Fiat

Fiat e Ford - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 16:28

Questa è una notizia di oggi su Ford, un titolo che seguo e che è interessante dal punto di vista delle obbligazioni. Ford sta tagliando nei prossimi due o tre anni 11.3 MILIARDI di dollari di costi negli acquisti di componenti e parti, ovvero un -15% su un totale di 75 miliardi di costi. 11,3 MILIARDI non milioni. Con gente capace anche Fiat può tagliare 1 miliardo di costi dagli acquisti, componenti e altro come ha annunciato ieri Boschetti il nuovo A.D. (che viene dai camion dove queste cose le ha fatte). Perchè non lo hanno fatto finora ? Fiat è molto burocratica, è l'azienda italiana privata più simile a un ministero, ha avuto per 10 anni come a.d. Romiti che era direttore amministrativo di un azienda statale prima di venire in Fiat. Gli Agnelli hanno scelto lui contro Ghidella 12 anni fa e i risultati sono questi. Anche Fresco è un avvocato che si occupa di finanza e fusioni e acquisizioni e di prodotto non ha mai masticato niente in tutta la sua carriera a GM. A Peugeot invece ad esempio che ha prosperato mentre Fiat affondava c'è Foz un a.d. totalmente dedicato al prodotto (e c'era in giro la voce che Fiat lo stesse corteggiando ora). ------------------------------------- Ford Motor Company (F / NYSE) NEWS The automaker expects to cut $11.3 billion, or 15 percent, from its $75 billion annual auto- parts and supplies budget by 2004. Modificato da - gz on 11/1/2002 19:1:51

 

  By: GZ on Venerdì 01 Novembre 2002 10:53

GM soffre dello stesso male, ma sta penetrando su mercati sepre più vasti eliminando concorrenti e alla finefinirà per diventare leader perchè monopolista........ --------------------- monopolista è Autostrade o ENEL o AEM o Snam retegas non chi vende auto in tutto il mondo in concorrenza con Ford, Daimler, Volkswagen, BMW, Honda, Toyiota, Mazda, Hyunday, Volvo, Fiat

 

  By: Luigi Luccarini on Venerdì 01 Novembre 2002 10:47

WCOM cosa c'entra con Fiat? Nulla apparentemente, se non il fatto che si trati di una "storia" analoga dal punto di vista dei corsi azionari e della vita di un'azienda. Aldilà dei trucchi aziendali, WCOM ha pagato un eccesso di capacità produttiva interna nel contesto di un segmento di mercato saturo, con margini di redditività sempre più risicati mano a mano che la competitività aumentava. Fiat soffre dello stesso problema: il giantismo industriale in un settore come quello dell'automobile non paga, se non si ha un bacino di mercato ampio a sufficienza per garantire flussi di vendita garantiti. GM soffre dello stesso male, ma sta penetrando su mercati sepre più vasti eliminando concorrenti e alla fine (fatta salva la Francia che "difende" il prodotto autoctono) finirà per diventare leader perchè monopolista. Nell'auto funzione solo il modello di nicchia (vedi Porsche e Ferrari), il resto è alle prese con problemi di eccesso di capacità produttiva che è figlio dello siluppo del modello giapponese. Le auto prodotte i Giappone non si rompono mai e durano in media 8/10 anni. Gli automobilisti non crescono ad un ritmo tale da consentire un ricambio di automobili per quanti sono i modelli prodotti in tutto il mondo. E' un po' coma la storia dei telefoni cellulari. Fiat può finire come WCOM perchè l'azione è ai minimi del 1985 e non promette di risalire (guardate il canale distributivo sul grafico a 5 anni). D'altra parte mi sembra che la proprietà sia dello stesso avviso: ha diversificato, lanciandosi sul business dell'energia. E la Fiat - tra dismissioni e perdite operative - rischia di rimanere ben presto una scatola vuota.

 

  By: fabrizio maiocco on Venerdì 01 Novembre 2002 00:13

Che non sappiano fare le macchine non so, che non le sappiano vendere senz'altro. Il punto chiave della questione per i disinformati o demagoghi di turno è che giusto o sbagliato che sia la fiat è mezza italia produttiva per cui chiederne l'amministrazione controllata significa chiedere lo stato di calamità per un intero paese. Ma forse il problema è un altro e, si riallaccia alla storia simile citata in precedenza. Se qualcuno si ricorda cos'era olivetti 5/6 anni fa ( per la verità probabilmente è ancora meno adesso!!) ha/avrà ben presente che era in condizioni ben peggiori di fiat. L'unica cosa che la salvò è stato il fatto di avere nella manica una benedetta concessione per i 2G/gsm che ne fece la sua fortuna oltre al fatto di avere qualche aiutino politico qua e là. Anche allora però erano più i debiti che danè in cassa. Ora se Fiat sarà in grado di tirare fuori dal suo cilindro non telefonia ma qualche AUTO che trovi riscontro nel pubblico, magari affidandosi a designer capaci (long italdesign??) ecco che anche lei potrebbe trasformarsi in un'azienda redditizia. E' mai possibile che un arabo sia stato così fesso da farsi prendere in giro da un piemontese??????? IO NON CI CREDO. E' come pensare che ZIBORDI possa vivere senza monitor acceso....

 

  By: banshee on Venerdì 01 Novembre 2002 00:03

Come che vada, Ifi-Ifil possiedono il 30% dell'intero capitale Fiat, e controllano le assemblee "agevolissimevolmente". Anche se negli ultimi tempi, ovviamente, si trovano con le palle un po' strizzate dalle Fab Four. Ma non è la prima volta: qualche annetto fa, era Mediobanca a strizzargliele.

 

  By: Leofab on Giovedì 31 Ottobre 2002 21:47

Concordo con Zibordi. Le nostre catene di montaggio se vogliamo mantenerle e impiegare un po' di gente, possono essere utilizzate dai nostri acquirenti. Altrimenti riconvertite in esclusiva fabbricazione di mezzi pesanti, cingolati, trattori, carrarmati, aerei, semmai ci sarà mercato.

Fiat non fallisce, quindi rimbalza - gz  

  By: GZ on Giovedì 31 Ottobre 2002 21:39

.....Worldcom cosa c’entra con Fiat ? Worldcom è un caso di truffa contabile, contabilità proprio falsa, se non falsavano i conti non fallivano. Gli Agnelli non sono capaci (o interessati) a fare l’auto dagli anni “80 (forse nemmeno prima lo erano, ma c’era meno concorrenza). L’auto è un mestiere in cui riescono solo 5 o 6 al mondo ora, in Inghilterra e Spagna ad l'industria dell'auto nazionale ha chiuso negli anni “80, forse anche in Italia non si riesce salvo ferrari-maserati. Ma gli Agnelli hanno in mano corriere della sera, stampa, assicurazioni, banche e tanta influenza politica per cui hanno potuto tenere in vita con una serie di protezioni e aiuti pubblici il gruppo per altri 10-15 anni prolungandone l’agonia e impedendo che qualcun altro possa tentare al posto loro. Ad ogni modo: Fiat Auto ha perso nel 2002 ben 1,16 mld di euro e nonostante gli altri business guadagnino quasi tutti alla fine il gruppo perde circa 765 milioni (negli ultimi 9 mesi) Oggi Fresco & C dicono alla conference call che ricapitalizzano e mettono dei soldi, che non ci sono aumenti di capitale e che possono ridurre il debito netto a 4,4 mld dai 5,8 mld attuali. "Sembra che ricapitalizzino con anche del denaro fresco" è molto vago, ma è la sensazione che spinge su da 7,7 a 8,4 il titolo oggi, i dettagli non si sanno. Intanto GM non mette soldi come è logico. Stanno cercando di arrivare a vendere l’Auto a GM in condizioni di ricavare qualche cosa. Se si fanno dei conti (vedi quelli di Penati in fondo che ho ricopiato) può valere un 15-20% in più se Fresco & Co. convincono gli analisti ora. In sostanza guardando al conto di Penati ci sono 36 miliardi di attività in totale e 31 mld di debiti, assumendo che l’auto comunque perda ancora un 2,5 miliardi entro il 2004. Secondo questo calcolo un 5 miliardi li vale ancora e ora capitalizza 3,65 mld. Sono conti molto complicati e ognuno può scegliere quelli che gli sembrano più convincenti, ma la sostanza è che se chiude degli impianti può effettivamente ridurre i costi del miliardo che dice Boschetti e in genere quando la gente è con le spalle al muro e sotto i riflettori del mondo qualche cosa di meglio del solito lo tenta. Se ricapitalizzano, senza aumenti di capitale, vendono Fidis e tagliano questi costi non vanno falliti. Dato che molti si aspettano che fallisca può salire un poco solo per quello -------------------------- VALUTAZIONE Penati .....Corriere della sera 21/10-------- ------------------------ Fiat non è sull'orlo del fallimento. Il dissesto riguarda solo l'auto. In Borsa, l'intero capitale vale oggi 4,7 miliardi di euro: un valore che presumibilmente incorpora l'uscita dall'auto entro il 2005. Nella difficile congiuntura del primo semestre di quest'anno, le attività industriali, auto esclusa, (aviazione, macchine agricole e per costruzioni, autocarri, automazione, servizi per le imprese, componentistica) hanno prodotto circa 30 miliardi di ricavi e 600 milioni di risultato operativo (dati annualizzati). Ai parametri europei del settore (25% del fatturato o 11 volte gli utili prima di imposte e oneri finanziari) valgono circa 7 miliardi. Ci sono poi altri 7 miliardi di partecipazioni (valutando Italenergia, Fidis e Ferrari al valore delle transazioni con le banche; Toro a 0,7 il valore di libro, in linea con i parametri di mercato; le società quotate, ai prezzi di Borsa; e le joint venture con Gm, a sconto del 20% sul prezzo di carico); 3,5 miliardi di attività liquide; e 18,7 miliardi di crediti finanziari, ipotizzando che valgano l'80% del loro valore nominale (inclusi i crediti Fidis). Immaginando che l'auto sia ceduta a costo zero, il totale delle attività è 36,2 miliardi di euro. Ma Fiat è pur sempre un marchio forte, con l'8% del mercato automobilistico europeo (e il 25% di quello italiano): anche ai risicati multipli del settore (25% il fatturato) fanno 6 miliardi. Dedotte le potenziali perdite di qui al 2005 (cautelativamente 2,5 miliardi), per il rimanente 80% di Fiat Auto Gm dovrebbe essere disposta ad accollarsi almeno 2 miliardi di debiti; che porterebbero a 31 (incluso Fidis) l'indebitamento totale. Sottraendo i debiti al totale delle attività, il capitale è di 5,2 miliardi: una stima vicina alla valutazione espressa dalla Borsa; e che rappresenta l'attuale aspettativa del valore della società per gli azionisti a risanamento compiuto. Dimostra come una soluzione di mercato (senza intervento dello Stato) non solo sia possibile, ma sia anche ritenuta probabile ---------------------------- ANSA di oggi ---------- - La ricapitalizzazione di Fiat Auto sara' realizzata utilizzando Fiat Auto Holdings Bv come semplice 'collettore' e non richiede quindi aumenti ne' per Fiat Spa ne' per la Gm. E', in sintesi, quanto hanno spiegato i responsabili della Fiat nella conference call alla quale partecipano tra gli altri anche il presidente e 'amministratore delegato del Lingotto Paolo Fresco e Gabriele Galateri di Genola e l'amministratore delegato di Fiat Auto Giancarlo Boschetti. La ricapitalizzazione del settore auto, dunque, ha rilevato Boschetti, ''non avra' alcun impatto sul debito del gruppo Fiat e sara' finanziata attraverso fondi all'interno del gruppo''. ------------------- Breaking Views----------------- Make no mistake about it, Fiat is actively engaged in negotiating the sale of its car business to General Motors. That doesn't mean the two companies are huddling in the darkened suite of an airport Hilton with a bevy of investment bankers. But both sides are positioning themselves in advance of the negotiation over price that will occur in 2004 when Fiat can force GM to buy its 80% stake. Take Fiat's latest E2.5bn recapitalisation of the car business. The conglomerate has revealed very few details of how this operation - which is essential in order to comply with Italian law - will work. But it looks like the bulk of the recapitalisation will take the form of Fiat writing off intercompany loans made to its auto unit. There is also a portion of new cash, according to a person familiar with the situation. There are two curiosities about the operation - at least on the basis of the little information so far revealed. First, Fiat appears to be shouldering the whole burden. GM doesn't seem to be putting in its 20% share. Second, it doesn't look like GM is being penalized for failing to follow its money. Why? The main explanation appears to be that GM doesn't want to put more cash into a business whose assets may well be worth less than its liabilities. That might be money down the drain. Far better to let Fiat carry the whole can. But why not penalize GM for not taking part? The normal way of doing so would be to issue new shares in Fiat Auto at a virtually zero price, wiping out GM's stake. That would be fine - except for the fact that it would amount to Fiat recognizing that the auto business' equity was worthless. And that wouldn't have done much for Fiat's negotiating hand in advance of 2004. Expect more such shadow-boxing over the coming year. Modificato da - gz on 10/31/2002 23:58:50

 

  By: Luigi Luccarini on Giovedì 31 Ottobre 2002 20:10

Mi spiego meglio. Quando si gestisce un'azienda con il 7% di capitale, si rischia molto poco e si comanda senza un effettivo controllo di assemblea. E si ricorre molto al mercato - e non a mezzi propri - perchè in fondo l'esborso è caricato sulle spalle di altri. Fiat è costretta a ricapitalizzare per perdite operative trimestrali, dopo un aumento di capitale di quattro mesi fa, realizzato per giunta con emissione di nuove azioni. L'azienda brucia in tre mesi patrimonio, non liquidità di cassa. E' una chiara situazione pre-fallimentare. Non credo che se ne possa uscire con un piano industriale, ormai serve solo la chiusura dell'attività. Solo che quest'ultima è impossibile - di fatto - perciò finirà come WCOM, vale a dire con una forma di amministrazione controllata. A quel punto le azioni seguiranno la sorte che hanno seguito quelle di WCOM, cioè verranno trattate come penny stocks. Devo anche ammettere che alcuni commentatori giudicano positive le prospettive per il 2003 e soprattutto il valore di Fiat dopo la cessione della divisione auto. Ma visto che l'azienda sta vendendo quasi tutti gli assets disponibili per ripianare le perdite operative e ridurre l'indebitamento, ho il dubbio che una volta ceduta il ramo auto della Fiat non rimarrà molto che non sia già confluito in Italenergia. Che non è quotata.

 

  By: Luigi Luccarini on Giovedì 31 Ottobre 2002 20:03

In realtà ho fatto sentiment. Set-up buy sul titolo, con stop ora sotto 8,17. Resta comunque da vendere se non rompe 8,96 (ma qualcuno avrà realizzato gain a sufficienza a quel punto). La mia idea sull'azienda non cambia ad ogni buon conto.

 

  By: fabrizio maiocco on Giovedì 31 Ottobre 2002 19:37

intanto le medie mi rendono un 7% abbondante, ma comunque questa è un'altra storia. La vera storia, mi sembra molto più simile a quella di olivetti pre aumento 97/98,ma forse è troppo vecchia. Probabilmente mi sbaglio.

 

  By: panarea on Giovedì 31 Ottobre 2002 16:14

Qui comprano tutti le obbligazioni Fiat, si la 2011 sul MOT sia le altre sull'eurobbligazionario. Io sono scettico, ma secondo loro al 8% (circa) annuo di interesse con scadenze non troppo lunghe, non ci dovrebbero essere problemi. Voi che ne dite?

 

  By: Luigi Luccarini on Giovedì 31 Ottobre 2002 16:12

No, occorre fare attenzione sul titolo Maiocco. La quota Fiat in mano a Ifil è il 7% il resto è disperso in mille rivoli e buona parte è in mano al mercato. L'azienda ha conti da catastrofe, un management chiaramente incapace e per di più opera in un settore fortemente recessivo. La "famiglia" sono anni che non investe più una lira e lascia che siano "altri" a pagare le spese del dissesto. Credo che molta gente che operi in quell'azienda, a cominciare dai capi e dagli avvocati, sia ampiamente sopravvalutata. Rischia di diventare una Worldcom, è bene starne alla larga e minimizzare le perdite (ove si avesse il titolo in carico). Ne parlo con cognizione di causa, visto che sono anche io tra il 93% degli azionisti dispersi.

 

  By: fthome on Giovedì 31 Ottobre 2002 16:05

lei ha perfettamente ragione. tra l'altro avete visto come è aumentata la pubblicità delle altre case da quando c'è la crisi fiat oggi, se si clicca su www.ilnuovo.it e si va su notizie fiat appare la pubblicità mazda!

 

  By: fabrizio maiocco on Giovedì 31 Ottobre 2002 16:05

sarà ma io compro, eventualmente medio, rieventualmente rimedio, ririeventualmente ririmedio, ecc..ecc..

 

  By: lutrom on Giovedì 31 Ottobre 2002 15:59

Spero che qualcuno paghi per questo scempio, con la galera, ma ho i miei dubbi che accadrà ------------ Magari andassero in galera, non solo per le responsabilità presenti ma anche per le passate. Però recita un detto: "Chi di speranza vive, disperato muore": e qui, credo, che se continuiamo a sperare rischiamo proprio di morire (metaforicamente, s'intende) disperati.