Il male assoluto

 

  By: polipolio on Martedì 13 Settembre 2005 17:53

se leggi bene la notizia dice che quelle stime sono sub condicione di trasmissione da uomo a uomo che, AD OGGI non si è MAI verificata, ma che viene ritenuta non impossibile. (se i porci hanno le ali ...)

 

  By: panarea on Martedì 13 Settembre 2005 17:25

c'è qualcuno che sa quale società venderà a storace 30 milioni di anti-virali per il virus dei polli? non so quanto storace paghi però deve essere un bel business.... mi stupisce sia l'allarmismo di storace (ha fatto pubblicare una ricerca dove i morti in italia sarebbero 150'000 e gli infetti 2-3 milioni) che il menefreghismo del mercato, che ignora la notizia. io spero non succeda niente ma se succedesse si fermerebbero (penso) la mobilità di merci e persone su questo pianeta, insomma una bella botta

 

  By: cisha on Venerdì 09 Settembre 2005 13:41

Per riallacciarmi al titolo "I disastri non rendono più ricchi" leggendo il post mi viene in mente l'indovinello cui vennero chiamati a rispondere dei professori di fisica e di matematica e che recita così: Se si decidesse di fasciare tutta la terra all'altezza dell'equatore con un anello di acciaio di larghezza 20km per lo spessore di 2km di quanto aumenterebbe la massa del globo terrestre??? Loro sbagliarono la soluzione eppur pensandoci molto. Ma sapete erano gli anni '70 e magari erano distratti da altre cose.

 

  By: Gilberto on Giovedì 08 Settembre 2005 23:12

Katrina won't alter basic outlook of federal budget: CBO By Greg Robb WASHINGTON (MarketWatch) -- The combination of lower revenue and additional spending needed to rebuild the battered Gulf Coast region will impact the federal budget deficit, but will not "change the basic character" of the federal budget outlook, said Douglas Holtz-Eakin, the director of the Congressional Budget Office on Thursday. It is "way too soon to even guess" at a new budget estimate for fiscal year 2006. The most recent CBO report released last month forecasts a budget deficit of $314 billion in FY 2006. Holtz-Eakin repeated that Katrina will cut as much as 1 percentage point from second half growth this year. These negative impacts will reverse in the long-term, he said

 

  By: cisha on Giovedì 08 Settembre 2005 21:40

Intanto il "triste" è evidentemente riferito al fatto che in un sito come questo ed in altri di finanza, sui giornali specialistici e da parte dei maggiori money manager si sbirciano e si danno ipotesi sui futuri sviluppi in termini economici relativamente alle conseguenze di uragani tipo Katrina o di guerre tipo 11 settembre...quindi questo è il triste. Dopo pur non avendo studiato economia con la E maiuscola ma avendo una testa per pensare e fortunatamente delle dita per scrivere ribadisco il concetto e riformulo l'ipotesi: In una strategia sicuramente di breve periodo...dopo la conta dei morti e le lacrime...le società chiamate a ricostruire, le ditte chiamate a vendere medicine, gli ospedali, le ditte che vendono mobili, televisori, case, auto, cavi elettrici, tubazioni di ogni ordine e tipo, computer, biciclette, palloni da basket e perchè no...strumenti musicali visto che si parla della patria del JAZZ, aumenteranno o no gli utili????????? così come li hanno aumentati quelli che costruiscono in Cina o in Iraq per le varie costruzioni e/o ricostruzioni dopo la guerra??????? Quindi è chiaro che il riferimento è sul breve e forse medio periodo. Per quanto riguarda il medio-lungo periodo viene ora stimato di soliti analisti, super mangiatori di patatine fritte, che l'uragano inciderà negativamente sulla crescita americana di un misero 0,4%. Inoltre il danno risulta "economicamente parlando" talmente esiguo che è lecito pensare che il vecchio Greespan il 20 settembre p.v. proseguirà nella politica restrittiva con i FedFund che rivedranno il 3,75%. L'unica preoccupazione che veramente può creare dei problemi è il già citato (credo da GZ...visto il selloff sui portafogli) rallentamento congiunturale dato sia dal prezzo del greggio sia dalla stabilità dei prezzi che possono generare inflazione. Alrimenti perchè mai si cosiglierebbe anche in questo sito di comprare un titolo come Italcementi (anche se come ripeto io ho comprato Buzzi Unicem) per i suoi affari ed asset nelle aree colpite.

I disastri non rendono piu' ricchi - gz  

  By: GZ on Giovedì 08 Settembre 2005 20:47

Non bisogna confondere come fanno tanti il reddito o produzione con le "attivita" o "immobilizzi" o "asset", quello che nei conti economici viene indicato come l'"ATTIVO". Purtrtoppo tocca ora sentire commenti superficiali (vedi quello di Beppe Grillo che ho citato o questo) che lamentano che: ".....Il grottesco sarà che il Pil negli Stati Uniti salirà e tutti gli americani saranno leggermente più ricchi"..... Questo e' quello che succede a non insegnare uno straccio di economia nelle scuole secondarie. Se un ciclone o altro evento esterno ti distrugge la casa sicuramente poi devi spendere per ricostruirla a meno di non voler vivere nelle baracche del Belice per una generazione e non c'e' niente di "triste", e' solo umano. Ma aumenta iL DEBITO e diminuisce l'ATTIVO PERCHE' DEVI PAGARE PER QUESTE SPESE. Il PIL USA puo' rimanere uguale o persino aumentare nei prossimi mesi, ma il debito pubblico e privato aumentera'. E questo fara' aumentare prima o poi i tassi di interesse e/o svalutare il cambio. E se questo accade gli altri "asset" o "attivita" o "immobilizzi" DIMINUERANNO DI VALORE. Perche' il valore degli immobili, obbligazioni e azioni dipende inversamente dai tassi di interesse...e non solo quelli americani, anche quelli mondiali fatti salvi gli effetti sul tasso di cambio con il dollaro. E cosa sono queste "asset" o "attivita" o "immobilizzi" ? I valori immobiliari, obbligazionari e azionari. L'economia di mercato e' un sistema di vasi comunicanti che consentono in qualche modo di assorbire degli shock esterni riaggiustando i prezzi relativi dei beni e dei valori patrimoniali. Ma l'effetto a cascata degli shock esterni come il balzo del petrolio, l'11 settembre o il ciclone Katrina e' negativo e solo perche' viene diluito nel tempo non significa che non finisca per essere pagato Quindi ? A parita' di altri elementi contribuisce a far salire i tassi di interesse americani e far scendere il dollaro e questo piu' che compensera' un eventuale aumento di spese e investimenti temporaneo per la ricostruzione

 

  By: cisha on Giovedì 08 Settembre 2005 20:20

La mente ed il cuore indicherebbero che dopo l'HURRICANE KATRINA l'economia di uno stato verrebbe messa in ginocchio. Già. Ma si sta parlando degli Stati Uniti d'America...ed è proprio perchè sono UNITI che oggi non appena passato "il male assoluto" dei morti e delle distruzioni di intere città e cittadelle, dell'orrido spettacolo dei morti che galleggiano e riaffiorano dalla melma, si parla già di ricostruzione. Che vuol dire cinicamente CONSUMO. Ricostruire integralmente una e più città con gli standard Americani significa si una spesa per la nazione che attingerà dai già tartassati fondi federali; ma significa anche e soprattutto utili per le aziende implicate nell'affare. Un'intera popolazione che dovrà ricomprarsi tutto o quasi tutto...dai televisori ai computer, dalle auto ai mobili di casa. Inoltre sicuramente alle spese contribuiranno le assicurazioni che reimmetteranno, anche se indirettamente ossia tramite gli assicurati, sul mercato di beni e servizi, ingenti quantità di denaro. Le immagini parlano da sole. Non prendetemi per un avido cinco, considero la cosa molto, molto triste ma è così.

 

  By: cisha on Lunedì 05 Settembre 2005 13:32

Vedrete che ora BUSH e compari verranno a più umili e miti consigli in relazione al protocollo di KIOTO. Io seguo da tempo titoli di energie alternative compresi quelli che lavorano sulle biomasse ......e mi sa che a questo punto converrebbe a parecchi investitori dargli una sbirciatina. Ieri il ciclone è arrivato nel profondo sud degli USA (da sempre snobbato dall'America più ricca che come sappiamo è altrove), oggi si abbetterà sul Giappone e domani???? Forse ha ragione LEOFAB ...la clessidra è all'ultimo granello di sabbia e l'ambiente se ne rende conto ....e rimedia: meno uomini=meno consumi.

 

  By: gianlini on Giovedì 01 Settembre 2005 12:47

Dal corriere.it di oggi Con mia moglie sul ponte dell’inferno» Wahid il sopravvissuto: « Eravamo lì per chiedere ad Allah un figlio» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO «Sì, lo so che sembrerà eccessivo: rischiare la vita per chiedere ad Allah di avere finalmente un figlio maschio. Ma noi sciiti ci crediamo. Soprattutto crediamo che pregare sulla tomba dell'imam Kadhim, qui nella nostra moschea più importante a Bagdad, sia particolarmente di buon auspicio. Così io, Wahid Najam al Khafaji, 28 anni, originario di Bassora, ma tassista a Bagdad, ieri mattina poco dopo le cinque ho preso mia moglie Hala (una brava moglie, bella, ha 25 anni e mi ha già dato tre figlie, Zina di 8 anni, Zeinab di 7 e Zhacha di 5) e mia madre Zarah. «E siamo partiti in auto per la moschea di Kadhimiya. Soprattutto ci teneva mia madre. Perché è stata lei a insistere. Io le avevo detto negli ultimi giorni: "Non vedi che è pericoloso? I terroristi compiono le loro operazioni kamikaze proprio quando ci sono grandi assembramenti di gente, specie per le feste religiose". Ma lei niente, non ci sentiva. L'anno scorso l'avevo convinta, questa volta non c'è stato nulla da fare. "Wahid, andiamo a pregare, stiamo assieme, chiediamo aiuto a Dio vicino al muro dorato della moschea. Vedrai che Allah apprezzerà il fatto che per avere un maschio siamo pronti a sfidare il terrorismo" rispondeva. Così siamo partiti. Ci siamo vestiti tutti di nero, come vuole la tradizione. Hala e Zarah con in testa gli scialli scuri. Ho preso cibo, acqua, tanta acqua contro i 48 gradi di Bagdad in questi giorni. ......... mi ricorda questo episodio, quello dei pellegrini che di ritorno da S.Giovanni Rotondo o da Lourdes hanno un incidente d'auto o che magari muoiono alla Mecca nel pellegrinaggio annuale per tutta questa gente non si verifica mai la negazione del sentimento religioso, pur di fronte all'evidenza che l'Allah o Dio di turno non si è dimostrato particolarmente benevolo. tutto questo mi mette tristezza

 

  By: Andrea on Mercoledì 22 Giugno 2005 10:18

PayPal ha bisogno di un po' di performance tuning. Siccome ho l'impressione che, come ha ammesso, la sua esperienza sia piuttosto limitata Zibordi, le farò qualche esempio: 1 - lei vende su eBay un paio di scarpette da football di quando era ragazzo. Le spedisce senza però usare un sistema che le garantisca la prova della consegna (un normale pacco postale, per esempio) a una persona che gliele paga con PayPal. Questa persona le calza, le usa ma dichiara a eBay di non averle ricevute. eBay le chiede di provare la consegna. Lei non ne ha i mezzi. PayPal le riprende i fondi (anche se li ha trasferiti o spesi non importa, glieli succhiano dal conto corrente associato o dalla carta di credito). Non solo. Se alza la cresta le bloccano il conto (facendole fuori l'eventuale saldo attivo). Se poi è recidivo (ma non per questo colpevole, chi è PowerSeller su eBay attrae i disonesti) la probabilità che quest'ultima eventualità si verifichi è altissima. Ora, questo andrà bene a chi fa poche transazioni, magari non ha un account confermato, ecc. (insomma, chi lo usa solo per pagare e magari anche poco). Se uno lo usa per essere pagato e magari spesso e per importi anche interessanti (e non può permettersi il team legale di Apple) può essere un incubo (e per molti lo è stato ... siccome le piacciono i blog ecc., si legga i vari PayPalSucks ecc.); 2 - le commissioni sono molto alte (di qui la sponda per Google), molto più alte di quelle di Visa, Mastercard, ecc. e a ciò non è associata un'infrastruttura più robusta. Anzi; 3 - tornando al punto 1 per una cosa da approfondire, se le ha, da esercente, una controversia con un cliente che l'ha pagata con Visa, a fronte di un'indagine più approfondita (e non una serie di form senza interazione umana) le possono dar torto, restituire i fondi al cliente e, se proprio lei trasmette l'impressione di essere uno che si ripeterà presto, anche chiudere la convenzione. Ma non le bloccano un saldo attivo (che non esiste comunque, lì i soldi li trasferiscono loro automaticamente al conto corrente associato) solo perché così se li cacciano in tasca e buonanotte. PayPal è una buona idea, semplifica enormemente le transazioni tra privati e abbatte le difficoltà di start-up di piccoli business. Può poi essere utile anche a grandi business (veda la Apple) che in questo modo trovano il sistema a coloro che hanno un saldo di 5 dollari per spenderli non in altra merce su eBay ma in qualcosa che potrebbe interessargli maggiormente. Però richiede la firma di un end user agreement medioevale, applica tariffe spropositate rispetto alla piattaforma che mette a disposizione e, soprattutto, automatizzando tutto, anche le controversie, fornisce uno strumento fantastico a quelli che intendono fregare il prossimo ... che, come sempre, sono i più svegli nel trovare le pieghe e i buchi dei sistemi.

 

  By: carlog on Mercoledì 22 Giugno 2005 06:20

C'e poi da dire che la stessa Amazon per sopravvivere ha organizzato un sistema tipo Ebay: ma organizzando i piccoli negozianti (anche dell'usato)

 

  By: GZ on Mercoledì 22 Giugno 2005 03:33

PayPal non ha più rischi di una Visa o Mastercard, se ha 72 milioni di conti e cresce del 44% all'anno devono essere problemi secondari Ad esempio ora Google vuole fargli concorrenza e avrà una vita difficile proprio perchè nemmeno Citigroup è riuscita a creare un sistema internazionale di pagamenti online diretti che ha successo come quello di PayPal ----------------------------- ....Fact is, even before eBay bought it in 2002, ^PayPal had carved out a dominant position#http://www.businessweek.com/technology/content/jun2005/tc20050621_9498_tc120.htm?campaign_id=topStories_ssi_5^ as the online payment service of choice on eBay.com -- so much so that eBay shuttered its own payment service. "LATE IN THE GAME." Even Citibank (C ) and Yahoo! (YHOO ) threw in the towel on online payments. And now, PayPal is rapidly expanding beyond eBay's borders to independent sites such as Apple's (AAPL ) iTunes Music Store, Overstock.com (OSTK ), and Napster (NAPS ) (see BW, 5/23/05, "PayPal Spreads Its Wings"). So Google would have to offer something unique or face a punishing fight against an established, fast-growing leader with 72 million accounts worldwide and payment volume that's growing 44% annually.

 

  By: Andrea on Mercoledì 22 Giugno 2005 02:01

PayPal è vulnerabile alle truffe e più volte ha assunto atteggiamenti a dir poco vessatori nei confronti di qualche utente. Ciononostante milioni di persone (io incluso) lo usano quotidianamente. Il fatto che l'uso sia sempre più diffuso non significa che non possa essere soggetto a truffe. Mi risulta che il contante sia ancora piuttosto usato nonostante un certo numero di falsi in circolazione.

 

  By: GZ on Martedì 21 Giugno 2005 22:27

Google ieri è rimbalzata del +5% perchè ha appena annunciato il lancio di un sistema di pagamenti on-nline analogo e concorrente a PayPal (che è stato acquisito da ^Ebay#^) Ebay si basa in buona parte sul sistema di pagamenti di PayPal che è in continua espansione, processa milioni di transazioni e anzi viene ora imitato da altri La mia esperienza diretta è limitata a una dozzina di operazioni ma conosco gente che di mestiere lo usa come venditori online eseguendo centinaia di transazioni Se PayPal fosse vulnerabile alle truffe tutto questo non esisterebbe, invece è una realtà economica in espansione

 

  By: carlog on Lunedì 20 Giugno 2005 02:56

Andrea - Escrow e Paypal ... -------------------------------- Si', ci sono parecchie societa' Escrow fasulle bisogna stare attenti e affidarsi solo a quelle Ufficiali Forse anche PayPal non e' sicurissimo pero' consente pagamenti molto rapidi anche al di fuori di Ebay e a me ha consentito di riavere i soldi da un Francese (di Marsiglia) che non mi aveva spedito la merce Io non farei tanta ironia sui DVD coreani e cinesi: Costoro si sono messi a produrre a costi irrisori di produzione e spedizione, moltissimi film occidentali (sia quelli recenti che quelli di annata introvabili) Quelli di annata poi raggiungono su Ebay quotazioni da capogiro: mi ricordo di un "Deserto Rosso" di Antonioni che un americano metteva come prezzo d'asta base a 500 $ Se andate a MediaWorld un DVD costa in media 20 Euro ebbene io ho ricevuto senza problemi pacchi con 5 DVD contenenti film occidentali prodotti in oriente (5$ l'uno) Ammetto di non fare testo, ma "voi nuovi arricchiti" avete la sindrome del gomplotto (:-)) Ciao