Stupidi Uomini Bianchi

 

  By: traderosca on Venerdì 01 Febbraio 2013 22:14

"Dottore, post semplicemente perfetto...clap clap." Bullfin,ti ha aumentato lo stipendio il capo?eheheh

 

  By: pablo on Venerdì 01 Febbraio 2013 21:58

Sono basito. Roberto non ci si crede... c'è gente che non ha ancora capito in che cosa consiste la "cinesizzazione" dell'Europa meridionale (e non solo). E il bello è che con sta storia del costo eccessivo del lavoro hanno rotto le pelotas per anni... bisognava "precarizzare" il lavoro per far andar bene l'economia e favorire l'occupazione..., e come no... si è visto. Sporcaccioni...

 

  By: VincenzoS on Venerdì 01 Febbraio 2013 21:58

x Roberto964 ecco un altro che viene da marte..... hai mai sentito parlare di compressione salariale? e di svalutazione interna? la curva di philipps secondo te una castroneria? la parola globalizzazione l'hai mai sentita? --------------------------- Ma hai letto con ESTREMA ATTENZIONE ciò che ho scritto? Comunque, visto che che riesci proprio a seguire un minimo di discorso logico, forse i fatti convinceranno te, Zibordi e quant'altri. Io lavoro in una multinazionale globale. Rispetto a 20 anni fa, prima che iniziasse la globalizzazione, il numero di dipendenti impiegati nel settore in cui operiamo E' AUMENTATO (ora siamo più o meno il oppio), VENIAMO PAGATI TUTTI più o meno allo stesso livello, il che significa che un indiano che prima era un morto di fame oggi gudadagna più o meno come me. Peccato che tutti gli aumenti che ho avuto in questi anni se li siano mangiati le tasse, dirette o indirette, messe dallo STATO ITALIANO. O secondo te un indiano non ha il diritto di guadagnare quanto un italiano? O secondo dovrebbe provvedre lui a pagare le tasse allo stato italiano? Ma riusciti a ragionare un poco e distinguere le aziende produttive che, ripeto, NON HANNO NESSUN INTERESSE A DIMINUIRE GLI STIPENDI, dagli improduttivi politici, burocrati e forestali che sono i veri ladri di benessere? Ma lo capite che mandando questi a zappare la terra le aziende avrebbero i soldi per alzare gli stipendi?

 

  By: Roberto964 on Venerdì 01 Febbraio 2013 21:25

<<Roberto, a mio avviso hai scritto un cumulo di castronerie quali da tempo non si vedevano. Nessuna azienda ha necessità di ridurre i salari dei dipendenti per alzare i profitti a meno che non sia gestita da autentici imbecilli, cosa peraltro sempre possibile.>> ecco un altro che viene da marte..... hai mai sentito parlare di compressione salariale? e di svalutazione interna? la curva di philipps secondo te una castroneria? la parola globalizzazione l'hai mai sentita? http://www.youtube.com/watch?v=6bjQOwXMoPk

 

  By: Esteban. on Venerdì 01 Febbraio 2013 21:04

Si ma Zibordi ... E' da più di 3 anni che scrivo , in questo sito, in merito ai problemi strutturali che la globalizzazione ma non solo, la pessima politica avrebbe procurato al nostro paese ... Deve leggere il report di una importante casa di Brokeraggio per arrivare a conclusioni OVVIE per chi ha lavorato un minimo e conosce come è strutturato il lavoro in Italia ? I problemi che oggi vede li ho previsti qualche anno fa (4 circa)... mentre un gruppetto di DESTRAIOLI ancora tesseva le lodi (in questo sito)di Berlusconi e le lodi della GLobalizzazione ...(e ancora ora non hanno capito un Cazzzzz). Che, dal loro punto di vista, meritava perchè avrebbe trascinato fuori dalla miseria l'asia e spinto i consumi ... E com'è andata ? una MINKIATA GALATTICA .... non serve essere economisti per fare il punto della situazione ... basta un imprenditore qualsiasi che esporti/importi con l'estero ... PORCA TROYA ... siamo messi bene ... Riceveremo comunicazione che siamo in miseria da un report di qualche banca straniera .., visto che l'Italia, il paese delle BANANE, si offende pure quando gli toccano le banche CORROTTE e TANGENTATE e un Napolitano le deve pure proteggere andando in TV contro i giornali che sparano a Zero ... con simpatia ...

 

  By: GZ on Venerdì 01 Febbraio 2013 20:53

In termini mentali tutto viene da New York o Los Angeles o Chicago La mente della persona media riceve le immagini e le nozioni che gli riempiono il cervello dai grandi mass media i quali in tutto il mondo occodentale ripetono a cascata quello che gli viene da New York. Dato che tutti i mass media americani ripetono in cento modi diversi che la globalizzazione è bella e buona anche i nostri media lo ripetono. Per cui anche se è davanti agli occhi di tutti che è un disastro, si ha timore di dirlo o pensarlo

 

  By: VincenzoS on Venerdì 01 Febbraio 2013 20:48

x GZ La nuova elite globalista annebbia il cervello della gente innanzitutto con i 200 canali Tv, reality show, porno e il resto dei media spazzatura e poi, quando si parla di cose serie, con tanti sofismi complicati senza senso, tipo la "spread" e tutte le balle che raccontano sul debito pubblico ---------------------- Quella che Lei chiama elite globalista è in realtà un'elite molto locale che tende a conservare, con il lavaggio del cervello ideologico dello Stato-mamma, i propri privilegi messi a rischio dalla globalizzazione. Sa a un cinese o a un indiano cosa gliene può fregare di un Caltagirone, tanto per citare un nome qualunque? Ma lo si vuole o non lo si vuole capire che è necessario smantellare le strutture burocratiche-assistenzialiste degli stati? Lo si vuole o non lo si vuole capire che è assurdo avere pagato pensioni, non importa se piccole o grandi, a gente che non aveva mai versato contributi e mandandoli in pensione a 50 anni scarsi? Lo si vuole o non lo si vuole capire che o si cacciano a pedate metà degli insegnanti o la scuola produrrà solo ignoranti? E che è inutile che si paghi lo stipendio a tre maestre per classe quando ne serve una? Lo si capisce o non lo si capisce che i forsetali siciliani sono risorse sprecate, sono soldi che sono stati tolti dagli stipendi di gente che produce?

 

  By: Bullfin on Venerdì 01 Febbraio 2013 20:20

Dottore, post semplicemente perfetto...clap clap.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

la Globalizzazione è una catastrofe - GZ  

  By: GZ on Venerdì 01 Febbraio 2013 20:16

La nuova Elite Globalista annebbia il cervello della gente innanzitutto con i 200 canali Tv, reality show, porno e il resto dei media spazzatura e poi, quando si parla di cose serie, con tanti sofismi complicati senza senso, tipo la "spread" e tutte le balle che raccontano sul debito pubblico La realtà è invece semplice e brutale e se cerchi un poco alcuni te la dicono anche, ad es una società inglese di brokeraggio e consulenza, ^Tullett Prebon, ha questo mese un report terrificante: "Perfect Storm"#https://docs.google.com/viewer?url=http://www.tullettprebon.com/Documents/strategyinsights/TPSI_009_Perfect_Storm_009.pdf^ in cui ha la parte 3 intitolata "The Globalization Disaster" ti spiega la verità: la Globalizzazione è una catastrofe per le economie occidentali. Perchè se sposti la produzione in Asia, produci sempre di meno dovresti logicamente consumare anche di meno. Per consumare come prima allora ti indebiti e quindi tutti i paesi occidentali sono sempre più indebitati, perchè importano sempre di più invece di prodursi da soli quello che gli occorre... Beppe Grillo sembra capirlo quando fa gli esempi come quello della lattina di alluminio per le bibite, che viene prodotta con materiali di tre continenti e una logistica che richiede trasporti dall'australia al canada all'africa, per un oggetto che viene buttato via dopo due minuti. A me viene in mente quando cerco le more al supermercato e provengono dal Messico, un frutto che c'è in tutte le nostre montagne e che si è già rovinato anche se lo tieni in frigo dopo due giorni lo si importa dall'altra parte del pianeta, con costi di trasporto e logistica di 2.10 euro sui 2.40 della confezione. Il succo del discorso però è: chi lavora al servizio di chi ? Da che mondo è mondo chi può cerca di avere dei servi (in certi casi degli schiavi) che lo servano e per poco. Da due secoli qui in occidente si è applicata la scienza e la tecnologia che ha fatto moltiplicare di mille volte la produzione a parità di sforzo muscolare. In questo modo un certo benessere si è diffuso finalmente alla maggioranza della popolazione. Tra la fine dell'800 e gli anni '60 o '70 in molti paesi occidentali la differenza tra servi (gente che lavora per altri a stipendio) e padroni (gente che possiede beni e ricchezza) si è ridotta sempre di più. Ma fuori dall'occidente c'erano ancora quattro miliardi di persone in miseria (per una serie di ragioni non avevano creato e messo a frutto la tecnologia e creato un sistema di diritti civili e stato di diritto...). La nuova elite globalista ha deciso di far invadere l'occidente da milioni di poveri del terzo mondo perchè costano meno e simultaneamente di far spostare la produzione nel terzo mondo perchè costa meno. C'è una minoranza di persone in occidente che beneficia di questa immigrazione su scala di massa e di questo spostamento massiccio della produzione in Cina e Asia o sudamerica. Ma la maggioranza viene progressivamente rovinata. Per la maggioranza della gente in Occidente l'unica speranza sarebbe un movimento o partito anti-globalista e nazionalista, che affermi gli interessi della propria gente del proprio popolo e della propria nazione. Ma l'elite globalista ha saturato di propaganda i mass media con il concetto che non esistono più popoli e nazioni, ma solo degli individui senza radici e senza identità, di qualunque etnia, razza o paese non importa, che appartengono al mondo globale e hanno in comune tra loro che fanno tutti shopping nei centri commerciali. Perchè l'Elite Globalista è così fanatica nel voler imporre l'Unione Europea a tutti i costi, anche quando il 90% degli economisti come succede ora dice che sta esagerando con l'austerità e la depressione che crea ? L'Europa è sempre stata capace di avere tanti regni e repubbliche e città indipendenti invece di essere inglobata in grandi imperi centralizzati come l'Asia. Questa è stata la chiave del successo dell'europa in termini di scienza, libertà, diritti civili e anche del suo successo economico. Imporre l'Unione Europea è essenziale per omogenizzare e centralizzare anche l'Europa, in modo che sia malleabile alla Globalizzazione come l'America e non ci siano più ostacoli a creare un mondo con una ricca elite globale senza radici e una massa enorme di miliardi di servi intercambiabili. (^leggi qui il report di Tullett Prebon#https://docs.google.com/viewer?url=http://www.tullettprebon.com/Documents/strategyinsights/TPSI_009_Perfect_Storm_009.pdf^

 

  By: VincenzoS on Venerdì 01 Febbraio 2013 19:47

x Roberto964 Questo è quanto ho sentito di scrivere dopo aver fatto una lunga chiacchierata con un giardiniere rumeno, in Italia da 11 anni....moralmente è dedicato a chi, come lui, si è spostato per cercare condizioni di vita migliori. ---------------------- Roberto, a mio avviso hai scritto un cumulo di castronerie quali da tempo non si vedevano. Nessuna azienda ha necessità di ridurre i salari dei dipendenti per alzare i profitti a meno che non sia gestita da autentici imbecilli, cosa peraltro sempre possibile. Prova, se ti riesce a seguire il seguente ragionamento dimenticandoti, se i riesci, della moneta visto che questa è un mezzo di scambio e non un prodotto che ti puoi mangiare. Ci puoi comprare da mangiare se qualcuno ha prodotto il cibo. 1) Cosa genera benessere diffuso in una nazione/nel mondo? La capacità di produrre molte merci/servizi che i meccanismi di mercato poi provvedono a distribuire tra le varie persone. 2) Come aumenta quindi il benessere? Producendo di più o producendo merci/servizi di maggior valore. Un sciamano tribale e un chirurgo premio Nobel entrambi producono servizi sanitari utilizzando lo stesso tempo lavoro. Ma i pazienti del dottore premio Nobel presumibilmente guariscono, quelli dello sciamno probabilmente no, anche se in alcuni casi succede il contrario. Pertanto il dottore premio Nobel crea più valore dello sciamano, più benessere. Se lo sciamano diventa anche lui bravo come il premio Nobel, il benessere aumenterà senza che nessuno ci rimetta qualche cosa. 3) Cosa fanno le aziende nel loro complesso? Acquistano dall'esterno dei materiali/servizi di scarso valore e, tramite capitale, tecnologia e lavoro, trasformano questi in beni/servizi di alto valore. Insomma, per esempio, trasformano le pozioni degli sciamani, basate magari su principi attivi corretti ma mal dosati, in medicine che nelle mani di un bravo medico salvano vite. Pertanto aggiungono valore, non tolgono niente a nessuno. Se producono di più aggiungono più valore. 4) Cosa è che conta quindi veramente nell'attività delle aziende? Ciò che conta è la QUANTITA' TOTALE di valore aggiunto che esse producono 5) Cosa è il profitto? Il profitto è la quota di valore aggiunto che va all'imprenditore, mentre il salario è la quota di valore aggiunto che va alla forza lavoro. Sono definizioni di natura puramente contabile contabile. Potresti tranquillamente parlare di profitto dell'imprenditore e di profitto del lavoratore. Non a caso nelle imprese artigiane o per i liberi professionisti non si fa differenza tra le due cose. 6) Come fare salire profitti e salari nel loro complesso? Semplicemente aumentando la produzione di valore aggiunto, sia che ciò avvenga in qualità che in quantità. Immaginando che gli unici prodotti al mondo siano pane, automobili e servizi sanitari, profitti e salari noon cresceranno solo perché aumentano le quantità prodotte, alla fin fine uno non può mangiare cento pagnotte al giorno, ma perché aumenta la qualità di ciò che viene prodotto, pane più buono, automobili più belle e sicure, servizi sanitari migliori? 7)Per far crescere i profitti gli imprenditori devono quindi far calare i salari? ASSOLUTAMENTE NO, basta che le aziende, nel loro complesso, producano più valore aggiunto, sia che ciò avvenga per un aumento della quantità prodotta che della qualità dei prodotti. Poiché tutte le aziende hanno questa possibilità, non vi è ragione alcuna di fare calare i salari cosa che, demotivando i lavoratori, crea piuttosto una riduzione della produzione. 8) La concorrenza delle fabbriche cinesi è un problema? Assolutamente no, visto che i cinesi, che sono stati poveri fino ad ora, per raggiungere il benessere hanno bisogno di produrre di più. E' semplicemente più efficiente che essi ora producano merci di scarso contenuto tecnologico, non avendo ancora una struttura produttiva avanzata, da scambiare con merci con più elevato contenuto tecnologico prodotte in Occidente. Ci guadagnano loro, ci guadagnamo noi perché la quantità totale di produzione aumenta 9) Cosa genera la crisi e quindi la diminuzione del valore aggiunto e quindi, alla fine dei salari? Per potere aumentare la produzione di beni/servizi di consumo è necessario che una parte delle risorse venga destinata non al consumo diretto ma all'investimento, ovvero alla costruzione di fabbriche e infrastrutture, all'educazione e via discorrendo. Se non vi sono risorse sufficienti che vengono efficacemente impiegate con questo proposito nasce la crisi perché a un certo punto non solo la produzione non aumenta più ma anzi tende a diminuire per l'invecchiamento degli impianti o per l'incapacità delle persone di mandarle avanti in mancanza di una adeguata istruzione. Può anche avvenire che si sia costruita una infrastruttura sbagliata e che quindi essa non generi aumento di produzione e addirittura la faccia diminuire se introduce ostacoli. 10) Visto che la crisi nasce da mancanza di investimenti o investimenti sbagliati, cosa ha causato ciò? Che alcuni imprenditori possano fare scelte sbagliate è nell'ordine delle cose; è sempre successo e sempre succederà. Ma, nella media, gli imprenditori fanno scelte corrette e quindi, aumentando il valore aggiunto, possono aumentare sia i loro profitti che i salari dato che l'una cosa non esclude l'altra. Vi è però un altro soggetto, lo STATO, che preleva una quota consistente del valore aggiunto e la impiega, normalmente, non per scopi utili ma per scopi totalmente inutili quali ad esempio costruzione di ponti che finiscono nel vuoto, prebende varie a politici ed amici e via discorrendo. Queste risorse vengono, in ultimo, sottratte agli investimenti e quindi all'aumento della produzione intesa come aumento del valore aggiunto prodotto. Sono quindi gli STATI ad essere responsabile del calo dei salari, le aziende non c'entrano assolutamente niente. A un imprenditore che voglia fare un profitto di 100 non frea assolutamente niente di pagare 5, 10, 50 o 200 come salari fintanto che è in grdo di produrre una quantità di valore aggiunto pari alla somma del profitto atteso sull'investimento eseguito e dei salari. CHi non lo mette in grado di fare ciò è lo STATO che sottre risorse alla crescita. Ti è ora chiaro?

 

  By: Roberto964 on Venerdì 01 Febbraio 2013 18:01

Questo è quanto ho sentito di scrivere dopo aver fatto una lunga chiacchierata con un giardiniere rumeno, in Italia da 11 anni....moralmente è dedicato a chi, come lui, si è spostato per cercare condizioni di vita migliori. La REPRESSIONE SALARIALE in EUROPA L’inizio della globalizzazione La repressione salariale in Europa è stata attentamente studiata e pianificata, la messa in opera di tale piano è stata concertata e voluta da: multinazionali, corporation e dal grande trust della finanza globale per poter veder crescere a dismisura i loro profitti alle spalle dei lavoratori, delle famiglie e dei ceti più deboli in generale. Per attuare tale piano, pronto all’uso da chissà quanto tempo, è stato necessario aspettare che implodesse l’impero real-socialista della ex Unione Sovietica (che ebbe il suo epilogo con la caduta del muro di Berlino nel novembre 1989), disarmando i partiti comunisti europei del ricatto ideologico e verosimilmente cooptandoli all’interno di coalizioni di centro-sinistra, infiltrando in quest’ultima uomini adatti all’uopo e, soprattutto, l’idea del liberismo e dello svincolo obbligato dallo Stato sociale e dal welfare che avevano caratterizzato l’Europa occidentale dagli anni settanta in poi e che avrebbe portato, negli anni a venire, al loro FINE ULTIMO: la privatizzazione a vantaggio delle loro “controllate” dei servizi essenziali per le comunità che avrebbe potuto rivendere ai cittadini alla cifra meglio desiderata poiché avrebbero operato in regime monopolistico. Nello stesso periodo si iniziarono ad aprire tutte le frontiere dei Paesi dell’est Europa che erano sotto l’influenza politico-economica dalla URSS, ecco, questo era il momento che ardentemente e pazientemente aspettavano da anni per mettere in opera il loro perfido progetto: la schiavizzazione dei lavoratori di tutta Europa per mezzo di quella massa di nuova manodopera a bassissimo salario che potevano varcare, più o meno liberamente, le frontiere in cerca di un salario maggiore e, di conseguenza, di una migliore qualità della vita. Queste scelte possono sembrare democratiche e miglioriste per le condizioni di vita dei popoli della ex cortina di ferro ma, come vediamo, la spinta è stata così poderosa e veloce nella sua dinamica da creare un vero shock sui mercati del lavoro occidentale. Tale immane integrazione doveva essere gestita in tempi notevolmente più lunghi per minimizzare l’impatto nefasto che ha provocato, sta provocando e provocherà ai lavoratori di tutto il continente ma, evidentemente, questo era il loro progetto: destabilizzare al massimo la legge di mercato offerta-richiesta per poter imporre, via disoccupazione e sottoccupazione di massa, la logica del RIGORE e di conseguenza la moderazione salariale accompagnando il tutto da una serie di provvedimenti e riforme del lavoro che dovevano sembrare logiche conseguenze atte a tamponare la situazione. In pratica, non si fece altro che applicare alla lettera “la curva di Philipps”, immettendo sul mercato del lavoro milioni di unità a bassissimo costo che avrebbero creato i presupposti per innescare il “solito” meccanismo di domanda-offerta e calmierare le crescenti pretese dei lavoratori che volevano, sempre di più, partecipare agli utili sempre crescenti delle industrie che avrebbero visto assottigliarsi i loro pur giganteschi profitti. Dal lato finanziario, sin dalla metà degli anni ’70, si accelerava già sul bisogno di avere “più Europa” e il progetto di una futura moneta unica si andava materializzando, si costringevano gli Stati a dividere la Banca Centrale Nazionale dal Ministero del Tesoro obbligando lo Stato a finanziare il suo fabbisogno sul mercato dei capitali, inaugurando –de facto- la speculazione della rendita da denaro, ovvero, prestare liquidità allo Stato in cambio di un interesse più o meno elevato. In Italia, il “divorzio” fu fatto nel 1981 e la giustificazione che addussero a questo “esproprio” fu quella di mettere un limite alla spesa pubblica, responsabilizzare la politica “sprecona” e dare un taglio netto all’inflazione che cresceva prepotentemente. Come vi faccio notare, l’inflazione NON cresceva solo in Italia o in Europa ma in TUTTO il mondo industrializzato e la colpa non era affatto dei motivi suesposti ma del prezzo del petrolio che in quegli anni ebbe impennate vertiginose, quadruplicando il suo valore nel ’73 (guerra del Kippur) e triplicando il suo prezzo nel ’79 (fuga dello scià di Persia e successiva guerra Iran-Iraq) ma questa era un’ OTTIMA scusa e venne usata come tale. In Italia si fece il divorzio e di pari passo si iniziò ad indicare nella “scala mobile” l’altro responsabile dell’impennata inflattiva, confondendo grossolanamente la causa con l’effetto, o meglio, è quello che ci hanno voluto far credere: che, a posteriori, lo si “leggesse” come un errore marchiano e non come un complotto vero e proprio, ordito ai danni dei lavoratori che vedevano svanire i benefici di riappropriarsi di quella parte di salario erosa dall’inflazione. L’inflazione, a partire dal 1982 iniziò gradualmente a scendere e continuò a farlo sino al 1986, chiaramente non si disse che tale evento fosse sempre da addurre al prezzo del petrolio che dal 1980 sino al 1986 SCESE del 75%, tornando al di sotto delle quotazioni dei primi anni ’70 ma, più verosimilmente, si disse che era il FRUTTO del divorzio nonché dell’abolizione della scala mobile che vide prima un taglio del 4% (governo Craxi, 1984) e poi, dopo un referendum perso, fatto per l’abolizione di tale norma (fu voluto fortemente dal PCI di Berliguer nel 1985), la S. M. fu definitivamente abolita dal governo Amato nel 1992. Come vediamo, la “globalizzazione” ha avuto le sue radici in Europa e, a mio modo di vedere, nacque in Germania. Quale migliore occasione si poteva presentare per sperimentare "sul campo” l’impatto che avrebbe avuto sul mercato del lavoro l’integrazione dei lavoratori tra le due germanie ? Una quantità immane di nuovi lavoratori che avevano voglia di vivere e guadagnare all’occidentale non la si poteva sprecare e, una volta visto che l’esperimento aveva funzionato alla grande, si è “esportato” al resto dell’Europa lo stesso modello con il plauso dei soliti attori che io chiamo “affettuosamente” <il grande parassita>. Possiamo vedere in ogni momento della nostra vita che se rifiuti un lavoro perché ti sembra che ti stiano sfruttando ci sono migliaia di richieste per svolgere tale mansione alla metà o, addirittura, ad un terzo di quello che sarebbe il giusto. Per poter fare questo è fondamentale che ci sia SCARSITA’ di lavoro, o meglio, che vi sia ABBONDANZA di richiesta, o meglio ancora, che ci siano ENTRAMBE le variabili: in questo modo puoi sottomettere e manovrare il mercato del lavoro a tuo piacimento, ed è quello a cui stiamo assistendo. La UE e l’EURO sono complementari a tutto ciò e la politica e le leggi che ci stanno imponendo dall’alto ed in modo autoritario, ci stanno sempre di più spingendo verso il baratro, imbottendoci ed imbonendoci con la disinformazione di massa attraverso il loro POTENTISSIMO mainstream mediatico che filtra accuratamente cosa far sapere agli utili idioti, senza sembrare antidemocratico, anzi! Non so chi abbia tratto il maggior vantaggio tra gli attori che compongono “il grande parassita” da queste condizioni a cui stanno sottoponendo noi tutti ma, di SICURO, vi posso indicare chi ci sta unicamente rimettendo: TUTTO il POPOLO EUROPEO. Roberto

 

  By: shabib on Giovedì 31 Gennaio 2013 10:49

i peggiori criminali in italia vengono dall'estero , ancora una volta e come nella maggioranza delle volte . sono i piu' violenti i piu' criminali i piu' disperati perche' si sentono in italia come un topo nel formaggio . le forze dell'ordine sono insufficenti e poco pagate e non riescono neppure fuori dalle grandi citta' a garantire la giustizia , la sicurezza , non per colpa loro ma di un sistema malato che solo la forza dei cittadini potra' fare guarire ridando forza alla sicurezza pubblica , aumentando i carabinieri , la polizia e incentivandoli. Si scontra con auto di rapinatori in fuga muore una studentessa di 25 anni Tragedia sulla Flaminia tra Terni e Spoleto. Morto anche uno dei rapinatori. I banditi erano reduci da una rapina nell'Aquilano che aveva fruttato 50 euro ROMA - Una ragazza di 25 anni di Montefranco è morta la scorsa notte dopo essersi scontrata in auto sulla Flaminia tra Terni e Spoleto con la vettura di due rapinatori inseguitidai carabinieri in seguito a una rapina nell'aquilano che aveva fruttato 50 euro. La ragazza era una studentessa che stava tornando a casa. I due rapinatori erano due albanesi: uno, 28enne, è deceduto sul colpo. L'altro, 21 anni, è rimasto gravemente ferito ed è stato ricoverato all'ospedale di Spoleto. Secondo la ricostruzione dei carabinieri la Ford Fiesta con a bordo i due albanesi, all'uscita di una curva a sinistra, a causa dell'elevata velocità, ha invaso l'opposta corsia di marcia, impattando contro la Panda con a bordo la ragazza. La rapina è stata effettuata verso le 23.45 di ieri nella frazione Alba Fucens del comune di Massa d'Albe (L'Aquila). Quattro individui travisati con passamontagna, di cui uno armato di taglierino, si erano introdotti all'interno di una casa isolata e dopo aver minacciato il proprietario 64enne, si sono fatti consegnare 50 euro che l'uomo aveva nel portafogli. Poi sono fuggiti a bordo di una Ford Fiesta di proprietà della vittima della rapina. Immediatamente sono state allertate le centrali operative dell'Arma di Rieti e Terni, che hanno attivato tutti i servizi di controllo del territorio. Alle 5, nei pressi del Comune di Arrone, la Fiesta con a bordo due dei malviventi, è stata intercettata da una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Terni che si è lanciata all'inseguimento. La fuga è proseguita lungo la Flaminia in direzione Terni-Spoleto. La Fiesta, giunta all'altezza del chilometro 12, a causa dell'alta velocità ha invaso l'opposta corsia di marcia, scontrandosi con la Fiat Panda dalla 25enne di Montefranco, che proveniva dalla direzione opposta. La ragazza è morta sul colpo così come il passeggero della Fiesta. Ricercati dai carabinieri gli altri due autori della rapina. Giovedì 31 Gennaio 2013 - 09:18 Ultimo aggiornamento: 09:37 http://www.ilmessaggero.it/umbria/terni_scontro_frontale_ragazza_morta_rapinatori/notizie/248163.shtml

 

  By: Moderatore on Mercoledì 30 Gennaio 2013 01:49

Immigrate negre sterilizzate temporaneamente, (senza dirglielo) così non si riproducevano. Ma dove, ma chi, è successo in bassa Baviera, nella profonda Alabama ?... hmm...no... Se lo avessero fatto appunto in Baviera o Alabama o Veneto il putiferio, l'ONU o la UE e i diritti umani che si agitano e la CNN. Invece giustamente nessun media internazionale lo rileva (a cosa servono tutti questi giorni della memoria sennò...) ------------- ^Israel Admits Ethiopian Women Were Given Birth Control Shots#http://www.amren.com/news/2013/01/israel-admits-ethiopian-women-were-given-birth-control-shots^ A government official has for the first time acknowledged the practice of injecting women of Ethiopian origin with the long-acting contraceptive Depo-Provera. Health Ministry Director General Prof. Ron Gamzu has instructed the four health maintenance organizations to stop the practice as a matter of course. The ministry and other state agencies had previously denied knowledge or responsibility for the practice, which was first reported five years ago. Gamzu’s letter instructs all gynecologists in the HMOs “not to renew prescriptions for Depo-Provera for women of Ethiopian origin if for any reason there is concern that they might not understand the ramifications of the treatment.”

 

  By: foibar on Sabato 26 Gennaio 2013 17:51

Lo show iniziò con spettacoli pirotecnici per poi...... http://www.santaruina.it/la-gioiosa-pantomima ;-)

 

  By: TotoTruffa on Venerdì 25 Gennaio 2013 18:58

^Dimentica portafoglio e non paga cena Napoletano arrestato a New York#http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/napoletano_arrestato_a_new_york/notizie/246886.shtml^ Il 43enne: «Ho persino chiesto di farmi accompagnare da un garzone a casa, ma non c'è stato nulla da fare» NEW YORK - Arrestato per aver dimenticato il portafoglio. È costata cara ad un turista italiano in vacanza a New York una cena luculliana in una delle bisteccherie più famose di Manhattan. Graziano Graziussi, 43 anni, napoletano, un habituè della città e della steak house, è stato arrestato dopo essersi accorto di non avere con sè i soldi al momento di pagare un conto da 208 dollari. A nulla sono valsi i tentativi di spiegare alla direzione del ristorante che aveva lasciato il portafoglio a casa di un amico o di lasciare il suo iphone come garanzia, il tempo di andare a ritirare il denaro. Lo staff non gli ha creduto e ha chiamato la polizia. «Volevo lasciare il mio iPhone - ha detto al New York Daily News - ho persino chiesto di farmi accompagnare da un garzone, ma non c'è stato nulla da fare». Secondo quanto scrive il quotidiano, Graziussi non ha avuto miglior fortuna con i poliziotti ai quali aveva chiesto di accompagnarlo a ritirare il portafoglio. «Non siamo un servizio taxi», è stata la risposta, dopo di chè lo sfortunato turista si è ritrovato in manette. Deve rispondere di furto di servizi. ^Articolo originale!!!#http://www.nydailynews.com/new-york/steakhouse-busts-italian-tourist-forgetting-wallet-article-1.1247283^