Saddam lo rimpiangeranno vedrai

 

  By: Andrea on Martedì 02 Gennaio 2007 21:39

Personalmente non sono contrario alla pena di morte. Ci sono casi in cui credo sia una condanna commisurata al crimine (penso a chi reitera certi reati, come il tizio del massacro del Circeo che ci è ricascato dentro). Mi rincresce pensare allo stato che somministra la morte, ma trovo che sarebbe una specie di eutanasia nei confronti di un malato terminale (che può non esserne consapevole...). La condanna a morte per Saddam mi sembra che ci possa stare, senza problemi. Credo però che impiccarlo in un giorno "santificato", ad esempio, abbia contribuito ad irritare anche parte degli irakeni favorevoli. Leggevo di uno che si lamentava proprio di quello ... in sostanza diceva "Bene, sono proprio contento, ma perché non farlo domani o ieri? Perché proprio oggi, violando una festa religiosa? Sono i nostri nuovi capi così insensibili o pilotati da non saperlo?". Insomma, mi sembra che la si potesse gestire diversamente. Quando poi senti su CNN un portavoce della Casa Bianca dire "Ci siamo anche spesi chiedendo che la sentenza venisse eseguita solo una volta calmate le acque, aspettando insomma un paio di settimane", ti chiedi se siano davvero così illusi da credere che tra 2 settimane tutto sarà (più) tranquillo in Irak.

 

  By: Fortunato on Martedì 02 Gennaio 2007 19:51

"Come guarda Saddam all'Iraq di oggi? È stato uno dei padri fondatori dell'Iraq. Ama il suo Paese e lo amerà sempre. È questa la ragione per la quale non ha abbandonato l'Iraq quando gli è stata offerta l'immunità e l'esilio. Ha detto che non voleva essere considerato un leader che abbandona il suo Paese per salvare se stesso." ------------------------------ L'eroe per eccellenza da prendere come esempio in tutto il mondo: un martire vero! ........................................................... "Saddam con il suo vecchio regime è stato oscurato nel circuito d'informazione internazionale. Quale la situazione del vecchio gruppo dirigente? Solo uno è rimasto in libertà. Gli altri sono tutti agli arresti. È un peccato che l'Iraq venga conosciuto solo per questo processo. Quello di cui si dovrebbe davvero discutere è, per esempio, quale la politica irachena per le abitazioni? quale la politica irachena per la sicurezza sociale? quale la politica irachena per l'assistenza sanitaria? Quale la politica irachena per l'istruzione? Quale la politica irachena per le pensioni? Quale la politica irachena per il turismo? Quale la politica estera irachena ecc. Abbiamo dimenticato la quotidiana vita civile. I media sono solo interessati a Saddam Hussein e Saddam Hussein è più interessato all'Iraq di quanto possa avere interesse per se stesso. La Santa Sede, con la quale l'Iraq di Saddam ha sempre tentato di mantenere aperti i canali, che ruolo sta svolgendo ora nel processo a Saddam? Posso solo dire di aver ricevuto un'assistenza considerevole da parte del Vaticano, e di questo sono grato." ________________________________________________________________ Della serie come depistare e cercare di irretire i poveri gonzi che credono a certi "signori" _____________________________________________________________________ Sull'argomento voglio solo urlare che non sento e non sntirò certamente la mancanza di uno dei peggiori delinquenti della storia dell'umanità e come me la stragrande maggioranza del mondo. Fortunato

 

  By: GZ on Martedì 02 Gennaio 2007 19:38

La storia si muove in cicli come la borsa Intorno al 1910 con un maggiore benessere e un lungo periodo di pace gli stati europei avevano ridotto quasi a zero le condanne a morte inclusa persino la Russia che mandava al confino anche chi complottava contro lo zar e in particolare la Germania era diventato il paese più pacifico e meno violento del mondo. Poi nel giro di due decenni hai avuto la mattanza della guerra, una serie di colpi di stato e dittature che hanno maciullato la gente a milioni e in Russia chi era vagamente sospettato di complottare contro lo stato veniva messo a morte con tutta la famiglia e i parenti di primo grado e della Germania non ne parliamo. Il risultato è che nell'Italia del 1945-1946 è sembrato normale fucilare con processo (l'ex presidente Oscar Luigi Scalfaro come magistrato condannò a morte parecchia gente ad esempio) e massacrare senza processo un sacco di gente. Nell'Italia del 1914 fare fuori migliaia di persone in tempo di pace sarebbe sembrato pazzesco, in quella del 1946 è stato normale. C'era stato un "regresso culturale" tra il 1910 e il 1940 ? Gli europei dei primi del secolo erano più "civili" di quelli degli anni '40? In America negli anni '60 l'opinione pubblica era diventata progressiva e "liberal", la pena capitale era quasi scomparsa e nel 1967 fu anche abolita formalmente. Purtroppo gli omicidi per una serie di ragione che gli storici discutono passarono dai 10mila del 1960 a 30 mila ai primi anni '80 e i reati violenti pure esplosero arrivando a livelli 7 o 8 volte quelli europei. Guarda caso è tornata ora una maggioranza favorevole alla pena di morte che è stata ripristinata e assieme ad essa e si incarcerano 2 milioni di persone contro 300 mila nell'europa occidentale. Guarda caso il numero di carcerati enorme negli USA (7 volte quello europeo) riflette il numero enorme di reati violenti (pure 7 volte quello europeo) Se tutta l'Italia fosse messa come la provincia Napoli e Reggio calabria avremmo anche noi o l'iniezione letale e 300 mila carcerati come negli USA oppure come in Sudamerica dei poliziotti che applicano "informalmente" la pena di morte per strada ai piccoli criminali e le gang che comandano intere città Sono cicli che vanno e vengono, ma che una società applichi in certi casi la pena di morte o meno è solo un effetto e non una causa

 

  By: Gano* on Martedì 02 Gennaio 2007 18:11

E' vero Norton, e infatti l' esecuzione l' hanno portata a termine e nessuno glielo ha impedito. Pero', da Europeo e da Occidentale, orgoglioso della propria civilta' e cultura, sono libero di affermare che per me non sia stata un' ottima idea. E' vero, il Giappone e gli USA hanno la pena di morte, unici tra i paesi Occidentali (pero' insieme ad Iran, Afghanistan, Siria, Libia, Iraq, Cina, Pakistan, Sudan...). Sono cosi' probabilmente un pochino piu' indietro nel cammino verso la civilta' dei diritti. Non credo pero' che di fronte alle centinaia di migliaia di morti delle guerre d' Iraq, l' esecuzione di Saddam sia il vero problema. Culturalmente infatti tendiamo di dare piu' importanza ad un fatto rispetto ad un altro a seconda dell' esposizione mediatica. Scontri in Libano o in Palestina occupano le prime pagine dei giornali. Il continuo stillicidio di decine di migliaia di morti in Darfur molto meno; delle centinaia di migliaia, se non dei milioni, di morti del Ruanda Burundi, tutti se ne scossero le spalle, ONU compresa.

 

  By: Moderator on Martedì 02 Gennaio 2007 15:56

Se in Irak ancora non hanno tolto la pena di morte dal codice è per noi un rammarico , ma pretendere che non applichino la loro legge è da colonialisti. In pratica si dà per scontato che se a noi europei non piace quella legge loro la debbano togliere . Cosa augurabilissima , ma al momento dato che anche in Usa e Giappone esiste non si può dire che è discriminante per affermare che si è in democrazia . (E con questo riconfermo che non sono favorevole personalmente) ....poi visto che gli europei non hanno mosso un dito per loro , non so che pretendano

 

  By: Gano* on Martedì 02 Gennaio 2007 14:30

Non credo che i tagliagole che operano ora in Iraq siano seguaci di Saddam Hussein e/o che siano rimasti impressionati dalla sua condanna a morte e quindi si fermino. Trovo che chi dice di venire a portare la civilta' occidentale e la democrazia non puo' poi allo stesso tempo giustificare ed applicare l' assassinio di stato, anche se la vittima in questo caso e' un tiranno efferatissimo. E' un po' una contraddizione e rischi di metterti al livello loro e di tutti i regimi totalitari dove lo stato ritiene di avere ancora il diritto di vita e di morte sulla persona. La sacralita' della vita anche del peggior criminale e' oramai un principio assodato nel mondo occidentale. Avere portato a termine l' esecuzione e' stato quindi, secondo me, controproducente. Penso che anche a livello pratico avrebbe sortito migliori effetti averlo risparmiato con un gesto di magnanimita' e di civilta'. Per quanto riguarda l' esecuzione del Duce: e' vero e' stata un grave errore, sia l' esecuzione sommaria che l' orribile scempio dei cadaveri, indegno di un paese che si definisce civile. Ma non e' che un errore ne giustifichi un altro. Fra l' altro l' esecuzione del Duce e' avvenuta in tempi diversi, quando la coscienza morale dell' Europa era ad uno stadio diverso. Uscivamo da una guerra durissima che aveva visto milioni di morti. Dire che gli animi di allora erano esasperati sarebbe un eufemismo. Non puoi paragonare l' Europa del '45, con quella del 2006. Se e' per questo anche Crasso crocifisse proprio a Roma, lungo la Via Appia 6000 schiavi ribelli di Spartaco. E allora!? Forse che questo avrebbe giustificato qualcosa!!!???

 

  By: gianlini on Martedì 02 Gennaio 2007 13:36

scusa fed, ma non riesco a parlare di iraqeni quando lo yen mi strappa via anche i mignoli dei piedi!

 

  By: gianlini on Martedì 02 Gennaio 2007 12:56

fed, certamente un paese in cui si fanno fuori perchè gli uni sono sciiti e gli altri sunniti (ancora non ho capito come facciano a distinguerli) ha ben poca chance di poter trasformarsi in una democrazia nel volgere di qualche semestre però bisognava tentare, no? anche perchè lo scopo era quello di farlo in risposta al terrorismo di Al-Qaeda, e su questo punto non c'è dubbio che la vittoria c'è stata ed è stata larga a dirlo sono anche 'sti suberbi indici mondiali, che testimoniano quando il 2001 sia stato più che superato

 

  By: gianlini on Martedì 02 Gennaio 2007 12:48

non sarei così sicuro che il fatto che esistano al sud mafia e camorra non sia tutto sommato collegato al fatto che la gente ritiene la pena di morte giusta cioè se la cultura di morte è anche nelle persone comuni, mi sembra più probabile che poi mafia e camorra trovino humus fertile su cui crescere dubito che credere nella pena di morte sia una reazione a fatti criminosi. mi sembra più facile credere che sia conseguenza della percezione che si può "in genere" disporre della vita degli altri. tipico esempio la lite per sorpasso, tipica al sud esiste una correlazione empirica molto precisa fra modo di guidare e attenzione alle regole della strada e situazione economica e in generale grado di civiltà delle persone non è un caso. a dispetto dei soloni terzomondisti, che a napoli, lima o cairo il traffico sia caotico e senza regole e che il livello economico sia così basso e a zurigo, trento, singapore e stoccolma invece tranquillo e disciplinato cmq a me, che a festeggiare la fine di Saddam siano tanto Bush che Ahmaminejad insospettisce alquanto; e per questo dicevo che saddam mi sembrava un occidentale fra arabi

 

  By: GZ on Martedì 02 Gennaio 2007 12:35

In Italia nei sondaggi la maggioranza è contraria alla pena di morte nel norditalia (ma di poco) e invece favorevole nel sud, così come la maggioranza è contraria in alcuni paesi dell'europa occidentale, più che altro germania e scandinavia e favorevole in tutto il resto del mondo senza eccezioni Non esiste questione in cui l'opinione della "gente comune" diverge in modo tanto radicale da quella dell'opinione "illuminata" Gli altoatesini o emiliani o svizzeri sono più "umani" del resto della popolazione mondiale forcaiola solo perchè vivono al sicuro e così la gente che vive in centro a bologna rispetto a chi vive alla periferia di genova o napoli Perchè ad esempio la pena di morte ESISTE in italia in molte zone dove viene applicata senza processo a centinaia di persone da parte delle cosche e gang e milioni di italiani di riflesso non denunciano i criminali che li minacciano o ricattano o fanno fuori qualche loro conoscente Il mondo è pieno di paesi dove lo stato non l'applica e viene applaudito dai media mondiali e l'ONU, ma in compenso consente ai criminali di usarla sistematicamente, dal messico alla calabria al sudafrica alla russia all'india alla provincia di caserta al pakistan alla romania... La maggioranza degli uomini sente il problema concretamente e avendo solo una vita da vivere e non vedendo le cose migliorare preferirebbe provare a farla subire ai criminali (o i dittatori criminali) per vedere che effetto gli fa perchè intuisce che contrariamente a quello che ti raccontano sarebbe molto efficace nello scoraggiarli Dopo l'impiccagione dei criminali nazisti e di quelli giapponesi i loro simpatizzanti sono spariti e anche con saddam non ci sono state reazioni particolari. In Iraq la cosa incredibile è che i terroristi che fanno stragi di donne e bambini ovunque, nei mercati, ai funerali, matrimoni, davanti alle moschee e torturano a morte la gente che sequestrano finora sono sempre stati solo arrestati con il risultato che i giudici iraqeni li liberano in continuazione perchè terrorizzati (questi gli massacrano la moglie e la figlia e li vanno a cercare a casa) oppure perchè sono della stesso clan o anche per corruzione endemica. Da tre anni tutti i giorni soldati americani saltano sulle mine infilate nell'asfalto per catturare centinaia di questi tagliagole che poi dopo qualche settimana sono di nuovo in circolazione. Quello che bisogna chiedersi è come sarebbero andate le cose se invece si fosse iniziato a fucilarli, come si è sempre fatto e come sempre si farà quando si vuole vincere una guerra contro gente che la "pena di morte" la applica e grazie alla quale vince. Esiste una soglia oltre la quale o vinci o perdi e se perdi per essere stato fedele a un ideologia astratta predicata da gente che vive al sicuro poi milioni di persone soffriranno cose in confronto alle quali la "pena di morte" con processo alla saddam sembra una cosa molto umana

 

  By: Moderator on Martedì 02 Gennaio 2007 10:01

premesso che non sono favorevole alla pena di morte ,(tranne che per i tiranni) " Yassim Majid, uno dei consiglieri del premier iracheno Nuri al Maliki ha voluto rispondere al presidente del consiglio dei ministri italiano Romano Prodi, ricordando che «alla fine della seconda guerra mondiale, Mussolini è stato processato per un solo minuto. Il giudice gli ha chiesto il suo nome e alla risposta "Benito Mussolini" gli ha detto: il tribunale vi condanna a morte e la sentenza è stata eseguita immediatamente». «I Paesi europei che condannano l'esecuzione» dovrebbero ricordare che «non hanno il diritto di interferire negli affari degli altri paesi, che hanno le loro proprie leggi», ha detto ancora Majid, per il quale il processo a Saddam è stato regolare." dovremmo magari pensare che decidano loro , per dargli la cosiddetta democrazia .Non mi pare una montatura questo processo . Come opportunità politica non avrei consentito le innumerevoli foto e filmati dell'esecuzione . Il pericolodi Saddam in vita non è diverso che da morto .Sono etnie tribali che mantengono alti i toni finchè rimane il capo tribù .Saddam non è portatore di ideali e pensiero da poterne fare un martire a meno che non si sia nazisti una testimonianza: "C'era una macchina che veniva usata per triturare la plastica. Vi buttarono dentro degli uomini e di nuovo ci fecero stare a guardare. A volte li buttavano a testa in giù e morivano alla svelta. A volte invece cadevano a piedi in avanti e morivano urlando. Era orribile. Ho visto morire in questo modo 30 persone. I resti li mettevano in sacchi di plastica e ci dicevano che sarebbero stati usati come mangime per i pesci. una volta ho visto Qusay [il figlio più piccolo di Saddam Hussein] gestire personalmente questi assassinii."

 

  By: Gano* on Martedì 02 Gennaio 2007 00:05

Al di la' di ogni considerazione morale, l' esecuzione di Saddam e' stata secondo me perfettamente inutile. Risparmiarlo avrebbe se non altro dimostrato una maggiore generosita' e magnanimita' da parte di chi dice di venire a portare la civilta', la democrazia, i valori e la cultura occidentale in questi paesi. Tanto il dittatore era gia' caduto. Non c'era quindi piu' niente da temere. O no?

 

  By: Andrea on Lunedì 01 Gennaio 2007 22:51

Il fatto che la costituzione irakena preveda la pena di morte e che a Norimberga una dozzina di gerarchi siano stati condannati all'impiccagione non significa che, necessariamente, impiccare così e adesso Saddam sia stato il gesto più opportuno. Credo che una soluzione alla Milosevic sarebbe stata più opportuna. Alla fine sono riusciti a fargli fare una figura meno indecente di quanto non ci si aspettasse dal personaggio. E a creare, come se ce ne fosse bisogno, un'ulteriore frattura tra le parti. Non mi sembra che occorra la scala per arrivare a capire che se io rubo le galline da un pollaio il giudice, in tempo di pace e con un processo di rito per niente diverso dagli altri, può decidere ciò che crede entro i limiti previsti dalle leggi. Ma in un caso come questo, dove di rituale non c'era niente e non ci si muove nemmeno in un contesto normalizzato, credo che comminare 146 ergastoli a questo giro e poi fare altrettanto al prossimo processo ecc. avrebbe permesso di prendere tempo, allontanarlo dall'attenzione, tenerlo chiuso in una gabbia e lasciare che la natura facesse il suo corso. Peraltro il fatto che il presidente irakeno fosse contrario all'esecuzione della sentenza mi sembra non marginale. Forse di Irak ne capisce più lui dei soloni di Washington. Forse.

 

  By: lutrom on Lunedì 01 Gennaio 2007 22:42

Secondo me, prima di preoccuparsi della fine di Saddam (io avrei comunque preferito per lui un ergastolo vero -e in dure condizioni di vita- con lavori quali: pulizia dei bagni, assistenza e pulizia di invalidi totali costretti a letto, ecc.) bisognerebbe che tanti ipocriti tromboni politici italiani pensassero, solo per fare un esempio tra i tanti, alla gente condannata a morte dalla malavita organizzata italiana solo perché è onesta.

 

  By: GZ on Lunedì 01 Gennaio 2007 22:15

negli anni settanta non avevamo l'acqua corrente in italia ?.... la civilta' l'abbiamo raggiunta solo negli ultimi 25 anni, non mi sembra anzi forse il contrario ad esempio su Googlenews oggi vedo che la storia principale su Saddam ripresa da dozzine di giornali e' che l'infermiera che lo assisteva dichiara che dava le briciole agli uccellini del giardino...aveva un lato poetico.... era un uomo compassionevole... anni fa quando un criminale torturatore responsabile di un milione di morti finalmente veniva giustiziato si ricordavano con foto e testimonianze le sue vittime, ora va di moda farlo rimpiangere evocando gli uccellini a cui dava le briciole