Sono anni che batto il chiodo sul fatto che la scuola va ripensata tutta. Tra l'altro ho messo tempo fa un video (di qualche anno fa) dell'ottimo Borruso (che pur essendo anziano è molto lucido) dove discute in generale di istruzione e accenna anche alle nuove tecnologie che prima o poi cambieranno radicalmente la scuola. L'applicazione delle tecnologie specie nello Stato sono sempre state ritardate per una serie di questioni, una per tutte l'occupazione. Ma questo succede anche nelle imprese private infatti il CEO di Walmart, qualche tempo fa ha dichiarato che se applicasse ai propri centri vendita tutte le tecnologie oggi disponibili, poi sarebbe costretto a licenziare il 98% del personale. Siccome i dipendenti di Walmart cubano un 3% di PIL americano, allora si guarda bene dal farlo (non lo può fare).
Prima o poi il lavoro online sarebbe arrivato, ora il virus diciamo che ha accelerato i tempi. L'ultima discussione che ho fatto sulla scuola dove affermavo che dovremmo prenderci tre mesi di tempo per consolidare l'uso di queste nuove tecnologie di insegnamento, l'ho fatta principalmente per prendere l'occasione al balzo e fare un’ulteriore passo verso una nuova scuola. E anche perché mi sembra assurdo fare investimenti balordi in seggioloni per portare avanti la teoria strampalata del distanziamento a un metro, un metro e mezzo, due metri, quando i soldi li puoi spendere bene e creare valore. Certo che cambiamenti di questo tipo implicano tutta una serie di sconvolgimenti del tipo Walmart e devono essere fatti con cognizione di causa.
Sull'apprendimento oggi, poi vorrei dire alcune cose. Forse non tutti sanno che uno degli obiettivi cardine di Sundar Pichai è quello di essere la guida per una nuova alfabetizzazione del pianeta. Ora io non dico che le scuole dovranno sparire, ma quello che hanno fatto e stanno facendo i signori di Alphabet è qualcosa di veramente sconvolgente. Di fatto Google ha già virtualizzato le strutture scolastiche e le mette a disposizione degli istituti in modo gratuito.
Nell’apprendimento utilizzare le tecnologie non significa solo fare scuola a distanza. Significa molte altre cose. Per esempio il tempo, tra chi insegna e chi apprende, può essere differito. Perché devo andare in un aula universitaria ha registrarmi la lezione di matematica in modo da rivederla più volte. Non è meglio che l’università faccia un archivio di video a cui accedere? Oppure i testi su cui studiare, ma pensiamo ancora che siano una cosa così efficiente rispetto al motore di ricerca di Google?
Forse non tutti sanno che una volta i frati mandavano a memoria centinaia di libri. Il motivo era molto semplice, i libri erano copie uniche, dovevi farti centinaia di chilometri su un mulo per leggerli per cui li dovevi giocoforza memorizzare.
Ora le distanze sono state azzerate e tutto è a disposizione. Il lavoro mastodontico che ha fatto Google è molto di più di un gigantesco database a cui si può attingere, e cioè il motore di ricerca Google è diventato una vera e propria espansione del cervello umano. Oggi, a differenza del medioevo, le cose non le memorizzi più, non ti conviene (non ha senso), sono già memorizzate da qualche parte e tu semplicemente accedi a queste cose e le utilizzi. Io che aiuto da casa un paio di agenzie web, quando lavoro sulle pagine accedo continuamente a delle risorse online che sono praticamente infinite. Un’infinità di strumenti che ti sono offerti gratuitamente. La difficoltà sta nell’utilizzare i vari framework ognuno dei quali è composto da decine di migliaia di funzioni che svolgono ognuna un compito. La difficoltà sta nel districarsi in questa giungla di strumenti e sapere come utilizzarli.
Oggi le scuole vivono in un mondo incantato che è troppo distante dalla realtà. A testimoniare il ritardo assoluto della scuola rispetto al mondo del lavoro ci stanno aziende come Google o Apple (ma non solo loro) dove il 50% dei dipendenti non possiede una laurea. Oggi la laurea non è più un prerequisito per lavorare nelle multinazionali tecnologiche o della finanza. E questo è significativo credo...
– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...