tutto quello che volevate sapere sul clima e l'effetto serra - Norton 71
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By: Moderator on Domenica 17 Luglio 2005 12:08
Divido per cinque sennò risulta troppo lungo :Risposta a PIX a ZIBORDI a POLIPOLIO BEARTHATADVANCE .MI scuso per la lunghezza ma sono cose facili.
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per PIX ,
dato che giustamente la preoccupazione è quella di non far danni per intervenire nell’affrontare il problema, considerando anche che Kyoto ha cose che non vanno , ti dico perché secondo me occorre guardare senza pregiudizi i dati e solo dopo spaventarsi o no.E non mi spaventerei.
C’è un articolo sul Sole24h Sab 16 lug pag 19 che calcola che le spese per la sicurezza dovute al terrorismo aumentano dall’1 al 3% a tempo indeterminato i costi delle transazioni commerciali , mentre nel complesso frenano il Pil dello0,7% in cinque anni..
L’applicazione di Kyoto è calcolato che darà un aggravio dell’ 1,5% sul PIL in ^10anni...#http://www.ipcc.ch/present/graphics/2001syr/large/08.21.jpg^ - ^e qui...#http://www.ipcc.ch/present/graphics/2001syr/large/08.22.jpg^ .
Questi sono i grafici di Nazioni Unite+IPCC (organizzazione meteorologica mondiale)
Qua non sono calcolati i costi per la MANCATA presa di decisioni operative nel campo effetto serra .
Va anche considerato che la gente non sa niente di ecosistemi , zoologia , botanica e non sa che con un aumento di 0,7° si calcola che possano scomparire il 15% delle specie viventi e con 2 gradi ci sarebbe la desertificazione (fra l’altro le aree più povere) di una bella parte della zona equatoriale e subtropicale,
Non sono neanche calcolati i benefici economici indotti .
Dato che tutti sono capaci di fare due conti chiedo di fare un ragionamento egoistico e semplice :
con un calo dello 0,7% di Pil per terrorismo in 5 anni e un calo dell’1,5% di Pil per frenare le emissioni di CO2 in 10 anni (lasciando perdere che un calo analogo avviene regolarmente per uno starnuto monetario o altro)
quante probabilità hai di essere colpito personalmente dal danno terroristico (0,000005%)
e quante probabilità hai di essere colpito personalmente dal danno ecologico (100%) ?
Qual è il pericolo reale maggiore ?
C’è una spesa proporzionale ?
Quindi niente di catastrofico , niente che richieda una vita frugale ,una rinuncia al benessere ottenuto : -1,5% in 10 anni , non –1,5% per 10 anni. E questo con un congegno malfatto come Kyoto
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Per POLIPOLIO e ZIBORDI :
Alcuni dati :
“Il rapporto 1996 dell’Ipcc stima che un incremento nella temperatura globale di 2,5 gradi centigradi comporterebbe a livello dell’intero pianeta: oltre alle perdite in agricoltura e in superficie forestale ; 6.829 migliaia di tonnellate di pesce pescato in meno; un aumento di consumi elettrici pari a 353,9 terawattora; 230,7 kmc di acqua in meno; 1.007 milioni di dollari all’anno spesi per protezione delle coste; 139,9 kmq di terre asciutte perse e 253 kmq di terre umide; 106 habitat persi quanto a ecosistemi; 137,7 migliaia di morti; 2.734.000 di emigrati. Infine, gli uragani causerebbero una perdita di 8mila vite umane e 630 milioni di dollari di danni.”
Questi calcoli del 96 sono già battuti largamente dalla realtà dato che
sono state 150mila le morti causate da malattie dovute ai cambiamenti climatici nel solo 2000 (contro i 137mila previsti in 10 anni )da studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) presentato alla nona Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici .
prosegue il rapporto
“Volendo monetizzare il danno complessivo, politiche che evitassero un aumento della temperatura di 2,5 gradi farebbero risparmiare ai paesi Ocse l’1,3 per cento del Pil secondo Frankhauser (1995), l’1,6 per cento secondo Tol (1995). Secondo quest’ultimo, i paesi non Ocse risparmierebbero addirittura il 2,7 per cento del Pil, con punte dell’8,6 per cento per la sola Africa.”
Quindi il bilancio costi-benefici sul Pil è praticamente zero e chi ha maggior vantaggio sono proprio i paesi poveri della fascia equatoriale e subtropicale, dato che , fonte ONU “Siccità e desertificazione minacciano oltre un miliardo di vite umane, in oltre 110 paesi”
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Per ZIBORDI :
ho trovato un sito dove si parla delle mini-glaciazioni e periodi caldi dei secoli passati , con un grafico chiaro e dove risultano essere effettivamente esistiti.Linko il sito perchè i grafici sono troppo grossi.
Ho capito perché nel mio grafico dall’anno zero non si notavano.
Perché sono state variazioni di circa 2° in su e in giù e in quello che allegavo io si notavano solo come piccole ondine impercettibili.
Ma in effetti è stato così e però è dovuto al fatto che le oscillazioni storiche non sono nell’ordine che normalmente pensiamo .Infatti nei periodi glaciali la temperatura è stata di soli 6-8° inferiore e non come comunemente si pensa di 20 o 30.In effetti basta un grado per cambiare molto e portarsi 3° sopra i massimi storici è una cosa abbastanza infernale.
Bisogna considerare che si parla di temperatura globale media , e quindi se all’emisfero Nord fa freddo d’inverno magari a quello Sud fa caldo.
Ma questo fa capire quanto siamo sensibili noi e l’ambiente a variazioni in realtà piccole di temperatura , e che bastano 2 gradi per far crescere la vite in Inghilterra e 6 in meno per finire sotto una calotta di ghiaccio nello stesso posto.
Allego il lavoro fatto bene anche se i promotori faranno storcere il naso, dove si vede un BEL grafico delle miniglaciazioni , dell’ordine di 2 gradi, e quello , ^FINALMENTE...#http://www.cop9.legambiente.org/documenti/Mercalli.pdf^ !!, molto esaustivo ,della temperatura in parallelo alla CO2 degli ultimi 450 mila anni , con le glaciazioni .Si ferma agli anni ’50 , ma le temperature e la CO2 dal ‘50 in poi le ho già messe nei post precedenti e non danno dubbi.
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Per BEARTHATADVANCE :
può essere(glaciazione imminente) ma sono cose lente che per ora non sono segnalate da spostamenti di asse terrestre e cose simili.Ci arriveremmo rosolati come Wurstel .Più che altro pare che non ci stiamo rosolando troppo perchè stiamo immettendo una quantità di POLVERI SOTTILI tale da diminuire la luminosità e irraggiamento nell'ordine del 25% e questo avrebbe effetto antagonista al surriscaldamento da CO2: dalla padella nella brace.
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Per POLIPOLIO
, senza che perdi tempo con me , andando in giro nei siti degli scettici non si trova niente di valido , un sacco di commenti non scientifici e in Italia imperversa un certo Carlo Cerofolini , che sono andato a vedere è uno di Forza Italia , insegnante di chimica alle medie superiori .questo qua , che straparla ,non può pontificare contro l’organizzazione mondiale della meteorologia , non ha proprio i titoli.
Chi ha dei titoli e che ti cito come comportamento di un‘ America civile , che è quella che mi piace e che dimostra di essere ancora all'avanguardia culturale è ^Paul Tebo...#http://www.pewclimate.org/press_room/sub_press_room/1998_press_releases/pr_ch2m.cfm^ vicepresidente della DuPont che si batte per la riduzione delle emissioni che provocano l’effetto serra , la ha ridotte alla DuPont del 60% , dice che è anche conveniente finanziariamente e ha fondato con altre società un’organizazzione per la riduzione^qui...#http://www.businessweek.com/magazine/content/01_17/b3729111.htm ^ e ^qui...#http://www.businessweek.com/bwdaily/dnflash/apr2001/nf2001049_182.htm ^delle emissioni di CO2 e invita tutti a rimboccarsi le maniche dicendo che si può fare meglio di Kyoto " the Kyoto agreement represents a first step in the international process, but more must be done both to implement the market-based mechanisms that were adopted in principle in Kyoto and to more fully involve the rest of the world in the solution. “
quindi se te la prendi con me te la prendi con Paul Tebo e con
Air Products and Chemicals, Inc.; American Electric Power Company; Baxter International Inc.; Boeing; BP America; .; Holnam Inc.; Intercontinental Energy Corporation; International Paper; Lockheed Martin; Maytag; The Sun Company; 3M; Toyota; United Technologies; U.S. Generating Company; Weyerhaeuser and Whirlpool, DuPont, Alcoa,
E inoltre nel gruppo ,
Theodore Roosevelt IV
Chair, Strategies for the Global Environment,
Managing Director, Lehman Brothers, Inc.
Kenneth J. Arrow
Professor of Economics, Stanford University,
Nobel Laureate in Economics
Leslie Carothers
President, Environmental Law Institute
Eileen Claussen
President, Strategies for the Global Environment,
President, Pew Center on Global Climate Change
John O. Downing
Principal, Chapman, Downing, Keesee & Company, LLC
William B. Ellis
Senior Fellow, School of Forestry and Environmental Studies, Yale University,
Former CEO of Northeast Utilities
Frank E. Loy
Former Under Secretary of State for Global Affairs
James P. McGinnis
Managing Director, Morgan Stanley
John Schmitz
Partner, Mayer, Brown, Rowe & Maw,
Former Deputy White House Counsel
Klaus Töpfer
Executive Director,
United Nations Environment Programme (UNEP)
Justin B. Wender
Managing Director, Castle Harlan, Inc.
Torsten Wiesel
President Emeritus, Rockefeller University,
Nobel Laureate in Medicine
Buon WE