Allora Gianlini. Devo rimetto un po' le cose in prospettiva.
a) Trump ha sicuramente una strategia; una "sostanza", mi pare anche che stia dimostrandolo, basta riuscire a vederlo. Ma sapendo quale sia il pubblico USA deve usare la spettacolarita' per assecondarlo. Mandando i missili su una base in Siria (per altro deserta) ha dimostrato di non essere "un amico di Putin". Questo per il popolo bove, tanto per intendersi, quello condizionato dai media, ma che delle cose vede solo la superficie, quella appunto "spettacolare" (*). Guardando i commenti qui sopra mi viene da pensare pero' che il caso non si limiti al pubblico USA. Ieri leggevo un post di Hobi, mi sono trattenuto dal commentarlo per non essere polemico: scriveva che Trump avrebbe rotto il "fair play" (belle queste parole inglesi...) di una tradizione consolidata licenziando il capo dell' FBI, senza nemmeno essere informato del fatto che lo aveva fatto pure Clinton (grazie NelloManga). Ma come si puo'???
b) Penso che con Trump e Putin e' vi sia una buona probabilita' che la Siria andra' verso una (lenta) pacificazione. Il fatto che sia uscita dai media e' gia' un segnale positivo. Penso pero' anche che ci vorranno anni. Il paese e' completamente distrutto ed infestato da bande di predoni (i cosiddetti "ribelli"). L'onda lunga dei rifugiati -purtroppo- restera' per anni. Pensare che possa interrompersi per miracolo in tre giorni e' un discorso molto approssimativo. Tu Gianlini devi essere un po' un approssimativo. Uno che quando ci vai insieme al ristorante magari ci fai discorsi interessanti ma intanto con il gomito ti rovescia addosso il bicchiere di vino... ;-) (scherzo, eh!). Anche il processo di pace, cominciasse pure oggi, durera' anni. Allo stesso modo penso che stia per essere risolta la crisi Ucraina. Non sono cose pero' che cambiano dall' oggi al domani.
Il problema dei rifugiati e intrinseco alle guerre e tutte e due sono un dramma. La speranza e' che da oggi le cose comincino a cambiare, e i segnali mi pare che ci siano.
(*) Le portaerei verso la Corea del Nord hanno fatto parte della spettacolarita' di Trump (fatta anche per spaventare un po' Kim, a Langley hanno sicuramente il suo profilo psicologico in qualche file). Un' osservatore attento avrebbe anche notato che il fatto che la Cina abbia richiamato in patria i suoi cittadini in Nord Corea, fa molto probabilmente parte di questa stessa guerra psicologica. In tanti oggi (Cina, Giappone, USA, Corea del Sud...) vogliaono risolvere la situazione Nord Coreana, ma la guerra non e' certo uno strumento possibile, e questo lo sanno tutti. Non e' un caso che l' inizio della crisi Nord Coreana sia grosso modo coincisa con la visita di Xi Jinping negli USA; la' hanno stabilito le modalita' per risolverla. Come gia' scrissi e' probabile che cercheranno di eliminare Kim; la Cina attraverso i suoi servizi ha sicuramente agganci all' interno del paese. Che poi ci riescano e' tutto un altro discorso; non deve essere per niente facile. Ma al di la' della spettacolarita' fatta per il pubblico americano (e si direbbe anche quello italiano) bisogna essere capaci di cogliere anche la "sostanza". Altrimenti e' tutto solo un dare di gomitate ai bicchieri di vino del vicino.... :)))))