Stupidi Uomini Bianchi

COLLASSO FINANZIARIO - giorgiofra  

  By: giorgiofra on Lunedì 04 Novembre 2013 23:33

Immaginiamo che un bel giorno, quasi per magia, scomparissero tutti i crediti, tutti i debiti, tutta la moneta, tutte le scritture contabili delle banche, mentre in quello stesso giorno ogni persona si ritrovasse in tasca 2000 euro, ed ogni azienda si ritrovasse in cassa una somma corrispondente al 10% del proprio fatturato. Sicuramente quel giorno molti avranno perso i loro risparmi, altri i loro crediti, altri ancora si troveranno avvantaggiati nel non avere più debiti. In pratica alcuni si ritroveranno meno ricchi, ed altri meno poveri. Ma il mondo, quel giorno, si fermerà? Credo di no, dal momento che la capacità di produrre beni e servizi resterebbe immutata. Voglio dire che l'impianto che produce gli pneumatici potrà tranquillamente continuare a farlo. Ed il grano che sta giungendo a maturazione sarà comunque raccolto. E l'acquedotto che ci fornisce l'acqua potabile continuerà a funzionare. Neanche le strade ed i ponti spariranno, ma continueranno ad esistere negli stessi luoghi e nelle stesse condizioni in cui erano il giorno prima. Ed ogni persona, che abbia perso i propri risparmi o che si ritrovi senza debiti, potrà continuare ad acquistare ciò che gli occorre, ed i commercianti a vendere i propri prodotti, e le fabbriche a costruire ciò che sanno fare, pagando tasse e stipendi. Quel giorno, in pratica, alcuni saranno molto felici, altri decisamente tristi, anzi, superinkazzati. Ma la vita continuerebbe senza drammi. Sto facendo queste considerazioni a seguito di un articolo che ho letto ultimamente, non ricordo dove, nel quale l'autore metteva in guardia sull'imminenza di un default degli USA, e sull'effetto domino a livello mondiale che ne seguirebbe. Secondo l'autore le conseguenze per l'intero pianeta sarebbero disastrose, e la depressione che ne seguirebbe sarebbe drammatica per buona parte dell'umanità. Non si esclude, sempre secondo l'autore, la possibilità di conflitti militari che coinvolgerebbero tutti, in una folle resa dei conti che alla fine, comunque, vedrebbe tutti sconfitti. Ed effettivamente il quadro che prospetta l'autore dell'articolo mi pare plausibile. Mi sono quindi chiesto se esiste qualcosa che possa essere fatto per ridurre al minimo possibile le sofferenze dei popoli. Ed a questo punto, come sempre mi accade, mi è tornata in mente con una certa prepotenza quell'idea che mi assilla da molti anni: esiste una economia reale, ed una economia di carta, sostanzialmente astratta. Con la prima la gente ci mangia, con la seconda no. Giusto per meglio intenderci: se un giorno dovessero andare a fuoco il catasto e gli uffici notarili, sicuramente ci saranno grandi disagi, ma gli immobili non scomparirebbero. Le case continuerebbero ad essere abitate, ed i terreni ad essere coltivati. Perchè un titolo di proprietà di una casa non è la casa. Allo stesso modo se scomparissero la moneta ed i titoli di credito non scomparirebbero le strade, le fabbriche, il grano, le scarpe, e, sopratutto, la conoscenza e gli strumenti per continuare a produrre ricchezza. Ciò che scomparirebbe è il sistema attraverso il quale viene misurato il valore delle cose e le obbligazioni tra soggetti diversi. Ma si tratta, è bene ripeterlo all'infinito, di qualcosa di astratto, che si può creare e distruggere in ogni momento. Se si tiene ben presente questo fondamentale presupposto, appare evidente che una entità che ne abbia la forza, potrebbe creare in qualsiasi momento la moneta necessaria affinchè il meccanismo economico non si fermi. Sarebbe molto più complicato costruire dal nulla un'acciaieria, una diga, o più semplicemente formare degli ingegneri. Sono cose che richiedono tempo e competenze, e se mancano nessuno le può inventare dal nulla. Ma uno stato, che rappresenti davvero gli interessi della popolazione, in una situazione di gravissima emergenza, come potrebbe essere un collasso finanziario mondiale, potrebbe agire in modo tale da consentire al sistema produttivo di non arrestarsi, creando dal nulla moneta di stato, e distribuendola alla popolazione. Perchè il rischio maggiore che corrono i popoli è proprio quello di ritrovarsi con un sistema produttivo paralizzato, e con la gente che, in assenza di denaro, non potrebbe consumare. Praticamente il caos, l'anarchia e la violenza dominerebbero la scena mondiale. Si tratta di eventi talmente eccezionali da legittimare interventi altrettanto eccezionali come la creazione e la distribuzione gratuita di moneta. La qual cosa, naturalmente, non risolve alcun problema laddove non esiste la capacità di produrre ricchezza reale. Ma dove esiste tale capacità, sarebbe intollerabile che non fosse sfruttata a vantaggio di tutti semplicemente perchè manca uno strumento astratto che si può creare dal nulla nella quantità necessaria. Credo di trovare il consenso dei più nell'affermare che quasi sempre gli interessi delle nazioni e quelli dei grandi banchieri siano divergenti. Ragion per cui, nell'eventualità di un collasso finanziario globale, ogni governo che abbia a cuore il destino dei popoli, e non quello delle oligarchie finanziarie, dovrebbe immediatamente nazionalizzare le banche, oltre a mettere sotto stretto controllo ogni movimento di capitale. Possiamo verosimilmente disegnare un quadro di ciò che accadrebbe nel caso del default americano, e dell'effetto a cascata su tutti gli stati e su tutte le istituzioni finanziarie del mondo. La cosa più concreta sarebbe la paralisi del sistema bancario, con l'impossibilità di effettuare prelievi e pagamenti. In conseguenza di ciò tutto l'apparato produttivo di un Paese si bloccherebbe, le merci scarseggerebbero, la gente avrebbe problemi di pura sopravvivenza, e darebbe inizio a rivolte e saccheggi. E' fondamentale, a mio parere, che ogni stato si doti di una quantità di moneta di emergenza, nella quantità necessaria a sostenere il sistema produttivo. Tale moneta, diversa da quella a corso legale al momento della crisi, dovrebbe essere collocata su tutto il territorio, per esempio all'interno di ogni caserma dei Carabinieri, in modo tale da poter essere distribuita velocemente a tutta la popolazione ed a tutte le aziende. La vecchia moneta sarebbe dichiarata fuori corso, sostituita dalla nuova. I debiti ed i crediti precedenti la crisi saranno sospesi a tempo indeterminato, fin quando la situazione si sarà stabilizzata. Successivamente si studierà la maniera in cui tali obbligazioni saranno onorate, ed in quale misura. Sono convinto che ogni governo dovrebbe prepararsi a questa evenienza. Senza una adeguata preparazione il verificarsi del collasso finanziario produrrebbe una situazione che nessun governo sarebbe in grado di gestire, gettando la nazione nella violenza e nel caos.

 

  By: gianlini on Lunedì 04 Novembre 2013 12:15

a Prato ho letto che un terzo dei cittadini sono cinesi, ed è una presenza ormai da 30 o 40 anni....sarebbe interessante conoscere quanti ce ne sono nei licei cittadini...

 

  By: Gano* on Lunedì 04 Novembre 2013 12:08

Allo Scientifico c'è forse qualche russo. Il Classico penso sia solo d'italiani.

 

  By: gianlini on Lunedì 04 Novembre 2013 11:19

nel liceo di mia figlia, nella sua classe non c'è nessuno straniero, in tutte le 8 prime ci sono solo 7 stranieri, di cui 5 cinesi qualcuno che scrive qui ha figli-e al liceo scientifico o classico? come è la situazione? l'immigrazione in italia, come da te spesso fatto notare, è molto "low level" e questo si riflette nella bassa scolarizzazione anche dei figli che studiano qui

 

  By: Gano* on Lunedì 04 Novembre 2013 11:09

Gianlini, posso parlare solo per esperienza. Fare congetture è difficile. Negli Stati Uniti se devi incontrare un PhD puoi aspettarti con molta probabilità che sia cinese.

 

  By: pana on Lunedì 04 Novembre 2013 07:20

nn bastavano i 15 miliardi per gli F35.. Dieci anni di lavoro in meno per i militari, tutti retribuiti quasi a pieno (85% dell’ultimo stipendio) elargiti dallo stesso Governo che perseguita con accanimento e odio i pensionati che hanno versato trenta o quaranta anni di contributi e si sono ritirati secondo leggi in vigore da tempo. http://www.blitzquotidiano.it/economia/pensioni-doro-scivolo-platino-militari-10-anni-senza-lavoro-pagati-85-percento-1708597/

U.S. Navy Ridiculed Over Picture Of Commander With Rifle; 'We're Going To Lose A War' | Viral - YouTube

 

  By: gianlini on Domenica 03 Novembre 2013 20:42

gano, avrei voluto scrivere un pezzo più lungo sul tema, ma non ho poi avuto tempo oggi sintetizzando, fra l'altro ieri e oggi mi sono servito di 4 esercizi commerciali, 3 erano di cinesi e la considerazione che facevo proprio stamattina (pensando alla giovanissima età dei gestori degli esercizi) era che i cinesi in Italia non sembrano affatto interessati allo studio; chi studia, in Italia, e intendo superiori di un certo tipo (liceo) e università, è praticamente certo di dover impiegare i primi 10-15 anni lavorativi come assunto, impiegato presso una struttura o italiana o multinazionale, quello che i cinesi (per lo meno quelli che stanno in Italia) non sembrano assolutamente interessati a fare...loro vogliono lavorare o da liberi imprenditori e commercianti o sotto altri cinesi. la scuola cinese sembra quindi più una soluzione per mantenere ben coesa la comunità cinese in Italia più che per voler "studiare" meglio....non pensi?

 

  By: Gano* on Domenica 03 Novembre 2013 18:37

[Gianlini] Apre a Padova la prima scuola cinese 40 alunni, un solo italiano. Sponsor: una cordata di imprenditori di Pechino ----------------------------------------------------------------------- Vedi che almeno i cinesi danno importanza allo studio? Non è poco. In America i migliori immigrati del XXI secolo sono sicuramente i cinesi. Te ne accorgi subito.

 

  By: shera on Domenica 03 Novembre 2013 18:10

E' ovvio che con la sovranità monetaria, dazi e tutela dei lavoratori italiani, i giovani laureati non sarebbero degli s *** ti senza lavoro. Ma se nessuno si lamenta significa che la globalizzazione porta anche molti vantaggi. Prime fra tutte le donne straniere, più alte più magre, più belle e più aperte.
Il 5 maggio 2023 ho chiesto all'AI il miglior titolo da comprare a Piazza Affari: Banca Profilo, oggi scende dello 0,46% a 0.2180 Euro
Lo sbarco sulla Luna, la più grande truffa della storia del mondo, dopo il Covid.

 

  By: gianlini on Mercoledì 30 Ottobre 2013 23:43

Gano, leggi bene cosa ho scritto, soprattutto le prime 8 parole: "poi, se proprio proprio non ce la si fa, ci sono uno o due miliardi di giovanotti pronti all'uso là fuori, " cmq, ti ricordi quando si parlava dei bimbi cinesi in Italia? ecco qua la soluzione (finanziata direttamente da Pechino...chissà perchè.....) Apre a Padova la prima scuola cinese 40 alunni, un solo italiano. Sponsor: una cordata di imprenditori di Pechino http://www.corriere.it/scuola/primaria/13_ottobre_25/apre-padova-prima-scuola-cinese-937be940-3d7c-11e3-80a6-86529379bbd1.shtml

 

  By: Gano* on Mercoledì 30 Ottobre 2013 21:41

Gianlini> ci sono uno o due miliardi di giovanotti pronti all'uso là fuori, che si vanno a prendere con criterio ---------------------------------------------------------------------------------- Gianlini, ma scusa, fino a ieri dicevi che bisogna assolutamente non dargli lavoro?

 

  By: gianlini on Mercoledì 30 Ottobre 2013 20:14

il problema delle classi di età mi sembra sopravvalutato, xilofono io al mercato infrasettimanale vedo un sacco di anziani in gambissima e che non vedo perché non potrebbero partecipare alla vita lavorativa del paese, qualora fosse necessaria; se uno si sintonizza su canali privati, vede a tutte le ore anziani che ballano liscio o cose del genere certamente non faranno gli stradini, i camionisti o gli operai in acciaieria, ma per un sacco di altre mansioni sono assolutamente adatti, magari un po' più lenti degli addetti trentenni e quarantenni (quanti ragazzi trentenni si vedono ora alle casse dell'Esselunga? un lavoro dove la difficoltà principale è azzeccare il verso con cui prendere la scatoletta di tonno per far leggere il codice a barre...) ma tanto ormai la produttività di ogni attività è talmente elevata che il tempo e la velocità sono davvero dettagli secondari.... io non vedo alcun grosso problema a riguardo, si tratta solo di riorganizzare un po' le cose, la logistica del lavoro e delle persone, la struttura delle case e delle aggregazioni urbanistiche poi, se proprio proprio non ce la si fa, ci sono uno o due miliardi di giovanotti pronti all'uso là fuori, che si vanno a prendere con criterio, gli si paga il passaggio aereo, un alloggio per i primi mesi ed anni, gli si offre condizioni civili, ecc.ecc. come si confà al rispetto per gli uomini

 

  By: Acmen on Mercoledì 30 Ottobre 2013 20:10

Mente debole sarà la sua. Io sono un professionista laureato. .............................................. Vero...! infatti non sono ne un professionista ne un laureato sono uno Gnostico....!

 

  By: xilofono on Mercoledì 30 Ottobre 2013 19:36

Forse si è persa qualche informazione per strada, io non ho letto tutta la discussione, ho letto solo l'art. iniziale del moderatore che parlava di figli di immigrati che trasformeranno la società nella loro società. Ho contestato che comunque i figli servono, italiani o no, perchè la nostra società sta invecchiando troppo rapidamente. In quanto al regredire a 45 mln lascio al sig, gianlini immaginare cosa ciò possa voler dire. Se lei pensa che la riduzione da 60mln a 45mln possa avvenire a classi d'età invariate, come minimo è un illuso.

 

  By: Moderatore on Mercoledì 30 Ottobre 2013 18:59

...siamo quasi sempre d'accordo è che tu esprimi in modo contorto quello che veramente pensi per cui mi tocca riscriverlo ! C'è oggi sul Financial Times un articolo che dice che nel 1980 c'erano 500 milioni di persone che lavoravano nell'Economia Globale, intesa come economia industriale, fuori dall'economia rurale di sussistenza. Oggi ce ne sono 2,000 milioni, due miliardi persone