impossibile fare peggio, anche volendo
Tema mascherine, un disastro all’Italiana.
FASE 1 - Mascherine introvabili
1) La Stato si affida, tramite la Protezione Civile, a Pivetti & Co per approvvigionarsi di mascherine e stabilisce regole in deroga, che consentono l’importazione senza marchio CE, con test fatti dai produttori ed autocertificazioni degli importatori, incaricando INAIL e ISS dei controlli.
2) Pivetti & Co, forti del contratto con Protezione Civile, importano milioni di mascherine in deroga e non ci pagano sopra l’IVA, il 22%, perché destinate alla Protezione Civile.
3) Milioni di pezzi, importati senza iva, invece di andare alla Protezione Civile, vengono venduti sul libero mercato e finiscono nei canali distributivi, farmacie comprese, che li pagano con IVA ed a prezzi esorbitanti.
4) INAIL concede solo il 3% delle certificazioni di idoneità ma non perché analizzi i prodotti e li consideri non conformi ma perché i test sono in lingua cinese e loro non li capiscono e non intendono tradurli.
5) Iniziano i sequestri su tutto il territorio delle mascherine perché non risultano essere state autorizzate in deroga. ATTENZIONE PERÒ, quando le mascherine sono arrivate ai punti vendita erano regolari, perché munite di test e certificati rilasciati dal produttore e di autocertificazione dell’importatore, come prevede la legge. Diventano irregolari solo settimane dopo quando l’INAIL si pronuncia negativamente (senza fare alcuna valutazione di merito) ed ormai le mascherine sono state vendute ai rivenditori che le vendono ai consumatori.
In sostanza lo Stato acquista delle mascherine tramite importatori, quelle che tiene per se è vanno a medici, operatori sanitari, ecc. hanno zero controlli e vanno bene, le stesse mascherine finiscono nelle farmacie e non sono buone.
6) Il Presidente dell’INAIL in una dichiarazione di pochi giorni fa afferma di non avere gli strumenti per verificare la conformità dei prodotti.
FASE 2 - Mascherine a € 0,50
Arriva il super commissario Arcuri e decide di sistemare la questione una volta per tutte.
1) Fa un accordo di riconversione con molte fabbriche (tutte al nord) per la produzione di mascherine.
2) Spiega a Conte trionfante che entro tre giorni ci saranno 100 milioni di pezzi al mese di mascherine Italiane sul mercato.
3) Conte trionfante a sua volta racconta agli Italiani che è il momento di dire basta a quella speculazione ed assenza delle regole, che è partita proprio dai comportamenti dello Stato e che dall’indomani le mascherine 3 veli di tipo “chirurgico” avrebbero avuto il prezzo imposto di € 0,50.
Poco importa che in Europa il prezzo medio è di € 1,10 ma noi siamo Italiani, siamo più furbi e le troveremo a meno della metà, tanto entro un paio di giorni e milioni di italiche mascherine saranno sul mercato grazie alla riconversione degli impianti finanziata sempre con i soldi degli italiani.
4) Per preparare il terreno parte una poderosa macchina dell’informazione che spaccia come tarocche tutte le mascherine visto che l’INAIL non rilascia le certificazioni.
FASE 3 - I risultati finali
1) Farmacisti sono criminalizzati perché venderebbero prodotti non conformi, gli steessi che la Protezione Civile fornisce ai medici, peraltro dotati al momento dell’acquisto di documentazione regolare fino a prova contraria.
2) Impossibilità di trovare anche un solo pezzo di mascherina sul mercato ad un prezzo tale da poterla venderla a € 0,50 oltre IVA. D’altronde perché fornirle all’Italia quando in Europa il prezzo medio è di € 1,10.
3) Molti farmacisti e molte catene di GDO, stanno scegliendo di non trattare più mascherine per non vedere infangati anni di reputazione, stanno vendendo le scorte esistenti, acquistare a prezzi ben superiori di € 0,50, poi si fermeranno.
4) Nessuno riuscirà ad ottenere il rimborso sulla differenza del prezzo di acquisto promesso da Conte perché il presupposto per il rimborso è che le mascherine abbiano il Certificato CE o l’autorizzazione in deroga che è stata concessa solo al 3% delle richieste.
CONCLUSIONI
1) I consumatori non trovano più le mascherine proprio adesso che sono obbligatorie e tutti iniziamo ad uscire.
2) I commercianti stanno vendendo le scorte esistenti sotto costo, sapendo che non recupereranno un centesimo dallo stato e con il rischio di sequestro o di essere infangati da pseudo inchieste giornalistiche (PS l’unica che ha raccontato la verità è stata Report ieri sera).
3) I soliti amici hanno guadagnato milioni di euro grazie a chi ci governa.
E le italiche mascherine di Arcuri prodotte con i soldi dei contribuenti a € 0,30??
Al momento nessuno le ha viste.
Sembrerebbe (fonte Il Giornale) non abbiano superato i test del Politecnico di Torino che le avrebbe giudicate totalmente inutili per la protezione. Devono costare pochissimo e quindi proteggono anche pochissimo.
Mia nonna diceva: “figghiceddu, i caru cattaci ed u picca pensaci”.
Io per la mia protezione e quella della mia famiglia continuerò ad utilizzare le mascherine KN95 e non quelle a € 0,30.
Evviva l’Italia, siamo Italiani e sopravvivremo anche a questi governanti, coraggio!!!