Stupidi Uomini Bianchi

 

  By: gianlini on Lunedì 28 Luglio 2014 12:42

anti, anche tu con la storia dei fascisti ucraini?? dietro agli ucraini semmai ci sono i polacchi, quelli a cui i russi hanno ucciso un presidente non tanti anni fa...

 

  By: antitrader on Lunedì 28 Luglio 2014 12:08

L'europa e' ridotta a un'espressione geografica. Sotto la pressione del'abbronzato gli europei vogliono mettere le sanzioni alla Grande Unione Sovietica. Insomma, prima mandano squadracce di nazifascisti a far scorribande in ukraina e poi se la prendono con Putin e l'europa che avrebbe tutti i motivi per stare con la Russia se ne rimane docile docile sotto il tallone dell'oppressore americano. MI sa che Putin si incazza e gira le saracinesche dei gasdotti e cosi' l'europa si fa un inverno fresco fresco. Vita sana! Vita salutare!

 

  By: Acmen on Domenica 27 Luglio 2014 00:13

Non sarà una passeggiata. ............................ Eh..si ! proprio così.

 

  By: foibar on Sabato 26 Luglio 2014 21:39

Sto leggendo "purificare e distruggere di Jacques Sémelin" e per alcuni versi rispecchia la condizione sociale a cui i nostri governanti (traditori) ci stanno portando: guerra civile. Ci stanno avviando collettivamente a avere sentimenti di odio, rancore e rivalsa. Non sarà una passeggiata. buon w.e.

 

  By: mauco on Sabato 26 Luglio 2014 18:03

Mercoledì 23 luglio sera verso le h.20 rientrando a casa sento su Radio1 il programma Zapping 2.0, un tempo condotto da un giornalista un po' in *** so ma ruspante e con una certa autonomia.Oggi il programma è condotto da un trombone dalla voce impostata, sussiegoso e genuflesso verso i Politici e Professori di economia e dal tono condiscendente e di sufficienza nel trattare con gli ascoltatori(a meno che non supportino le cose che interessano a lui). Ebbene il programma essendo già iniziato non so esattamente quale titolo avesse ma l'argomento era grossomodo "I clandestini sono una risorsa". Presente in studio un prefetto dal greve accento meridionale che interveniva sempre col tono della legge a supporto della tesi di cui al titolo. L'episodio istruttivo avviene quando danno voce agli ascoltatori ed il 1° è un medico libanese che lavora da molti anni in Italia. Il conduttore invita il medico a raccontare ,evidentemente aspettandosi che lo straniero racconti le commoventi storie dei"migranti".Invece l'incazzatissimo medico libanese parte in quarta dicendo che non se può più di questi clandestini che una volta qui pretendono diritti e servizi che non gli spettano, richiedendo esami su esami,che mai han fatto in vita loro e che ora ritengono come dovuti,minacciando anche i sanitari quando questi gli fan presente che non è ne logico nè possibile.E continua sottolineando i costi crescenti e spropositati di questa politica suicida che il S.S. non può sopportare. Quando il conduttore dei miei stivali riesce,capita l'aria che tira,a fermare a stento la foga del racconto dell'ascoltatore, ecco che vuol sapere dove lavori,se è sicuro di quel che dice,se non gli sembra di esagereare.Insomma cerca di tamponare.E quello che riprende con una mitraglia a raccontare la realtà che vive tutti i giorni come medico di base e di medicina d'uregenza.Finchè il prode conduttore gli toglie letteralmente la parola e gli fa chiudere il microfono in faccia spiegando agli ascoltatori che queste cose riportate di voce in voce(esattamente il contrario di quel che stava succedendo dato che il racconto era di prima mano da parte di chi viveva quelle situazioni in prima persona) possono ingigantirsi ed essere riportate in modo distorto e stravolto. E per giustificare l'avergli totlto la linea dice che lo fa per farlo parlare col prefetto.E rivolgendosi al prfetto chiede:ma Signor Prefetto è vero quel che dice l'ascoltatore? E il Sig.Prefetto,con voce stentorea, con la foga e la roboante dialettica meridionale dell'uomo che parla al volgo IN NOME DELA LEGGE giù a spiegare che non è possibile, che non è vero, che la legge esclude si possa fare ecc.ecc. In sottofondo si sente lontanissima la voce del medico che cerca di replicare all'uomo di panza,credendo di essere in linea,aspettandosi di parlare col prefetto. Verrà ignorato e col prefetto non lo fanno pralare. E' infatti il turno del 2° ascoltatore dalla voce africana che,in uno stentato italiano, si presenta con un nome impronunciabile. Ma il nostro conduttore democartico nemmeno lo lascia parlare perchè,con tono stucchevole e melenso, dichiara di volerlo salutare pronuciando bene il suo nome. E quello a dirgli che non importa, ma il conduttor dei conduttori gli/ci spiega che è importante, che dobbiamo imparare a pronunciare bene i nomi dei nostri "ospiti starnieri".E così apre un siparietto di salamelecchi in cui l'improbabile nome viene ripetuto e scempiato ripetutamente dal nosto eroe affinchè tutti gli ascoltatori siano alla fine istruiti a come ci si deve comportare quando si parla in modo politicamente corretto con le nostre risore clandestine. Il resto non ve lo so raccontare perchè non ce l'ho fatta a continuare l'ascolto e son tornato a casa incazzatissimo

 

  By: shabib on Martedì 22 Luglio 2014 03:11

CHE SKIFO ROMA E L'ITALIA : ke vergogna, VERGOGNA , classe politica parassita e inutile ! In metropolitana c'è il pizzo sul biglietto: macchinette presidiate da gruppi di rom di Lorenzo De Cicco Sputi ai turisti, estorsioni, guardie giurate minacciate e ferite con le penne negli occhi. E denunce per «maltrattamento» a carabinieri e poliziotti, per intimorirli quando cercano di fare solo il proprio dovere. Ecco il racket dei rom che assedia le stazioni della metropolitana, un centinaio di persone, concentrato soprattutto nell’area di Termini, ma anche al Colosseo, che grazie alle “mance” dei passeggeri impauriti e minacciati si spartisce un giro d’affari da almeno 800mila euro l’anno e che sembra infischiarsene di qualunque azione legale. LE MINACCE Fermi davanti alle biglietterie della metro o accanto ai binari pronti ad “aiutare” i turisti, specialmente stranieri, con i bagagli. Pretendendo sempre un compenso, perché altrimenti scattano le minacce. E chi prova a fermarli ci rimette. Due settimane fa il coordinatore della security privata della stazione Termini è finito in ospedale con il setto nasale fratturato. Perché il business degli estorsori, quasi tutti di origine romena, non ammette intromissioni. «Si sentono i padroni delle metro», dice un operatore del centro di assistenza clienti di Termini. «Sia noi che le forze dell’ordine proviamo a mandarli via, ma loro nel giro di cinque minuti ritornano». E oltraggiano gli uomini in divisa che provano a contrastare il loro racket illegale. Li salutano beffardi: «Stiamo solo aspettando il treno? Che vuoi?», dicono con tono di sfida. Perché sanno che nonostante la pioggia di denunce a loro carico, ogni giorno possono tornare a spremere turisti e passeggeri dei convogli. STESSE FACCE I nomi sono sempre gli stessi. I carabinieri della Stazione Mobile di Termini, così come gli uomini della Polizia ferroviaria, li conoscono a memoria. Li hanno schedati tutti centinaia di volte, ma loro restano sempre lì. Il 40% dei controllati è minorenne, la metà dei quali ha meno di 14 anni e di conseguenza non può essere fermata. Tra Polizia e Carabinieri si contano ogni giorno 60-70 denunce, 1200 solo da gennaio. «C’è gente che solo nei primi sei mesi del 2014 ha già collezionato oltre 300 denunce a piede libero, gente che ha il foglio di via e non dovrebbe stare a Roma», raccontano gli agenti in prima linea. «Invece stanno sempre qui». La maggior parte delle minacce avviene davanti alle macchinette che emettono biglietti della metro. In teoria sarebbero self service, ma quasi sempre davanti ai dispositivi si piazzano quattro-cinque donne per “aiutare” a stampare i ticket. E per quelli dei treni ferroviari vengono chiesti fino a 20 euro di mancia. Solo ieri sono stati arrestati due romeni per tentata estorsione a due turisti australiani. Si erano offerti di accompagnarli al treno e poi, una volta presi in carico i bagagli, li hanno portati davanti a un binario secondario e li hanno minacciati: o ci date i soldi oppure le valigie non ve le ridiamo. Martedì 22 Luglio 2014 - 00:42 Ultimo aggiornamento: 01:58 In metropolitana c'è il pizzo sul biglietto: macchinette presidiate da gruppi di rom PER APPROFONDIRE termini, metro, roma, rom, pizzo, biglietti di Lorenzo De Cicco Sputi ai turisti, estorsioni, guardie giurate minacciate e ferite con le penne negli occhi. E denunce per «maltrattamento» a carabinieri e poliziotti, per intimorirli quando cercano di fare solo il proprio dovere. Ecco il racket dei rom che assedia le stazioni della metropolitana, un centinaio di persone, concentrato soprattutto nell’area di Termini, ma anche al Colosseo, che grazie alle “mance” dei passeggeri impauriti e minacciati si spartisce un giro d’affari da almeno 800mila euro l’anno e che sembra infischiarsene di qualunque azione legale. LE MINACCE Fermi davanti alle biglietterie della metro o accanto ai binari pronti ad “aiutare” i turisti, specialmente stranieri, con i bagagli. Pretendendo sempre un compenso, perché altrimenti scattano le minacce. E chi prova a fermarli ci rimette. Due settimane fa il coordinatore della security privata della stazione Termini è finito in ospedale con il setto nasale fratturato. Perché il business degli estorsori, quasi tutti di origine romena, non ammette intromissioni. «Si sentono i padroni delle metro», dice un operatore del centro di assistenza clienti di Termini. «Sia noi che le forze dell’ordine proviamo a mandarli via, ma loro nel giro di cinque minuti ritornano». E oltraggiano gli uomini in divisa che provano a contrastare il loro racket illegale. Li salutano beffardi: «Stiamo solo aspettando il treno? Che vuoi?», dicono con tono di sfida. Perché sanno che nonostante la pioggia di denunce a loro carico, ogni giorno possono tornare a spremere turisti e passeggeri dei convogli. STESSE FACCE I nomi sono sempre gli stessi. I carabinieri della Stazione Mobile di Termini, così come gli uomini della Polizia ferroviaria, li conoscono a memoria. Li hanno schedati tutti centinaia di volte, ma loro restano sempre lì. Il 40% dei controllati è minorenne, la metà dei quali ha meno di 14 anni e di conseguenza non può essere fermata. Tra Polizia e Carabinieri si contano ogni giorno 60-70 denunce, 1200 solo da gennaio. «C’è gente che solo nei primi sei mesi del 2014 ha già collezionato oltre 300 denunce a piede libero, gente che ha il foglio di via e non dovrebbe stare a Roma», raccontano gli agenti in prima linea. «Invece stanno sempre qui». La maggior parte delle minacce avviene davanti alle macchinette che emettono biglietti della metro. In teoria sarebbero self service, ma quasi sempre davanti ai dispositivi si piazzano quattro-cinque donne per “aiutare” a stampare i ticket. E per quelli dei treni ferroviari vengono chiesti fino a 20 euro di mancia. Solo ieri sono stati arrestati due romeni per tentata estorsione a due turisti australiani. Si erano offerti di accompagnarli al treno e poi, una volta presi in carico i bagagli, li hanno portati davanti a un binario secondario e li hanno minacciati: o ci date i soldi oppure le valigie non ve le ridiamo. Martedì 22 Luglio 2014 - 00:42 Ultimo aggiornamento: 01:58 http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/metropolitana_biglietto_pizzo_macchinette_presidiate/notizie/809246.shtml

 

  By: pana on Mercoledì 16 Luglio 2014 01:21

Ma come e' possibile che a due sospetti camorristi si affidi una ditta di vigilanza privata ?come affidare l'Avis al conte Dracula utto è cominciato domenica sera, quando Pasquale e Cesare Cipriani, padre e figlio, famiglia molto nota, titolare di un’impresa di vigilanza ma anche accusata di legami con la camorra, fermano due giovani ivoriani http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/a-castel-volturno-guerra-tra-poveri.aspx

U.S. Navy Ridiculed Over Picture Of Commander With Rifle; 'We're Going To Lose A War' | Viral - YouTube

 

  By: Moderatore on Martedì 15 Luglio 2014 21:04

^"Polveriera Pescopagano la rabbia di bianchi e neri nella striscia del degrado"#http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/07/15/polveriera-pescopagano-la-rabbia-di-bianchi-e-neri-nella-striscia-del-degradoNapoli05.html?ref=search^ --- #i# ... Si forma subito dopo, a centocinquanta metri, sulla Consortile. E difende in un francese adirato e in altre incomprensibili lingue quel sangue ancora a terra, dei due ragazzi ivoriani, feriti domenica sera e solo per caso scampati alle pallottole che hanno bucato loro entrambe le gambe. È stata questa la scintilla che ha innescato la reazione. Violenta, improvvisa. «Non è vero che quei nostri fratelli stavano rubando una bombola di gas dice il più calmo di loro - noi siamo guardati con disprezzo, con odio, ci insultano e poi vogliono i nostri soldi per affittarci case peggiori delle fogne e cercano la nostra manodopera e il nostri silenzio per i lavori più umili» . È una ferita che ne apre altre e scava nuove trincee e si mischia a frustrazioni, inganni, degrado e sogni di perduta bellezza della Domiziana, nata come luogo turistico e via via, negli anni, ridotta a enorme lager: per i poveri di ogni etnìa; e per i ricchi residui, alcuni anche neri e criminali, che sono andati a scuola dalla camorra locale. È un'altra lunghissima giornata di tensioni. Blocchi stradali, caccia al nero, liti per strada, promesse di vendetta contro la comunità africana. E frasi minacciose urlate contro i sindaci: «Sapevamo di vivere in un inferno. Ma ora l'inferno è scoppiato. Non possiamo più consentire che i neri facciano i padroni a casa nostra. Anche perché a noi la legge ci blocca, a loro no. Dicono che con la legge "cambiata" non possono più fare nulla. Allora dobbiamo farci giustizia da soli?». Pescopagano, l'insenatura tra i comuni di Mondragone e Castel Volturno, il pezzo di costa un tempo luogo di villeggiatura delle famiglie borghesi di Napoli, ormai ha deciso di scendere in piazza, di raccontare e gridare la sua dannazione. Per sfogare rabbia, sete di ordine, e anche livore accumulato per anni. Pescopagano è ridotta a una striscia di degrado e guerre tra poveri, da anni. Ma tutti fingono di accorgersene solo oggi. Quando ormai basta poco, molto poco, per appiccare il fuoco della violenza, delle ritorsioni. Basta vedere quello che accade quando, poco dopo le 14, due anonimi ragazzi di colore passano tra la folla che è scesa in strada a protestare per tornare alle loro case: un uomo bianco gli urla alle spalle, quelli reagiscono, uno dei due africani si mette a ballare come gesto di provocazione e una folla di residenti lo insegue e prova a braccarlo. Uno riesce a divincolarsi per un soffio. L'altro ha finito per attraversare con aria di sfida il blocco e quasi non si aspettava di rischiare un vero e proprio attacco fisico, da ogni lato. I bianchi hanno occhi iniettati di sangue e vorrebbero fargliela pagare: solo l'intervento provvidenziale di qualche giovane e di alcune donne evita il peggio. Ma avviene tutto di fronte a pochi sparuti uomini in divisa: tra carabinieri, poliziotti e vigili urbani, da sempre in numero esiguo rispetto alle istanze di sicurezza e "normalità" disattese da decenni, nella "bomba" sociale di Castel Volturno e dintorni. L'ultima rivolta - solo l'ultima goccia della lunga serie di conflitti, aggressioni a sfondo razzista e anche di furti e sistematiche opere di saccheggio avvenute ai danni della comunità dei residenti - scatta in mattinata, dopo che domenica sera una furiosa lite ha messo gli uni contro gli altri: da un lato una nota, e chiacchierata famiglia di piccoli imprenditori di Pescopagano, quella dei Cipriano, con esponenti pregiudicati per reati di camorra; dall'altro, alcuni africani della Costa d'Avorio che, stando alla prima versione dei fatti, sarebbero stati sorpresi a rubare in uno dei locali della società di quel nucleo. I due Cipriani sono stati fermati e aspettano entro stasera la convalida del giudice per le indagini preliminari. Ora dicono che non volevano ammazzare nessuno, che i neri erano ladri. Ma intanto c'è chi pensa che siano stati loro a fomentare , loro a indurre la rivolta. Quando si toccano i Cipriani, dicono alcuni, poteva solo finire così. E il sindaco Dimitri Russo afferma: "Situazione grave e allarmante, qui ci vuole l'esercito".#/i#

Rivolta di Pescopagano (Campania), incredibile intervista ad una ragazza napoletana di colore - Fr@ncesco  

  By: Fr@ncesco on Martedì 15 Luglio 2014 08:57

1) https://www.youtube.com/watch?v=8Ct61XlIWts 2) https://www.youtube.com/watch?v=d2sqH2Ef3_k ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

 

  By: Bullfin on Sabato 12 Luglio 2014 19:41

Perchè no i rettiliani!!! Il problema è il DENOMINATORE!!.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: antitrader on Sabato 12 Luglio 2014 13:34

Facciamo un gioco, una specie di aritmetica per cretini: In Italia abbiamo una spesa pubblica tra le piu' alte del mondo (52/53% del pil) poi pero' se si vanno a guardare le singole voci della spesa si scopre che quasi sempre spendiamo meno (e anche molto meno) dei nostri concorrenti. spendiamo meno per la scuola, la sanita', l'universita', la ricerca, le forze armate, le forze di polizia etc.... spendiamo qualcosina in piu' per le pensioni, cifra compensata dalla minore spesa per ammortizzatori sociali come ad es. l'assegno di disoccupazione. Indovina indovinello: siamo nella bizzarra situazione in cui il totale non corrisponde alla somma degli addendi, ecco, chi si e' fottuto i soldi? E soprattutto, quanti se ne e' fottuti? (io dico 20/30 miliardi/anno).

 

  By: lutrom on Sabato 12 Luglio 2014 06:47

LA Gelmini ha tagliato 8 miliardi dalla scuola pubblica [...] --------------------------- Ed ora l'ebetino continuerà a tagliare, dando qualche miserrimo contentino a quei cretini dei miei colleghi docenti che in massa l'hanno votato, sperando nell'opera palingenetica dell' "uomo nuovo"... Aah, l'idiozia umana e lo "spirito del gregge"...

 

  By: Bullfin on Sabato 12 Luglio 2014 05:40

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: DOTT JOSE on Sabato 12 Luglio 2014 05:19

lA Gelmini ha tagliato 8 miliardi dalla scuola pubblica, se proprio volete tagliare qualcosa, tagliate le missioni militari all'estero ,gli F35, e si continua con le politiche neoliberiste dell UNione Europea, continuano con le politiche di privatizzazione e aziendalizzazione http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o44003:e1

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: DOTT JOSE on Venerdì 04 Luglio 2014 11:06

Che mammolette sti piloti militari ! Dopo l'incendio al motore di un F35 li bloccano tutti, non ci sono piu i barone rosso di una volta ,Come dire, 1400 miliardi di $ ben spesi. http://www.repubblica.it/esteri/2014/07/04/news/a_terra_tutti_gli_f35_per_il_pentagono_sono_a_rishio-90645630/?ref=HREC1-3

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE