Sono George Wermacht Bush

 

  By: michelino di notredame on Lunedì 14 Aprile 2003 01:58

paolo fa un'osservazione semplice e giusta: ci occupiamo tanto di berlusconi perche' lui si occupa tanto di noi. ecco, qualcosa di simile si puo' dire circa sto famoso antiamericanismo. non siamo mica noi, e' l'America che ci viene addosso. dimodoche', possiamo solo accoglierla o respingerla. chi non e' con me e' contro di me. nessuno e' anti-koizumi, per il semplice fatto che koizumi non vuole imporre niente al resto del mondo. nessuno e' anti-birmano. eccetera.

 

  By: Paolo Gavelli on Sabato 12 Aprile 2003 18:42

caro luigi e avventori tutti, tra un caffè e un aperitivo, mi sorge la voglia di citarmi. Ricordo di aver indicato (molti post orsono) il meccanismo che rende così accanite le dispute pro/contro il berlusca: quanto più è potente la figura (uomo o nazione) le cui decisioni coinvolgono e determinano la ns vita, tanto più è importante che questa potenza ci appaia impiegata anche a ns vantaggio. Inciso: è di questi giorni la notizia che il nano è l'uomo politico più ricco del mondo occidentale e mi sorge un dubbio: siamo stupidi noi, o sono stupidi tutti gli altri? Fine dell'inciso. Se i ns mezzi intellettuali (genoma + cultura) percepiscono che l'uso di quella potenza ha esiti per noi negativi, saremo contrari (e viceversa) tanto più violentemente, quanto più profonda ci sembrerà essere l'influenza di quelle decisioni sulla ns vita. Il tutto avviene come sempre per vie traverse, poichè per chiunque è imperativo che le proprie opinioni siano coerenti con la propria etica. Cosa poteva accadere davanti a una guerra scatenata in nome dei valori che diciamo tutti di condividere? Se l'etica fosse davvero qualcosa di condiviso, di assoluto, le opinioni sarebbero state unanimi. Ma l'etica (come le ideologie, le religioni, i convincimenti) sono solo il pennello con cui dipingiamo il ns interesse. Chi percepisce (consciamente o -di solito- inconsciamente) che un'america padrona porti vantaggi a sè stesso, si schiera con vigorosa risolutezza al fianco del settimo cavalleggeri e ne adotta il linguaggio e le parole d'ordine; viceversa chi ritiene che sia una iattura prova una rabbia crescente. Se ci fate caso, la convinzione della assolutà superiorità del proprio punto di vista, l'incapacità di nutrire un dubbio e al tempo stesso il fastidio nel vedere l'opposta cocciutaggine è tanto più forte quanto più il nostro passato è "ambiguo", poco credibile. Faccio un esempio (ma il discorso vale per tutti, ma proprio tutti): sono convinto che bushettino creda davvero di personificare il bene contro il male e che non riesca a nutrire il minimo dubbio sul fatto che dio è dalla sua parte, neanche davanti al convincimento del papa che dio è da un'altra parte e di quello di saddam che dio è da un'altra parte ancora (forse è per questo che si dice che sia onnipresente...). Cosa può far delirare un uomo al punto di pensare che dio sia schierato? O meglio: quale meccanismo è così potente da modificare la lettura della realtà (che tutti sappiamo essere difficile, inaffidabile e generatrice di dubbi) fino a trasformarci in sedicenti portatori di verità assolute? Il vantaggio personale. Elementare, watson. 2ali

 

  By: Mr.Fog on Sabato 12 Aprile 2003 14:58

Beh....se al BAR SPORT si fanno di queste "discussioni"...vado subito a bere un caffe' :-) Ciao Passate una buona domenica Ale

 

  By: Luigi Luccarini on Sabato 12 Aprile 2003 13:48

L'unica cosa che veramente mi stupisce è perchè Michelino insista a postare cose serie su questo forum, che ormai riflette la (quasi) disperazione degli appassionati di trading. E' inutile dire che se ci fosse un po' di dignità intellettuale, qualcuno dovrebbe fare pubblica ammenda delle cose che si sono andate raccontando da tre anni a questa parte, quantomeno riconoscendo che: 1) la "famosa" vittoria repubblicana alle elezioni presidenziali e primarie in USA non è servita a nulla, 2) la "famosa" vittoria del "famoso" liberal Berlusconi non è servita a nulla, 3) la "famosa" vittoria - e che trionfo! - degli americani in IRAQ è stata accolta con un tale sussulto di ottimismo dalle borse che i traders hanno subito iniziato a vendere. In tutto questo contesto non si è letta NON UNA analisi di carattere macroeconomico negli ultimi 4 mesi, se non quella postata dall'amabile ospite circa i possibili effetti di beneficio per l'economia mondiale derivanti dal diminuito prezzo del petrolio che inevitabilmente si realizzerà a seguito della liberazione dell'IRAQ. Colgo l'occasione, per l'ennesima volta, per dimostrare dati alla mano che si tratta - per il momento - di una cosa che non sta nè in cielo, nè in terra. Il Crude si trova ADESSO allo stesso livello in cui si trovava PRIMA dello scatenarsi della tensione c/Iraq e tutta la spike rialzista che lo ha proiettato da 28 a quasi 40$ è stata dovuta alla volontà di guerra degli USA che quindi certo non saranno mai i benemeriti dell'ebventuale calo del prezzo del greggio (visto che SONO STATI LORO a farlo aumentare in modo esponenziale). Intanto, a voler leggere TUTTI gli articoli del giornale, che sia il Corriere o il Secolo d'Italia, si potrà apprezzare la lungimiranza con cui gli "occupanti" le terre dell'IRAQ hanno contribuito a rendere possibile un'autentica catastrofe umanitaria: rischio di epidemie - e di contagio indotto anche in occidente, nel NOSTRO occidente, ovvio - anarchia assoluta, misure di ordine pubblico limitate alla tutela del solo ministero dell'economia (e ti pareva...). Se poi uno passa ad uno scalino superiore di comprensione dei problemi, può rendersi conto di come con la "guerra preventiva" si sia relizzata sul piano del diritto internazionale una CLAMOROSA ROTTURA di principi codificati e consuetudini che hanno fondato il sistema dei rapporti tra le nazioni nel secondo dopoguerra. Ovvio che a nessuno freghi un *****, succede sempre così, anche all'Università gli internazionalisti venivano trattati come una specie di filosofi senza grande rilievo, salvo il fatto che la marginalizzazione dell'ONU inizia a somigliare tanto a quello che fu il destino della Società delle Nazioni nel primo dopoguerra, con le conseguenze che tutti sanno (spero). Certo, 6/700 punti di Dow erano indispensabili... Alla fine, Stefano Benni si fotta, certo. Anche se è vero che, visto che non si è mai levato un solo aereo da combattimento iracheno sui cieli in tutta la grande campagna di liberazione, visto che non una sola divisione irachena si è mai impegnata in combattimenti veri, visto che non un solo generale iracheno è stato catturato, visto che non un solo gerarca del regime è stato trovato, visto che a Iraq TV è stato misteriosamente consentito di trasmettere via satellite fino all'ultimo giorno di (presunti) combattimenti, visto che alla fine - come commentava il certo "comunistissimo" generale Arpino - a combattere contro gli invasori sono stati solo pochi e sprovveduti feddayn: certo che 'sta guerra somiglia proprio ad un massacro senza grandi ragioni. A Saddam bastava fare "bu!" e sarebbe sparito come tutti gli altri "nemici" degli USA, così potenti da non riuscire ad organizzare neppure un minimo di difesa dei loro gabinetti (intendo cessi, non governi). Che poi molti di voi continuino a credere che "tutto va bbbbbene" e che viviamo nel migliore dei mondi possibili, noi fino a quando quei puzzolenti degli arabi non rompono troppo i coglioni, padronissimi. Ma fino a prova contraria questo è un forum di finanza, di numeri, cifre, analisi e proiezioni. Quello che si legge da un bel po' è solo un improvvisato risiko da parte di tutti, perchè tutti si sentono generali, nello stesso modo in cui tutti si sentono commissari tecnici di calcio: il bar sport, appunto. Del resto la colonna a sinistra (comprendo anche le mie scelte di investimento, ci mancherebbe!) evidenzia che di borsa capiamo poco più di nulla, a parte qualche sporadico gain. Pazienza, la vita continua, perchè grazie al cielo noi non viviamo a Baghdad, liberata o no. Ringraziamo Dio per averci fatto nascere e vivere a Modena o Perugia da dove possiamo pontificare su cose che in nessun modo siamo costretti a vivere. E preghiamo Dio perchè preservi quel poco di umanità che ancora c'è in giro prima che ci mandi giù un nuovo diluvio universale, perchè il Dio della Bibbia - quello che venerano gli Israeliani - non ci penserebbe su molto prima di decidere di punirci. Per 6/700 punti di Dow saremmo disposti a tutto vero?

 

  By: DOTT JOSE on Sabato 12 Aprile 2003 13:23

benni confonde l america con la sua polita estera. dare del nazista e bush e troppo"fra l altro si scrive Wehrmacht.. con l acca.. il problema dell Iraq e il dopo.. The most obvious example is Afghanistan, the land the Bush administration forgot. Most of the country is back under the control of fundamentalist warlords; unpaid soldiers and police officers are deserting in droves. (Remember that the Bush administration forgot to include any Afghan aid in its latest budget.) . President Hamid Karzai's brother, Ahmed Wali Karzai, told an Associated Press reporter: "It is like I am seeing the same movie twice, and no one is trying to fix the problem. What was promised to Afghans with the collapse of the Taliban was a new life of hope and change. But what was delivered? Nothing. Everyone is back in business."

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: DOTT JOSE on Sabato 12 Aprile 2003 13:00

certi giornali esaferano sempre,avete visto la copertina di Libero? qualche giorno fa.. elencava gli sconfitti della guerra:Chirasc schroeder, putin e pure Gino Strada(???!!!..

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: lanci on Sabato 12 Aprile 2003 12:47

Guarda Michelino che lo stile del Benni è eccellente. Anzi direi brillante, uno spasso! Quasi accostabile al Jerome k. Jerome di "Tre uomini in barca (per non parlar del cane)". Anzi mi voglio sbracare, farò strage di aggettivi: - corrosivo, dissacrante, icastico, puranche fonetico. Ma se invece del bello stile vogliamo tener conto delle cose che scrive, ebbene purtroppo sono delle emerite sciocchezze. E che siano delle sciocchezze non puoi non essertene accorto anche tu, la tua intelligenza altrimenti se ne avrebbe a male. Trovo disperante che queste convinzioni siano comunque radicate nell'opinione di una parte consistente di noi. Sembra il rancoroso riflesso che proviamo spesso verso chi ha fatto quello dovevamo fare noi e che invece non abbiamo fatto. Credo si chiami ignavia e credo anche che Dante la considerasse meritevole del purgatorio. O era l'inferno? O era invece l'accidia? Mah! Lanci Ah, per inciso , quel fottuto anarchico attentatore del mio cane Didosky, finché scrivevo questo topic, mi ha pisciato su un piede, in segno di supremo disprezzo per le mie idee conservo-fascistoidi.

 

  By: Luigi Luccarini on Sabato 12 Aprile 2003 12:03

Che si fotta stefano benni. Eh sì, mi rendo conto. Quando l'avversario politico è di un certo spessore (almeno parla in corretto italiano), o è un comunista mascherato o deve andare a farsi fottere. Il tono è quello del bar sport, ormai da un pezzo. Peccato che lo sia anche quando si parla di borsa. Forza Cisco!!! Forza Fiat!!!! Forza Italia!!! (forse quello più azzeccato, no?).

 

  By: michelino di notredame on Sabato 12 Aprile 2003 02:20

"che si fotta stefano benni" ---------------------------- eh, lo dicevo io che lo stile non c'entrava un tubero. ormai siamo a mollo nella politica da mattina a sera. anzi, magari fosse politica. sta diventando una vita militare, la nostra. tra un po' non solo rimpiangeremo Saddam (qualcuno, a Baghdad, lo sta gia' facendo), ma scopriremo che Oriana Fallaci e' una moderata. raccoglieremo i cocci dell'ONU per buttarli nella spazzatura. saremo delle furie. diremo sei una ***** a tutti quelli che hanno meno di 3 stelle sulla spallina. poi sei una ***** anche agli altri. diremo alla Botteri che doveva raccontare la caduta di Troia, che forse le veniva meglio. invece di fare la Settimana Enigmistica, stenderemo il piano per l'invasione della Siria. n'apocalisse. ci calmeremo solo quando avremo saccheggiato la casa dell'onorevole Schifani.

 

  By: GZ on Sabato 12 Aprile 2003 01:17

------------------------stefano benni----------------------------- ...Ebbene sì, cari sudditi americani e alleati: siamo la razza eletta e l'esercito più potente del mondo, ma abbiamo alcuni difetti. Combattiamo sempre cinquanta contro uno, inventiamo i motivi delle guerre, torturiamo i prigionieri, spariamo sui civili, e diciamo un sacco di bugie.... ---------------------------------------- Che si fotta stefano benni. ------------------ Corriere della Sera, 9/4/2003, Lorenzo Cremonesi ---------------------------------------------------------------- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI BAGDAD «Sono quasi trent’anni che aspetto questo momento. Ho aspettato con pazienza anche dall’inizio della guerra. "Stai zitto, non dire nulla, altrimenti ti impiccano subito", diceva mia moglie. Ma oggi non ho potuto restare in casa. Quando ho visto passare i carri armati americani sono sceso in piazza a salutarli. Era il minimo che potessi fare, nonostante le apprensioni di mia moglie», parla velocissimo Saleh Jafar. Piange, ride, applaude, quando vede davanti ai suoi occhi la statua in bronzo di Saddam Hussein che rovina a terra nella piazza di fronte all’Hotel Palestine. Lo incontriamo nel momento che ieri è stato più ripreso dalle televisioni di tutto il mondo. E non è difficile fargli raccontare la sua storia. Anzi, lui vorrebbe invitare a casa sua tutti i reporter che incontra. «Voi non potete capire. Questo è stato un regime terrificante. Te-rri-fi-ca-nte», ripete più volte scandendo la parola. Impiegato dell’Onu, 60 anni, la sua vita resta ferma a quell’inverno del 1977, quando suo fratello Keis viene fatto impiccare dalla polizia segreta per ordine diretto di Saddam Hussein. «Keis allora aveva 23 anni. Era uno studente vivace qui alla facoltà di legge. E amava la libertà, odiava la dittatura e criticava questo regime dove Saddam era allora ancora vice-presidente, ma in cui stava rapidamente prendendo tutto il potere. Un giorno gli capitò di incontrarlo personalmente, lo criticò senza mezze parole. Poco dopo venne catturato dalla polizia segreta, torturato e impiccato, così, senza una ragione, solo perché non era d’accordo», spiega Saleh. Da allora la loro famiglia è sotto il controllo dei servizi di sicurezza. «In Europa e nel mondo libero sono cose lontane anni luce. Non potete sapere che in tante famiglie irachene per tre decenni non ci siamo neppure fidati a parlare apertamente con i nostri figli. Temevamo che, magari involontariamente, riportassero i nostri discorsi agli amici e ciò potesse arrivare alle orecchie delle autorità. Qui c’è gente che è sparita senza lasciare traccia, nomi cancellati in una notte persino dagli uffici centrali dell’anagrafe. E chi era libero restava comunque in uno stato di precaria libertà vigilata». Così allo scoppio della guerra Saleh festeggia in silenzio. Come tanti iracheni, non gli va giù l’idea di essere invaso dagli americani, ma la preferisce mille volte a quella di restare sotto la dittatura. «Pregavo ogni giorno che fallissero nel nulla gli sforzi di Francia e Germania per fermare l’offensiva militare». Sin dall’inizio capisce però che non ci sarà rivolta come nel 1991. «Dodici anni fa larga parte della popolazione si rivoltò contro Saddam, salvo poi venire tradita dagli americani. Da allora a oggi è cresciuto il sospetto della nostra gente verso ogni aiuto offerto da Washington, ma soprattutto è cresciuta la capacità del regime di sedare sul nascere ogni ipotesi di sommossa». Così con il passare dei giorni si rende conto che l’unica possibilità di salvezza viene dalla velocità con cui i marines abbattono il regime. «In fondo sono stati bravi, nonostante tutta la propaganda del ministro dell’Informazione, i morti civili sono stati poco più di un migliaio. Tanti, certo. Ma poteva essere molto peggio».

 

  By: michelino di notredame on Venerdì 11 Aprile 2003 22:29

pompo, e' che non ti piace come scrittore o sono questioni di idee politiche? cioe', se esprimesse idee di destra nello stesso stile? solo una curiosita'.

 

  By: pomponazzi on Venerdì 11 Aprile 2003 20:01

Ma perché non va a lavorare questo scrittore delle mie piattole?

 

  By: michelino di notredame on Venerdì 11 Aprile 2003 19:41

LA MIA VITTORIA di Stefano Benni -------------------------------------------------------------------------------- 11 Aprile 2003 17:00 NEW YORK Sono George Wermacht Bush, presidente della più grande ex-democrazia del mondo. Prima di partire per il week-end nel mio chalet, dove mi distrarrò pescando le trote col mitra, vorrei tenere una breve e vittoriosa conferenza stampa. Saluto i giornalisti presenti: riportate fedelmente le mie parole e non spaventatevi se vi parlo dalla torretta di un carro armato. Mi piace stare quassù: niente come le armi eccita chi ha schivato il militare, come ha fatto il sottoscritto, e quasi tutti i senatori Usa. Il primo passo verso la liberazione dell'Iraq, del Medio Oriente, e del mondo è compiuto, ma il campionato è lungo e molto resta da fare. Abbiamo abbattuto la statua del rais, simbolo di una tirannia obsoleta. Quando hai i B52, non hai bisogno di una grande statua perché la gente ti guardi dal basso. In Iraq lo scontro è stato preventivo ma duro. Sapevamo di avere di fronte un avversario preponderante, con un'aviazione micidiale, missili di ottima annata, armi chimiche e di sterminio totale. Ed ecco la prima subdola mossa del nemico. Esso ha nascosto il suo terrificante potenziale militare causandoci non poche difficoltà. Le centinaia di caccia iracheni non sono decollati, mettendo in crisi la nostra aviazione che li cercava giorno e notte. I missili che molto astutamente avevamo fatto distruggere dagli ispettori Onu non sono partiti. I tank avevano la targa babilonese. Le armi chimiche non c'erano, abbiamo trovato solo atropina, calzini vecchi e magnesia. Adesso ci toccherà di trasportare un po' di schifezze sul posto. La Bayer ci manderà medicine tossiche come il lipobay, McDonald's il suo famoso Blob Burger. Berlusconi ci ha promesso la discarica di suo fratello. Soldati in mutande si sono arresi ai nostri tank che li hanno spalmati sulla sabbia del deserto. Non siamo venuti qui per caricare autostoppisti. Il grande esercito iracheno ha astutamente finto di essere male armato, affamato, antiquato. A questo punto, come potevamo combattere una guerra senza nemico? Avremmo dovuto dare ragioni ai nostri detrattori, quelli che dicevano che Saddam poteva essere disarmato in pochi mesi dall'Onu. Non ho niente contro l'Onu, anche se preferisco il Rotary. Credo anzi che il lavoro degli ispettori sia stato molto utile: gli abbiamo fregato le mappe delle caserme e dei depositi, e abbiamo sparato sul sicuro. Ma questa guerra aveva bisogno di un po' di suspence, e per fortuna c'era Saddam. Lui è servito a dare dignità di operazione militare a questo tiro al bersaglio. Bisognava eliminare il rais, e poiché si spostava come una talpa, dovevamo cacciarlo. Nel corso di questa caccia abbiamo colpito: Tre mercati, due ospedali e una televisione. Un albergo, una scuola e due quartieri residenziali. Un tot di civili e soldati iracheni. Cento soldati inglesi a piedi e in elicottero. Cinquanta soldati americani. Un imprecisato numero di curdi, tanto quelli non li conta mai nessuno. Un gruppo di giordani. Undici afghani. Un cameraman ukraino e uno spagnolo. Un camion di mamme e bambini. Cinque addetti d'ambasciata russi (l'ambasciatore ci è scappato... pardon si è salvato). Una suora in motorino. Un'ambulanza della Croce Rossa. Diversi villaggi sospetti di essere siti chimici. Così imparano a cucinare i peperoni. Abbiamo ucciso Alì il chimico, Fatima la tossica, Mohamed il velenoso e Selim il boleto. Siamo rimasti vivi solo noi: George l'ubriacone, Rumsfeld il cocainomane, Osama il dialitico e Saddam il clonato. Per ultimo, abbiamo tentato di colpire Lilli Gruber, scambiata per il rais. E' vero, non gli somiglia molto, ma era a trecento metri e aveva un microfono in mano. Naturalmente ora che è caduta Baghdad ci toccherà di accoppare anche Saddam, anche se la Cia preferirebbe prenderlo vivo e surgelarlo insieme a Toro Seduto e a Khomeini, magari torna buono tra qualche anno. Poi ci prenderemo il petrolio, e gestiremo le faide e le vendette di questo paese. Correrà altro sangue, ma pazienza. Siamo indifferenti sia alla gioia di alcuni iracheni per la fine della tirannia, sia alla resistenza disperata di altri: i primi li fotografiamo, i secondi li massacriamo. Quello che ci rode è che, a onta dei molti megafoni della nostra propaganda, sappiamo bene che alla fine non riusciremo a passare per liberatori. Ahimè, questa volta siamo stati smascherati. Ebbene sì, cari sudditi americani e alleati: siamo la razza eletta e l'esercito più potente del mondo, ma abbiamo alcuni difetti. Combattiamo sempre cinquanta contro uno, inventiamo i motivi delle guerre, torturiamo i prigionieri, spariamo sui civili, e diciamo un sacco di bugie. Ma nell'inventare e riciclare Nemici Terribili e Potentissimi siamo i migliori. E li scegliamo sempre capi di un popolo impoverito e sofferente. A questo punto sarebbe un peccato sprecare questa nostra abilità. Questa invasione non ci basta, questo petrolio è poco, le fabbriche di armi non possono fermare la produzione, Rumsfeld ha comprato gli anfibi nuovi, abbiamo bisogno di un nuovo nemico, subito. Il mondo pagherà l'offesa di averci isolato, i pacifisti di averci sputtanato, il papa di averci sgridato. Siamo un popolo pacifico, ma nei prossimi anni triplicheremo la spese militari. Siamo un popolo democratico, ma la Cia ha ripreso a schedare insegnanti, giornalisti e intellettuali. Siamo un popolo multietnico ma in mano a un elìte di straricchi bianchi. Avete visto le prime nostre reazioni alla caduta di Baghdad? Cheney ha detto, vaffanculo l'Onu, l'Iraq lo ricostruiamo noi. Rumsfeld ha detto, non cesseremo il fuoco finché l'ultimo uomo di Saddam non sarà morto. Powell si è lamentato perché Osama non si fa vivo. Bolton ha detto: l'Iraq serva di monito a Siria Iran e Corea del Nord. Vi sembrano frasi che segnano l'inizio di un periodo di pace? Io non mi aggiungerò a queste voci minacciose, a me interessa solo essere rieletto e che la Esso mi dia il sette per cento sui barili. Però vi faccio notare che in Cina sono spuntati questi scarafaggi portatori di polmonite. Ieri, alla Casa bianca, ne è stato visto uno rubare un chicco di riso. Non siamo paranoici, ma se i musi gialli vogliono iniziare la guerra blatto-batteriologica, abbiamo abbastanza armi nucleari da disinfestare tutto il loro obeso paese. Siamo un paese pacifico, ma l'igiene prima di tutto. L'operazione guerra infinita è iniziata. Nessuno si stupisca. Vi interrogate, giustamente, sul perché in tanti odiano l'America. Cominciate anche a chiedervi perché tanti americani odiano il resto del mondo. Perciò cari giornalisti e operatori, quando tornerete al vostro giornale o alla vostra televisione, se li troverete ancora, diffondete al vostro pubblico questa notizia: da oggi nessuno è al sicuro. Parafrasando un fottuto scrittore americano filocubano comunista: non ti chiedere mai per chi suona la sirena. Essa suona per te. Arrivederci e andate con Dio. Il mio, non quello del papa.