Hobi,
anche io salutai l'euro di buon grado anche perche', ai tempi, non avevo mica realizzato l'importanza della
moneta nelle dinamiche economiche, e nemmeno quale fosse il giro del fumo.
Pero' un sospetto mi baleno', cosa succedera' senza le cialtronate delle svalutazioni periodiche?
Nemmeno io voglio buttare la croce addosso a Ciampi e a Prodi, anche perche', a conti fatti, non contavano un cazzzz,
pero' la pretesa che, almeno loro, sapessero cosa comporta una moneta comune e' ragionevole, ma son sempre
piu' convinto che non ci avessero capito un accidenti assieme al 90% degli artefici.
L'euro, di fatto, ha neutralizzato la viglianza dei mercati che, ritengo, sia l'unica veramente efficace.
Nel momento in cui blocchi i tassi di interesse, i tassi di cambio, l'inflazione, sottrai ai mercati i principali strmenti
di correzione (nela teoria dei controlli automatici la chiamano "controreazione negativa"), rimane libero solo il tasso
di cialtroneria che e' poi quello che ci ha affondati del tutto.
Prendi la Grecia, non gli sembrava vero di vendere titoli al 2%, sembrerebbe una benedizione ma questo li ha rovinati e
i mercati, proprio a causa di titoli denoninati in euro, han reagito solo quando era troppo tardi.
La Spagna, vero che si e' ripresa come pil, ma al prezzo di un raddoppio del debito pubblico, tra l'altro l'IBEX e' ancora
l'indice piu' schiantato dopo il MIB.
A proposito di inflazione, mi vado sempre piu' convincendo che il capitalismo non puo' funzionare senza inflazione,
E' mai possibile che, se escludi la Germania, nessun paese riesce piu' a trasformare il debito aggiuntivo in PIL?
La spiegazione credo sia aritmetica, senza la componente di crescita del pil nominale dovuto all'inflazione il debito
non puo' che aumentare. Tra le altre cose, quando i palloni gonfiati (generalmente ricchi) tuonano che l'inflazione e'
la "tassa sui poveri" dicono una gran palla (magari a loro insaputa). Io feci un mutuo al 19,5% e non fu per niente
un problema.