SENZA PARAOCCHI A questo punto possiamo tranquillamente sostenere che: 1) l’Enrica Lexie non si trovava in acque internazionali; 2) i due marò hanno sparato. Sono due fatti supportati da prove consistenti e accettati anche dalla difesa italiana, che ora attende la sentenza della Corte suprema circa la giurisdizione. .. due militari del Reggimento San Marco, in libertà condizionata dal mese di giugno, come scrive Paolo Cagnan su L’Espresso, in India sono trattati col massimo riguardo e, in oltre otto mesi, non hanno passato un solo giorno nelle famigerate celle indiane, alloggiando sempre in guesthouse o hotel di lusso con tanto di tv satellitare e cibo italiano in tavola. Tecnicamente, «dietro le sbarre» non ci sono stati mai. Un trattamento di lusso accordato fin dall’inizio dalle autorità indiane che, come ricordava Carola Lorea su China Files il 23 febbraio, si sono assicurate che il soggiorno dei marò fosse il meno doloroso possibile: .... Il 24 aprile, inoltre, il governo italiano e i legali dei parenti delle vittime hanno raggiunto un accordo economico extra-giudiziario. O meglio, secondo il ministro della Difesa Di Paola si è trattato di «una donazione», di «un atto di generosità slegato dal processo». Alle due famiglie, col consenso dell’Alta Corte del Kerala, vanno 10 milioni di rupie ciascuna, in totale quasi 300mila euro. Dopo la firma, entrambe le famiglie hanno ritirato la propria denuncia contro Latorre e Girone, lasciando solo lo Stato del Kerala dalla parte dell’accusa. .... CHE SHIFO Ma il vero capolavoro di sciovinismo è arrivato lo scorso mese di ottobre durante il Gran Premio di Formula 1 in India. In un’inedita liaison governo-Il Giornale-Ferrari, in poco più di una settimana l’Italia è riuscita a far tornare in prima pagina il non-caso dei marò che in India, dopo 8 mesi dall’incidente, era stato ampiamente relegato nel dimenticatoio mediatico. Rispondendo all’appello de Il Giornale ed alle «migliaia di lettere» che i lettori hanno inviato alla redazione del direttore Sallusti, la Ferrari ha accettato di correre il gran premio indiano di Greater Noida mostrando in bella vista sulle monoposto la bandiera della Marina Militare Italiana. ... PAIASIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

 

  By: pigreco-san on Sabato 23 Marzo 2013 07:44

Vergognatevi voi e alla grande che riconoscete solo la vostra magistratura quella dalla vostra parte...mi par che siete tutti e tre per il povero Silvio...ma certo. "Enrica Lexie": Analisi Tecnica ..e questa sarebbe un analisi ma fammi il piacere..stron.zate per dire qualcosa di niente. Diciamo le cose come sono..questi ragazzotti si divertivano a sparare in acqua e hanno fatto il guaio e ora che paghino. * 15 FEBBRAIO 2012 - I due fucilieri di Marina in servizio antipirateria sulla nave commerciale Enrica Lexie sparano contro un peschereccio, scambiandolo per una barca di pirati. Muoiono due pescatori, al largo di Kochi, nello Stato meridionale del Kerala. Gli italiani sostengono di aver sparato solo colpi di avvertimento in aria. * 19 FEBBRAIO 2012 - I due marò vengono fermati e fatti scendere dalla Lexie nel porto di Kochi. Vengono alloggiati nella guest house della polizia locale. * 28 FEBBRAIO 2012 - Il ministro degli Esteri Giulio Terzi si reca in visita ufficiale a New Delhi e fa visita ai due italiani a Kochi. Il caso viene seguito dal sottosegretario Staffan De Mistura. L'Italia rivendica la competenza giuridica per una vicenda che coinvolge "organi dello Stato operanti nel contrasto alla pirateria sotto bandiera italiana e in acque internazionali". * 5-6 MARZO 2012 - Il tribunale di Kollam dispone il trasferimento dei marò nel carcere di Trivandrum. Dopo oltre due mesi, il 25 MAGGIO, saranno poi trasferiti alla Borstal School di Kochi. * 30 MAGGIO 2012 - L'Alta Corte del Kerala concede la libertà su cauzione ai marò, con l'obbligo di non allontanarsi dalla zona di competenza del Commissariato di Kochi. I due sono trasferiti all'Hotel Trident di Fort Kochi. * 20 DICEMBRE 2012 - Mentre il tribunale di Kollam continua a rinviare l'avvio del processo ai due militari, e mentre si attende il verdetto della Corte Suprema di New Delhi sulla giurisdizione del caso, viene concessa a Latorre e Girone, su cauzione e con dichiarazione giurata, una prima licenza di due settimane per poter passare il Natale a casa. Rientrano in India il 4 GENNAIO 2013. * 18 GENNAIO 2013 - La Corte Suprema dispone la creazione di un tribunale speciale a New Delhi per esaminare la questione della giurisdizione (indiana o italiana). I giudici hanno stabilito "l'incompetenza" dello Stato del Kerala che "non aveva giurisdizione" per intervenire, dato che "il fatto non era avvenuto nelle acque territoriali indiane". Ma, secondo la Corte, nel loro servizio sulla Enrica Lexie, "i marò non godevano di quella immunità sovrana" che avrebbe determinato automaticamente la giurisdizione italiana. * 22 FEBBRAIO 2013 - Viene concesso un secondo permesso ai due marò: questa volta possono tornare in Italia per 4 settimane in occasione delle elezioni. * 9 MARZO 2013 - Con notevole ritardo sui tempi previsti, il governo indiano avvia a New Delhi le procedure per la costituzione del tribunale speciale. * 11 MARZO 2012 - L'Italia decide che Latorre e Girone non rientreranno in India il 23 marzo come previsto perché New Delhi ha violato il diritto internazionale. Roma si dice però disponibile a giungere ad un accordo per una soluzione della controversia, anche attraverso un arbitrato internazionale o una risoluzione giudiziaria.

 

  By: Vaicru on Sabato 23 Marzo 2013 03:38

Vergognati Pigreco

 

  By: GZ on Sabato 23 Marzo 2013 00:16

Pigreco è di quelli che non meritano di essere italiani, andrebbero spedito in India, con divieto di tornare la gente che sputa sul proprio paese come lui è spregevole merita di vivere in paesi di mierda come l'India, che preferisce al proprio paese quando scrive dell'italia ripete sempre che al suo paese (Friuli) solo gli immigrati lavorano e si guadagnano il pane e gli italiani sono scansafatiche e opportunisti fan *** pigreco, vai a stare in India che in mezzo alla loro *** ti trovi bene

 

  By: lanci on Venerdì 22 Marzo 2013 19:36

Pigreco, secondo lei la vicenda "ha tutta l'aria" ... lei ha l'impressione ... le sembra di ricordare ... i due marò annoiati si divertivano a sparacchiare ... sulla colpevolezza dei due non ci sono dubbi visti i testimoni e le prime dichiarazioni .... ma per cortesia ... per cortesia ... per cortesia .... mai che si colga l'occasione di tacere su cose di cui non si conosce una beneamato c.a.z.z.o., anzi meno si conosce e più si sputa Di seguito l'analisi dell'Ing. Di Stefano, perito nell'inchiesta di Ustica e in diverse altre inchieste ^DI STEFANO#http://www.seeninside.net/piracy/index.htm^

 

  By: pigreco-san on Venerdì 22 Marzo 2013 18:28

La faccenda Marò, anche se in acque libere ha tutta l'aria di essere andata così. I due che non gli passava, troppi mesi in mare erano soliti sparare ad ogni cosa che si muoveva pesci, gabbiani ecc di consuetudine. Ricordo che dopo l'arresto dissero subito che avevano scambiato il peschereccio per una nave pirata. Sulla colpevolezza dei due penso che non ci siano dubbi visti anche i testimoni e le prime dichiarazioni. La mossa del governo penso che gli abbia salvato la vita e si faranno solo l'ergastolo invece che la condanna a morte per le ripercussioni internazionali. Il Governo avendo fatto prima il duro e poi il morbito ha senz'altro peso nel giudizio dei giudici indiani e del governo indiano.

 

  By: defilstrok on Venerdì 22 Marzo 2013 15:48

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  By: gianlini on Venerdì 22 Marzo 2013 15:26

non so cosa abbiano fatto i Marò in India, certo che se uno tira giù due grattacieli di 400 m per questi qua...... http://www.youtube.com/watch?v=tWfy4sNmRdc

 

  By: manx on Venerdì 22 Marzo 2013 14:38

non hai seguito molto. A parte che è tutto da dimostrare , le perizie balistiche sono state fatte escludendo le parti italiane , le conclusioni sono piuttosto fumose, la nave è stata fatta rientrare con l'inganno , altre 4 navi che stavano in quella zona non sono rientrate e se la sono data a gambe . .....a parte varie altre cose , è stato stabilito ufficialmente , in India, che la nave era in acque extraterritoriali e quindi i 2 devono essere processati , per la legge internazionale , in Italia .

 

  By: pigreco-san on Venerdì 22 Marzo 2013 14:17

Ma sta storia dei Marò che non ho seguito molto..ma non hanno ammazzato due pescatori giocando a tiro al piccione? dovrebbero beccarsi per lo meno l'ergastolo e direi che è giusto in India a pane e riso.

 

  By: cavaliere on Giovedì 21 Marzo 2013 20:54

nemmeno brunetta ministro degli esteri avrebbe potuto partorire un abominio del genere

 

  By: themaui on Giovedì 21 Marzo 2013 20:33

Accordo con l'Italia, i marò tornano in India.

 

  By: Vaicru on Mercoledì 20 Marzo 2013 22:34

!

 

  By: Vaicru on Mercoledì 20 Marzo 2013 22:28

Cyprus crisis meanwhile in Germany