By: Trucco on Martedì 16 Agosto 2011 10:39
secondo me ci vorrebbe un pò più di onestà intellettuale ed un pò meno ideologia, mi rendo conto che è una questione delicatissima, che tocca valori e credenze profonde, sia religiose sia laiche, però la forza dell'evidenza statistica dovrebbe far dubitare chiunque, anche chi non possiede grande dimestichezza con i numeri.
quando al telegiornale dicono che un ragazzo al volante ubriaco ha asfaltato 4 giovani guidando in autostrada contromano, ditemi che nel vostro cervello non si prefigura già prima di saperlo una idea della probabile nazionalità, o quando sentite che dei bimbi sono stati lasciati morire incustoditi a causa di una bombola a gas, o quando è scoppiata una rissa e un giovane viene massacrato di botte: il nostro cervello primordiale in realtà sa molto bene certe cose, perché l'istinto di sopravvivenza non sono ancora riusciti a rimuoverlo del tutto, giustamente forse si è più restii ad acquisire statistiche che non sono ancora molto comuni nel vissuto italiano, dove le minoranze che nei Paesi anglosassoni causano tanti guai sono invece più pacifiche. Io potrei capire che allora qualcuno dicesse che certi problemi da noi non ci sono perché si è fatto qualcosa di giusto in più o qualcosa di sbagliato in meno, anziché pensare, come faccio io, che dipenda dal raggiungimento di una massa critica sopra la quale inizierebbero certi episodi anche da noi.
Posso comprendere che qualunque siano le premesse, anche le più evidenti, qualcuno non accetti di giungere a nessuna conclusione meno che politicamente corretta. Tutto posso comprendere, meno che si arrivi a negare anche la realtà di partenza, che si neghino non solo le conclusioni, ma le stesse premesse, cioè la realtà. La realtà non è una cosa che si può interpretare, la realtà dei fatti è un punto di partenza per ragionare uguale per tutti, qualsiasi siano le proprie idee.
Negare persino la realtà non è intellettualmente onesto, non giova a nessuno, non aiuta neppure la causa che si vuole eventualmente difendere, come non aiutava quando Berlusconi negava che vi fosse la crisi in Italia. LMWyllis che bolla certi assunti di partenza come "kazzate non documentate" è del tutto simile al premier che lui odia in questo atteggiamento.
Se in una discussione il mio interlocutore mi spiega che dei leoni ammaestrati, una volta che ricevono una adeguata quantità di cibo quotidiana, che vengono fatti crescere fin da piccoli in un ambiente non selvaggio, ecc., allora possono essere del tutto innocui anche se lasciati liberi di girovagare in mezzo alle gazzelle, che qualche gazzella azzannata è dipesa dall'errore umano non da istinto irreprimibile del leone anche se sazio e ammaestrato al meglio, io lo posso capire. Se invece il mio interlocutore mi dice che i leoni possono anche vivere come vegetariani, che il loro istinto primordiale è uguale a quello di una gazzella, che l'incidenza relativa dei morsi dei leoni a danno delle gazzelle rispetto a quella delle gazzelle a danno dei leoni non prova nessuna differenza sostanziale, o che dimostra semmai una colpa delle gazzelle che tendono a ghettizzare i leoni, a non volerli integrare nei loro branchi, allora io fatico a capirlo. Mi sembra di assistere ad un dibattito dove una controparte deve arrampicarsi sugli specchi per non riconoscere la realtà, come quando una parte politica deve fare ogni sforzo possibile per non ammettere una cosa che tuttavia è evidente al 99% delle persone, e uno si domanda: ma vale la pena perdere la faccia, raccontare un mucchio di balle, gettare l'onestà intellettuale nel gabinetto per convincere quell'1% di idioti che magari è pronto a bersi qualunque frottola? Non farebbero meglio alla loro stessa causa se non facessero vedere che trattano da deficienti la maggioranza dei loro stessi sostenitori?
Anche perché anche riconoscendo le premesse, non è scontato giungere a delle conclusioni. Nelle premesse bisogna anche metterci che certe popolazioni occidentali giunte a questo livello di sviluppo, faticano a trovare nelle loro nuove generazioni persone disponibili a fare certi lavori, e senza farle arrivare dall'esterno sarebbe difficile gestire la situazione. Se proprio uno vuole trovare un punto debole nei ragionamenti di Zibordi, dico io, faccia uno sforzo, si possono obiettare mille cose, ma dire che il mare è arancione o che i chiromanti possono predire il futuro non mi sembra costruttivo.