Smart working all'Italiana.
Contratto rumeno, sede di lavoro Italia.
Non doveva essere il contrario, Gano?
400 lavoratori in nero in subappalto a Monfalcone e Marghera
Assunti nel settore metalmeccanico con contratto di lavoro rumeno, ricevevano gran parte dei compensi fuori busta. Sette denunciati, redditi sottratti a tassazione per 5,3 milioni di euro
In sostanza queste società, tutte di diritto rumeno, lavoravano come fossero delle agenzie per il lavoro somministrato senza esserlo: sede all'estero, spesso fittizia, e tanti dipendenti, tutti operai connazionali altamente specializzati con contratti di lavoro del paese di origine ma residenti in Italia: venivano pagati ufficialmente pochi centinaia di euro in busta paga in Romania, ma percepivano stipendi "italiani" in contanti, ovviamente in nero, che arrivavano anche a 2000 euro al mese, più o meno come da contratto nazionale.