La politica è morta

Re: La politica è morta  

  By: gianlini on Mercoledì 05 Gennaio 2022 11:31

Ma Xtol, non hai mai nient'altro a cui pensare?????

Anti sostiene che tu abbia dei congiunti ma mi sembra altamente improbabile visto il tempo che passi al PC a scartabellare sempre le stesse cose!

Re: La politica è morta  

  By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 05 Gennaio 2022 10:41

"è iniziata una nuova era "

 

Hobi ma che stupidaggini scrivi? 😁

 

È da mo' che ai presidenti americani succede di avere una rate di approvazione <50%

 

 

 

Slava Cocaïnii!

Re: La politica è morta  

  By: hobi50 on Mercoledì 05 Gennaio 2022 10:23

Quel grafico è meraviglioso !

Il popolo americano si è sempre riconosciuto nel Presidente.

Con Trump è iniziata una nuova era : si è incominciato a dire  " it's not my president ".

Lo stesso sta avvenendo con Biden.
Un popolo diviso non va da nessuna parte.

La punta di diamante del capitalismo è oramai spuntata.

Bye,bye !
 

Viva HK 

 


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Re: La politica è morta  

  By: XTOL on Mercoledì 05 Gennaio 2022 09:52

anche qui non c'è bisogno di elezioni...

 


 Last edited by: XTOL on Mercoledì 05 Gennaio 2022 09:52, edited 1 time in total.

Re: La politica è morta  

  By: XTOL on Mercoledì 05 Gennaio 2022 08:21

sono le prove generali di dittatura, what else?

adesso ci vogliono convincere che non c'è bisogno di elezioni

Re: La politica è morta  

  By: Pestilenza on Mercoledì 05 Gennaio 2022 07:31

---------------Se il presidente della Repubblica venisse eletto dagli italiani, Mario Draghi vincerebbe senza neppure il bisogno di una campagna elettorale.--------------

 

 "...quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua furono uccisi e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni..."

Re: La politica è morta  

  By: Tuco on Martedì 04 Gennaio 2022 18:33

Draghi, what else?

 

Se il presidente della Repubblica venisse eletto dagli italiani, Mario Draghi vincerebbe senza neppure il bisogno di una campagna elettorale. Se a scegliere il nostro Capo dello Stato fossero le cancellerie occidentali, la Nato o l’Unione europea, il risultato non cambierebbe. E sarebbe identico se a votare fossero i mercati. Ci troviamo dunque nella felice condizione in cui l’uomo della strada, le tecnocrazie sovranazionali, la finanza internazionale e i governi alleati condividono lo stesso candidato.

 

Ma al voto, come sappiamo, sono chiamati mille grandi elettori espressione dei partiti politici: e questo, naturalmente, complica le cose. Perché ai partiti Draghi non piace neanche un po’: si sono risolti ad appoggiarlo perché hanno fatto bancarotta, e lo detestano proprio perché ricorda loro ogni giorno quanto siano incapaci, inetti e sostanzialmente inutili. 

 

In questa legislatura i partiti hanno dato vita a due governi opposti, di estrema destra e di estrema sinistra, guidati entrambi dallo stesso ineffabile premier, entrambi rovinosamente caduti per manifesta incapacità: così comportandosi, hanno dimostrato di non essere in grado di governare il Paese. Per questo hanno subìto la scelta di Mattarella in favore di Draghi, per questo lo detestano, e per questo non vedono l’ora di sbarazzarsene.

 

Nei suoi termini essenziali, la battaglia per il Quirinale è una battaglia in cui i partiti si giocano l’osso del collo. O riescono a liberarsi di Draghi, e a riconquistare così una parte almeno del potere di cui disponevano, oppure dovranno sopportare per sette lunghi anni l’ingombrante presenza di un uomo che, prima di ogni altra cosa, è più bravo di loro a fare il loro mestiere. 

 

Per un paradosso curioso, ma non inusuale, anni e anni di demolizione del merito, di “uno vale uno”, di populismo e di diffuso qualunquismo hanno prodotto un effetto opposto: l’unica forza di Draghi, infatti, è il suo curriculum. E gli italiani, abituati da un quarto di secolo a farsi intortare dal fenomeno di turno, hanno improvvisamente scoperto quanto contino il merito, le capacità, la preparazione e la cultura – forse perché la salute e i soldi valgono troppo per essere affidati ad una mutevole compagnia di saltimbanchi.

 

Nessun partito italiano ha oggi una visione del Paese, del suo orizzonte, del suo ruolo nel mondo: e questa non è una buona notizia. L’esangue debolezza del sistema politico è ormai un rischio strutturale che preoccupa le imprese e i mercati, l’Europa e il “partito del Pil”, e più in generale chiunque abbia la testa sulle spalle. 

 

La verità, purtroppo, è semplice: i partiti italiani possono riprendersi spazi anche ampi di potere, ma non sono in grado di gestirlo. Vorrebbero al Quirinale uno di loro – uno di cui abbiano il numero di telefono, come amano sintetizzare in queste settimane molti grandi elettori – in nome di quel primato della politica che, in sé sacrosanto, è stato polverizzato in questi anni proprio dai partiti. Se infatti sono i primi ad inveire contro la “Casta”, ad autodenunciarsi come ladri e ad autoridursi le “poltrone” per conquistare qualche voto, perché mai gli si dovrebbe affidare il governo del Paese? 

 

Il suicidio rituale della politica richiederebbe un periodo di rigenerazione e di rifondazione che nessuno oggi sembra in grado neppure di immaginare. L’unico riflesso condizionato che scatta – l’ultimo, quello decisivo – è l’istinto di sopravvivenza del ceto politico, che si sente giustamente minacciato da un alieno, stimato sì in tutto il mondo, ma di cui non ha il numero di telefono. 

 

I partiti faranno di tutto per sbarrare a Draghi la strada del Quirinale: e, dal loro punto di vista, hanno tutte le ragioni per provarci. Tuttavia non hanno un candidato condiviso e sanno che una maggioranza presidenziale diversa da quella che regge il governo aprirebbe le porte alla crisi e alle elezioni, volute forse da qualche leader ma certamente temute come la peste dalla stragrande maggioranza dei parlamentari in carica. 

 

È dunque probabile che anche questa volta i partiti escano sconfitti, e Draghi entri al Quirinale. Se capissero ancora di politica, sarebbero felici di questo esito: perché all’ombra di una presidenza solida e rispettata potrebbero avviare quel processo di profonda rigenerazione che, solo, consentirebbe loro di riprendersi prima o poi il potere e il rispetto perduti.

 

F.R.

 

SLAVA UKRAINII !

 

  By: DOTT JOSE on Giovedì 12 Giugno 2014 05:39

Ecco qua il grande intervento di Barnard, peccato per tutti quei braccialetti e anelloni che porta sulla mano, danno troppo l' idea di uno stilista omosex radical chic e ,li chiama ladri di polli ma solo col Mose si sono magnati un miliardi di euro in tangenti http://www.youtube.com/watch?v=vhGW8zueqUc

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: pana on Martedì 10 Giugno 2014 02:08

inizia a spaccarsi il FN della famiglia LePen? la figlia attacca il padre http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2014/06/08/-marine-le-pen-condanna-le-frasi-antisemite-del-padre-_58f1b43a-764c-49ac-832c-a85c82799666.html

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: Trucco on Venerdì 06 Giugno 2014 04:25

Ma una alleanza per far contare di più i propri voti in sede europea non significa mica fare un matrimonio. Però io posso comprendere che l'ala sinistra, l'anima del movimento rappresentata dai post-comunisti possa aver provato turbamento. Pana, se ci rifletti un attimo, ti accorgi che un movimento lasciato senza leadership, dove tutti i parlamentari abbiano uguale peso, governato direttamente dalla base, sarebbe una utopia destinata a durare poco. Ciò che si dovrebbe auspicare invece, sarebbe una dittatura illuminata.

 

  By: pana on Venerdì 06 Giugno 2014 02:22

l UKIP di Farage e nato da una scissione a destra dei conservatori, sono iperliberisti per diminuire la spesa sanitaria, e per loro il riscaldamento globale non esiste, una sorta di destra repubblicana Usa, compresa l isolazionismo non credo possano andare d'accordo con Grillo http://www.dongiorgio.it/31/05/2014/grillo-e-farage-i-campioni-della-democrazia/ Facendo alleanze con chi gli pare, accompagnato solo da un rampollo della famiglia Casaleggio, Grillo ha dimostrato a tutti in che conto tenga la democrazia, reale o virtuale che sia. Ognuno vale uno, ma Grillo e Casaleggio decidono per tutti.

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: Roberto964 on Mercoledì 04 Giugno 2014 01:13

ARS, III assemblea nazionale, Roma 8 Giugno Se volete una vera alternativa politica il cui primo obiettivo è rimettere al centro del dibattito la Costituzione Italiana non potete mancare alla III assemblea nazionale di ARS (Associazione Riconquistare la Sovranità). Non più destra o sinistra ma vivere o sopravvivere.

 

  By: Acmen on Giovedì 29 Maggio 2014 13:16

Caro kompagno acmen..... ......................... spiace ma non sono ne leghista ne conservatore...! e nemmeno un REAZIONARIO come quelli che appoggiano i suoi Kompagni di TSIPRAS per i quali lei dott josè faceva propaganda qui sul Forum...! si aggiorni Kompagno, la lotta di classe non esiste più...! l' hanno sepellita i suoi Kompagni Reazionari.

 

  By: MR on Giovedì 29 Maggio 2014 11:58

Personalmente sarei per legalizzare qualunque tipo di sostanza psicotropa, ma non certo per queste demenziali boiate sui presunti effetti benefici del THC (che lasciano il tempo che trovano) bensì perchè mi pare evidente che il proibizionismo si è risolto in una farsa a tutto vantaggio delle mafie transnazionali.

 

  By: DOTT JOSE on Giovedì 29 Maggio 2014 11:17

caro kompagno acmen, sei proprio un leghista proibizionista conservatore, oramai la maria e stata sdoganata e legalizzata in tutta l'america ,molti dei migliori informatici sono gran fumatori, io l ho proposto a zibo di aprire una pot farm in california a casa sua, secondo me aiuterebbe anche a migliorare le performance da trader L 'FBI APRE AI FUMATORI Il motivo di quest’incongruità è molto semplice: Comey ha spiegato che troppe delle migliori promesse nell’ambito della tecnologia fumano cannabis. Su 52 Stati del paese, 20 ne permettono l’uso a scopo terapeutico, http://www.rsi.ch/news/vita-quotidiana/eta-beta/LFBI-ammette-la-cannabis-804106.html http://www.dolcevitaonline.it/il-direttore-dellfbi-costretto-alla-marcia-indietro-sulla-marijuana/

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE