Stupidi Uomini Bianchi

156% di interessi in Brasile - heim  

  By: heim on Lunedì 24 Ottobre 2011 13:25

Stock: Brasile iShares MSCI

Probabilmente il mio scritto ha un certo sapore sinistrorso. In realtà, al di là di qualunque scelta politica, bisogna considerare che un paese ricco può mantenere la propria ricchezza ed andare avanti solo se si instaura una ragionevole quantità di circolante. Spiego meglio. Le riserve di denaro brasiliane vengono da export, in prima battuta dal greggio. Il brasile è autonomo per i carburanti e per energia elettrica, i prezzi se fossero più bassi incrementerebbero lo sviluppo ma, per qualche meccanismo mentale dei brasiliani, farebbero anche esplodere l'inflazione. In questo quadro, e solo relativamente al nord e al nord-est, si vanno a posizionare le famiglie che controllano zucchero, carne, alcool, edilizia civile. A questi gruppi non conviene che la classe media si sviluppi, non conviene si incrementi il turismo, nè la scuola e l'università: si troverebbero con una escalation dei salari che renderebbe le loro attività non più esportabili. Ma quando un paese esporta materie prime e poco o nulla valore aggiunto, è destinato a ritrovarsi con il posteriore per terra in poche decine di anni. Lo hanno capito al sud, non lo vogliono capire al nord. La storia parla chiaro: il brasile è stato colonizzato due volte. La prima da conquistadores portoghesi, olandesi, etc. Questi avevano come unico obiettivo lo sfruttamento e niente altro, non erano "investitori" ma predatori. Quindi il latifondo, etc. La seconda colonizzazione molto più recente, ha visto arrivare in brasile tedeschi, italiani, europei in genere e molti giapponesi. Questa seconda ondata era di gente che investiva il proprio lavoro, il know how di storia alle spalle, niente denaro ma una gran forza di volontà. Questa seconda invasione ha costruito il brasile di oggi, quello che conta. Il nord è rimasto un troiaio gestito da mafiosi. Una per tutte: Reina, Buscetta & C. avevano messo le mani sul legno amazzonico, li hanno fatti sfrattare, e non lo stato, ma i nuovi investitori locali, quelli con l'aereo privato, 2 o 300 armati alle dipendenze, quelli che muovono politici e soldi. Il 60 % (credo) della birra che si beve nel mondo è di proprietà brasiliana. Esploderà ? Difficile a dirsi, il brasiliano medio è un tranquillo, sottomesso, poca cultura, pochi interessi. In fondo al mio estratto conto brasiliano, in lettere corpo 6 viene riportato l'interesse sulla anticipazione su carta credito: 156,8 % a/a. Si compra tutto a rate, si paga in tre volte, al supermercato, la benzina, al ristorante. Hanno imprigionato la popolazione nel loro proprio debito, un debito a vita, rinnovabile. I brasiliani non si suicidano, hanno altro da pensare. I ricchi neanche, sono impegnati nella loro telenovela, mostrarsi, partecipare ai meetings, insomma se la cantano e se la contano da soli. Poi il venerdì pomeriggio c'è l'appuntamento con la bottiglia. E se ne riparla lunedì, segunda feira. Eppure è un paese che si fa amare. Non so se, come dice il nostro ospite, il loro QI è alto o basso, e neanche so nulla dello spezzone del DNA brasiliano, se è più simile al caucasico oppure all'africano, però sta di fatto che non sono stupidi ed hanno una certa velocità di elaborazione che consente loro una furbizia per una legittima difesa dalle "mani forti" .

 

  By: gianlini on Lunedì 24 Ottobre 2011 10:34

non troverai nessun sudamericano, nemmeno il più povero, ammettere che in Sudamerica non si vive bene; sono incredibilmente orgogliosi della loro terra a parole il loro è il paradiso terrestre; poi gli chiedi "ma cosa ci fai allora a Foggia??? ( un posto in cui, se non deportato, non andrebbe a stare il 99 % degli italiani) e allora fra giri di parole e smozzichi di frase tentano dissimulare la realtà al contrario i cinesi non sono poi tanto nostalgici di casa, anzi, direi che non ne ho sentiti molti parlare poi così bene della cina Ps bellissimo quel film!

 

  By: Gano* on Lunedì 24 Ottobre 2011 03:04

Anche a me non sembra che in Brasile la situazione sia cosi' rosea come la racconta la signora. In Brasile stai bene solo se hai molti soldi. Se vivi nelle favelas sei vittima della criminalita', delle gang, della povertà, della prostituzione, degli spacciatori di droga e di una polizia che non si fa tanti riguardi a spararti addosso. Guardati il film ^Citta di Dio#http://www.youtube.com/watch?v=Fqp2e7gwZa0^ Fra essere nel 10% della popolzione più povera in Brasile o in Svizzera non avrei il minimo dubbio su cosa scegliere. > La sua famiglia ha una impresa di costruzioni, a livello di 1000 appartamenti per volta Questo spiega tutto. A quelle condizioni ci starei bene anch'io in Brasile.

 

  By: heim on Lunedì 24 Ottobre 2011 00:59

La sua amica brasiliana non la racconta tutta, o meglio, non la racconta giusta. E' uno stereotipo, comodo, questo del brasiliano che passa la vita al sole, ballando e bevendo. In realtà il Brasile è un paese dove esiste ancora il latifondo, il feudo, la schiavitù ed una corruzione, nessun livello escluso, inconcepibile. Sono partito per Milano il 12 agosto, leggevo sul giornale locale, qualche giorno prima che la federale, dopo 2 anni di indagini, aveva fatto irruzione in una fazenda dove la gente che lavorava era in condizioni da schiavi. stavano scavando e avevano rinvenuto 14 cadaveri, per lo più giovani e ragazzi, che lavoravano in quel sitio e per qualche motivo erano stati uccisi. Qualunque opera pubblica costa dal 50 % a tre volte il reale costo per i diversi pizzi da pagare ai politici. Il grande capitale detta le regole al senato e alla presidenza. Chi non si adegua viene eliminato. La signora , se non vive nel sud, e se non legge i giornali, non vede la TV, e coltiva tulipani, queste cose le sa. Non è vero che la povera gente passa il giorno a prendere il sole, lo passa a cercare di mettere insieme 10 reais per mangiare almeno una volta al giorno. E se l'esercito interviene nelle favelas è solo perchè la polizia non può entrarci, per il semplice motivo che non può arrestare gente da cui prende il secondo stipendio. Poi se vogliamo credere anche a babbo natale.... Boa noite.

 

  By: defilstrok on Mercoledì 19 Ottobre 2011 01:38

I giapponesi invece parecchio. E così i nordeuropei, mentre gli arabi poco, i greci poco... ............ I greci poco... fino allo scorso anno!

 

  By: Moderatore on Martedì 18 Ottobre 2011 21:58

Il paese con la più alta percentuale di suicidi è la RICCHISSIMA SVIZZERA. In Africa, dove la gente è davvero povera, nessuno si suicida. ------------------------------- Non è semplicemente vero e non indica molto perchè in tutti i sondaggi e inchieste di ogni genere in cui si chiede alla gente quanto è contenta la Svizzera è sempre prima o seconda nelle classifiche della felicità o soddisfazione su 300 nazioni al mondo. E nelle prime dieci città al mondo per qualità della vita ce ne sono sempre tre svizzere Il fatto di suicidarsi molto o poco è in buona parte genetico, in Somalia, Ruanda, Zimbabwe o Haiti nonostante si muoia per decine di malattie ormai debellate nel resto del mondo, ci si ammazzi facilmente e si soffrano di tante cose orribili non hanno quasi suicidi. Perchè gli africani non si suicidano quasi mai. I giapponesi invece parecchio. E così i nordeuropei, mentre gli arabi poco, i greci poco...

 

  By: giorgiofra on Martedì 18 Ottobre 2011 21:53

Paolo, sono concorde con lei. Da buon comunista sostengo che laddove vi sono gli sfacciatamente ricchi, lì vi sono masse estremamente povere. Infatti il mio amico italiano vive in un residence vigilato da guardie armate, e non mi pare una bella cosa.

 

  By: Moderatore on Martedì 18 Ottobre 2011 21:49

Giorgiofra, questa milionaria brasiliana forse i poveri negri e mulatti dei villaggi li vede solo quando la servono e lei gli da buone mance per cui sorridono e sono contenti. La signora parla però dei poveri brasiliani "nei piccoli villaggi lungo la costa". Purtroppo la maggioranza della popolazione brasiliana è concentrata nelle città dove vivono come bestie, con l'esercito che ogni tanto vi entra con i carri armati la domenica all'alba perchè la polizia normale non ci passa più Il Brasile è un bellissimo paese per chi è ricco, hai un mucchio di servitori a poco prezzo e un ottimo clima, come in tutto il Sudamerica, ma anche in Indonesia, Malesia, Thailandia e altri paesi tropicali. Per chi è povero, ma riesce a vivere sul mare lunga la costa non c'è dubbio che sia meglio vivere sul mare ai tropici che alla periferia di Bari, che ha anche quella il mare, ma non dodici mesi all'anno e meno pulito

 

  By: Paolo_B on Martedì 18 Ottobre 2011 20:49

> La sua famiglia ha una impresa di costruzioni, a livello di 1000 appartamenti per volta, ed è proprietaria di tre grandi alberghi a Rio -- e' per quello che pensa che i poveri delle favelas si divertano sempre tutti. Comunque per i ricchi ha ragione. In quei paesi ci sono gli orrendamente poveri oppure gli spaventosamente ricchi. La parte mancante (anche se sta crescendo con l'ultimo boom, ma era quella che solitamente mancava) è quella del ceto medio. Quindi questa vede il ceto medio italiano, che sta particolarmente male ora, e lo compara con i suoi latifondisti che hanno aziende grandi come l'abruzzo, conti svizzeri e tanti servi quanti ne aveva un patrizio romano, in un paese tenuto in piedi con gli squadroni della morte. Certo che stanno meglio...

 

  By: luigiza on Martedì 18 Ottobre 2011 20:16

Ma perchè cointinua a scrivere queste brutte cose? Non sa che siamo tutti fratelli e che i fratelli meno dotati sono solo vittime? I nehandertal per esempio erano tali: vittime dei cattivoni Sapiens. Gli askenazi poi non sono quelli del complotto pluri-millenario noto anche come pluto-giudaico massonico? Comunque tranquillo ci penserà la realtà a spazzare vie certe fantasie.

 

  By: giorgiofra on Martedì 18 Ottobre 2011 17:39

Questa signora ha sposato un avvocato foggiano. E' da tempo che insiste di trasferirsi in Brasile. La sua famiglia ha una impresa di costruzioni, a livello di 1000 appartamenti per volta, ed è proprietaria di tre grandi alberghi a Rio. Non è proprio una poveraccia che è venuta in Italia a cercar fortuna. Tra le altre cose mi ha detto che i ricchi italiani sono dei pidocchiosi rispetto ai ricchi brasiliani, e che se qualcuno vuol vedere cosa significa fare la bella vita deve andare in Brasile. Le città italiane sono lugubri, povere e deprimenti, sempre secondo il suo giudizio. A suffragio di quanto dice ho la conferma di un altro amico, italiano, benestante, che si è trasferito in Brasile. Torna al paese due volte l'anno. Anche lui sostiene che l'Italia è uno ospizio di lusso, e che gli italiani sono dei presuntuosi che credono di fare la bella vita, mentre stanno semplicemente agonizzando fra le macerie delle loro illusioni. Ambasciator non porta pena. Riporto semplicemente quanto riferitomi da persone serie ed affidabili.

 

  By: Gano* on Martedì 18 Ottobre 2011 16:39

Una mia amica Brasiliana che vive a Foggia mi diceva che noi italiani siamo grigi, sempre incazzati e depressi. Mi raccontava che in Brasile, nei piccoli villaggi sulla costa, la gente vive in casette di legno, ha due paia di magliette e due bermuda, e niente auto o conto in banca. Eppure ride sempre.... .... Ci indebitiamo, ci ammazziamo di lavoro, viviamo perennemente stressati, e non riusciamo a fare quello che loro fanno ogni giorno: una eterna vacanza. -------------------------------------------------------------------------------------------- Giorgiofra', e che ci fa allora la tua amica brasiliana in Italia??

 

  By: baro on Martedì 18 Ottobre 2011 16:34

Tuco , fai bene , ognuno deve seguire la propria strada , quando è convinto di averla trovata ... non cerco proseliti , nè sostenitori ... anche a me piacerebbe fare una vita serena , Dio solo sa quante volte ho pensato e provato ,una vita normale , che so una famiglia con annessi e connessi ... ma una forza misteriosa mi spinge ad andare oltre e non accontentarmi mai ... ma auguro a chiunque di trovare la serenita' ... come i brasileiros citati da Fra , beati loro ...

 

  By: giorgiofra on Martedì 18 Ottobre 2011 15:52

Il paese con la più alta percentuale di suicidi è la RICCHISSIMA SVIZZERA. In Africa, dove la gente è davvero povera, nessuno si suicida. Una mia amica Brasiliana che vive a Foggia mi diceva che noi italiani siamo grigi, sempre incazzati e depressi. Mi raccontava che in Brasile, nei piccoli villaggi sulla costa, la gente vive in casette di legno, ha due paia di magliette e due bermuda, e niente auto o conto in banca. Eppure ride sempre.... Passa le giornate a ballare, giocare a pallone, trombare e mangiare. Hanno il culto del corpo, e fanno la doccia 10 volte al giorno. Si cambiano continuamente gli abiti, che tolgono, lavano e mettono ad asciugare per rimetterli dopo un paio d'ore. Il cibo costa davvero poco, e trattandosi dell'unica spesa, lavorano altrettanto poco. Fanno la vita, mi diceva, che ogni italiano desidera fare, e che, anche ammazzandosi di lavoro, non riusciranno mai a fare. Ci indebitiamo, ci ammazziamo di lavoro, viviamo perennemente stressati, e non riusciamo a fare quello che loro fanno ogni giorno: una eterna vacanza.

 

  By: lutrom on Martedì 18 Ottobre 2011 11:34

Lessi una volta un articolo sulla felicità. In pratica provarono a misurarla oggettivamente, basandosi sul fatto che il cervello di una persona felice produce un certo tipo di onde (o di campi elettrici, ora non ricordo e poi non sono esperto). Il più felice tra decine di soggetti risultò un ex manager americano che, abbandonato tutto, era diventato un monaco tibetano (o qualcosa del genere)... Non è per fare retorica, ma queste cose un po' fanno meditare. Lo diceva anche Cristo (più o meno): prepara un tesoro per il regno dei Cieli dove non arriva né tignola né ladro... Lo so, più facile a dirsi che a farsi, però la via è quella...